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Gb, non funziona la monarchia ‘snella’: il duca di Edimburgo in soccorso della Corona
Il destino si è accanito contro i Windsor- Mountbatten. Harry e Meghan fuori gioco dopo la decisione di lasciare il Regno Unito, Carlo III malato di cancro, la principessa del Galles fuori dai radar, la regina Camilla anche lei spesso assente per ragioni di età. Solo il principe William, la principessa Anna, i duchi di Wessex sono ora al servizio della Monarchia inglese
E' il fratello più piccolo di Carlo III, l'enfant gatè di queen Elizabeth. Avrebbe voluto fare l'attore, il nuovo duca di Edimburgo e conte di Wessex, dedicarsi al cinema o al teatro, alle produzioni per il grande schermo, attività del resto che ha già esercitato ma senza grande successo. Sempre in ombra, sempre un passo indietro rispetto ai fratelli più grandi, non solo l'attuale sovrano, ma anche la sorella, principessa Anna, oggi splendida settantatreenne.
Carlo III aveva deciso di snellire la monarchia inglese escludendo dagli agi e dai privilegi i reali cugini e la loro discendenza, ma anche il principe Andrew dopo il caso Epstein, in cui è stato coinvolto, anche se lui continua a proclamarsi 'non colpevole'. Saggia idea, per altro non condivisa dalla sorella Anna, se il destino non si fosse accanito contro i Windsor -Mountbatten. Harry e Meghan fuori gioco dopo la decisione di lasciare il Regno Unito e stabilirsi definitivamente con i figli Archie e Libeth Diana a Montecito in California, Carlo III malato di cancro, la principessa del Galles anche lei, al momento, fuori dai radar, la regina Camilla spesso assente anche per l'età, pronta a ricaricare le pile fuori da Buckingham Palace. A parte il principe William costretto a dividersi tra la famiglia e i doveri istituzionali rimangono pochi rappresentanti di quella che il vecchio duca di Edimburgo aveva definito la 'ditta'.
Il principe Edoardo, che ha ereditato il titolo di duca di Edimburgo per espresso volere del nonno, sarà dunque di supporto in queste ore delicatissime per il Regno Unito al fratello maggiore. In realtà, da oltre 20 anni Edoardo e Sophia, insigniti duchi di Wessex, genitori felici di due adolescenti, lady Louise e James visconte Severn, sono al servizio della Corona. Inseparabili, presenziano ogni anno almeno un centinaio tra eventi e incontri. Recentemente la duchessa di Edimburgo era accanto alle forze armate inglesi ai Campionati degli Sport Invernali nelle Alpi, mentre il suo augusto sposo aveva indossato un grembiule pronto a servire i pasti ai pazienti in uno ospedale di Londra. Dio salvi Carlo III, ma oggi anche il duca e la duchessa di Edimburgo.
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Biennale Arte, Arabia Saudita, il canto di battaglia delle...
Le voci di oltre mille donne saudite riunite dal'artista Manal AlDowayan per una serie di seminari organizzati a Khobar, Gedda e Riad e registrate per l'installazione multimediale "Shifting Sands: A Battle Song" è stata presentata al Padiglione dell'Arabia Saudita della 60/a Esposizione internazionale d'Arte della Biennale di Venezia che aprirà al pubblico da domani fino al 24 novembre.
"Un'espressione collettiva che sfida anche i pregiudizi sulle loro vite". Per Andare oltre "l'ossessione per la presenza o assenza del velo, per ciò che le donne possono o non possono fare, oltre a molteplici supposizioni sulle loro richieste e desideri mentre molto poco viene detto su come esse si identificano". Come ha sottolineato l'artista, il lavoro è ispirato "al ruolo in evoluzione delle donne nella sfera pubblica in Arbia Saudita e al viaggio che hanno intrapreso per definire lo spazio fisico in cui abitano e le narrazioni che storicamente le hanno definite".
Le loro voci sono cadenzate dal rumore della sabbia nel deserto, suono in arrivo in cuffia nel momento della registrazione che risuona nel Padiglione nazionale all'Arsenale, fra sagome imponenti di seta stampata a rappresentare rose del deserto, con incisi disegni e scritti delle partecipanti ai seminari o con testi di donne saudite estratti dai quotidiani locali e internazionali.
Attraverso i seminari, AlDowayan, "ha offerto alle donne e alle ragazze una piattaforma per far sentire la propria voce, sia individualmente che collettivamente", anche con il caratteristico "canto delle sabbie" del Rub al-Khali, il deserto in cui le dune mormorano e rombano allo spostarsi della sabbia", usato anche come metafora, con "il suono dei minuscoli granelli di sabbia che interagiscono fra loro che cresce fino a diventare un boato collettivo".
Scultura e suono quindi "raccontano una storia che trascende le culture e le geografie e rivendica una autonomia e una solidarietà fra le donne dell'Arabia Saudita che trova risonanza in tutto il mondo", sottolineano gli organizzatori della Mostra "Sussurra il deserto e si leva la voce" - questa è il titolo scelto n italiano - curata da Jessica Cerasi e Maya El Khalil, e l'assistente Shadin AlBulaihed.
L'Arabia Saudita partecipa alla Biennale Arte per la Quarta volta e per la terza volta il Padiglione nazionale espone opere di artiste donne.