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Usa, Biden: “Repubblicani minacciano di far andare America in default”

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“I repubblicani minacciano di far andare in default il debito americano, un debito che si è accumulato in oltre 230 anni, non è mai successa una cosa del genere”. Così Joe Biden nel suo discorso oggi a Springfield, attaccando la maggioranza repubblicana alla Camera. “Nessun presidente ha mai aggiunto più debito di quanto ha fatto il mio predecessore in quattro anni”, ha affermato, con un riferimento a Donald Trump.  

“Non lascerò a nessuno usare la fiducia e il credito dell’America come merce di scambio: gli Stati Uniti pagano i propri debiti” è il monito rivolto da Biden ai repubblicani, che vogliono ottenere dalla Casa Bianca concessioni e tagli della spesa sociale in cambio del loro voto per innalzare il tetto del debito e scongiurare il default.  

Poi, commentando “l’ottima notizia” di oggi dei dati sul Pil che indicano una crescita “più forte di quella che gli esperti si aspettavano”, Biden ha sottolineato: “Ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma ora dobbiamo proteggere questi progressi dal caos dei repubblicani del Maga”.  

“Abbiamo l’occupazione più alta della storia americana e i salari sono saliti, negli ultimi sei mesi l’inflazione è scesa ogni mese”, ha rimarcato il presidente, rivendicando i successi della sua agenda economica e ricordando di essere arrivato due anni fa alla Casa Bianca con il Paese bloccato dall’epidemia e l’economia in crisi.  

“Questi non sono i repubblicani del tempo dei vostri padri – ha detto Biden attaccando la maggioranza repubblicana alla Camera – vogliono passare leggi per aumentare il prezzo della benzina, tagliare le tasse ai miliardari e imporre l’Iva del 30% su tutto, cibo, abiti, case, macchine, per eliminare le tasse sul reddito, che è l’unico modo per far pagare le tasse ai ricchi”. 

“Se i repubblicani vogliono lavorare insieme a soluzioni vere e continuare a far crescere i posti di lavoro per costruire la più forte economia del mondo e garantire che gli americani abbiano i giusti salari, sono pronto”, ha detto ancora il presidente, giustificando il suo rifiuto invece a negoziare con i repubblicani che vogliono usare il tetto del debito come merce di scambio. 

“La sola idea che noi potremmo andare in default con il più sicuro, rispettato debito del mondo è strabiliante – ha poi aggiunto – ma non cederò alle minacce irresponsabili che vogliono tenere l’economia in ostaggio per forzare un’agenda che limiterà i lavoratori americani e ci indebolirà a livello internazionale. Questo non succederà”. 

 

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Economia

Auto, Mes e Pnrr: come si gioca la partita tra Roma e Bruxelles

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(Adnkronos) –
Auto, Mes e Pnrr. Tre dossier diversi, che si vorrebbe tenere separati. E che, invece, sono percepiti come strettamente legati tra loro nella
partita che si sta giocando tra Roma e Bruxelles. Il governo Meloni e le istituzioni europee hanno una accesa dialettica in corso, che si associa spesso alle tensioni sulle politiche per i migranti, ma che sui tre temi economici principali finisce inevitabilmente per intrecciare i piani e alimentare congetture. E’ una dialettica che i governi di ogni colore hanno sempre dovuto affrontare e che è naturale nella gestione dei pesi e contrappesi che regolano i rapporti tra la Ue e gli Stati nazionali.  

Le decisioni europee, come quella sullo stop alle immatricolazioni di auto con motori a benzina e diesel dal 2035, incidono in maniera sostanziale sullo sviluppo industriale, a maggior ragione per un Paese come l’Italia che intorno all’industria automotive ha costruito un indotto importante. E il gioco delle deroghe, che di fatto tiene in vita i motori tradizionali purché alimentati con carburanti neutri, è altrettanto rilevante. Per questo l’Italia si è astenuta, rinunciando al voto contrario. La disputa fra e-fuel e biocarburanti, che contrappone gli interessi tedeschi a quelli italiani, si può risolvere in prospettiva arrivando ad attribuire la patente di ‘neutri’ anche ai biocarburanti, dimostrando che in termini di bilanciamento complessivo di CO2 contribuiscono alla progressiva decarbonizzazione del settore. Come dire, non c’è stata una vittoria ma neanche una sconfitta. E la partita è ancora aperta. 

Quando si parla di rapporti con Bruxelles, non si può dimenticare che l’Italia è l’unico Paese a non aver ancora ratificato la riforma del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, che viene considerato uno strumento indispensabile anche per contrastare le turbolenze sui mercati finanziari, oggi legate soprattutto al rischio di una crisi bancaria sistemica. Il premier Giorgia Meloni ha ribadito che il suo governo non richiederebbe mai l’accesso al Mes ma, nonostante le posizioni diverse all’interno della maggioranza, sembra evidente che la ratifica in Parlamento sia un passaggio necessario. E dovrebbe arrivare, perché è altrettanto evidente che un rinvio ulteriore indebolirebbe la forza negoziale italiana anche sugli altri dossier. 

Il pensiero, in questo senso, non può che andare all’attuazione del Pnrr. Il meccanismo, del resto, è fin troppo chiaro. Si fanno le riforme strutturali, si verificano le riforme fatte, si verifica il raggiungimento degli obiettivi indicati, quindi Bruxelles eroga le risorse previste per ogni tranche. Se si inceppa questo meccanismo, i tempi si allungano come sta avvenendo in questa fase. E se gli obiettivi si falliscono, le risorse saltano, portandosi dietro anche le chances di modernizzare veramente il Paese. L’Italia, tra l’altro, è uno dei Paesi cardine dell’intero disegno del Recovery Fund, potendo contare sulla parte più consistente del Next Generation Eu, quasi 200 miliardi di euro. Non solo. Dalla corretta attuazione del Pnrr passano anche le possibilità di ricorrere allo stesso schema in futuro, continuando a condividere debito a livello europeo. Così come la possibilità di rendere più flessibile, e più orientata alla crescita, la riforma del Patto di stabilità. 

Sintetizzando, la partita vera, più che in un muscolare braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, si gioca sul filo che corre tra più Europa, e più rispettosa delle esigenze degli Stati membri, e meno Europa, meno inclusiva ed espressione dei Paesi più forti, che sono sempre quelli con il debito più basso. Per questo, tra auto, Mes e Pnrr (senza dimenticare i migranti) all’Italia e al governo serve la maggiore condivisione possibile. (Di Fabio Insenga)  

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Economia

Antony Morato, nel 2022 fatturato a 74,2 mln (+19%)

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(Adnkronos) – Antony Morato, brand italiano specializzato in abbigliamento da uomo’“contemporary fashion’, chiude il 2022 con un 19% di crescita rispetto all’anno precedente e un fatturato di 74,2 milioni di euro. La strategia di forte spinta all’innovazione digitale e alla gestione omnichannel delle operations intrapresa dal brand nel 2020 si conferma lungimirante e solida: il canale e-commerce registra infatti un 24% di crescita sul 2021, che rappresenta un aumento del 43% rispetto al 2019. 

Le ottime performance del canale online sono da attribuire innanzitutto al potenziamento del sito web antonymorato.com, che nell’ultimo anno ha visto l’introduzione di nuovi metodi di pagamento (tra gli ultimi i Buy now, Pay later) e un rafforzamento del customer care, con un’attenzione al cliente sempre maggiore che ha facilitato il processo di customer satisfaction e fidelizzazione. Il canale retail, forte di alcune aperture strategiche in America Latina, del flagship di Milano in Corso Buenos Aires e del negozio di via del Corso a Roma chiude il 2021 con una crescita del 19%.  

“Nel 2022 – commenta Lello Cardarelli, ceo di Antony Morato – abbiamo celebrato i nostri primi 15 anni di attività e non posso che essere orgoglioso dei risultati che il brand ha raggiunto: una conferma che la coerenza rispetto al nostro prodotto e al nostro consumatore unita a una visione di lungo termine sugli obiettivi sono la formula giusta per affrontare la complessità e la velocità del mercato attuale”. 

Il 2022 è stato l’anno di ripartenza effettiva per il canale fisico e il brand ha dato inizio a un processo di rinnovamento delle boutique, che nei prossimi anni, vedrà la ristrutturazione di tutti i punti vendita che saranno allineati al nuovo concept del flagship milanese. Anche il wholesale registra un aumento del 12% sulla precedente performance, accelerando nei mercati europei.  

A dare un forte boost al canale ha contribuito il ritorno del brand alle fiere di settore (in particolare il Pitti) e il miglioramento dei servizi offerti ai clienti b2b, nello specifico per quanto riguarda la programmazione di consegne in tempi sempre più efficienti e la possibilità per i clienti di avere accesso ad una disponibilità di magazzino che permette riassortimenti costanti nel corso dell’anno. Una novità che ha interessato il canale wholesale e che ha riscosso immediato successo è stato il lancio della vendita anticipata della collezione denim che ha permesso un forte incremento di vendite della categoria in questione, già storicamente tra le best performing del brand. 

Le strategie commerciali attuate hanno giocato un ruolo determinante per la crescita di tutti i canali, per il consolidamento dei mercati già strutturati come Italia e Spagna e per il potenziamento di quelli con grandi possibilità di sviluppo come il Centro e Sud America. D’altra parte il marketing sta assumendo sempre più rilevanza con investimenti mirati nell’ambito della comunicazione e del prodotto. Il brand sta puntando al miglioramento della brand awareness e della brand reputation con la finalità di posizionare il brand come marchio italiano nel segmento entry-to-luxury, attraverso una strategia di pianificazione media e Ooh ancora più incisive e destinando una sempre maggiore attenzione alle attività digital e ai social media.  

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Economia

Brunello Cucinelli lancia fragranze donna e uomo

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(Adnkronos) – Brunello Cucinelli entra nel mondo delle fragranze. I profumi sono stati presentati oggi a Milano, nella cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Via San Vittore, alla presenza di una nutrita platea composta da giornalisti e addetti ai lavori. I due nuovi prodotti esclusivi nati dalla creatività della ‘Bella Fabbrica’ di Solomeo: i profumi ‘Brunello Cucinelli pour Femme’ e ‘Brunello Cucinelli pour Homme’. 

Nate dalla collaborazione con EuroItalia, eccellenza italiana con una spiccata vocazione internazionale specializzata nella creazione e distribuzione di fragranze di lusso, le due fragranze si propongono – ciascuna a modo suo e con le sue peculiarità – come ambasciatrici della cultura del bello e dei valori artigiani che la casa di moda Brunello Cucinelli coltiva da sempre, nel più armonioso accordo con il Creato e secondo il fondamentale valore della umana sostenibilità. Entrambi i profumi traggono ispirazione dalla amata terra umbra e mirano ad armonizzare tra loro diversi elementi ispiratori come, per esempio, il dolce paesaggio collinare puntellato da alti ed eleganti cipressi, l’antica storia di piccoli borghi, il gusto dell’arte medioevale, la spiritualità e la forza degli ideali. 

Sono particolarmente lieto di annunciare la nuova produzione che vede aggiungere alla linea di eleganza della nostra casa di moda due profumi, uno per donna e uno per uomo – commenta Brunello Cucinelli -. Diversi anni fa, quando scomparve un mio carissimo amico che produceva essenze aromatiche, un’anima bella, sognai che un giorno avrei dedicato a lui un nuovo prodotto che lo ricordasse. Oggi rendo reale quel sogno, che non ho mai abbandonato per tutti gli anni, e proprio la durata, che ritengo un grande valore, mi ha ispirato in tale scelta, nel considerare quanto a lungo i profumi, dall’oriente antico all’occidente moderno, hanno affascinato donne e uomini e hanno accompagnato la loro vita. Mi piace pensare che un profumo moderatamente utilizzato sia come una carezza, che insieme alla fiducia dona alla persona umana una visione a colori del mondo”. 

La fragranza per la donna, nata dall’incontro tra Brunello Cucinelli e il naso Daphné Bugey nel segno di una preziosa semplicità, esalta tra le altre le note di castagna, di agrumi (bergamotto, mandarino, ma anche fiore d’arancio), di pepe rosa e legni pregiati. La fragranza per l’uomo, ricca della sapienza del maestro profumiere francese Olivier Cresp, dà voce all’essenza di cipresso in armonico equilibrio con quella speziata del ginepro e con altri ricercati ingredienti come per esempio l’angelica, il pepe nero, la salvia sclarea e lo zenzero. 

L’estrema cura dedicata a queste fragranze molto speciali non fa che confermare l’idea di lifestyle propria della casa di moda di Solomeo. Il tutto si deve a un lungo lavoro di collaborazione con la famiglia Sgariboldi, alla quale la famiglia Cucinelli è molto legata e con la quale è stato possibile condividere un lungo percorso di studio particolarmente attento ai dettagli oltre che alla sostanza, gli uni e l’altra convergenti verso una scelta di alta qualità e in virtù del più genuino Made in Italy.  

“EuroItalia – sottolinea Giovanni Sgariboldi – condivide con Brunello Cucinelli l’attenzione all’eccellenza, alla qualità, al dettaglio, all’innovazione, alla creatività. La nostra conoscenza del mercato e dell’alta tecnologia utilizzata nel nostro settore specifico, ci hanno permesso di trasferire la moda e il design di Brunello Cucinelli in queste creazioni olfattive di lusso”. 

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Economia

Inveo group, al via borsa di studio Gdpr per neo laureati in formazione data protection

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(Adnkronos) –
Inveo group istituisce una borsa di studio dedicata ai neo laureati per ogni ciclo di 40 ore del nuovo corso ‘Auditor Gdpr’. Il corso, a cadenza bimestrale, è volto a formare figure altamente qualificate nel campo della protezione dei dati personali, progettato per fornire ai partecipanti le competenze e gli strumenti necessari per gestire, pianificare e condurre audit di prima, seconda e terza parte in conformità ai criteri dello schema ISDP©10003. 

Attraverso la formazione, i giovani neo-laureati saranno in grado di entrare nel vivo della materia privacy, acquisendo le conoscenze metodologiche e tecniche per valutare e verificare la qualità dei sistemi di protezione dei dati, inclusi i database, anche nei confronti di fornitori e subappaltatori. 

L’obiettivo è fornire ai richiedenti della borsa di studio tutte le competenze necessarie per diventare auditor Gdpr altamente qualificati nel campo della protezione dei dati e creare nuove opportunità di lavoro. Potranno farne richiesta tutti i giovani laureati under 27 che abbiano completato il loro diploma di laurea in area legale, informatica, ingegneristica, economica e scientifica. La selezione dei candidati avverrà sulla base di un test online di cultura generale privacy. 

“Vogliamo -spiega Riccardo Giannetti, training manager di Inveo group in occasione della presentazione dell’iniziativa- che le nuove generazioni abbiano accesso gratuito e libero alla disciplina della privacy, al sapere e al nostro know how. La privacy è un diritto, un elemento di unificazione e non discriminazione. Conoscere l’universo dietro la data protection, in particolare in un mondo digitalizzato dove il dato personale viaggia come mai prima, significa conoscere il nostro stesso universo”, sottolinea ancora.  

“Un’opportunità per tutti i giovani neolaureati in discipline convergenti il settore privacy di specializzarsi in un ambito altamente richiesto e in continua evoluzione. Grazie alla formazione pratica e all’esperienza professionale, i giovani saranno in grado di acquisire le competenze e la conoscenza necessarie per diventare esperti di data protection e di entrare in contatto con un mondo prismatico e in continua evoluzione”, conclude Giannetti.  

Per candidarsi: https://www.in-veo.com/corsi/auditor-gdpr.  

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Economia

La SEO, la chiave del successo per i contenuti online

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(Adnkronos) – La scrittura per il web e la comunicazione cross mediale sono pratiche imprescindibili per chi è content creator perché si è sempre più immersi in un contesto in cui le persone sviluppano quello che i neuroscienziati chiamano instant gratification. 

Per questo se si vuole essere letti sul web è fondamentale saper scrivere per il web, il che significa conoscere, imparare e seguire le regole della comunicazione digitale. Nel webinar organizzato da Poste Italiane “La SEO, la chiave del successo per i contenuti online” che si terrà in diretta streaming mercoledì 29 marzo alle ore 17, Enrico Celani – referente dell’Agenzia Media di Poste Italiane – racconterà che cos’è la SEO, e come si può determinare la visibilità dei contenuti web. Con una panoramica sul contesto italiano, si parlerà dei motori di ricerca e degli elementi di cui un creatore di contenuti per il web deve tener conto. 

L’evento è gratuito e aperto a tutti, sarà possibile partecipare dal link https://www.posteitaliane.it/it/educazione-digitale-evento-seo.html e presentare le domande via chat in diretta. 

L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma dell’Azienda quale guida per i cittadini nello sviluppo di conoscenze e sempre maggiori competenze tra tecnologia e digitalizzazione. 

Le attività possono essere seguite su LinkedIn, Facebook e Twitter attraverso l’hashtag #educazionedigitale e nella sezione storie di Instagram. 

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D’Este: “Inflazione rallenta ma tensioni sui prezzi potrebbero smorzarsi solo nel 2024”

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(Adnkronos) – “L’inflazione mostra segni di rallentamento per effetto dell’attenuazione delle tensioni sui beni energetici. Tuttavia, il contesto geopolitico, sociale ed economico resta instabile. Dato il quadro attuale, le nostre analisi dicono che le tensioni sui prezzi potrebbero allentarsi nel 2024, ma non si attesteranno sulle soglie del due o del tre per cento cui eravamo abituati”. Alessandro d’Este, presidente di Ibc, l’associazione delle industrie che producono beni di consumo, sintetizza così il complesso quadro emerso oggi a Milano, al convegno ‘La filiera dei beni di consumo nell’era dell’incertezza’, dagli interventi di Dario Baroni (amministratore delegato McDonald’s Italia), Tito Boeri (economista Università Bocconi), Alessandra Ghisleri (direttrice Euromedia Research), Maurizio Molinari (direttore La Repubblica), Giuliano Noci (docente Politecnico di Milano), Mara Panajia (presidente e amministratore delegato Henkel Italia) e Maniele Tasca (direttore generale Selex Gruppo Commerciale). 

La criticità della situazione è efficacemente descritta dai dati Nielsen, secondo i quali nel primo bimestre 2023, per effetto delle tensioni inflattive dovute alla forte crescita dei costi di produzione cumulati nel 2022, i prezzi sono saliti determinando una crescita del 9,6 per cento delle vendite a valore, cui però si contrappone un calo del 5 per cento dei volumi venduti. In sostanza le famiglie riducono la quantità di prodotti per risparmiare. 

“È un quadro d’insieme straordinariamente complesso – sottolinea d’Este – in cui l’industria è impegnata nel salvaguardare la redditività, nel difendere i livelli occupazionali e nel garantire al consumatore il miglior rapporto qualità prezzo”.  

Ibc ritiene che le autorità finanziarie europee dovrebbe valutare con estrema attenzione gli effetti sulle famiglie e sulle imprese di politiche monetarie recessive. Considera inoltre prioritarie politiche industriali con cui favorire l’incremento della produttività, l’accesso al credito, l’export, gli investimenti per la crescita dimensionale delle imprese e il sostegno alle transizioni sostenibile e digitale. “Sono i fattori strategici per rafforzare l’industria italiana dei beni di largo consumo”, aggiunge d’Este. “Il punto d’arrivo è il miglioramento dell’efficienza della filiera, indispensabile per garantire la competitività sul mercato interno ed internazionale”.  

Ibc, Associazione Industrie Beni di Consumo, riunisce aziende attive in Italia e all’estero nei settori alimentare, bevande, prodotti per la cura dell’ambiente domestico e della persona, tessile e abbigliamento, arredo, prodotti e accessori per la casa. 33mila imprese che generano un giro d’affari stimato in 100 miliardi di euro. 

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Terroristi rossi, ass. vittime: “Vergognoso, non ce lo aspettavamo”

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(Adnkronos) – “E’ una vergogna, come si fa dopo tanto tempo a gettare un colpo di spugna su una vicenda che ha riguardato tante persone uccise e ferite gravemente? Ricordo una frase del ministro della Giustizia francese della passata legislatura che, rivolgendosi ai francesi, chiese cosa avrebbero detto se un terrorista del Bataclan se ne fosse stato tranquillamente in Italia per 40 anni”. Roberto Della Rocca, presidente Aiviter (associazione vittime del terrorismo), commenta così all’Adnkronos il no della Corte di Cassazione francese all’estradizione dei 10 ex terroristi rossi italiani. 

“Non ce lo aspettavamo – continua – forse sì guardando quello che è successo negli ultimi mesi, supponendo che ci potesse essere anche una influenza politica. Mi rifiuto però di prendere in considerazione una eventuale incidenza sulla vicenda dei rapporti Italia-Francia. Spero proprio non sia stato così”.  

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Armi nucleari Russia in Bielorussia, cosa dice ambasciata di Minsk in Italia

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(Adnkronos) – La Bielorussia ha deciso di rafforzare la sua difesa “con misure forzate di natura reattiva” e “completamente in linea con il Trattato di non proliferazione nucleare”, in risposta alle “pressioni senza precedenti” esercitate da Stati Uniti, Regno Unito e loro alleati della Nato. Lo dichiara Kiryl Piatrouski, incaricato d’affari dell’ambasciata di Minsk in Italia, in risposta a una richiesta di chiarimenti dell’Adnkronos in seguito all’annuncio di Vladimir Putin sabato sul dispiegamento di armi nucleari russe in territorio bielorusso. 

“Le misure coercitive unilaterali a livello politico ed economico (varate dall’Occidente, ndr) sono accompagnate dal rafforzamento militare nei territori dei Paesi membri della Nato vicini, nelle immediate vicinanze dei confini della Bielorussia, vicino settentrionale dell’Ucraina, quindi in stretta prossimità all’epicentro dell’instabilità militare e politica in Europa”, aggiunge il diplomatico.  

“La Bielorussia è stata un tenace sostenitore dei processi di disarmo e di non proliferazione”, assicura, ricordando che “nel 1993 il Paese ha fatto la scelta consapevole di rinunciare alle armi nucleari e ha aderito al Trattato di non proliferazione, diventando il primo Paese post sovietico a rinunciare volontariamente alla possibilità di possedere armi nucleari senza alcuna precondizione o riserva”. Tuttavia, “negli ultimi anni la Bielorussia è stata soggetta a pressioni senza precedenti politiche, economiche, finanziarie e informative”.  

“Proibizioni commerciali, nella concessione dei visti, bancarie e altre restrizioni sono state imposte al governo, a entità giuridiche e individui in Bielorussia dagli Stati Uniti, il Regno Unito e dai loro alleati della Nato, inclusi Paesi dell’Unione europea. Tali bandi e restrizioni costituiscono una interferenza diretta e irragionevole negli affari interni di uno Stato indipendente e, in violazione della sua sovranità, hanno come ovvio obiettivo quello di cambiare il percorso geopolitico come l’ordine politico interno della Bielorussia”, sottolinea.  

“Date queste circostanze e le legittime preoccupazioni per la sicurezza nazionale e dei rischi che ne scaturiscono, la Bielorussia ha coerentemente iniziato ad adottare misure forzate di natura reattiva, in modo trasparente per i suoi vicini e per la comunità internazionale, con l’obiettivo di rafforzare le sue capacità di difesa. Tali azioni sono di natura esclusivamente reattiva, e hanno come obiettivo il rafforzamento delle capacità di difesa della Bielorussia e sono completamente in linea con il Trattato di non proliferazione”, precisa Piatrouski, assicurando che la parte bielorussa “è un fedele sostenitore di un dialogo costruttivo e rispettoso con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza regionale e globale, i meccanismi multilaterali di disarmo, il controllo delle armi e la non proliferazione, incluso nella sfera nucleare”. “La Bielorussia è pronta per contatti rilevanti, cosa di cui il mondo intero è perfettamente a conoscenza”, conclude.  

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Terroristi rossi, figlio vittima: “Offesa e presa in giro della Francia”

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(Adnkronos) – “Non avevo molta fiducia sull’esito di questa decisione da parte della Cassazione francese. In Francia c’è stata una politicizzazione, una strumentalizzazione politica per tutelare chi ormai vive là da decenni”. Così all’Adnkronos Cristian Iosa, figlio di Antonio Iosa, ex esponente della Dc gambizzato dalle Brigate Rosse a Milano il primo aprile 1980, dopo il ‘no’ della Corte di Cassazione francese all’estradizione dei 10 ex terroristi ‘rossi’ italiani. La Cassazione, pronunciando il suo ‘no’, ha richiamato la decisione della Corte d’Appello, che nel 2022 si è pronunciata sfavorevolmente sull’estradizione ritenendo che diversi ricorrenti siano stati giudicati in contumacia, dunque senza aver avuto la possibilità di difendersi in un nuovo processo.  

“Non è assolutamente giustificabile – sottolinea Iosa -, perché se queste persone avessero voluto difendersi in Italia avrebbero benissimo avuto tutta la possibilità di farlo. La nostra legislazione permette agli ex brigatisti di difendersi in qualsiasi modo, tanto che chi era in Italia lo ha fatto, e alcuni sono stati giudicati persino innocenti, uscendo puliti da alcuni processi, mentre altri sono stati giudicati colpevoli e condannati. La loro scelta, dunque, è puramente egoistica, una scelta da parte di vigliacchi che hanno deciso semplicemente di scappare per non affrontare il giudizio in Italia”. Nella sua pronuncia, la Cassazione francese sottolinea anche che la quasi totalità dei richiedenti hanno vissuto in Francia per circa 25-40 anni, un Paese in cui hanno una situazione familiare stabile, dove sono inseriti professionalmente e socialmente, e dunque la loro estradizione causerebbe un danno sproporzionato al loro diritto a rispetto della vita privata e familiare.  

Per il figlio dell’ex esponente Dc gambizzato dalle Br, queste parole rappresentano “una beffa nei confronti dei familiari delle vittime del terrorismo, perché di fronte alle morti che queste persone hanno causato distruggendo delle famiglie intere, basti pensare ai tanti bambini che sono cresciuti senza papà, loro hanno potuto rifarsi una vita senza espiare nessuna pena. Un’offesa nei confronti delle vittime del terrorismo. L’ennesima presa in giro”. “Anche a distanza di 40 anni – conclude Iosa – permane la dottrina Mitterand”.   

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Salute e Benessere

Cannabis, 22,3% studenti scuole superiori l’ha fumata, studio su generazione Z

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(Adnkronos) – “Hai mai fumato cannabis?”. Il 22,3% degli studenti delle scuole superiori italiane risponde sì a questa domanda. E’ uno degli aspetti che viene rilevato nello studio ‘Dipendenze comportamentali nella Generazione Z’, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, presentato oggi con un convegno a Roma nella sede dell’Iss. Per l’indagine sono stati intervistati nell’autunno del 2022 più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni, 3.600 circa delle scuole secondarie di primo grado e 5.100 circa delle secondarie di secondo grado, su tutto il territorio nazionale, selezionati in modo da avere un campione rappresentativo della popolazione. 

Un piccolo focus del rapporto è dedicato alla cannabis. E dall’analisi del gruppo – più di un quinto degli studenti delle superiori intervistati – che risponde di averne fatto uso, emerge che “non ci sono differenze sostanziali tra maschi e femmine”. Ma si riscontrano percentuali più alte di ragazzi che presentano rischio di dipendenze comportamentali come la food addiction, la social media addiction e l’isolamento sociale, rispetto a quanti ce ne siano fra i compagni che non hanno mai fumato cannabis.  

In questa quota di chi ha fumato cannabis ci sono adolescenti che presentano maggiormente comportamenti di doxing (diffusione di informazioni online di una persona con intenzioni solitamente spiacevoli) sia praticato che subito, di sexting sia inviato che ricevuto, ma anche attività di morphing (tendenza a modificare la propria immagine con App per migliorare l’aspetto e nascondere eventuali difetti) e di social challenge. Inoltre, segnalano i ricercatori, “tra i ragazzi che hanno fumato cannabis c’è una percentuale maggiore di fumatori, consumatori di alcol, di episodi di ubriacature nell’ultimo mese, di consumo di altre sostanze d’abuso e ansiolitici”. 

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