

Tv & Gossip
UN POSTO AL SOLE, trame della puntata del 19/04/2022 EP5927
Chiara troverà un’alleata preziosa in Marina, che la prenderà sotto la sua ala protettiva e proverà a indurla a prendersi cura di sé stessa oltre a intercedere in suo favore con Ferri. Spinta dalla madre, Angela cercherà di accorciare le distanze con Franco, ma la partenza per la Sicilia è dietro l’angolo e l’impresa sembra tutt’altro che facile. Raffaele dovrà riflettere sulla sua relazione con Ornella e su quello che rappresenta Elvira per lui.
Interviste
Intervista esclusiva a Diletta Acanfora: «Punto in alto, sogno di condurre Sanremo»

Diletta Acanfora, attrice e conduttrice, è uno dei volti della squadra di Azzurro – storie di mare, il fortunato programma condotto da Beppe Convertini su Rai 1 e prodotto dal team storico di Gennaro Coppola con Gianmarco Ravo. Noi l’abbiamo incontrata in esclusiva per voi.
📸 Ph. Armanda Marie Annucci
Diletta, com’è nata questa nuova avventura?
“La mia collaborazione con Azzurro – storie di mare nasce da lontano, in quanto il produttore del programma, Gennaro Coppola, mi vide a teatro ed ebbe l’intuizione di avviarmi alla carriera della conduzione televisiva.”
Contenta?
“Il bilancio personale è sopra le aspettative, abbiamo raggiunto dei numeri di ascolti altissimi, picchi di oltre un milione. E sto avendo un forte riscontro nei tanti messaggi anche sui social, dove non mi aspettavo una risposta simile. Tanti nuovi followers e persone che mi chiedono della mia rubrica e degli sport che vedremo nelle prossime settimane!”

Ti sei divertita in giro per la penisola?
“Molto, e ci sono aneddoti divertenti; abbiamo girato l’Italia on the road con una bella troupe e qualche volta, tra caldo e stanchezza, è capitato di dimenticare qualche membro dell’equipaggio in una location!”
Ha sempre desiderato far parte del mondo dello spettacolo?
“Mi sono avvicinata al mondo dello spettacolo da bambina, con lo studio del canto; sono un soprano, e successivamente passando dal teatro musicale al teatro di prosa, giungendo infine al mondo dell’audiovisivo e del giornalismo.”

Altri progetti?
“Adesso mi sto dedicando alla conduzione televisiva, in particolare a tre nuovi format di cui a brevissimo vi parlerò, in partenza già quest’inverno.”
Chi è Diletta senza trucco nella vita di tutti i giorni?
“Fuori dalla TV e dal mondo dello spettacolo c’è una ragazza, Diletta, che porta avanti la sua vita tra famiglia, affetti, impegni, che crede ancora al valore delle relazioni umane e dei sentimenti, che ama tutelare il suo privato, non eliminandolo completamente dai social, ma riuscendo a bilanciare, custodendo dei momenti solo per sé.”

Come ti descriveresti con qualche aggettivo?
“Tre aggettivi mi contraddistinguono: sono ironica, stacanovista ed esuberante!”
Passioni e hobby del tuo tempo libero?
“Buona parte delle mie passioni le riverso nel mio lavoro, ho una passione per i felini, amo i gatti ed amo viaggiare! È stato il massimo per me unire la mia passione per i viaggi e la scoperta del nuovo al mio lavoro.”
Un sogno nel cassetto?
“Il mio più grande sogno, (potrebbe apparire scontato), è quello di arrivare a condurre Sanremo!!! Punto in alto, d’altronde è un programma che mi permetterebbe di mettere in atto tutte le mie sfaccettature, dalla conduzione, alla recitazione al canto.”

Sei anche attrice. Perché ti piace il teatro dove hai una certa esperienza?
“Amo il teatro perché mi permette di interpretare mille personalità e di studiarne gli aspetti più profondi.”
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Interviste
Venezia nel cuore: Isabelle Adriani racconta il suo ritorno alla Mostra e l’emozione del nuovo film ‘Il Giardino delle Fate’

Incontriamo Isabelle Adriani, tra le star di Venezia per un grande progetto.
IL GIARDINO DELLE FATE
Il nuovo film della IA ACADEMY, scritto e diretto da Isabelle Adriani e prodotto dai Conti Palazzi Trivelli, sarà presentato in prima assoluta durante l’80’esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, Venerdì 8 Settembre 2023 alle ore 17:00 presso la Sala Tropicana 1 della Fondazione Ente dello Spettacolo all’interno dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido.
L’accademia di Fiabe, Cinema e Teatro, fondata e diretta da Isabelle Adriani nel 2022 con sede nello storico Palazzo Palazzi Trivelli nel cuore di Reggio Emilia, sbarca a Venezia per la premiere del lungometraggio “Il Giardino delle Fate”, interpretato dagli allievi della Academy dai 6 ai 70 anni. Tra le guest stars anche la Contessa Chiara Dona’ dalle Rose e Angelo Maggi. Ospite d’onore Luciano Ligabue.
Con l’occasione si terrà anche la prima edizione dell’ IA ACADEMY FILM AWARDS, durante la quale saranno premiati i giovani talenti che hanno preso parte al film, fra i quali, per la prima volta sugli schermi, Linda Ligabue, Riccardo Caselli, Anna Pingani, Cecilia Predieri e il trombettista Amedeo Crotti.

Il film narra la struggente avventura di due orfani che ritrovano la gioia di vivere, grazie all’arte, all’amicizia, all’amore e ad un pizzico di magia, incontrando le Fate e i Maghi dei 4 Elementi. In collaborazione con Progetto Pulcino.
A cura di Roberto Mallò
Isabelle, emozionata di tornare a Venezia?
“Venezia è un po’ il mio posto del cuore, è qui che è cominciata la mia carriera ed è qui che presentiamo il mio nuovo film: Il Giardino delle Fate.”
I momenti più belli della sua carriera internazionale…
“Dopo la Laurea in Storia e parecchi film italiani, mi sono trasferita negli Stati Uniti dove ho studiato regia presso la New York Film Academy ed ho lavorato in numerose produzioni americane. Direi che uno dei momenti più belli è stato sul set di INFIDEL con Jim Cavieziel (ora al cinema con il controverso SOUND OF FREEDOM). Abbiamo girato in Giordania nel 2019, a Lima e nel deserto del Wadi Rum, un’esperienza magnifica! Avevo un doppio ruolo, una giornalista/spia sotto copertura, ho anche dovuto guidare un elicottero. Una sera abbiamo fatto una videochiamata con Mel Gibson, un giorno svelerò cosa mi ha detto e poi, naturalmente, il Waltzer con Zac Efron, lo sketch con Danny de Vito, ma anche la notte sui tetti di Roma con Penelope Cruz mentre giravamo Twice Born e all’Aquila con George Clooney per The American, o a Puerto Rico con John Cusack e a Cuba con Brignano…”

Prossimi progetti a cui stai lavorando?
“Ho fondato la mia Academy di Fiabe, Cinema e Teatro nel 2022, abbiamo già prodotto il Film Magic Dreams (ora su Amazon Prime UK) e dopo la premiere del nuovo film Il Giardino delle Fate all’80esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, che ho scritto e diretto e nel quale recitano molti dei miei studenti, siamo già pronti per il nuovo anno accademico con il Musical dal titolo ‘Lo specchio magico’ e ‘Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare’. In più, durante l’anno, gireremo degli Short Movies con protagonisti i miei allievi. Sono molto orgogliosa di aver aperto la mia Academy, è un modo per trasmettere ai miei ragazzi le mie numerose esperienze nel mondo del cinema, in Italia e all’Estero.”
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Interviste
Dal Tè alle Onde del Mare, intervista esclusiva ad Elena Campanile

Grandi riscontri per Elena Campanile, scrittrice, insegnante, artista e nel cast di “Azzurro – Storie di Mare,” il programma condotto da Beppe Convertini e prodotto dal team storico capitanato da Gennaro Coppola con Gianmarco Ravo. Ecco la nostra intervista esclusiva!
Com’è nata l’idea della tua partecipazione ad Azzurro?
“L’idea della mia partecipazione ad Azzurro è nata grazie a Gennaro Coppola, che circa un anno fa invitai a casa mia per un tè. Da quel momento lui è rimasto piacevolmente impressionato dalla mia passione per il tè e per il suo rituale, così mi ha invitata a realizzare uno spazio dedicato al tè nella sua importante produzione sulla Rai.”
Ti aspettavi questo grande successo che avete avuto con Azzurro?
“Il successo è sempre l’apice di un lungo percorso di lavoro fatto di passione e competenza. Persone che insieme creano un prodotto vincente, proprio come è accaduto per Azzurro – Storie di Mare. Indubbiamente per me è stata un’esperienza nuova e sorprendente.”

Qual è il tuo legame col tè?
“Il mio legame con il tè è recente. La mia passione nasce prima di tutto per le tazze da tè, che mi hanno sempre affascinata. Successivamente mi sono avvicinata al tè con maggiore consapevolezza, e ho anche conseguito una certificazione presso l’Accademia di Londra del tè.”
Quali preferisci?
“Il tè bianco, aromatizzato al fiore della passione! Ma se proprio devo riconoscere un tè che mi piace in maniera particolare, è il tè nero. Mi piacciono tutti i colori del tè, l’importante è saperlo preparare.”

Il bilancio personale e anche del grande successo del programma?
“Non posso che pensare agli autori, al conduttore Beppe Convertini, che hanno reso questo programma interessante e equilibrato. Sono felice che lo spazio dedicato al tè abbia attratto un numero sempre crescente di persone.”
Come descriveresti il timoniere Beppe Convertini? Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
“Beppe Convertini è un grande professionista della televisione. Con me sono bastate poche battute e immediatamente ci siamo intesi, creando questo angolo dedicato al tè.”
Quali sono state le tappe principali e fondamentali della tua carriera?
“Sono un’insegnante di Storia e Filosofia da oltre vent’anni con spiccate doti artistiche e una smisurata passione per il tè.”

Quali sono i progetti a cui ti stai dedicando adesso?
“Sto ultimando la scrittura di un libro che racconta di tè e non solo… sarà pronto per questo autunno.”
Chi sei fuori dalla TV e dal tuo lavoro come persona comune?
“Cerco sempre di essere me stessa, una persona sincera ed autentica. Il mio lavoro di insegnante è connaturato alla mia persona.”
Tre aggettivi per descriverti?
“Empatica, simpatica e lunatica…”
Hobby, passioni, tempo libero?
“Canto, letture, cucito, cucina, Tè. Il tempo libero? Lo dedico alla famiglia e agli incontri con il tè.”

Un sogno nel cassetto?
“Aprire una elegante sala da tè, che possa diventare un luogo per anime belle ed evocare atmosfere dei tempi lontani con una rinnovata visione sulla tradizione…”
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Interviste
Intervista esclusiva a Roberto Lipari: Dal cinema alla TV, una stella in ascesa

Roberto Lipari, siciliano doc, è davvero uno dei volti più promettenti della tv. In breve tempo da Zelig è approdato a Striscia la notizia ed è uno dei conduttori più amati in coppia con Sergio Friscia. Ma Lipari ha anche fatto il salto nel cinema come attore e regista, e da questa estate su Prime video è disponibile il suo secondo film “So tutto di te”. Lo abbiamo incontrato al prestigioso Nations award, kermesse internazionale con grande attenzione ai temi legati all’ambiente. Lipari, simpatico e disponibile, appare inarrestabile con una grande carriera in forte ascesa e un futuro di immense soddisfazioni.
Roberto, sei contento su questo secondo film?
“Moltissimo. Ci ho messo tutto me stesso.”
“So tutto di te” è una commedia sentimentale che fa della satira il suo tratto distintivo. Puoi dirci di più sul tuo personaggio e sulla trama?
“Roberto, il mio personaggio, è un trentenne che riesce sempre a dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Lavora come agente immobiliare ed appare sempre un po’ distratto e impacciato, anche in amore. A fare da sfondo in tutta la storia c’è il teatro dei pupi del nonno di Roberto interpretato da Leo Gullotta, che ho fortemente voluto. Il film è girato a Palermo, una scelta che risuona come una metafora: nella società contemporanea dominata dai social e dall’intelligenza artificiale, proviamo a capire quanto siamo ‘pupi’ nelle mani di algoritmi e grandi multinazionali. Ho girato in sequenza dopo ‘Indiana Jones’ e ora ‘Il Gattopardo’ e ‘The Bad Gay 2’. Il capoluogo della Sicilia è prolifico, ora si gira tanto. E approfittiamone. La Sicilia, con il suo turismo, sta vivendo un grande momento. È meglio associare la Sicilia con queste bellezze piuttosto che con l’immagine della mafia; si può raccontare e prendere in giro nel modo giusto.”

Attore e regista. Com’è il bilancio?
“Ottimo. E penso già al terzo film! Sono onorato che Gullotta abbia accettato. È un maestro, un grande in tutto. Sono grato, e poi ho nel cast gli amici Sergio Friscia e Barbara Tabita. Cosa manca? Solo un appello a Tornatore. Magari leggesse e mi ascoltasse… sognare non costa niente.”
Striscia la notizia ha fatto boom di ascolti con te e Friscia. Felice?
“Contento assai! In fondo ci divertiamo e la gente lo capisce. Facciamo sempre del nostro meglio con l’impegno di Striscia. Ho sempre Sergio su cui contare. E menomale! Sono felice dei tanti messaggi e delle persone che ti incontrano per strada e mostrano affetto trattandoti come uno di famiglia.”
Sei stato uno dei grandi volti del Nations award tra il Premio Oscar Murray Abraham e gli attori popolarissimi di Terra Amara. Qual è il tuo appello per l’ambiente?
“La situazione è drammatica, lo dimostra il clima. Abbiamo il dovere di amare il mondo che ci ospita, comportarci bene, con rispetto. Il rispetto comune delle regole potrebbe fare molto se tutti ci uniamo e ci crediamo.”
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Interviste
Intervista esclusiva a Gina Amarante: «Ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro»

Vi presentiamo la nostra intervista esclusiva a Gina Amarante, l’attrice campana tanto amata per la sua versatilità e la passione che la caratterizza. Dedizione e impegno l’hanno portata ad emergere come una delle più apprezzate attrici della sua generazione. Attualmente impegnata sul set di “Un posto al sole”, Gina ha costruito una carriera notevole nella televisione e nel cinema, arricchita dall’esperienza maturata in varie serie di alto rilievo.
Foto di Giuseppe D’Anna / FremantleMedia
Gina, prendendo la tua audacia di esordire nel mondo dello spettacolo a soli 12 anni come punto di partenza, potresti condividere con noi quali sentimenti hanno pervaso quella fase delicata e formativa della tua vita?
“Fin da piccola ho sempre saputo di avere per questo lavoro una specie di vocazione, non sapevo immaginare il mio futuro diversamente. Ho tentato più volte di convincere i miei a iscrivermi ad una scuola di recitazione fin quando non ci sono riuscita. Ad Angri, nel paese in cui sono cresciuta non ce n’era una e Ricordo che mia madre mi accompagnava a Castellammare e aspettava tutto il tempo in macchina per poi riportarmi a casa a fine lezione. Sono stata molto fortunata, i miei mi hanno da sempre appoggiata e sostenuta. Sicuramente non è stato semplice, ma era quello che desideravo. A 16 anni ho iniziato a lavorare in una caffetteria durante il weekend per potermi pagare anche il corso di cinema oltre a quello di teatro, non volevo pesare troppo sui miei. I sentimenti del primo periodo di studio sono tutti molto belli, positivi, uscivo felice, mi sentivo viva, avrei trascorso tutti i giorni tutto il giorno in quella scuola.”
Per coloro che stanno per fare il loro primo passo nel mondo del teatro, quale saggezza acquisita durante il tuo viaggio artistico vorresti trasmettere?
“L’unica cosa che mi sento di dire è che se mettere i piedi su un palcoscenico, così come il contatto con la macchina da presa, vi fa sentire bene, vi fa sentire pieni, appagati, innamorati, allora fate di tutto per alimentare questi sentimenti, non è semplice ma vi assicuro che ne varrà la pena.”

Nel tuo attuale doppio ruolo in “Un posto al sole”, quali sono le sfide che emergono nel dar vita a due personaggi in un unico contesto narrativo?
“Sicuramente è complesso riuscire a dare vita a due personaggi diversi tra loro ma che allo stesso tempo si compensano, riuscire a rispettare la personalità e i sentimenti di entrambi senza mai schierarsi, soprattutto per i tempi veloci di girato, ma al tempo stesso è energia pura. Sono davvero molto fortunata, a pochissimi artisti capita nel corso della propria carriera di poter interpretare due ruoli diversi nello stesso momento all’interno dello stesso progetto. All’inizio ero preoccupata di non riuscire a dare il massimo, poi però piano piano le gemelle sono diventate una parte di me, ora dare vita al loro sentire mi è naturale.”
Avendo avuto l’opportunità di illuminare sia il piccolo che il grande schermo, potresti condividere la tua percezione delle differenze nelle dinamiche dietro le quinte di entrambi?
“Cambia il rapporto con il pubblico, a teatro è istantaneo, cambia il rapporto con il proprio corpo e la propria voce, cambia il mezzo, cambia il luogo, ma la preparazione del personaggio no, lo studio che c’è dietro non cambia, è necessariamente sempre profondo, è di testa tanto quanto di pancia e di cuore, lo scopo è essere e non fare.”
C’è un ruolo in particolare, forse uno che non hai ancora avuto l’opportunità di interpretare, che desideri profondamente portare in vita?
“Sono talmente tanti i ruoli che vorrei interpretare che è difficile sceglierne uno, di sicuro più un personaggio è lontano da me, da quella che è Gina, più mi affascina, più mi piace. Mi piacciono le sfide.”
Stai ponderando l’idea di ampliare il tuo orizzonte artistico oltre la recitazione, magari avventurandoti nella regia o nella sceneggiatura?
“Mi piace molto scrivere, è una passione che coltivo da anni e spesso mi dedico alla realizzazione di sceneggiature che un giorno spero di poter condividere con tutti, quindi perché no. L’attrice resta ciò che scelgo e sceglierei ogni giorno, ma tutto ciò che è arte, bellezza, emozione, mi fa stare bene, mi fa sentire me stessa, mi fa sentire in qualche modo a casa, al sicuro, al posto giusto.”

Hai mostrato una versatilità artistica straordinaria, oscillando tra ruoli drammatici e leggeri. Qual è il tuo segreto per mantenere un tale equilibrio?
“Il segreto è pretendere da me stessa di restituire sempre e comunque verità ai personaggi che incontro, ai quali ho la fortuna di dare vita. Nella vita anche noi attraversiamo periodi felici e altri meno e così anche i personaggi, vivono a 360 gradi esattamente come noi. Ridono a crepapelle, sono spensierati, sono comici, imbarazzati, tristi, sofferenti, delusi, innamorati, persi e ritrovati. Spesso ai miei allievi dico “non fermatevi fin quando non saprete dei vostri personaggi tanto quanti sapete di voi stessi”.”
Nella tua variegata carriera, c’è un ruolo che hai rifiutato e che ora, con il senno di poi, ti piacerebbe aver accettato?
“Come detto prima, tutto ciò che in qualche modo è arte mi fa stare bene e mi appassiona, come la scrittura anche la fotografia, il disegno, il canto. Mi piace molto osservare, essere in ascolto sempre.”
Sei molto coinvolta nelle piattaforme di social media. Preferisci il dialogo aperto con i tuoi fan o prediligi un’aura di mistero preservando la tua privacy?
“Sicuramente preferisco il dialogo aperto, il rapporto umano occhi negli occhi e oggi i social in qualche modo ci permettono di farlo nonostante le grandi distanze, ma sulla mia vita privata sono abbastanza riservata e non è per mantenere un’aura di mistero, ma piuttosto perché ritengo che alcune cose debbano essere protette, portate dentro.”

Come domanda finale, potresti svelarci qualche anticipazione sui tuoi futuri progetti artistici, qualcosa che potrebbe incuriosire ed entusiasmare il tuo pubblico?
“Non posso dire molto, ma lo scorso novembre ho preso parte ad un film, l’opera prima di Lorenzo Cammisa dal titolo TRENTATRÈ che uscirà presto al cinema e che non vedo l’ora di condividere con tutti.”
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Interviste
Intervista esclusiva a Marina Suma: «Mi piacerebbe girare con Paolo Sorrentino»

Per Marina Suma, iconica attrice italiana, è un momento d’oro. Negli scorsi mesi ha girato, infatti, diversi film destinati ad emozionare il pubblico appena usciranno in tutte le sale cinematografiche: progetti italiani e internazionali che daranno altro lustro alla carriera della Suma, che si è raccontata a Sbircia La Notizia partendo dai suoi esordi per ripercorrere poi le tappe più significative del suo percorso nel mondo dell’arte e non solo. Non a caso, ci ha svelato uno dei suoi sogni nel cassetto: lavorare al fianco di Paolo Sorrentino.
Intervista a cura di Roberto Mallò
Marina, innanzitutto ti diamo il benvenuto su Sbircia La Notizia. Partiamo da una domanda semplice; come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
“La prima opportunità è arrivata grazie a Salvatore Piscicelli, che mi ha scelta per il film Le Occasioni Di Rosa. Grazie a quello mi sono aggiudicata un David di Donatello ed ho potuto partecipare al Festival di Venezia e non solo. Mi ritengo fortunata nel mio percorso artistico perché, oltre al David, ho ricevuto un Nastro D’Argento, il Premio Noschese, la Venere D’Argento e tanti altri”.
Quali sono state le tappe principali e fondamentali della tua carriera?
“Partiamo dagli anni ’80, dove ho lavorato moltissimo; ho fatto tantissimi film. In seguito a Le Occasioni Di Rosa ho lavorato con tutti i grandi attori italiani: da Dorelli a Banfi, passando per Celentano e Montesano. E in questo lasso di tempo è arrivato Sapore di Mare. Ho fatto tantissimi film, ad esempio, con Jerry Calà. Sapore Di Mare è stato un film molto importante. Ho girato un film molto importante e bello anche con Francesco Patierno, che era Pater Familias, grazie al quale ho preso il premio come attrice non protagonista. E sono arrivati anche tanti lavori in televisione”.

Quali sono i progetti a cui ti stai dedicando adesso?
“Di recente, sono stata sul set di Amici Per Caso, diretto da Max Nardari e prodotto dalla Reset Production di Nardari, con produzione esecutiva di Massimo Paolucci, della casa cinematografica umbra PH Neutro Film e con l’organizzazione di Sara Paolucci. Ho girato poi un film in Bulgaria con una produzione bulgara. Il film si chiama Axis of Life; è di un regista bulgaro ed è un fantasy. Interpreto il ruolo di un oracolo e mi sono divertita molto. Adesso, sto finendo di girare Nati Pregiudicati, sempre con una produzione indipendente di Napoli che ha la regia di Stefano Cerbone. Inoltre, c’è questo docufilm che ho girato con Luigi Libra e la regia di Nilo Sciarrone. Si intitola Terra Viva e parla di tutte le eccellenze campane: dal cibo alla natura, senza tralasciare la bellezza della Campania. Vengono esaltate tutte le bellezze della regione. Sono usciti poi, su Amazon Prime Video, La Ragazza Dagli Occhi Di Smalto e Prima di venire Via, il film di Massimo Cappelli, dove avuto un bellissimo ruolo”.
Chi sei fuori dalla tv e dal tuo lavoro come persona comune?
“Sono una persona come tante altre persone, che fanno la propria vita e si divertono. Ho un hobby in particolare: creo dei monili con la carta pesta. La collezione si chiama Leni, perché nasce proprio dall’isola di Salina. Ho casa lì da tanti anni e quest’isola mi ha ispirato proprio a creare questi monili bellissimi che, tra l’altro, poi vendo nello spazio creativo d’estate a Salina. Inoltre, dipingo, leggo e faccio tanto sport. Mi dedico anche molto a me stessa; ci tengo molto a curarmi, sia dentro, che fuori”.

Hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“Mi piacerebbe girare con Paolo Sorrentino, perché so che sta preparando questo film a Napoli e mi piacerebbe tanto essere una sua attrice. E poi altri sogni nel cassetto cosa potrebbero essere? Beh, mi auguro che la vita mi sorrida. Sono una persona positiva; prendo la vita sempre con positività, anche se ho pure i miei momenti tristi e di malinconia”.
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Interviste
Intervista esclusiva a Samuele Cavallo: un viaggio eclettico tra cinema, teatro e musica

Da una carriera nascente nel mondo del cinema a una forte presenza sulla scena teatrale e televisiva, Samuele Cavallo ha conquistato il cuore del pubblico italiano. Nato a Fasano nel 1989, ha dimostrato il suo eclettismo artistico attraverso il cinema, il teatro, la televisione e persino la musica. Ora, a 34 anni, continua a risplendere come stella poliedrica del mondo dell’intrattenimento, lasciando un’impronta indelebile in ogni progetto a cui partecipa. Noi lo abbiamo incontrato ed ecco un’intervista esclusiva molto interessante!
Foto di Giuseppe D’Anna / FremantleMedia
Samuele, come ha influenzato il tuo approccio alla recitazione l’esperienza di lavorare con un regista di calibro come Sergio Rubini fin dal tuo debutto?
“È stata la mia prima esperienza professionale importante, l’occasione per capire che poteva essere concretamente la mia vita, il mio futuro. Lui è un mentore, un maestro, ha un estro creativo senza confini sia sul set che dietro la cinepresa.”

Hai avuto l’opportunità di condividere il palcoscenico con un’icona come Massimo Ranieri. In che modo questa esperienza ha contribuito alla tua crescita artistica e personale?
“Essere diretto da Massimo Ranieri in quello che tuttora è ancora il Tempio del Teatro Musicale Italiano, ovvero Il Sistina, è stata una sorpresa inaspettata. Ogni giorno cercavo di “rubare” il modo di tenere la scena, il suo stile, la sua padronanza vocale, il temperamento e quel fascino tipico e raro dei grandi artisti.”
Il tuo percorso artistico è fortemente contrassegnato dall’intersecarsi di teatro e musical. Secondo te, quanto peso ha l’elemento canoro in un’opera teatrale per creare un legame emotivo con il pubblico?
“Il canto è un linguaggio complesso e allo stesso tempo comprensibile, di facile presa, specie quando ha una forza emotiva che arriva a tutti. Se in un’opera teatrale ci sono momenti in cui qualcuno canta, sicuramente lo spettacolo cambia frequenza, si arrichisce di altre sfumature. Può essere interessante se usato coscientemente. Nel musical invece è assolutamente una parte importantissima. Spesso parte della storia viene raccontata attraverso il canto, la musica, la danza, la recitazione.”
Fra i musical a cui hai preso parte, quali ti hanno segnato di più e perché?
“Beh, West Side Story è stato uno spettacolo molto intenso, per esempio. C’era tutto quello che vorrei sempre portare su un palco: amore, odio, riscatto, ironia, energia, tensione, tecnica, ostacoli, visioni, amicizia, fratellanza. Poi, In The Blues Legend ho portato in scena il Rythm and Blues, il soul: ogni sera era bellissimo! Ma poi anche Priscilla, il primo spettacolo “sui Tacchi”, “The Boys in the Band” in cui ero un avvocato alle prese con una crisi interiore devastante… Chorus Line, Alladin, Poveri Ma Belli, Dirty Dancing, La Febbre del Sabato Sera, The Bodyguard… Ogni spettacolo mi ha dato qualcosa di prezioso, ha segnato un periodo della mia vita.”

Esiste un musical specifico a cui non hai ancora preso parte ma che desidereresti interpretare in futuro? Qual è e perché?
“Mi piacerebbe moltissimo interpretare Christian in Moulin Rouge perché ho sognato di fare musical grazie alla storia raccontata nella celebre pellicola di Baz Luhrmann. Mi dicevo: in un’altra vita vorrei nascere Ewan McGregor.”
La tua voce è uno strumento essenziale per la tua arte. Potresti condividere con noi qualche dettaglio del tuo processo di allenamento vocale?
“Beh, considerate che io inconsciamente canto in ogni luogo… magari qualcuno mi prende per matto ma è così. È una cosa che faccio di default. Perfino quando vado a correre, cosa che magari risulta complicata perché devi gestire il fiato. Poi, ogni giorno faccio le mie “scale” al piano e quando non ce l’ho a portata di mano, ho l’app di una tastierina sul telefonino, cuffia in un orecchio e vado avanti e indietro a fare scale ed esercizi vari. Mentre lo faccio mi piace tantissimo vedere la gente che mi guarda come se venissi da Marte o fossi completamente suonato😂, ma è così che funziona. Un centometrista corre tutto il giorno, un cantante lavora col suo strumento tutto il giorno per “addomesticarlo”.”
La tua carriera ti ha portato anche sul set di spot pubblicitari. Come differisce questa esperienza rispetto al girare per il cinema o la televisione?
“Anche lo spot è un figlio della comunicazione. È un modo diretto per arrivare a tutti. Per farlo, spesso ci si serve degli attori. È divertente e interessante farli, perché lì davvero le sfumature fanno la differenza. Un momento bizzarro è stato sul set di uno spot per una merendina: c’era il momento del morso. Ricordo che le prime volte l’ho anche mangiata, poi dopo un po’ di ciak non mangiavo più e successivamente, per la quantità enorme di ciak per quel morso, ho iniziato ad avere la nausea.”
“Un posto al sole” è stato un trampolino di lancio per la tua carriera. Quali aspetti della serie ti hanno colpito maggiormente e come descriveresti il tuo rapporto con il resto del cast?
“La serie racconta le varie storie nel “palazzo” più popolare d’Italia, Palazzo Palladini. La cosa che mi ha colpito di più è l’enorme e costante lavoro che fanno gli autori per costruire e intersecare storie sempre interessanti attorno ai personaggi. Considerando 27 anni di storia e uno smalto sempre freschissimo, una capacità di essere sempre attuale, sempre “avanti”, che tiene l’attenzione sempre alta, trovo la cosa di una difficoltà estrema e che mi affascina tantissimo. Credo che uno dei segreti, che non è un segreto, ma un ingrediente non facile da trovare in giro, è proprio questo senso di appartenenza, di famiglia che si crea con tutto il cast. Noi ci scriviamo spessissimo, sia per cose ironiche, sia per cose più serie, per festeggiare il compleanno di un collega, per darci appuntamento per lo spettacolo di qualcuno, per andare a cena insieme, per darci una mano, un consiglio e tanto altro. Questa cosa credo sia davvero unica. Ci rispettiamo e stimiamo molto. Alcuni sono diventati degli amici importanti per me.”

Se dovessi dare un consiglio a un aspirante attore, cosa gli diresti basandoti sulla tua esperienza nel mondo dello spettacolo?
“Gli direi che non esiste un regolamento per fare questo mestiere, ma esiste una disciplina, una passione da nutrire anche nei momenti difficili, quelli quando si pensa di aver fallito. Di restare coi piedi per terra quando si tocca il cielo con un dito, di guardare oltre il confine, di vivere pienamente le piccole e le grandi esperienze. Ma soprattutto di non farsi dire da nessuno “TU NON PUOI”, ma al contrario, dare voce a quello che sentite dentro.”
Da poco sei diventato padre. Potresti raccontarci qualcosa di questa nuova e affascinante esperienza?
“Isabel è arrivata in un momento in cui stavo cercando il mio, costantemente traballante, equilibrio, turbando ancora di più quelle pochissime e apparenti certezze che avevo della vita. Per cui all’inizio, sono sincero, ho avuto paura. Per la prima volta non mi sono chiesto “cosa ne sarà di me oggi”, ma “cosa ne sarà di noi domani”. Perché in un istante “io” è diventato “noi”. Anche se mi dicevo “che bello sarebbe essere padre” e mi dicevo di essere pronto, la notizia mi ha “freddato”. Poi sono andato a vedere la prima ecografia: mi sono commosso, ho avuto mille immagini nella testa, le farfalle allo stomaco. Da allora è stato tutto un crescendo. Oggi la guardo e mi innamoro ogni minuto sempre di più. È stupenda…”
In che modo la tua compagna influisce e sostiene la tua carriera e la tua vita artistica?
“Stare affianco a un compagno che parte spesso, che non ha orari, festivi prestabiliti non è facile. Capirne sempre le scelte, gli stati d’animo nemmeno. Lei, nonostante non faccia il mio stesso lavoro, nelle cose che ritiene giuste per me mi sostiene. Magari a volte su alcune cose non condividiamo la stessa opinione, ma credo sia normale. Ragioniamo con due teste diverse, veniamo da due mondi diversi.”

Guardando al futuro, immagini mai di poter condividere il palcoscenico in un musical con tua figlia Isabel?
“Beh, non lo so 😂. Mi piacerebbe moltissimo. Quello che posso dire è che lei, a modo suo, canta e balla in continuazione appena partono le canzoni dei suoi cartoni animati preferiti.”
Oltre alla recitazione e al canto, quali altre passioni alimentano la tua creatività e il tuo spirito artistico?
“Lo sport è un elemento fondamentale per me. Mi rigenera, mi ricarica, mi dà lo spazio per pensare, immaginare. Quando faccio sport ascolto tanta musica. È il mio modo per allenare l’immaginazione. È il momento della giornata in cui sono solo e viaggio.”
Per concludere, potresti darci un assaggio di ciò che ti aspetta nel tuo futuro artistico? Ci sono progetti imminenti che ti entusiasmano particolarmente?
“Quest’estate sarò un po’ in giro con i miei live e non vedo l’ora di tornare ad avere un contatto col pubblico!”
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Interviste
Intervista a Nunzio Bellino, attore e personaggio tv l’Uomo elastico: “Io supereroe contro ogni tipo di discriminazione e bullismo”

Nunzio Bellino, attore e personaggio televisivo italiano affetto da una rarissima patologia, la Sindrome di Ehlers- Danlos ha conquistato il cuore del pubblico italiano e non solo. La sua storia è diventata prima un cortometraggio dal titolo Elastic Heart e poi una storia a fumetti, “L’Uomo Elastico”. Oggi si divide tra cinema, tv e sociale (sempre però con l’obiettivo di portare un messaggio positivo alle persone). “Non arrendersi mai, e andare avanti nonostante tutto sempre con il sorriso.”
Ciao Nunzio, per prima cosa ti volevo chiedere come ti senti quando la gente ti considera una star in senso positivo quando in realtà lo fa per qualcosa che non lo è poi così tanto?
“Si, la situazione è divertente. All’inizio ero un po’ spaesato. Però, è bello essere riconosciuti per strada, partecipare ad eventi mondani importanti, concedere selfie e fare video per le tante persone che ti mostrano affetto e solidarietà , dopo il successo del cortometraggio “ Elastic Heart” che mi vede protagonista, firmato dal bravissimo sceneggiatore e regista Giuseppe Cossentino che racconta la mia vita con grande sensibilità e tatto. Per chi ha già visto il corto come voi sa di cosa parlo. Sono felice perché ho avuto dei risultati, il mio obiettivo era far conoscere la Sindrome di Ehlers- Danlos ed aiutare gli altri con la mia stessa patologia o con sindromi diverse, a non arrendersi, anzi incito a lottare e adaffrontare sempre la vita con il sorriso sulle labbra. Ma si sa, a volte non è per niente facile”.
Puoi raccontarci qualcosa in più sulla tua sindrome?
“La Sindrome di Ehlers- Danlos, è una patologia subdola, di trasmissione genetica che varia da persona in persona. I segni e sintomi della sindrome possono variare a seconda della tipologia ( classica, ipermobile, vascolare e tante altre tipologie). Ogni segno e sintomo è riconducibile alla difettosa o ridotta produzione di collagene. La Sindrome colpisce in particolare le articolazioni, la pelle e i vasi sanguigni. Quasi tutti noi affetti da Ehlers- Danlos, abbiamo una lieve insufficienza mitralica. Nei casi più gravi può portare alla morte. Purtroppo, la mia Sindrome è peggiorata passando dalla forma classica, alla vascolare. Quella più grave e fatale.
Ovviamente devo condurre una vita tranquilla, dobbiamo stare attenti a non farci male perché siamo soggetti a lussazioni e gonfiori, dato che siamo più fragili e delicati, sia esternamente che internamente”.

Abbiamo visto il corto Elastic Heart è quel che riesci a fare è straordinario, da Guinness World Records. Com’è nata l’idea?
“L’idea è nata dall’incontro con il regista e sceneggiatore Giuseppe Cossentino, durante un caffè a Napoli gli ho raccontato la mia storia nei minimi particolari, partendo dalla mia infanzia, la scomparsa improvvisa di mia madre a quarant’anni, della quale ho ancora immortalato il ricordo nella mia mente. Ero un bambino quando è successo e certe cose non si dimenticano. Giuseppe Cossentino ha colto ed elaborato tutti i dati ed ha capito con grande intelligenza cosa si nascondeva dentro al mio cuore, ecco da dove nasce il titolo del lavoro filmico “ELASTIC HEART” “Cuore Elastico”. Un titolo che racchiude tutto, dietro l’elasticità della mia pelle ci sono sentimenti profondi e senza tempo con ricordi che certamente non possono essere scritti in un testo o una sceneggiatura, sono reali e Cossentino con la sua magica penna è riuscito con grande maestria a farli risaltare su carta e sia dal punto di vista registico attraverso le immagini”.
Noi ora guardiamo la star con tanto seguito sui social network, ma questa diversità è stata un problema di integrazione sociale per la tua vita?
“Ho subito discriminazione, bullismo e cyberbullismo, tutto ciò mi ha reso una persona più forte, ora la mia mission è quella di aiutare gli altri a combattere i bulli ed ogni tipo di violenza e sensibilizzare sulle patologie rare”.
Il sorriso che metti sempre in primo piano è un bellissimo messaggio per chi vive ogni giorno delle difficoltà, senti la responsabilità di essere un punto di riferimento per alcuni? Cosa vorresti dire ai ragazzi che vivono delle difficoltà dovute a sindromi genetiche?
“Si vorrei essere un utile punto di riferimento, un modello, un esempio da seguire. E vorrei dire a chi soffre di sindromi genetiche in generale che non si è soli al mondo, siamo persone ed esseri umani, abbiamo un cuore, sentimenti, sogni e amiamo come tutti gli altri”.

Sei stato ospite in diverse trasmissioni tra tv e radio, ospite di Storie Italiane su Rai1 ed hai calcato i più importanti red carpet come quello della Mostra del Cinema di Venezia, da vittima di bullismo sei diventato un personaggio pubblico… simbolo antibullismo italiano e delle patologie rare. Cosa rappresenta tutto questo per te?
“La televisione è un mezzo utile e potentissimo per tematiche così importanti, un veicolo comodo per divulgare messaggi significativi. Devo ringraziare, la sensibilità di Eleonora Daniele che mi ha voluto fortemente ospite del suo programma Storie Italiane dove ho avuto l’occasione, oltre a raccontare la mia storia, di recitare un monologo sulla diversità.
Venezia è stata una bella esperienza calcare il Red Carpet con tante star, un’emozione indescrivibile mostrando al mondo che la diversità non è un problema, noi siamo unici e irripetibili. Essere un personaggio pubblico per me è un bel riscatto ed anche una bella responsabilità”.
Dopo Elastic Heart è nato il libro a fumetti ” L’Uomo Elastico”. Un nuovo grande successo. Un tour di presentazioni in tutta Italia arrivando anche nelle scuole…
“Si! L’Uomo Elastico è una sorta di spin-off del cortometraggio Elastic Heart, un supereroe resiliente che combatte contro una patologia rara e difende i più deboli da ogni tipo di violenza e discriminazione. Il fumetto è un mezzo di comunicazione universale e credo che oltre le librerie e altre location, la scuola per questo tipo di progetto sia una tappa fondamentale perchè è il primo luogo dove si possono verificare atti di bullismo e bisogna ancora sensibilizzare su questa piaga della società della quale si parla ancora troppo poco. Il mio messaggio ai ragazzi bullizzati è questo! Gli altri ti prendono in giro? Tu sorridi sempre! L’arma più potente che abbiamo è il sorriso per batterli! Anche per questo ho aperto il mio sito di informazione www.elasticmedianews.it per sensibilizzare su certe tematiche, ma anche per divulgare cultura, arte e attualità”.
Elastic Heart il corto, in cui racconta la tua storia, è stato in concorso anche ai David di Donatello.
“Ha avuto molti premi e riconoscimenti. Ha vinto agli Oscar del web “Rome Web Awards” come Miglior Trailer e Migliore Sceneggiatura. Ma soprattutto è stato per me l’inizio di un impegno nel cinema a sfondo sociale. Ho girato cortometraggi contro la violenza di genere, l’abbandono dei cani, la depressione”.
Progetti futuri?
“Continuerò con il tour di presentazioni del fumetto L’Uomo Elastico e sono in cantiere alcuni progetti di cortometraggi sociali che mi vedranno ancora una volta protagonista”.
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Cronaca
Luce nel crepuscolo: Alessandra Masi e l’addio al padre, un cordoglio unito e un amore inestinguibile

Nel cuore di ogni traguardo artistico si trova un’intensa trama di sforzi, sacrifici, amore e sostegno. Questi fili intrecciati di esperienza e sentimenti danno vita alle performance più appassionanti che toccano profondamente il cuore del pubblico. Una di queste storie che s’immergono nel cuore della vita artistica è quella di Alessandra Masi, l’attrice che ha dato vita per anni al personaggio di Chiara Petrone nella soap opera ‘Un Posto al Sole’.
Recentemente, Alessandra ha subito una perdita che ha toccato il cuore di molti – la scomparsa del suo amato padre. L’attrice ha condiviso la notizia su Instagram, in un post commovente e ricco di significato. In esso, lei descrive suo padre come un uomo complicato, tormentato, testardo, e cocciuto – una descrizione affettuosa e schietta di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella sua vita.
Alessandra immagina suo padre, bello, con la sua camicia azzurra, seduto su una nuvola a gambe accavallate, fumando una sigaretta, un po’ scocciato, con il broncio, mentre ascolta la sua musica e si perde nei suoi pensieri. Immagina il suo papà finalmente libero e sorridente, libero dai vincoli di una realtà che gli è sempre sembrata troppo stretta.
“Ti porterò con me, in maniera illogica e irrazionale, come illogico e irrazionale è l’amore infinito tra te e me,” scrive Alessandra. Queste parole, cariche di amore e di dolore, rivelano l’intensa connessione tra lei e suo padre, una connessione che, nonostante tutto, continua a persistere. “Nonostante tutti i nonostante”.
La perdita del padre di Alessandra è un doloroso promemoria della vita personale che gli artisti affrontano al di fuori dei riflettori, anche quando continuano a portare vita e gioia al pubblico con il loro lavoro. Ma attraverso il dolore, emerge anche un’affermazione commovente sull’amore e la resilienza umana. L’amore tra un padre e una figlia, l’amore di una comunità per un’artista che ha toccato i loro cuori, e l’amore inestinguibile che resiste anche attraverso le sfide più dure della vita.
Ecco l’eredità che Alessandra Masi e suo padre lasciano dietro di sé – una traccia di luce nel crepuscolo, un filo d’amore che unisce tutti noi nel ciclo della vita, nel dolore e nella gioia, nell’arte e nel quotidiano.
Tv & Gossip
Myrta Merlino, una svolta storica: dopo 12 anni lascia L’aria che Tira, nuova avventura in arrivo?

Dopo dodici anni, la giornalista Myrta Merlino, abbandona la trasmissione L’aria che Tira, comunicando la notizia in diretta, durante la puntata di venerdì 16 giugno.
L’aria che Tira, la nota trasmissione televisiva in onda dal 201 su La7, focalizzata sulle tematiche legate alla politica e all’economia, è stata da sempre condotta da Myrta Merlino. La giornalista, scrittrice ed autrice televisiva, si è contraddistinta per la capacità di condurre le interviste con toni pacati e rispettosi, riuscendo a facilitare la comprensione dei contenuti al pubblico in studio e a quello da casa.
CHI E’ MYRTA MERLINO?
Myrta, nasce nella città di Napoli il 3 maggio 1969 da una famiglia di intellettuali: il papà, Giuseppe Merlino, docente universitario dedito allo studio e all’insegnamento della letteratura francese e la mamma, Annamaria Palermo, sinologa e direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, trasmettono alla propria figlia i valori legati all’importanza dello conoscenza, dello studio e dell’informazione.
Myrta, in particolare, ricorda la mamma con estrema tenerezza e la definisce come la persona che è stata in grado di insegnarle ad essere libera e coraggiosa.
GLI STUDI E LA CARRIERA LAVORATIVA
Myrta, dopo aver frequentato il liceo classico ed aver conseguito la laurea con lode in Scienze Politiche, intraprende un’esperienza presso il Consiglio dei Ministri della Comunità Economica Europea. La sua carriera giornalistica ha inizio con una serie di collaborazioni all’interno delle note testate giornalistiche “Il Mattino” e “Panorama”, in cui si occupa del settore finanziario.
Nel 1994, approda nel mondo della televisione, prediligendo, quindi, il canale audiovisivo per la comunicazione e la narrazione dell’ambiente che osserva intorno a sè.
Il primo programma televisivo a cui partecipa è “Mixer” di Giovanni Minoli, all’interno del quale si dedica alla realizzazione di inchieste su personaggi o situazioni di attualità. “Energia” e “Mister Uno” sono solo alcuni dei programmi per cui la giornalista diventa autrice e co-conduttrice.
Myrta prosegue la sua carriera guadagnando numerosi riconoscimenti ed acquisendo delle doti comunicative sempre più accurate, che la porteranno, negli anni Duemila, a lasciare il segno in programmi come “Economix” (Rai Edu 1, 2005-2008) ed “Effetto Domino” (LA7, 20210-2011); quest’ultimo rappresenta il suo ingresso a LA7 nel 2009, fino ad approdare sul programma L’aria che tira.
L’ARIA CHE TIRA
Il programma nasce nel 2011, la prima puntata va in onda su LA7 il 10 ottobre e viene condotta da Myrta Merlino.
La trasmissione analizza tematiche politiche, economiche e di attualità attraverso servizi di inchiesta, interviste rivolte ad ospiti in studio o in collegamento. Appartiene, quindi, al genere del rotocalco, realizzato con una particolare cura formale. Nel corso degli anni, aumentarono gli indici di audience, per cui, dalla stagione 2013-2014, il programma cominciò ad andare in onda prima dell’edizione del TG LA7 e con una durata di 145 min.
“CONSIGLIO ALLE DONNE DI ESSERE SPAVALDE, DI DIRE QUELLO CHE PROVANO E PRENDERSI DALLA VITA QUELLO CHE DESIDERANO”
La giornalista, nel corso della sua carriera, si è anche dedicata alla scrittura di alcune opere; tra le più famose possiamo ricordare “Madri. Perché saranno loro a cambiare il nostro Paese” (Rizzoli, 2015), che rappresenta un’analisi dell’universo materno, caratterizzato da luci ed ombre, da gioie e dolori e “Donne che sfidano la tempesta” (Solferino, 2021), in cui si concentra sul ruolo delle donne che, ancora oggi, si scontrano all’interno della società perché il loro ruolo, spesso, non è considerato al pari di quello di una figura maschile.
Possiamo considerare Myrta Merlino un esempio di donna che è riuscita perfettamente a coniugare la vita professionale alla vita privata, amorosa e famigliare; spesso, infatti, si tende a rilegare la figura della donna solo ad un ruolo specifico.
Myrta, con la semplicità e l’umiltà che la contraddistinguono, lancia un segnale forte su questi temi, per normalizzare e rendere quotidiana la parità di genere.
L’ADDIO IN DIRETTA TELEVISIVA
Myrta, attraverso le sue interviste, inchieste, trasmissioni televisive ed opere, ha sempre cercato di raccogliere le voci degli emarginati e dei sofferenti, che, quotidianamente, lottano contro le ingiustizie; ha raccolto le voci dei ribelli e di quelli che si schierano dalla parte della verità.
Myrta, nell’ultima conduzione della puntata de L’aria che tira, si è mostrata particolarmente coinvolta dedicando i suoi saluti: “Dodici anni di lavoro, ma questo qui non è mai solo lavoro; duecento puntate l’anno, due ore e mezza tutti i giorni, praticamente abbiamo passato la vita insieme. Poi arriva oggi: un momento di grande commozione, perché oggi per me è l’ultima puntata de ‘L’aria che tira’. È stato un viaggio incredibile, un sogno a colori, un impegno a guardare oltre il bianco e nero che spesso ci assilla”.
Queste, sono le parole che la giornalista ha utilizzato per salutare il proprio pubblico e per sigillare la sua meravigliosa esperienza nel programma di LA7; ha voluto sottolineare che, con la volontà e la fatica, si possono ottenere dei risultati incredibili, che ci aiutano a vivere la vita a colori e ci allontanano dalla pigrizia e dall’indifferenza.
CONTINUEREMO A VEDERE MYRTA SUL PICCOLO SCHERMO?
Sostituire Myrta nella conduzione del programma di LA7, rappresenterà, senza ombra di dubbio, un’impresa complicata ma, la giornalista, ha già chiaramente comunicato che la rivedremo presto e sentiremo ancora parlare di lei.
Infatti, per adesso, si apre lo scenario di una possibile collaborazione all’interno della rete Mediaset; non ci resta che aspettare.
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