Cronaca
Giulia Cecchettin, laurea alla memoria all’università...
Giulia Cecchettin, laurea alla memoria all’università di Padova. Il papà: “Manchi più dell’ossigeno”
La ragazza è stata uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta. La sorella Elena: "Eri il mio 'piccolo genietto'". La rettrice: "Era un primo violino". La ministra Bernini: "Bella l’idea di dedicarle un’aula e dei premi perché in ogni successo ci sia un po’ di lei"
L'Università di Padova ha conferito oggi a Giulia Cecchettin la laurea alla memoria in Ingegneria biomedica. "Io non riesco ad essere felice " dice il padre Gino della 22enne, uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ricordando come sua figlia "non vedesse l'ora di indossare la sua meritata corona d'alloro".
"Non vi nascondo che mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia, ho pensato a ripensato a cosa potesse servire" dice il padre che ringrazia la ministra Bernini e i vertici dell’Ateneo per una cerimonia "speciale e significativa", aggiunge. "Poi come sempre la risposta mi viene quando penso alla mia amata Giulia: onorare nel migliore dei modi la conclusione del sua percorso accademico penso sia un atto d’amore nei suo confronti”.
“Cara Giulia, mentre ti parlo di immagino di fronte a me, con il tuo sorriso leggero anche se lontana, troppo lontana. Mai avrei pensato di trovarmi qui con cuore trafitto a piangere la tua assenza in una cerimonia in tuo onore”. “Non sai quante volte - dice nel suo intervento - ti ho immaginato sorridente solo come tu sapevi essere e gioire con noi per questo momento a cui tenevi tanto. Non hai potuto assaporare di persona la felicità per il meritato traguardo e penso che sia un atto di riconoscenza dovuto per quanto hai dato alla nostra famiglia, per quanto hai fatto per gli altri durante la tua esistenza per quanto ancora stai facendo per tutti” aggiunge con la voce rotta dall’emozione.
“Sei stato un esempio emblematico di generosità, la tua determinazione incrollabile mi ha insegnato a perseguire i miei obiettivi con una tenacia che non mi era propria. La scelta della facoltà di ingegneria, benché felice, mi aveva lasciato perplesso. Volevi fare lettere, ma hai preferito una scelta che ti dava più opportunità di lavoro e l’hai seguita fino in fondo con il massimo impegno”. Giulia era una persona “speciale. Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze e nella mia per primo. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi” sottolinea papà Gino. “Farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita possa spingere le persone a riflettere sull’importanza dell’empatia e della solidarietà che tu nella tua semplicità hai incarnato in modo esemplare. Inutile dire che non c’è giorno in cui non sentiamo la tua mancanza. Mi manchi, ci manchi più dell’ossigeno, grazie per aver condiviso con noi il tuo calore e la tua umanità. Sarai per sempre nel mio cuore e di chi ti ha amato e conosciuto”.
La sorella: "Eri il mio 'piccolo genietto'"
“Riuscivi sempre a trovare la via quando le strade della mia vita si incrociavano e si confondevano, mi chiedevo come tu fossi sempre lucida e comprensiva. Hai fatto tante belle cose per te stessa e per noi, ma non dobbiamo mai dimenticare quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene perché a nessuna altra donna venga tolta la possibilità di farlo” ha detto Elena, la sorella di Giulia, che non ha trattenuto la commozione nel ricordare il “piccolo genietto” della sorella, che è riuscita “a essere una brava studentessa in Ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine a te, al tua animo romantico, eppure ce l'hai fatta e alla grande”.
La rettrice: "Giulia? Era un primo violino"
“Oggi proviamo a festeggiare la laurea alla nostra studentessa, la nostra dottoressa: posso affermare che Giulia sapeva lasciare un segno nelle persone che incontrava, Giulia era un primo violino, ossia un punto di riferimento per noi che facciamo lezione”. Inizia così l’intervento della rettrice di Padova Daniela Mapelli nel giorno della consegna della laurea alla memoria della studentessa di Ingegneria biomedica uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. “Giulia era figlia, una sorella, un’amica preziosa, una ragazza dolce ma decisa nel raggiungere i propri obiettivi. Giulia aveva già chiaro le cose che contano: ha saputo affrontare le difficoltà che la vita ti mette di fronte, ha sostenuto 11 esami dopo la morte della mamma, aveva scritto una tesi brillante, era pronta a questo giorno, uno di quelli che si ricordano” aggiunge. La 22enne invece è stata vittima di una violenza che fa ancora più paura perché non sappiamo decifrarla” perché nasce in “un contesto di ‘normalità’ una violenza che richiede una risposta corale” conclude la rettrice.
Ministra Bernini: "Laurea è atto dovuto"
Quella a Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, è “una laurea meritatissima, dovuta, è un atto dovuto” sostiene la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini che partecipa, all’università di Padova, alla consegna della laurea alla memoria. “Oltre a portare l’abbraccio di tutto il governo”, la ministra sottolinea che “questi sono temi che non hanno un colore politico sono temi che ci uniscono tutti. Ognuno di noi deve fare qualcosa: non esiste l’indifferenza, è un insulto a Giulia”, aggiunge. “Non parliamo al passato di Giulia, è bella l’idea di dedicarle un’aula e dei premi perché in ogni successo ci sia un po’ di lei. Il femminicidio non è una questione di donne e ognuno deve impegnarsi a vedere meglio, assumendosi la responsabilità di intervenire”.
Consiglio nazionale ingegneri: "Iscrizione ad honorem all'Albo"
Il Consiglio nazionale degli ingegneri ha partecipato alla cerimonia di conferimento della laurea alla memoria in ingegneria biomedica a Giulia Cecchettin, svoltasi presso l’Università di Padova. Il Cni, rappresentato dalla consigliera Ippolita Chiarolini, ha inteso, ancora una volta, manifestare la totale vicinanza alla famiglia di Giulia dell’intera categoria degli ingegneri italiani. “Desidero manifestare il nostro plauso all’Università di Padova - ha dichiarato Ippolita Chiarolini - per il conferimento della laurea a Giulia, un traguardo che le è stato negato. Quello di stamattina è stato un momento importante per trasformare il dolore nell’impegno di tutti per la tutela dei diritti, in particolare di quelli delle donne. Di recente abbiamo deciso di istituire un premio speciale intitolato a Giulia a beneficio delle migliori laureate in ingegneria, nell’ambito del nostro progetto ‘Ingenio al femminile’. Con iniziative come questa vogliamo contribuire a far sì che la tragedia che ha colpito Giulia non sia dimenticata ma che rappresenti, invece, un punto di svolta”.
Sulla giornata è intervenuto anche Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni, il quale ha rivelato: “Il Consiglio nazionale degli ingegneri si sta adoperando affinché sia consentito a Giulia Cecchettin di essere iscritta ad honorem all’Albo degli ingegneri”.
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Moda, nel centenario della nascita Roma si...
Alessandro Onorato, 'Se Roma è capitale della moda, dell'arte, della cultura è anche grazie alle sue intuizioni e al suo lavoro'. La figlia, 'mio padre un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo'.
Omaggio nella capitale, il 3 e il 4 maggio, a Renato Balestra, il grande couturier scomparso il 26 novembre 2022, nel centenario della nascita. La città, ed in particolare i luoghi del cuore che ha 'abitato' nel corso della sua lunga esistenza, Piazza del Campidoglio, la Scalinata di Trinità dei Monti e Porta Pinciana in via Veneto, saranno illuminati e 'rivestiti' con il classico Blu Balestra, colore icona dei suoi abiti, delle sue creazioni e delle sue sfilate, una sorta di marchio di fabbrica, personalissimo.
"Abbiamo voluto rendere omaggio a Renato Balestra nel giorno del centenario della sua nascita - annuncia Alessandro Onorato, assessore Moda, Sport, Turismo e Grandi Eventi del Campidoglio - L'amore del maestro con Roma è stato lungo e intenso. Si sono piaciuti fin da subito e si sono valorizzati a vicenda. Questa città l'ha accolto a braccia aperte e si è lasciata incantare dalla sua creatività. Se Roma è la capitale della moda, dell'arte e della cultura è anche grazie alle intuizioni e al lavoro di Balestra, che dagli anni Cinquanta ha portato in alto il nome della città, rendendola attraente per artisti, modelli e attori".
"Ha rappresentato e rappresenta ancora la qualità dell’artigianato made in Italy, un patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo valorizzare ogni giorno - continua Onorato - L’esempio di Balestra deve indirizzare tanti giovani a inseguire il proprio sogno. Siamo contenti di avergli reso omaggio con il sindaco Gualtieri. Prima di annunciare la notizia dei monumenti illuminati abbiamo consegnato alla famiglia Balestra, alle figlie Fabiana, Federica e alla nipote Sofia, una targa celebrativa di Roma Capitale”
"Renato Balestra è stato un pioniere della moda italiana nel mondo, capace di conquistare sin dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso il jet set internazionale con il suo stile elegante e raffinato - spiega Federica Balestra - Un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo. La sua fantasia e le sue emozioni si riflettono nelle sue creazioni trasformandole in opere d’arte e sogni da indossare. Con il blu sempre nel cuore, negli occhi e nei suoi abiti indimenticabili".
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Pestaggi al carcere minorile Beccaria, pm: “Sistema...
Secondo i magistrati a favorire le gli abusi il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti"
Nell'istituto minorile Beccaria di Milano c'era "un sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo realizzati dagli indagati" appartenenti alla polizia Penitenziaria "ai danni dei detenuti per la maggior parte minorenni". Ne sono convinte le magistrate - la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e i pm Cecilia Vassena e Rosaria Stagnaro - che hanno firmato la richiesta di misura cautelare per 21 agenti, 13 finiti dietro le sbarre e 8 sospesi dal servizio per reati che vanno dai maltrattamenti e alle lesioni aggravate fino alla tortura.
Un sistema "consolidato, nel corso degli anni", che coinvolgeva gli agenti in turno di servizio "e il resto del personale fuori servizio, convocato specificamente per la partecipazione ai pestaggi". Presunte violenze che hanno avuto come "principale fondamento" il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti", un presunto 'aiuto' che "ha consapevolmente agevolato e rafforzato le determinazioni criminose dei suoi sottoposti".
Si parla di una diffusione "sistematica della violenza" che ha determinato nei detenuti "la maturazione di un concetto di 'normalità' della stessa" come dimostrano i loro racconti e i rudimentali metodi di prevenzione rispetto ai pestaggi come la scelta di insaponare il corpo per sfuggire alla presa o di indossare molti strati di abiti per attutire i colpi.
Al via gli interrogatori degli agenti indagati
Oggi sono iniziati i primi interrogatori degli indagati. Sei gli agenti del Beccaria sentiti in carcere dal gip di Milano Stefania Donadeo. Gli agenti, detenuti a Bollate, alcuni difesi dallo stesso legale, potrebbero decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ad accuse molto pesanti. Gli interrogatori proseguiranno nel pomeriggio, mentre gli altri sette arrestati saranno sentiti nei prossimi giorni.
Le intercettazioni degli agenti
Nell'inchiesta sono riportate diverse intercettazioni telefoniche che, a dire della procura di Milano, rappresentano un grave indizio contro gli indagati. In una conversazione, risalente allo scorso 9 marzo, riportata nella richiesta di misura cautelare, uno degli agenti sospeso confida a un collega, rispetto a un pestaggio di cui è accusato uno degli arrestati: "Le immagini sono veramente disastrose, non sono a favore di Giovanni. (...) Nelle immagini non si vede che gli sputa sangue addosso (il minorenne, ndr), ma si vede ben altro e quello che si vede è veramente grave. Non solo schiaffi, schiaffi, calci, pugni...quello a terra. Perciò ti dico che non è un bel vedere diciamo, dai".
All'aggressione sarebbero stati presenti altri tre agenti, ma le immagini sembrerebbero restituire solo la violenza di uno. "E' caduto per terra gli ha dato due calci, due pugni e l'ha distrutto! Si vede chiaramente", dice l'agente che confessa: "Le immagini le ho viste solo io stamattina".
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Roma, la denuncia: drogata e stuprata dopo appuntamento su...
Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e violentata da due persone che aveva conosciuto su Instagram
Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e stuprata da due persone che aveva conosciuto su Instagram, dopo essere stata portata con l'inganno in un appartamento alla periferia di Roma. La violenza sarebbe avvenuta il 17 aprile scorso. La ragazza è stata rintracciata davanti a un bar di via di Torrenova, in zona Torre Angela, dal fidanzato il giorno successivo grazie alla localizzazione tramite cellulare. Il giovane l'aveva chiamata molte volte ma lei non aveva più risposto al telefono.
La 20enne dopo aver conosciuto sul social i due ragazzi si sarebbe data appuntamento con loro per un aperitivo. I due si sarebbero poi offerti di darle un passaggio alla metro ma l'avrebbero invece portata in un appartamento dove si sarebbe consumata la violenza. La giovane è stata visitata al policlinico Tor Vergata e dimessa con una prognosi di 40 giorni. Sono in corso le indagini della polizia del commissariato Casilino per ricostruire quanto accaduto.