Esteri
Gaza, 18 morti per raggiungere gli aiuti: 12 sono affogati....
Gaza, 18 morti per raggiungere gli aiuti: 12 sono affogati. Hamas: “Basta lanci dal cielo”
Le Autorità della Striscia: "Le operazioni di invio dagli aerei sono diventate un vero pericolo per la vita della popolazione"
Continua il dramma degli aiuti umanitari a Gaza. Oggi, 26 marzo, 18 palestinesi sono morti a seguito del lancio di aiuti paracadutati lungo la costa dell'enclave. Secondo le autorità della Striscia, sei persone sono morte "nella calca" di cittadini affollati per ottenere aiuti e 12 persone sono annegate nel tentativo di raggiungere i carichi al largo delle coste del nord di Gaza dopo che decine di persone si sono buttate in acqua per recuperare le casse. Un dato confermato anche dalla Cnn che parla di almeno 12 annegati nel tentativo di raggiungere gli aiuti alimentari finiti in mare, a largo della spiaggia di Beit Lahia.
Secondo un testimone sentito dall'emittente, gli aiuti sono caduti a circa un chilometro dalla costa e "molti uomini che non sapevano nuotare sono annegati" mentre cercavano di ripescarli. Le immagini viste dalla Cnn mostrano centinaia di palestinesi che si precipitano verso il luogo dove erano stati paracadutati gli aiuti, con alcuni che si buttano in mare. In immagini successive si vedono diversi corpi sulla spiaggia, con alcuni che cercano di rianimarli.
Al momento non è chiaro quale sia il Paese coinvolto in questo lancio aereo. Dopo la strage di civili in attesa dei camion di aiuti umanitari a Gaza lo scorso 29 febbraio, diversi Paesi hanno iniziato a paracadutare aiuti nel territorio palestinese. Aiuti dal cielo sono stati lanciati da Egitto, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Singapore e una missione congiunta Giordania-Emirati Arabi Uniti.
Hamas: "Basta lanci di aiuti dal cielo, sono offensivi"
Ma il metodo si sta rivelando difficile e pericoloro, oltre che insufficiente per soddisfare gli enormi bisogni della popolazione. Già all'inizio di marzo almeno cinque persone sono morte schiacciate dopo essere state colpite dai pacchi lanciati via aerea alla popolazione. Il paracadute infatti non si è aperto, facendo cadere gli scatoloni sulle persone che si stavano radunando in gran numero per prendere i pacchi. "Le operazioni di invio dagli aerei sono diventate un vero pericolo per la vita della popolazione", ha lamentato l'ufficio stampa dell'Autorità della Striscia.
Hamas chiede di smettere di paracadutare aiuti alimentari dal cielo sul nord della Striscia di Gaza. "Chiediamo la fine delle operazioni di lancio degli aiuti in questo modo offensivo, sbagliato, inappropriato e inutile", ha affermato il governo di Hamas a Gaza, citato dalla Cnn.
Esteri
È Meghan l’erede di lady Diana? Cosa dice...
Tom Quinn: "Davvero significativo che il nuovo brand della duchessa del Sussex sia stato annunciato nel giorno del premio dedicato alla suocera"
Meghan Markle "si considera 'l'erede' della principessa Diana". Lo dice al Mirror un esperto reale, riferendosi in particolare alla data dell'annuncio della sua iniziativa commerciale. La duchessa di Sussex ha infatti pubblicizzato su Instagram il suo nuovo marchio di lifestyle 'American Riviera Orchard' nello stesso giorno dell'evento in memoria di Lady D. 'Diana Legacy Award'. Secondo Tom Quinn, "è davvero significativo che il nuovo brand di Meghan sia stato annunciato nello stesso giorno del premio dedicato a Diana". La moglie di Harry "si è sempre considerata l'erede di Diana. Si considera sofferente a causa dei media, proprio come ritiene che abbia sofferto Diana, ma da questa parte dell'oceano ci sarà un'enorme quantità di critiche sul fatto che lei stia solo cercando di trarne profitto".
La nuova impresa commerciale di Meghan, della quale non è stato ancora ufficializzato il lancio, dovrebbe occuparsi della vendita di un'ampia varietà di prodotti, tra cui articoli per la casa, biancheria da tavola, stoviglie, marmellate. Dovrebbe anche avere una propria linea di cosmetici con il suo nuovo marchio ed espandersi a livello internazionale con una gamma di prodotti per la cura dei capelli, fragranze per la casa e cura degli animali domestici.
Fin dal giorno del suo annuncio, 'American Riviera Orchard' ha fatto registrare un boom di accessi e di iscrizioni e i fan sono impazziti per il video teaser rilasciato per svelare la nuova avventura della duchessa. Si stima che l'ex star di Suits potrebbe incassare profitti milionari fin dalla prima settimana di apertura del sito, ma, secondo Quinn, ci sarebbero comunque delle lamentele a Kensington Palace per la sua nuova impresa, mentre l'ex attrice "semplicemente non riesce a capire" perché fare soldi grazie ai suoi "agganci" sia disapprovato dal Palazzo.
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007 Kiev, a maggio nuova offensiva russa – Ascolta
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Ucraina, ambasciatrice polacca a Roma: “Debolezza Ue...
"La paura della Russia non è irrazionale, l'Europa aumenti le forniture a Kiev"
“La debolezza dell’Europa incoraggia Vladimir Putin a essere ancora più aggressivo, l’Ue aumenti le sue forniture di armi all’Ucraina”. In un’intervista all’Adnkronos, l’ambasciatrice polacca a Roma, Anna Maria Anders, arrivata alla conclusione del suo mandato, parla dell’ipotesi di una guerra tra la Russia ed i Paesi della Nato e del rischio di un’escalation in Ucraina dopo l’attentato a Mosca di una settimana fa. “La guerra continua – dice la figlia del generale Wladyslaw Albert Anders, vincitore della battaglia di Cassino contro i nazifascisti durante a Seconda guerra mondiale- e la paura della Russia non è irrazionale. Credo che conoscere la storia possa aiutare a comprendere il modus operandi della Russia. Possiamo certamente aspettarci un’escalation e una crescente disinformazione”.
L’Europa deve dunque prepararsi alla guerra con la Russia? “Risponderò con il proverbio latino recentemente citato dai politici europei: ‘Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Purtroppo è ancora molto attuale. In Polonia, lo abbiamo già detto molte volte: Vladimir Putin comprende solo il linguaggio della forza – sostiene l’ambasciatrice, in Italia da quasi cinque anni - La debolezza dell'Europa lo incoraggia solo ad essere più aggressivo”.
Anders contesta quanti pensano che “se faremo delle concessioni alla Russia riguardo all’Ucraina, il problema sarà risolto”. “Niente di più sbagliato – replica - per un politico come Vladimir Putin è solo un incoraggiamento a continuare con ulteriori azioni belliche”.
Piuttosto, secondo l’ambasciatrice, “siamo del parere che l’Unione Europea debba aumentare le forniture di armi all’Ucraina, qui c’è ancora spazio per agire: dobbiamo anche essere attivi non solo nel sostenere militarmente l’Ucraina, ma anche nel contrastare la disinformazione russa nell’Ue e nel mondo, che mira a “stancare” le nostre società con il tema dell’Ucraina e indebolire i nostri aiuti”. “Allo stesso tempo – sottolinea ancora - l’Europa dovrebbe espandere il proprio potenziale di deterrenza nei confronti di Mosca, il che significa anche maggiori investimenti nella difesa. In Polonia spendiamo già quasi il 4% del Pil per questo scopo”.
Infine, Anders parla dell’ipotesi di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina e della posizione di Varsavia: “Non c'è alcuna decisione della Polonia di inviare truppe nel territorio ucraino – assicura - Riteniamo che oggi non si debba speculare sul futuro, se ci saranno circostanze che cambieranno la nostra posizione. Oggi è cruciale fornire il massimo sostegno possibile allo sforzo militare dell’Ucraina”.