Lavoro
Giubileo, Fillea-Cgil Roma e Lazio: Capitale sia modello di...
Giubileo, Fillea-Cgil Roma e Lazio: Capitale sia modello di legalità nella Regione e nel Paese
Iniziativa a Roma dopo la sottoscrizione del protocollo di legalità con la Prefettura
L’iniziativa 'Roma si prepara - Al lavoro per la Capitale', organizzata dalla Cgil di Roma e Lazio e dalla Fillea Cgil di Roma e Lazio, segue la sottoscrizione del protocollo di legalità con la Prefettura e l’accordo del 30 novembre 2023 con il sindaco di Roma nella veste di commissario straordinario per il Giubileo, dai sindacati dell’edilizia e delle associazioni datoriali del settore per rafforzare la tutela dei diritti, la sicurezza del lavoro e contrastare i massimi ribassi e i subappalti a cascata.
Si è svolta questa mattina la tavola rotonda su quello che per la Cgil può diventare un modello se si da piena attuazione agli accordi sottoscritti e sulle sue prospettive: legalità, sicurezza e occupazione di qualità nelle opere pubbliche, sono i temi al centro dell’iniziativa.
La tavola rotonda introdotta dal segretario generale della Fillea di Roma e Lazio, Benedetto Truppa e presieduta da Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma Lazio si è svolta in presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, della vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, del Prefetto di Roma Lamberto Giannini, del presidente Ance - Acer Roma Antonio Ciucci, del segretario generale Fillea Cgil Alessandro Genovesi e del segretario generale Cgil Maurizio Landini.
"Il Protocollo sugli appalti del Giubileo 2025 rappresenta per metodo e merito, per la condivisione raggiunta anche con le associazioni di impresa, per le norme vincolanti su qualità, rispetto dei ccnl edili, legalità, limitazione dei subappalti, salute e sicurezza, coinvolgimento degli enti bilaterali, un modello dalla valenza nazionale che deve essere esportato: a livello romano estendendolo a tutti gli appalti, di lavori e servizi, promossi dalla Città Metropolitana di Roma e dalle società controllate; a livello regionale dando attuazione alla legge regionale specifica implementandola alla luce delle innovazioni presenti nel protocollo Giubileo; a livello nazionale a partire dalle altre grandi città da Milano a Venezia, da Bologna a Firenze, da Napoli a Bari, da Palermo a Cagliari. Perché si può fare “presto e bene”, valorizzando il lavoro sicuro e stabile, premiando le imprese più serie ed innovative", dichiarano la Cgil di Roma e Lazio e la Fillea Cgil di Roma e Lazio al termine del convegno tenutosi a Roma.
Il protocollo, infatti, affronta numerosi aspetti a partire dalla piena applicazione dei contratti nazionali di settore e integrativi locali vigenti e impegnando le stazioni appaltanti a richiamare i contenuti dell’intesa negli atti di gara e nei contratti stipulati. Si prevedono specifiche clausole antidumping salariale e contrattuale a garanzia di legalità, tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Garanzie essenziali a fronte della volontà del Campidoglio di garantire la celerità nella realizzazione dei numerosi lavori in corso, al cui fine aziende e sindacati potranno concordare un’organizzazione del cantiere su più turni di lavoro alternati, che potranno arrivare anche a cicli h24 e 7 giorni su 7 con turni di 8 ore e con la previsione della quarta squadra.
Il tutto, all’interno di un sistema di affidamenti e di appalti improntati al massimo rispetto dei principi di trasparenza, equità ed imparzialità, applicabile da subito attraverso una piena condivisione delle informazioni e una costante attività di vigilanza di tutti gli organi preposti, in coerenza con il Protocollo firmato a giugno scorso con Prefettura, sindacati e Società Giubileo 2025.
L’accordo siglato è un vero e proprio strumento che consente il controllo della legalità e che contrasta il precariato con un valore di investimenti di 9 miliardi con una copertura finanziaria di 6 miliardi al netto della Ricostruzione del Sisma come ricorda Benedetto Truppa "Questo modello condiviso è il rafforzamento delle regole previste nel Protocollo di legalità firmato il 19 giugno 2023 in Prefettura per l’esecuzione delle opere giubiliari: 186 le opere interessate, per un finanziamento di 3,1 miliardi di euro compreso Caput Mundi".
In queste procedure importante è il ruolo delle Casse Edili a cui va inviato il settimanale di cantiere per un controllo attraverso la verifica delle denunce per controllare l’applicazione del contratto, delle norme e del rispetto del Dm 143/2021, attestato di congruità. "Fondamentale è il tavolo di verifica dei flussi di manodopera, previsto dall’art.11 del Protocollo, con il soggetto aggiudicatore, l’ ispettorato (ITL) e le federazioni sindacali -afferma Truppa- presieduto dal coordinatore del gruppo interforze della Prefettura".
Al 15 gennaio 2024, nella Provincia di Roma risultano attivi 1529 cantieri pubblici e 5182 cantieri privati, di cui 4990 sono certificati con l’attestato di congruità, quest’ultimo dato evidenzia l’importanza degli Enti Bilaterali e i grandi risultati raggiunti attraverso la contrattazione delle Parti Sociali nel settore edilizio. Con questa mole di cantieri si stima che 250.000 persone, non solo edili, ogni giorno entrano in un cantiere per andare al lavoro. Ogni anno tutto questo determina, solo nella Provincia di Roma, 3 miliardi di massa salari.
Roma con questi numeri e con la partenza delle opere giubilari e del Pnrr diventerà la più grande stazione appaltante d’Europa. Per la Capitale è un’occasione unica per strutturare una macchina operativa che, in autonomia, possa gestire le varie fasi: dalla progettazione, ai bandi, alla cantieri z azione. Per questo è necessario, a partire dal Simu, di implementare il personale tecnico e amministrativo, i RUP e le Direzioni Lavori che sono veri baluardi per il rispetto delle regole e della legalità nei cantieri, con responsabilità personali economiche e penali.
Occorre mettere in sicurezza coloro che vivono la vita del cantiere: direzione lavori, imprese e lavoratori. Abbiamo bisogno d’implementare con risorse umane ed economiche la “task force” istituita nel 2000 da un accordo fatto in Prefettura -proprio in previsione del Giubileo di quell’anno- che ha istituito l''Osservatorio sull’occupazione e le condizioni del lavoro a Roma'. Questa è una fase importante per il futuro del Lazio e i miliardi stanziati per le infrastrutture materiali e immateriali dobbiamo essere in grado di spenderli e bene. Dobbiamo, nella Capitale del lavoro precario, dove il 48% dei nuovi contratti dura 24 ore quando la media in Italia è del 12%, fare sì che i lavori del Giubileo e del Pnrr servino anche per cambiare rotta e rafforzare il mondo del lavoro con scelte politiche condivise per uscire dalla stagnazione e da un modello di sviluppo basato sulla precarietà, sui massimi ribassi e i subappalti a cascata.
“Il protocollo che abbiamo raggiunto è un atto importante per garantire lavoro di qualità nella realizzazione delle opere. Questa non è l’unica sfida che abbiamo davanti e da vincere nei prossimi 300 giorni. C’è il tema dei trasporti, dell’accoglienza delle milioni di persone che arriveranno nel 2025. Parliamo di proposte concrete - ha sottolineato Di Cola - per Roma, come lo sono anche le azioni per rafforzare i servizi pubblici della Capitale. Per considerare l’obiettivo del Giubileo raggiunto non basta che le opere, che sono necessarie, siano costruite nei tempi occorre affiancare un Giubileo dei cittadini per contribuire a migliore la vita delle romane e dei romani".
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Pio e Amedeo ‘professori per un giorno’...
Il 20 marzo in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università
Mercoledì 20 marzo, alle ore 10.30, in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università promossa dalla Conferenza dei rettori delle università italiane con il patrocinio del ministero dell'Università e della Ricerca, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, universalmente conosciuti come Pio e Amedeo, saranno 'professori per un giorno' all’Università Lum.
Intervistati dal rettore Antonello Garzoni, racconteranno il loro percorso di crescita professionale e come sono riusciti a ottenere un grande successo.
Inoltre interagiranno con gli studenti presenti in Aula Magna su quanto sia importante interrompere la fuga dei cervelli per consentire la crescita del Mezzogiorno.
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Con PizzAcademy riparte da Tramonti l’arte della...
Una tradizione diffusa in tutto il mondo dagli emigranti del 'polmone verde' della Costa d'Amalfi
C'è chi è rimasto al Nord e ancora tramanda la tradizione portata dai nonni emigranti, chi è tornato dopo anni passati fuori e chi fuori è rimasto reinventando quella stessa tradizione in chiave contemporanea. In comune hanno le origini, lì dove la pizza è nata: a Tramonti, borgo incastonato 'tra i monti' della Costa d'Amalfi, a pochi chilometri dal mare. Sono i maestri pizzaioli 'tramontani', che l'arte della pizza hanno fatto conoscere in tutta Italia e nel mondo. Un primato che non tutti conoscono ma che loro rivendicano a gran voce. Così, si sono riuniti nei giorni scorsi nel 'borgo natio' per la prima edizione di PizzAcademy, per celebrare la 'vera' pizza originale e l'unica a potersi fregiare della certificazione De.Co, la Denominazione Comunale di Origine, ottenuta nel 2010.
Ideatore e promotore del progetto, il presidente dell’Associazione Pizza Tramonti e vicesindaco del paese, Vincenzo Savino: “Dar vita a una Accademia della Pizza - ha affermato - che sapesse coinvolgere professionisti di vario tipo, da maestri pizzaioli di fama internazionale ad affermati critici gastronomici, giornalisti ed esperti, è stato per noi un progetto in cui abbiamo fermamente creduto. Ritenevamo che fosse importante avere un momento di incontro e confronto fra le varie scuole di pizza, rappresentate da un’autorevole selezione dei più importanti pizzaioli italiani. Sono emersi interessanti spunti su cui riflettere e lavorare. Ci metteremo subito all’opera per la seconda edizione, che si terrà sempre a Tramonti nella primavera 2025".
A presentare i maestri pizzaioli e a raccontare le loro proposte il gastronomo Luciano Pignataro che, affiancato da una delegazione Ais, ha studiato gli abbinamenti fra le varie pizze e i vini Doc Costa d’Amalfi delle aziende Apicella, Reale, Marisa Cuomo, San Francesco, Ida Giordano, Ettore Sammarco e Tagliaferro, capaci di esaltarne i sapori e i profumi. Mentre le note dolci sono state offerte dal maestro Sal De Riso, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, che proprio a Tramonti ha stabilito il suo laboratorio dove sforna dolci destinati a tutto il mondo. "Se lo stile napoletano è il più diffuso, la storia della pizza si intreccia con quella di questo territorio, che è storia di emigrazione. Qui la pizza nasce come 'prova' prima di infornare il pane e poi come cibo di recupero, per non sprecare il fior di latte che gli emigranti producevano", ha spiegato Pignataro.
E PizzAcademy è stata un'occasione per mettere a confronto diversi stili e scuole di pizza. Ecco così sfilare le creazioni di Vittorio e Graziano Giordano, Fortunato Amatruda, Sasà Martucci, Carmine Nasti, Francesco Ferrara, Matteo Vari, Francesco Giordano, Giovanni Mandara, Pietro Manganelli, Alfonso Simeone, Errico Porzio, Antonio Vuolo, Raffaele Bonetta, Vincenzo Nese, Francesco Maiorano, Giuseppe Giordano, Antonio Erra, Raffaele Vitagliano, Giuseppe Imperato. Storie di stili e di vita che si intrecciano in nome della stessa tradizione. "Dopo anni trascorsi al Nord, dove mi sono formato anche in mulini, ho scelto di tornare a Tramonti e ho avviato il mio agriturismo, dove propongo anche la pizza, in vari formati", ha raccontato Antonio Erra che oggi gestisce l'agriturismo 'da Regina' a Tramonti.
"Quando ho dato vita al progetto di 'Anima Romita', l’ho fatto anche con lo scopo di rendere centrale la storia della Pizza Tramonti e del suo territorio: da un lato, infatti, ho scelto di aprire il menu con una Carta dedicata esclusivamente alle pizze realizzate con l’impasto integrale al finocchietto di Tramonti, ideando per primo una Pizza Tramonti Contemporanea in doppia cottura, alta e croccante; dall’altro, ho voluto promuovere questo territorio e i suoi artigiani acquistando un campo di pomodori coltivati con sistema biologico dal sapore unico ed eccezionale", ha sottolineato Fortunato Amatruda, patron di 'Anima Romita' a Crema e Ambassador dell’Associazione Pizza Tramonti.
"Tramonti è stata fondamentale per la diffusione della pizza prima nel Nord Italia e poi in tutto il mondo. L'emigrazione di un intero paese, che ha favorito anche la conoscenza di prodotti mediterranei, è avvenuta per caso e poi si è rivelata un’opportunità", dice Giuseppe Giordano, che ha la sua pizzeria ad Alessandria, in quel Piemonte dove tanti compaesani si sono stabiliti.
E fu proprio un Giordano, Luigi, che negli anni Cinquanta, dopo essersi trasferito a Novara, avviò prima un caseificio e poi una pizzeria, proprio per poter utilizzare il fior di latte rimasto invenduto. Un'intuizione rivelatasi geniale e poi seguita da tanti altri giovani tramontani - almeno tremila sparsi in tutto il mondo - partiti in cerca di fortuna e forti di una tradizione che affonda le radici fin nel Medioevo. Nata come una schiacciata prodotta con i grani antichi coltivati in zona, veniva condita con gli ingredienti a disposizione: pomodoro, fior di latte e olio extravergine di oliva. E' tra questi monti, infatti, che i casari producono, con il latte dei Monti Lattari, una pasta filata lavorata in sfoglie. Ed è qui che si coltiva il pomodoro Fiascone, una varietà dal sapore intenso introdotta per la prima volta a inizio '900.
Tramonti vanta anche una produzione enologica di altissima qualità, grazie ai suoi vigneti secolari, veri monumenti a cielo aperto su pendii dove arriva una brezza ricca di salsedine, dove crescono, grazie a una vera e propria viticoltura eroica, uve autoctone come il Tintore. Altri prodotti d'eccellenza per i quali pure è conosciuto questo territorio considerato il 'polmone verde della Costiera', sparso fra 13 frazioni e altrettante chiese, sono le castagne (Tramonti è anche 'Città del castagno'), naturalmente i limoni che accompagnano i sentieri e disegnano il paesaggio, e persino lo zafferano, che si è acclimatato su queste colline, accanto ad altre erbe aromatiche della zona, a cominciare dal finocchietto selvatico, ingrediente principe dell'impasto della pizza di Tramonti doc.
Un 'tocco' della ricetta sancito dal Regolamento per la Pizza di Tramonti a Denominazione Comunale, che proprio per iniziativa dell'Associazione Pizza Tramonti verrà riportato in auge e condiviso dai professionisti di quell’arte tramontana della pizza, che hanno coltivato e diffuso ovunque siano arrivati.
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Festa papà: da Maestri Accademia Lievito Madre e panettone...
Un nuovo grande lievitato per festeggiare tutti i papà nel giorno della loro festa
Il modo più dolce per festeggiare il papà? Da oggi c’è il Baffo del Papà, il nuovo grande lievitato creato dai Maestri dell’Accademia del Lievito Madre e del Panettone Italiano per celebrare tutti i papà nel giorno della loro festa, il 19 marzo. La grande tradizione del lievito madre vivo si sposa con l’innovazione e dà vita ad un irresistibile dolce racchiuso in un pirottino a forma di baffo, con un impasto in cui l’energia del caffè si arricchisce di deliziose sospensioni di cioccolato e, a chiudere, una golosissima glassa sempre al cioccolato.
Se la ricorrenza di San Giuseppe ha origini lontane nella storia, e si festeggia anche a tavola con i tanti dolci per l’occasione, un grande lievitato dedicato al papà è quello che mancava.
Da qui l’idea di creare una nuova tradizione che trova le sue origini nel passato, con l’eccellenza del lievito madre vivo, ma che sarà quella del futuro: il Baffo del Papà è una vera coccola per assaporare tutto l’amore che il babbo si merita, il modo più dolce per dire “Ti voglio bene, Papà”.