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Transnistria chiede aiuto alla Russia, 5 possibili risposte...

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Transnistria chiede aiuto alla Russia, 5 possibili risposte da Mosca: l’analisi

Le ipotesi sulle mosse del Cremlino dopo la richiesta della repubblica fantasma: gli scenari, i possibili percorsi secondo l'Institute of War

Murales a Tiraspol, Transnistria - Afp

Dalla Transnistria è arrivata una richiesta di aiuto alla Russia sufficientemente ambigua per offrire al Cremlino ampio margine di manovra, ora o nel futuro, "strade diverse che non si escludono a vicenda", commenta l'Institute of War. Sono cinque possibili percorsi, il più pericoloso dei quali è quello di usare il Congresso della Transnistria come trampolino per intensificare le operazioni ibride con l'obiettivo di destabilizzare e polarizzare ulteriormente la Moldova in vista dei negoziati di adesione con l'Ue e delle elezioni presidenziali, rispettivamente a giugno e novembre, o l'annessione formale della Transnistria per giustificare un intervento militare contro la Moldova a lungo termine.

Anche il termine "zashchita" usato nella risoluzione in sette punti approvata ieri dal Congresso dei deputati della regione indipendentista della Moldova lascia spazio all'ambiguità: significa protezione, ma anche difesa, quindi con un intervento militare, in aiuto dei 220mila residenti con passaporto russo, per esempio.

La reazione di Mosca

La risoluzione di Tiraspol risuona nelle parole pronunciate il 14 di questo mese, dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ha espresso "preoccupazione" per i cittadini russi in Transnistria, sottolineando che la Russia "non consentirà che diventino vittime di un'altra avventura dell'Occidente".

Il Congresso della Transnistria si è poi rivolto anche alle istituzioni e Paesi internazionali, Onu, Parlamento europeo, Osce, Comunità degli Stati indipendenti, Croce rossa internazionale, Unione europea e Stati Uniti, "per dare legittimità alla regione come entità sovrana separata dalla Moldova, senza insistere sull'indipendenza, ma fornendo al Cremlino la giustificazione per una escalation e un intervento allo scopo di attuare gli impegni della Russia e di altri sullo scenario internazionale", sottolinea il 'think tank'.

L'appello rivolto alla Comunità degli Stati indipendenti può, sulla stessa linea sfumata, essere interpretato come l'autorizzazione alla Csi a "prevenire l'escalation" sia in Moldova che in Transnistria.

L'appello è incentrato sulla necessità di proteggere i diritti e le libertà dei residenti della Transnistria fornisce al Cremlino le condizioni per applicare una narrativa simile al prevenire le "discriminazioni" e il "genocidio" contro i "russi" in Moldova, proprio come la Russia ha fatto prima e durante l'invasione dell'Ucraina.

Nell'appello, non c'è un orizzonte temporale. Tiraspol offre al Cremlino la possibilità di scegliere quando, oltre che come, intervenire. Ma la "giustificazione senza data di scadenza" è formalizzata. E non dipende dall'esito della guerra in Ucraina.

Il Presidente della Commissione Csi della Duma di Stato russa, Konstantin Zatulin, ha dichiarato che la Camera bassa del Parlamento considererà la richiesta del Congresso della Transnistria. Mentre il vice Presidente della Commissione esteri, Alexei Chepa, ha precisato che la richiesta implica, da parte di Mosca, assistenza economica e che al momento non ci sono colloqui in corso su questo fronte. La richiesta contribuirà ad "accelerare il processo decisionale" da parte russa, ha aggiunto. Mosca è disposta a considerare assistenza economica, ha precisato il vice Presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione, Vladimir Dzhabarov, ma un cambiamento dello status politico della Transnistria "è fuori discussione in questo momento".

Le 5 possibili risposte del Cremlino secondo l'Isw

Ma ecco nel dettagli le cinque possibili risposte di Mosca, secondo l'analisi dell'Isw.

Prima strada: la Russia potrebbe decidere di non agire immediatamente e lasciare andare avanti la situazione così come è. E nel caso in cui la risoluzione è stata un tentativo di forzare la mano al Cremlino, Putin ha ampio spazio di manovra per rispondere negativamente subito o lasciar passare del tempo.

La seconda strada: il Cremlino potrebbe aumentare le pressioni diplomatiche sulla Moldova perché revochi il recente Codice sulle dogane, necessario per allineare la Moldova alle richieste dell'Ue, entrato in vigore il primo gennaio scorso che la Transnistria denuncia come lesivo nei confronti dei suoi interessi economici, come "guerra economica" di Chisinau nei suoi confronti. Mosca potrebbe anche fornire alla regione ulteriori aiuti umanitari ed economici, o nuovi accordi sul commercio.

La terza strada è che il Cremlino cerchi di inviare in futuro ulteriore assistenza militare alle forze stazionate in Transnistria, anche se non è chiaro come potrà la Russia trasportare equipaggiamenti o militari nella regione, dato che i suoi aerei militari dovrebbero attraversare lo spazio aereo dell'Ucraina o della Romania. L'unica alternativa è quella di forzare un improbabile percorso attraverso la regione di Odessa.

Quarta ipotesi: il Cremlino potrebbe intensificare le operazioni ibride per destabilizzare e polarizzare ulteriormente la politica e la società della Moldova prima dei negoziati di adesione della Moldova all'Ue e delle elezioni Presidenziali per ostacolare o ritardare l'adesione della Moldova all'Ue.

Infine, il quinto scenario: il Cremlino potrebbe decidere di annettere formalmente la Transnistria in futuro, per giustificare un intervento militare contro la Moldova a lungo termine. Non ci sono indicazioni tuttavia di una preparazione di un tale intervento. Operazione forse superiore alle possibilità della Russia dal momento che la Moldova, quindi la Transnistria, è isolata e accessibile solo attraverso la Romania o l'Ucraina. E le forze russe stazionate ora in Transnistria non stanno dando segni di preparazione a operazioni di destabilizzazione.

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Israele attacca Iran, il raid nel giorno del compleanno di...

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La Guida suprema iraniana è nata il 19 aprile 1939

Il Grande Ayatollah Ali Khamenei - (Afp)

''Buon compleanno Khamenei''. Così diversi utenti sui social hanno commentato il fatto che il raid israeliano contro l'Iran, lanciato come rappresaglia per gli oltre trecento missili e droni iraniani lanciati verso Israele una settimana fa, sia stato sferrato nel giorno dell'85esimo compleanno del Grande Ayatollah Ali Khamenei, nato il 19 aprile del 1939.

Dopo l'attacco contro Israele, la Guida suprema della Repubblica islamica dell'Iran, condividendo su 'X' un video in cui si vedono droni sorvolare la Moschea di al-Aqsa, aveva avvertit che ''Gerusalemme sarà dei musulmani e i musulmani celebreranno la liberazione della Palestina''.

Funzionario Israele: "Raid lanciato per dimostrare a Iran capacità di colpire"

L'attacco israeliano contro il territorio iraniano aveva come obiettivo quello di ''mandare un segnale all'Iran che Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese'', ha dichiarato un funzionario israeliano al Washington Post, confermando che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto un raid all'interno dell'Iran.

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Esteri

India, da oggi al voto con il debutto...

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Ecco i numeri della 'quasi' superpotenza economica che in un anno è passata dal nono al quinto posto tra le economie mondiali

La fila per il voto in India (Afp)

Narendra Modi si avvia secondo i pronostici della vigilia a conquistare un terzo mandato quinquennale da premier alle elezioni legislative che si terranno a partire da domani in India. Sotto la sua guida, il Paese potrebbe aspirare a diventare una superpotenza economica, presentarsi come una vera alternativa alla Cina per gli investitori, in un momento difficile per le relazioni tra Pechino e l'Occidente. L'India ha buoni rapporti con la maggior parte delle principali economie e sta corteggiando aggressivamente le grandi aziende per far aprire fabbriche nel Paese.

L'economia del Paese

Si tratta di una delle economie in più rapida crescita del mondo. Il Pil pro capite è salito del 55% tra il 2014 - anno in cui Modi è diventato premier - e il 2023. Il Paese è passato dal nono al quinto posto tra le economie mondiali nello stesso periodo di tempo. L'espansione sostenuta del paese spingerà l'India più in alto nei ranghi delle maggiori economie del mondo, passando secondo alcuni osservatori ad occupare il terzo posto dietro agli Stati Uniti e alla Cina entro il 2027.

Tuttavia le autorità indiane potrebbero fare molto di più per aumentare il prodotto interno lordo pro capite, indice del tenore di vita in base al quale il Paese si è classificato al 147esimo posto nel 2022, secondo la Banca Mondiale. Guido Cozzi, professore di macroeconomia all'Università di San Gallo in Svizzera, dice alla Cnn che con la crescita economica ci saranno "effetti a cascata sul Pil pro capite". Ma questo non garantisce "una riduzione delle disuguaglianze di reddito e potrebbero essere necessarie politiche che promuovano una crescita inclusiva". Proprio come la Cina più di tre decenni fa, l'India sta poi iniziando una massiccia trasformazione delle sue infrastrutture, con investimenti di miliardi per finanziare la costruzione di strade, porti, aeroporti e ferrovie. Nel frattempo, gli investitori privati stanno costruendo il più grande impianto di energia verde del mondo.

Secondo un rapporto del mese scorso dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, gli indiani istruiti di età compresa tra i 15 e i 29 anni hanno maggiori probabilità di essere disoccupati rispetto a quelli senza alcuna istruzione". I tassi di disoccupazione giovanile in India sono ora superiori ai livelli globali. Il tasso di disoccupazione per i giovani indiani con una laurea era superiore al 29%, quasi nove volte superiore a quello di coloro che non sanno leggere o scrivere. "L'economia indiana non è stata in grado di creare abbastanza posti di lavoro remunerativi nei settori non agricoli per i nuovi giovani iscritti alla forza lavoro istruita, il che si riflette nell'alto e crescente tasso di disoccupazione", ha aggiunto.

I risultati sono immediatamente visibili, come confermano i numerosi cantieri aperti in tutto il Paese. L'India ha aggiunto quasi 55mila chilometri alla rete autostradale nazionale, con un aumento del 60% della sua lunghezza complessiva, tra il 2014 e il 2023. Negli ultimi anni, il paese ha anche creato una serie di piattaforme tecnologiche, infrastrutture pubbliche digitali, che hanno trasformato la vita e le imprese. Tra queste il programma di identificazione Aadhaar, che dal 2009 raccoglie i dati demografici e biometrici dei cittadini, considerato il più grande database biometrico del mondo e che ha anche aiutato il governo a risparmiare milioni riducendo la corruzione nelle iniziative di welfare. Un'altra piattaforma, l'Unified Payments Interface (Upi), consente agli utenti di effettuare pagamenti scansionando un codice Qr. È stato abbracciato dagli indiani di tutti i ceti sociali. Nel settembre 2023, citando un rapporto della Banca Mondiale, Modi ha affermato che grazie alla sua infrastruttura pubblica digitale "l'India ha raggiunto obiettivi di inclusione finanziaria in soli sei anni, che altrimenti avrebbero richiesto almeno 47 lunghi anni".

Il mercato azionario

L'entusiasmo per il potenziale di crescita dell'India si riflette nel suo mercato azionario, che ha raggiunto livelli record. Il valore delle società quotate nelle borse indiane ha superato i 4 trilioni di dollari alla fine dello scorso anno. L'India ha due principali borse: la National Stock Exchange of India (Nse) e la Bse, la più antica borsa dell'Asia precedentemente nota come Bombay Stock Exchange. Nuova Delhi sta infine cavalcando la ricerca di diversificazione nella catena di approvvigionamento che spinge le aziende internazionali a svolgere le loro operazioni lontano dalla Cina, dove hanno affrontato ostacoli durante la pandemia e sono minacciate dalle crescenti tensioni tra Pechino e Washington. La terza economia più grande dell'Asia ha lanciato un programma di incentivi del valore di 26 miliardi di dollari per attirare le aziende a produrre in 14 settori, che vanno dall'elettronica e dalle automobili ai prodotti farmaceutici e ai dispositivi medici.

Di conseguenza, alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui il fornitore di Apple (AAPL) Foxconn, stanno espandendo in modo significativo le loro operazioni in India. Il miliardario Elon Musk ha dichiarato la scorsa settimana su X che "non vede l'ora" di incontrare Modi in India, senza fornire una data. Il capo di Tesla (TSLA) dovrebbe annunciare presto un importante investimento in India, con la casa automobilistica che starebbe perlustrando il paese alla ricerca di un luogo adatto per la sua prima fabbrica asiatica al di fuori della Cina. Tuttavia, l'economia indiana, proprio come la sua democrazia, è tutt'altro che perfetta. Se rieletto, Modi dovrà affrontare l'enorme sfida di creare centinaia di milioni di posti di lavoro per una popolazione che rimane in gran parte povera. Con un'età media di 29 anni, l'India ha una delle popolazioni più giovani al mondo, ma non è ancora in grado di raccogliere i potenziali benefici economici dalla sua numerosa popolazione giovane.

L'uso dell'intelligenza artificiale

Anche l'intelligenza artificiale debutta fra gli strumenti, utilizzati nella campagna per le elezioni indiane, che si aprono oggi. Un messaggio personalizzato del premier Narendra Modi, indirizzato a singoli elettori, chiamati per nome, ma anche voci clonate sull'originale dei politici in telefonate che arrivano direttamente ai cittadini, gestite da chatbot come ChatGpt. Sono alcuni degli strumenti con cui l’intelligenza artificiale fa il debutto fra gli strumenti utilizzati nella campagna per le elezioni indiane che si aprono domani.

Il New York Times riporta le immagini di video 'personalizzati' di Modi, generati dall’intelligenza artificiale e condivisi su WhatsApp, in cui il primo ministro sembra rivolgersi direttamente ai singoli elettori. Il quotidiano ha quindi verificato la possibilità di replicare questo messaggio, scoprendo che un singolo laboratorio può creare - utilizzando un "algoritmo di clonazione" che studia l'audio, la cadenza e le intonazioni della voce del politico prescelto - fino a 10.000 video al giorno. Peraltro, si spiega, l'IA generativa può anche rimuovere le barriere linguistiche, il che è particolarmente utile in un paese linguisticamente diversificato.

Ex ambasciatore italiano a Nuova Delhi: "India grande democrazia? Con Modi punto interrogativo"

L'India resta un grande Paese, ma non è detto che resterà una grande democrazia. Nel giorno della prima tornata elettorale nel gigante asiatico - dove da domani al primo giugno poco meno di un miliardo di elettori andrà a votare in 28 Stati federali e otto territori - l'ex ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Antonio Armellini, parla con l'Adnkronos dell'India di Narendra Modi, che si avvia al suo terzo mandato, dopo dieci anni già al governo.

Con il leader del Bjp "l'India è molto cambiata, è cresciuta economicamente, è migliorata al suo interno, il programma di investimenti sulle infrastrutture ha portato risultati e il sistema finanziario è stato ammodernato", riconosce Armellini. Che tra i 'meriti' cita "la presa sull'elettorato, che si è ampliato e non è più solo quello tradizionale del Bjp", il partito dei commercianti e degli imprenditori.

Parallelamente, osserva l'ex ambasciatore, "la stretta autoritaria del governo Modi è diventata sempre più opprimente, figlia di un controllo e di un meccanismo del consenso molto sofisticati", mentre l'opposizione divisa e frammentata "è in difficoltà nel trasmettere un qualche tipo di messaggio che possa essere recepito dagli elettori".

L'India cresce "ma crescono anche le diseguaglianze", sottolinea ancora Armellini, mentre si avvia a diventare "una democrazia autoritaria sempre più lontana dal modello che ne aveva fatto un unicum nel continente asiatico, una grande democrazia liberale, figlia del pensiero politico del 19esimo secolo, che aveva avuto anche Giuseppe Mazzini tra gli ispiratori della lotta per l'indipendenza". "L'India laica, tollerante, multietnica, rispettosa dello stato di diritto non è l'India di Modi, fortemente identitaria - ragiona l'ex ambasciatore -. L'India è un grande Paese, ma che resti una grande democrazia è un punto interrogativo".

Quanto alla politica estera di Nuova Delhi, che "ha una percezione di sé come grande potenza sullo stesso piano di Stati Uniti e Cina, il punto da cui partire è che l'India non ha alleanze, ma relazioni, è partner di molti, ma nel proprio interesse". Che è quello di "grande potenza autonomia con due punti di riferimento imprescindibili: il contrasto con la Cina e il conflitto con il Pakistan", spiega Armellini. E chi, "come a tratti cercano di fare gli Stati Uniti, pensa di poterla legare in una vera e propria alleanza, rischia di restare fortemente deluso". L'ex ambasciatore si dice, infine, convinto che Nuova Delhi abbia "una maggiore capacità di attrazione per diventare il punto di riferimento del Sud globale", in particolare rispetto a Pechino, che agli altri Paesi "richiede di schierarsi", laddove l'India ha un approccio meno identitario.

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Esteri

Israele, attacco contro Iran: colpita base militare

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Secondo il New York Times, è stata colpita una base militare nell'area di Isfahan

Benmian Netanyahu

Israele ha sferrato l'attacco contro l'Iran oggi, in risposta all'offensiva lanciata da Teheran nella notte tra sabato e domenica scorsa. Secondo il New York Times, che cita 3 funzionari iraniani, è stata colpita una base militare nell'area di Isfahan. Il quotidiano statunitense cita le informazioni fornite da due fonti militari israeliane, che attribuiscono l'azione a Israele.

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