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Utilizzo e apertura di una lavanderia a gettoni self service

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Ogni tanto durante le tue passeggiate incroci per caso delle lavanderie con scritto “self service” e ti chiedi come si possa sposare un termine del genere con il lavoro storicamente manuale di lavare, asciugare e stirare i panni. Ebbene, come per le macchine che erogano snack semplicemente inserendo una moneta, sono state studiate e messe in commercio delle lavatrici a gettone perfette per chi poco ama i lavori domestici o semplicemente una sera preferisce uscire a divertirsi mentre un negozio di lavanderia a gettoni lavora per lui.

In questo articolo vedremo nel dettaglio come funzionano questi locali e come se ne possa aprire uno proprio.

Come funziona la lavanderia a gettoni

Utilizzare le lavatrici presenti all’interno di una lavanderia a gettoni self service è molto semplice.

Quando si hanno indumenti di grandi dimensioni, come ad esempio piumoni matrimoniali, si possono usare le lavatrici da 18 kg, altrimenti possono andare bene macchine più piccole come quelle da 8 kg. Il primo passo, dopo aver inserito gli indumenti nel cestello, è quello di impostare la temperatura di lavaggio desiderata. La temperatura si sceglie in base al colore e al tessuto. Per lana e colorati si consigliano 30°, mentre per i bianchi si può arrivare anche fino a 90° per una massima igienizzazione.

Successivamente si inseriscono i gettoni necessari e infine si preme il pulsante di avvio. Importante è non sovraccaricare troppo la lavatrice, devono essere rispettati i kg massimi consentiti, altrimenti la macchina potrebbe generare un errore. In questo caso si deve tirare fuori dal cestello parte di ciò che si è inserito e una buona idea sarebbe quella di usare due lavatrici contemporaneamente in modo da dimezzare i tempi di lavaggio.

Nel locale sono presenti poi delle asciugabiancheria, anch’esse a gettoni, che permetteranno di completare il servizio asciugando il tutto in tempi variabili in base al tipo di tessuti.

A volte nelle lavanderie a gettoni è presente del personale a cui chiedere chiarimenti sul funzionamento delle lavatrici oppure per consegnare direttamente i panni di all’addetto che eseguirà le operazioni per noi.

Nel frattempo necessario al lavaggio, si può pensare di occupare il tempo riuscendo ad andare in palestra prima o dopo la giornata lavorativa oppure svagarsi un po’ prendendo un aperitivo con gli amici.

Come aprire un negozio self service

Innanzitutto per aprire una lavanderia, se non si conosce il mondo del commercio nella sua interezza, c’è bisogno di qualcuno che ci indichi la strategia da seguire, strategia presente nei servizi messi a disposizione dal sito www.dry-tech.it. I passi necessari includono la progettazione ovvero la stesura di un business plan dove viene studiato se ci sono i presupposti per aprire il negozio e quanto beneficio se ne può trarre.

Verranno stimati i costi per la ristrutturazione del locale, adeguamenti a norma di legge e numero di macchine necessarie. Si terrà conto anche della zona geografica dove dovrà sorgere la lavanderia. Se è frequentata da giovani lavoratori domiciliati in un appartamento piccolo oppure, ad esempio, da disabili in difficoltà a completare tutte le faccende domestiche autonomamente, ecco, questo tipo di zona potrebbe essere il luogo perfetto per il negozio.

La suddetta fase servirà a rendere il locale facile da raggiungere, sicuro e piacevole per i clienti.

Altra fase necessaria è quella della formazione, utile per conoscere il funzionamento delle macchine e prendere confidenza con la contabilità.

In conclusione, sia adoperare che aprire un negozio di lavanderia a gettoni self service si rivela una scelta vantaggiosa in termini di tempo e di guadagno. Libertà per il cliente di gestire al massimo il proprio tempo e profitti senza eccessivi sforzi per il gestore.

Questo tipo di servizi si adegua ad un futuro sempre più automatizzato, digitalizzato ed elettronico.

Dopo aver letto questo articolo forse ti verrà voglia di fermarti finalmente in quella lavanderia self service che incroci spesso per strada… vai pure, ora hai le basi sufficienti per poterla utilizzare.

Ah! Ricordati di preparare una busta con i panni sporchi!

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Curiosità

Diventare programmatore: ecco da dove puoi partire

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Se sei interessato a diventare un programmatore, hai scelto un percorso ricco di opportunità e sfide. La programmazione è diventata una competenza fondamentale in molte industrie, offrendo numerose possibilità di carriera e sviluppo personale. Tuttavia, iniziare può essere intimidatorio, soprattutto se non hai esperienza precedente nel campo della tecnologia. Fortunatamente, ci sono molti modi per iniziare e risorse disponibili per guidarti lungo il percorso. In questo articolo, esploreremo i primi passi per diventare un programmatore, fornendo consigli pratici e risorse utili.

Scopri le basi della programmazione

La prima cosa da fare quando si decide di diventare un programmatore è comprendere le basi della programmazione. La programmazione è essenzialmente il processo di creazione di istruzioni che un computer può eseguire per risolvere problemi e compiere determinate azioni. Queste istruzioni vengono scritte in linguaggi di programmazione, che possono variare notevolmente in complessità e scopo.

Scegli un linguaggio di programmazione

Il primo passo è scegliere un linguaggio di programmazione con cui iniziare. Alcuni dei linguaggi più popolari includono Python, Java, JavaScript, C++ e Ruby. Ognuno di essi ha le proprie caratteristiche e applicazioni, quindi è importante fare ricerche per capire quale potrebbe essere il migliore per te.

Utilizza risorse online gratuite

Fortunatamente, ci sono numerose risorse online gratuite disponibili per imparare a programmare. Siti web come Codecademy, freeCodeCamp, edX e Coursera offrono corsi di programmazione introduttivi in vari linguaggi. Questi corsi sono strutturati in modo da guidarti passo dopo passo attraverso i concetti fondamentali della programmazione, consentendoti di imparare a tuo ritmo.

Pratica, pratica, pratica

Una volta acquisite le basi della programmazione, è fondamentale mettere in pratica ciò che hai imparato. La pratica è essenziale per diventare un programmatore competente e sicuro. Ecco alcuni modi per farlo:

Lavora su progetti personali

Inizia a lavorare su progetti personali per applicare le tue conoscenze in situazioni reali. Puoi creare un sito web personale, sviluppare un’applicazione mobile o persino contribuire a progetti open source su piattaforme come GitHub. Lavorare su progetti ti aiuterà a consolidare le tue competenze e a imparare nuove tecniche.

Partecipa a hackathon e competizioni

Partecipare a hackathon e competizioni di programmazione è un ottimo modo per mettere alla prova le tue abilità e imparare dai tuoi pari. Questi eventi ti mettono di fronte a sfide stimolanti e ti consentono di collaborare con altri programmatori per risolvere problemi complessi.

Approfondisci le tue conoscenze

Una volta acquisite le competenze di base, è importante continuare a sviluppare le tue conoscenze e competenze. La tecnologia è in continua evoluzione, quindi è essenziale rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e sviluppi nel campo della programmazione.

Partecipa a corsi avanzati

Considera l’opportunità di partecipare a corsi avanzati o di specializzazione per approfondire le tue conoscenze in un determinato settore della programmazione. Ad esempio, potresti voler imparare lo sviluppo di app mobili, la sicurezza informatica o l’intelligenza artificiale.

Leggi libri e articoli

Leggere libri e articoli su argomenti di interesse può essere un modo efficace per approfondire le tue conoscenze. Esistono numerosi libri di programmazione che coprono una vasta gamma di argomenti, dai concetti di base alle tecniche avanzate. Inoltre, molti siti web e blog offrono articoli informativi su argomenti di attualità nel mondo della programmazione.

Considera gli aspetti fiscali

Mentre ti immergi nel mondo della programmazione e inizi a guadagnare reddito dalle tue attività, è importante tenere presente gli aspetti fiscali. Anche se potresti essere concentrato sulla scrittura di codice, comprendere la fiscalità può aiutarti a gestire meglio le tue finanze e massimizzare il tuo reddito.

Regime fiscale più adatto

Uno dei primi passi è determinare il regime fiscale più adatto alla tua situazione. Se stai lavorando come libero professionista o imprenditore individuale, hai due possibilità: il regime ordinario o il regime forfettario. Con il primo puoi scaricare tutte le spese legate alla tua attività e hai la stessa tassazione dei dipendenti mentre con il secondo è lo Stato italiano a stimare le tue spese e le scarichi tutte indipendentemente che tu le abbia sostenute o meno e paghi una flat tax al 15% o al 5%.

Deduzioni fiscali

Assicurati di essere a conoscenza delle deduzioni fiscali disponibili per i programmatori. Potresti essere in grado di dedurre le spese per l’acquisto di attrezzature informatiche, corsi di formazione, abbonamenti a riviste specializzate e altri costi correlati alla tua attività professionale.

Consulenza fiscale

Se hai dubbi o domande sulla fiscalità, considera la possibilità di consultare un esperto fiscale. Un consulente fiscale può aiutarti a ottimizzare la tua situazione fiscale, garantendo il rispetto delle normative e la massimizzazione delle tue detrazioni e crediti fiscali.

Diventare un programmatore è un viaggio emozionante che offre numerose opportunità di crescita personale e professionale. Con le risorse e le informazioni giuste, puoi iniziare il tuo percorso verso una carriera gratificante nel campo della tecnologia. Ricorda di dedicare tempo alla formazione, alla pratica e all’approfondimento delle tue conoscenze, e non trascurare gli aspetti fiscali della tua attività. Se hai bisogno di assistenza nella gestione dei tuoi affari fiscali, non esitare a contattare Fiscozen per una consulenza gratuita e senza impegno. I loro esperti qui per aiutarti a navigare nel complesso mondo della fiscalità per i programmatori.

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Curiosità

Il trasportino per cani: la soluzione perfetta per...

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Se hai un cane e ti piace viaggiare o portarlo con te durante gli spostamenti, sicuramente avrai bisogno di un trasportino per cani. Ma cos’è esattamente un trasportino per cani e perché è così importante?

In questo articolo esploreremo tutto ciò che c’è da sapere su questo accessorio indispensabile per i proprietari di cani. Scopriremo i diversi tipi di trasportini disponibili sul mercato e come scegliere quello ideale per il tuo amico a quattro zampe. Inoltre, esamineremo le caratteristiche chiave da considerare quando si acquista un trasportino e ti daremo alcuni consigli pratici per utilizzarlo correttamente.

Se sei curioso di scoprire tutto ciò che c’è da sapere sui trasportini per cani, continua a leggere!

Trasportino per cani: cosa è e perché è importante

Il trasportino per cani è un accessorio fondamentale per i proprietari di cani che amano viaggiare o che necessitano di spostarsi con il proprio animale. Si tratta di una struttura rigida o semirigida, solitamente realizzata in plastica o tessuto resistente, progettata per contenere il cane in modo sicuro durante i trasporti. È importante perché offre numerosi vantaggi sia per l’animale che per il proprietario.

Innanzitutto, assicura la sicurezza del cane durante il viaggio, proteggendolo da eventuali urti o scosse improvvise. Inoltre, evita che il cane possa distrarre il conducente o creare situazioni pericolose all’interno dell’abitacolo.

Il trasportino fornisce anche uno spazio confortevole e familiare al cane, dove può sentirsi al sicuro e protetto durante gli spostamenti.

Infine, è utile anche per gestire situazioni di emergenza o visite veterinarie, consentendo un facile trasporto dell’animale senza stressarlo e senza rischi per la sua incolumità.

Tipi di trasportini per cani

Esistono diversi tipi di trasportini per cani disponibili sul mercato, ognuno progettato per soddisfare le diverse esigenze dei proprietari di cani.

Uno dei tipi più comuni è il trasportino rigido, realizzato in plastica dura e resistente. Questo tipo di trasportino offre una maggiore protezione e sicurezza per il cane durante i viaggi in auto o in aereo. Alcuni trasportini rigidi sono dotati di ruote e maniglia, rendendo più facile il trasporto del cane.

Un altro tipo popolare è il trasportino morbido, realizzato in tessuto resistente e leggero. Questo tipo di trasportino è più adatto per i viaggi in treno o in autobus, poiché può essere piegato e riposto facilmente quando non viene utilizzato.

Inoltre, ci sono anche trasportini a zaino che consentono ai proprietari di portare il cane sulla schiena durante escursioni o passeggiate.

È importante scegliere il tipo di trasportino più adatto alle esigenze del proprio cane e assicurarsi che sia abbastanza spazioso e confortevole per lui durante i viaggi.

Come scegliere il trasportino ideale per il tuo cane

Quando si tratta di scegliere il trasportino ideale per il proprio cane, ci sono diverse considerazioni da tenere in mente. Innanzitutto, è importante valutare le dimensioni del cane e scegliere un trasportino che gli permetta di stare comodo e di muoversi senza restrizioni. Inoltre, è fondamentale considerare la resistenza e la durabilitàdel materiale del trasportino, assicurandosi che sia sicuro e resistente alle sollecitazioni. Un altro aspetto da considerare è la facilità di pulizia del trasportino, poiché sarà necessario mantenerlo igienico per il benessere del cane. Infine, è consigliabile optare per un trasportino dotato di una buona ventilazione e aperture adeguate per consentire al cane di respirare facilmente durante i viaggi. Prendendo in considerazione questi fattori, sarà possibile scegliere il trasportino ideale che garantirà comfort e sicurezza al proprio amico a quattro zampe durante i trasferimenti.

Le caratteristiche da considerare nel trasportino per cani

Le caratteristiche da considerare nel trasportino per cani sono di fondamentale importanza per garantire il comfort e la sicurezza del nostro amico a quattro zampe durante i viaggi.

Prima di tutto, è essenziale scegliere un trasportino della giusta dimensione, in modo che il cane possa stare comodo e avere spazio sufficiente per girarsi e sdraiarsi. Inoltre, è importante valutare il materiale del trasportino: deve essere resistente e facilmente lavabile, per garantire una pulizia adeguata.

Un altro aspetto da considerare è la ventilazione: il trasportino deve avere aperture o griglie che permettano una corretta circolazione dell’aria, evitando l’accumulo di calore.

Infine, è consigliabile optare per un trasportino con chiusure sicure e robuste, per evitare aperture accidentali durante il trasporto. Prendere in considerazione tutte queste caratteristiche aiuterà a scegliere il trasportino ideale per il proprio cane, assicurando un viaggio confortevole e sicuro.

Consigli pratici per l’utilizzo corretto del trasportino per cani

Quando si utilizza un trasportino per cani, è importante seguire alcuni consigli pratici per garantire il comfort e la sicurezza del nostro amico a quattro zampe.

Innanzitutto, assicuriamoci che il trasportino sia abbastanza spazioso affinché il cane possa stare in piedi, girarsi e sdraiarsi comodamente.

Inoltre, è fondamentale assicurare il trasportino in modo sicuro all’interno dell’auto, utilizzando le cinture di sicurezza o ancorandolo con appositi sistemi di fissaggio. Durante il viaggio, evitiamo di aprire il trasportino o far uscire il cane, poiché potrebbe scappare o causare distrazioni per il conducente.

È consigliabile abituare gradualmente il cane al trasportino, facendogli associare esperienze positive come premi o giochi all’interno.

Infine, ricordiamoci di mantenere pulito il trasportino, rimuovendo eventuali escrementi e fornendo una buona ventilazione. Seguendo questi semplici consigli, garantiremo un viaggio confortevole e sicuro per il nostro fedele compagno.

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Curiosità

Un videogioco per avere successo deve essere complesso? Non...

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Nel settore dei videogiochi si assiste ad una sorta di dibattito ricorrente, che verte sulla presunta correlazione tra la complessità di un gioco e il suo successo commerciale. Questa discussione nasce dall’errata premessa che complessità faccia sempre rima con qualità. In base a questo assunto teorico, un videogioco (per essere considerato come un top seller) dovrebbe essere necessariamente connotato da un design grafico ricercato e da meccaniche di gioco articolate. Per fortuna, non è così: esistono infatti diversi videogames che, al contrario, piacciono proprio per la loro semplicità.

Quando la semplicità vince sulla complessità

I videogiochi semplici si fanno notare per la loro immediatezza, e la capacità di intrattenere senza richiedere al giocatore un impegno prolungato nel comprendere regole o meccaniche “oscure”. I giochi di questo tipo vengono spesso classificati come “casual games”, e vengono progettati per proporre al player una curva di apprendimento bassissima, in molti casi immediata. In realtà, però, il fatto che si rivolgano ai giocatori casuali non li rende meno validi o meno importanti rispetto ai “fratelli maggiori”.

Un esempio lampante di tale fenomeno lo troviamo nel comparto delle slot digitali, come nel caso di giochi come Sweet Bonanza. Questo gioco piace per la sua ambientazione semplice ma colorata, con i simboli della frutta e i dolci che creano un’atmosfera giocosa e rilassata. Inoltre, essendo un vero e proprio browser game, è possibile giocare online a Sweet Bonanza sui siti di gambling, dunque senza scaricare o installare alcun software. Un altro vantaggio che premia l’immediatezza di questo videogame, e che va ad unirsi alla semplicità delle meccaniche di gioco proposte da questa slot machine telematica.

Ci sono comunque molti altri casi simili a questo. Il mercato, infatti, trabocca di videogiochi facili da approcciare e pensati per godersi semplicemente un momento di relax. Basti ad esempio pensare ai tanti videogames indipendenti (noti come “indie”) reperibili su store come il Playstation Network, gratis o al costo di pochi euro.

Tutto dipende dalla nicchia

Di contro, il mercato del gaming è variegato e non esiste una formula universale per il successo. Il pubblico ha infatti delle aspettative diverse, quando approccia generi differenti. Prendendo in considerazione i giochi di ruolo in prima persona, per esempio, molti giocatori cercano esperienze immersive e tecnicamente impegnative. Skyrim rappresenta l’esempio perfetto da citare, per via del suo mondo quasi infinito e quasi interamente esplorabile, e per il fatto che servono centinaia di ore per completare tutte le missioni secondarie.

Questo dimostra che l’importanza della complessità è relativa, e strettamente legata alla nicchia del mercato di riferimento: ciò che funziona per un pubblico potrebbe non essere altrettanto efficace per un altro, come in fondo accade in ogni ambito videoludico. In certi casi anche un pro player, abituato ai giochi complessi, potrebbe preferire un videogame basico e senza fronzoli, giusto per spezzare la routine e per divertirsi senza impegno. Vale anche per generi come gli sparatutto in prima persona, dato che ne esistono di basici specialmente sugli store per smartphone.

Dunque, sebbene la complessità possa rappresentare un requisito essenziale in determinate nicchie, non è necessariamente un ingrediente fondamentale per il successo di un videogioco.

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