Cultura
Biennale Arte, ‘Ifis art’: progetti Banca Ifis...
Biennale Arte, ‘Ifis art’: progetti Banca Ifis per valorizzare cultura e creatività
Un progetto articolato e inedito che mette al centro il digitale, per rendere accessibile l’arte anche attraverso modalità innovative e alternative
Nel contesto di Biennale Arte 2024 di Venezia, Banca Ifis lancia 'Ifis art', il progetto voluto e ideato dal presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, che raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori: dalla collezione d’arte al Parco Internazionale di Scultura, dal progetto di recupero dell’opera di Banksy e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita, da 'Economia della Bellezza' al sostegno di manifestazioni artistiche e culturali, da programmi di education a prodotti editoriali. Un progetto articolato e inedito che mette al centro il digitale, per rendere accessibile l’arte anche attraverso modalità innovative e alternative, lo sviluppo di partnership pubblico-private, per sostenere territori e comunità, e supporto ai giovani per favorire sviluppo e inclusione sociale attraverso l’arte, oltra alla valorizzazione della biodiversità, per un dialogo armonico tra uomo e natura.
Ifis art si articola in una serie di iniziative, a partire dall’importante collezione d’arte che la Banca ha acquisito nel tempo, costituita da oltre 100 opere di 50 artisti, che spazia dall’arte classica a quella contemporanea. Alcune tra le più importanti opere della collezione hanno trovato la loro casa naturale nel Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, un progetto curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg, a Mestre. Il Parco ospita, ad oggi, 13 opere plastiche di undici maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert e Giuseppe Penone.
A questi, si aggiunge l’installazione diffusa di Nico Vascellari, intitolata “Horse Power”, che valorizza le peculiarità del rapporto tra uomo e natura immersa nell’ecosistema botanico-naturalistico del giardino della villa. La missione del Parco comprende, attraverso progetti anche temporanei (mostre, performance, workshop, giornate di studi), la “coltivazione” della biodiversità (ambientale, sociale, economica, ecc.), dell’inclusione, dei valori e diritti collegati, e di reti sinergiche tra le imprese e il terzo settore della creatività contemporanea, prerequisito per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile nella nuova era della “economia della conoscenza e della giustizia sociale”. A partire dal prossimo 28 aprile 2024, il parco sarà aperto al pubblico che lo potrà visitare gratuitamente ogni domenica (escluse le festività), previa prenotazione tramite la app dedicata “Ifis art”.
Il Parco, inoltre, ospiterà un ricco programma di iniziative, inaugurando il Public Program del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024 di Venezia con la nuova performance sonora di Massimo Bartolini, “Ballad for ten trees”, a cui seguiranno interventi di artisti come Nico Vascellari (al quale è stata dedicata da Banca Ifis anche una monografia antologica della produzione di performance e sculture, in uscita a giugno per Skira), workshop con artisti del Parco (Philip Colbert) e giornate di studio su tematiche collegate all’arte e all’ecosistema economico-culturale (Made in Italy, il restauro in Italia tra antico e contemporaneo, il nuovo mecenatismo delle imprese per la cura e il ben-essere interno, delle comunità e dei territori di riferimento).
Ad accompagnare il progetto espositivo, Banca Ifis ha prodotto il volume “La Natura della Scultura contemporanea. Il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis: storie, idee, visioni”. All’interno del libro, edito da Skira, viene raccontata la secolare storia di Villa Fürstenberg e delle sue opere. Attraverso saggi e un ricco apparato iconografico, il volume ripercorre il ruolo e l’importanza della scultura nelle pratiche artistiche contemporanee, il suo rapporto con la natura e il territorio, con l’ambiente costruito e con la sfera pubblica.
Tra i progetti più significativi di Ifis art - espressione della volontà della Banca di attivare partnership virtuose tra pubblico e privato - c’è l’operazione di recupero e restauro dell’opera di Banksy, The Migrant Child, una delle sole due opere dello street artist riconosciute in Italia. L’impegno di Banca Ifis, che ha accolto l’appello del ministero della Cultura, ha l’obiettivo di custodire non solo il valore artistico, ma anche sociale dell’opera, riconosciuto come un simbolo di pace e speranza. La Banca ha acquistato Palazzo San Pantalon, a Venezia, dove l’opera è apparsa nel 2019. Grazie a questa operazione, l’istituto restaurerà l’intero immobile e ne ripristinerà la bellezza originaria, trasformandolo in uno spazio espositivo dedicato soprattutto agli artisti più giovani, italiani e internazionali, e aperto alla comunità veneziana.
In occasione della Biennale Arte 2024 di Venezia, per accendere un faro sul tema della salvaguardia e della tutela dei diritti dei bambini, degli esseri umani, Banca Ifis ha animato reso interattiva l’opera del celebre street artist inglese grazie all’installazione digitale “Light over Banksy - Human Rights First”, realizzata da Anderson Tegon e dal team creativo di Pepper’s Ghost. La proiezione sarà visibile ogni sera, dalle 21.30 alle 23.30, fino a domenica 21 aprile sulla facciata di Palazzo San Pantalon in Campo Santa Margherita. Partendo dal Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, il progetto Ifis art punta a “democratizzare” l’arte, rendendola sempre più accessibile e fruibile anche adun pubblico meno avvezzo alla materia. Per farlo, Ifis art punta sulla forza dei nuovi canali digitali. La Banca ha, infatti, sviluppato un’innovativa app – fruibile sia da web che da mobile – nella quale il racconto delle singole opere viene accompagnato da contenuti video inediti, storytelling e interviste agli artisti. La app è disponibile da oggi su App Store e Play Store o all’indirizzo.
'Ifis art' si propone anche come piattaforma per stimolare riflessioni e approfondimenti sul valore, non solo economico, ma anche sociale, che arte e cultura portano a comunità, imprese e territori. In quest’ottica, la Banca ha deciso di dedicare l’edizione 2024 del proprio osservatorio “Economia della Bellezza” al valore delle corporate collection e ai benefici sociali e produttivi generati da ambienti di lavoro in cui è presente l’arte. Fin dalla sua nascita, avvenuta nel 2021 nell’ambito delle progettualità del Social Impact Lab Kaleidos, “Economia della Bellezza” racconta come questo particolare settore rappresenti peculiarità uniche nel generare ricchezza sfruttando un particolare connubio tra saper fare, tradizione e Made in Italy. Non a caso, l’edizione 2023 dell’osservatorio ha evidenziato come ci sia sempre più bellezza in Italia e che questa contribuisca alla creazione di ben il 26,1% dell’interno Pil nazionale.
Sempre nell’ambito delle partnership pubblico-privato, Banca Ifis ha collaborato con le Istituzioni esponendo, in occasione della mostra tenutasi a Lucca, “Antonio Canova e il neoclassicismo a Lucca”, 12 busti di Antonio Canova (1757-1822) che risultavano dispersi e che la Banca ha acquistato e riportato all’antico splendore dopo un attento lavoro di restauro. Con l’obiettivo di sostenere questo settore, la Banca ha scelto di affiancarsi a prestigiose manifestazioni internazionali di arte e cultura, tra le quali l’edizione 2023 di “Roma Arte in Nuvola”, la mostra “Banksy Painting Walls”, presso il museo M9 di Mestre, oltre alla sponsorizzazione del Padiglione Italia alla Biennale d’Arte 2024 di Venezia. Infine, in linea con la missione del Social Impact Lab Kaleidos, nel quale si inserisce la progettualità Ifis art, Banca Ifis ha utilizzato l’arte come strumento di inclusione sociale, in particolare verso i giovani. Per questo, ha promosso iniziative come “Your Future You”, il progetto didattico di economia sociale di 21 Gallery (Treviso), attraverso la metodologia del life & executive coaching, un corso rivolto alle liceali e ai liceali per acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità preponderanti, immaginare i propri futuri possibili dove queste potenzialità possano essere massimamente espresse, a partire dalla potenzialità comune a tutti, la creatività.
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Jorit e il murale di Mariupol: “Lo distruggono? Era...
"Sono orgoglioso, ha acceso i riflettori sui bambini del Donbass"
"La distruzione del mio murales a Mariupol era una cosa programmata, quindi non mi ha sorpreso. Già mentre lo facevo sapevo che avrebbe avuto una durata limitata. Anzi, semmai è durato molto più di quanto era programmato, perché mi avevano detto che sarebbe andato via quasi subito. Forse, a questo punto, l'hanno fatto durare appositamente di più". A dirlo in un'intervista all'Adnkronos è lo street artist Jorit, che commenta i video e le immagini che circolano sui social e raffigurano l'inizio della 'distruzione' del murales che l'artista napoletano ha realizzato nella città di Mariupol. L'opera, che occupa l'intera facciata di un palazzo della città del sud - est dell'Ucraina, è stata al centro di molte polemiche: rappresenta il volto di una bimba del Donbass, con i colori della bandiera russa dipinti nelle iridi e circondata da due missili con la scritta Nato.
"Anche se ora verrà distrutto, il murale è sicuramente servito per accendere i riflettori e sollevare la questione - spiega l'artista, al secolo Ciro Cerullo -. Sono orgoglioso che si sia parlato dei bambini del Donbass e dei suoi cittadini, che sono esclusi da qualsiasi decisione politica, non vengono considerati proprio come entità, il loro volere è completamente escluso, come se non esistessero. Loro non vogliono stare con Kiev. Le opere d'arte a volte sono come degli incendi, il vento li diffonde e anche se vengono spenti sono comunque serviti a qualcosa". Ora che il murale non ci sarà più, "mi piacerebbe farne un altro, se ci saranno le condizioni. Ma è già stato molto difficile fare quello, l'abbiamo fatto in condizioni veramente precarie, abbiamo dormito in un rifugio con degli sfollati, in mezzo agli scarafaggi. Una cosa pesante, non so se sarebbe possibile farne un altro, ma se fosse possibile lo rifarei".
Infine, Jorit fa una riflessione più generale: "Colgo l'occasione per sottolineare che tutti i bambini nelle guerre dovrebbero essere sempre considerati -scandisce-. In questi ultimi anni di guerra leggevo che sono morti 220 bambini ucraini, e a Gaza nel giro di pochi mesi ne sono morti quasi 11mila. C'è come sempre un doppio standard: alcuni bambini sono più importanti di altri, alcuni vengono utilizzati per degli interessi geopolitici, altri non fanno testo ed è come se non esistessero. Questo non dovrebbe più accadere", è il monito di Jorit.
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Biennale Arte, Fürstenberg Fassio: “Banca Ifis...
Il presidente di Banca Ifis alla presentazione del progetto Ifis Art: "Il Parco Internazionale di Scultura, composto da 22 ettari di sculture iconiche del panorama internazionale"
"Ifis è entrata nel mondo dell'arte con la scultura contemporanea, in particolare con la nostra collezione Parco Internazionale di Scultura, che vi invito a visitare, composto da 22 ettari di sculture iconiche del panorama internazionale. Siamo presenti a Venezia con ‘Casa Banksy', come la chiamo io, con il bambino migrante di Banksy. Il messaggio che questo artista vuole veicolare con quest'opera è la tutela dei diritti universali dell'uomo e dei bambini, quindi, partendo dalla Carta dell'Onu del 1948, Banksy chiede alla società contemporanea, in questo caso all'Europa, di essere il veicolo per sollevare e parlare di questo tema”. Così Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, a margine della presentazione di 'Ifis Art', alla Biennale Arte di Venezia.
Il progetto voluto e ideato proprio dal presidente, raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori: dalla collezione d’arte al Parco Internazionale di Scultura, dal progetto di recupero dell’opera di Banksy e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita, da Economia della Bellezza al sostegno di manifestazioni artistiche e culturali, da programmi di education a prodotti editoriali. “Su questo interverremo in un progetto congiunto con Genesi, un progetto d'arte molto importante per la tutela dei diritti umani, guidato da Letizia Moratti. Porteremo un'interazione fra quest'opera e i temi che Genesi vuole tutelare - spiega il presidente di Banca Ifis - E’ un messaggio importante: non è un caso che Banksy abbia scelto Venezia per lasciare questo messaggio su questo palazzo. Venezia è una città internazionale, è una città che ha un'economia molto virtuosa, ha una serie di problemi dovuti anche all'urbanistica, alla gestione della città, ma Ifis è con Venezia e sosterremo tante iniziative qui”.
Ifis art si articola in una serie di iniziative, a partire dall’importante collezione d’arte che la Banca ha acquisito nel tempo, costituita da oltre 100 opere di 50 artisti, che spazia dall’arte classica a quella contemporanea. Alcune tra le più importanti opere della collezione hanno trovato la loro casa naturale nel Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, un progetto curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg, a Mestre. A partire dal prossimo 28 aprile 2024, quindi, il parco sarà aperto al pubblico e visitabile gratuitamente ogni domenica (escluse le festività), previa prenotazione tramite l'app dedicata “Ifis art”. Il Parco sarà ricco di iniziative, inaugurando il Public Program del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024 di Venezia.
Il presidente ripercorre, poi, il valore della sinergia tra pubblico e privato: “Il pubblico fa tanto. L’Italia è un Paese che ha nella sanità, nell'istruzione e nella giustizia, un rispetto dei diritti per tutti. Spesso guardiamo alla spesa pubblica e pensiamo che sia eccessiva, ma dobbiamo guardare anche alla tutela dei diritti che il nostro Paese è in grado di dare. Mario Draghi, quando chiamò la collaborazione privato-pubblico, in cui ricordò che la sinergia parte dal pubblico e con essa anche i progetti, ma non tutti i progetti possono essere finanziati dal pubblico. In questo caso - prosegue - noi come banca privata per il 51%, ma anche del mercato per il restante 49%, abbiamo aderito a questo tipo di metodologia e cerchiamo di sostenere il pubblico attraverso il ministero della Cultura, del Turismo, con il Coni e anche attraverso le iniziative col presidente Malagò per le borse sportive degli atleti juniores - ha illustrato il presidente -. Il nostro intento è quello di redistribuire una parte del nostro profitto anche in progetti che possano sostenere il Paese e la sua economia”.
Fürstenberg Fassio, poi, fa un accenno anche a ‘Venezia Bond’: “Questo tipo di strumento finanziario che stiamo studiando potrà intervenire sull'economia e sull'artigianato veneziano e sostenere piccole aziende e artigiani che dopo la pandemia, con l'inflazione ai tassi di interesse, hanno avuto una contrazione delle loro economie. C'è una competizione spesso sleale all’interno di questi mercati, perché il Made in Italy è un prodotto eccellente che compete a livello internazionale, mantenendo un prezzo superiore rispetto ai prezzi internazionali. Ma ricordiamo che il Made in Italy è copiato, quindi bisogna tutelarlo affinché possa essere messo sul mercato e venduto con gli strumenti giusti. A tal proposito, Ifis, come banca, che ha sede legale nel Comune di Venezia, ha anche una responsabilità rispetto all'economia veneziana. Quindi, da un lato sosteniamo la cultura e dall'altro dobbiamo sostenere le aziende attraverso il credito e gli strumenti finanziari che possono portare a Venezia investitori e quindi denari da investire”, ha concluso.
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Biennale Arte: al Padiglione dell’Ucraina le...
Gli ucraini che non sono al fronte si ritrovano insieme per cucire le reti mimetiche o divise per i soldati. La pratica, tradizionale del ricamo e della tessitura collettiva, che era stata abbandonata con l'urbanizzazione, è tornata al centro della vita di molte persone. Così come quella, altrettanto sociale, dell'augurio e del saluto, che comprende ora, dopo l'inizio dei bombardamenti russi nel febbraio del 2022, "passa una notte tranquilla". Il Padiglione dell'Ucraina alla Mostra Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia "Net Making", in uno spazio limitato da pannelli composti da decine di lenzuola tessute nelle case negli anni Cinquanta e Sessanta in diverse regioni del Paese e ancora conservati da molte famiglie, l'opera "Work" di Oleksandr Burlaka, si propone come metafora di azioni comuni, unione e resistenza.
Fra gli autori presentati ci sono anche 15 artisti fra i 16 e i 35 anni, con neurodiversità, riuniti a Kiev in un progetto di arte inclusiva già prima della guerra. Pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione, hanno deciso di vedersi ogni giorno. "Per rispondere alla domanda, 'cosa posso augurare a una persona in un rifugio?' è possibile guardare alle forme linguistiche meno strutturate delle persone con neurodisabilità. E' possibile che auguri astratti, ripetitivi, poetici e assurdi siano il linguaggio che meglio cattura la nuova realtà", si chiede Katya Buchatska, l'artista che ha collaborato al progetto "Best Wishes".
"L'Ucraina è parte dell'Europa, siamo qui nonostante la guerra per dimostrarlo. Dagli artisti c'è un incredibile sostegno all'Ucraina nella nostra battaglia per la libertà", ha commentato il Vice ministro Taras Shevchenko, intervenuto all'apertura del Padiglione, ringraziando l'Italia per il suo sostegno, dopo un video messaggio della moglie del Presidente, Olena Zelenska.