Economia
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Altroconsumo: il riconoscimento facciale dello smartphone può essere ingannato in 1 caso su 4
Il sistema di sicurezza biometrico che sblocca il telefono quando si avvicina alla telecamera il volto del proprietario, è facilmente aggirabile con una semplice fotografia
Dovrebbe essere un elemento di sicurezza e invece - come rivela una inchiesta di Altroconsumo - in 1 caso su 4 il riconoscimento facciale dello smartphone può essere ingannato evidenziando una grave falla proprio nello strumento che sempre più utilizziamo nella nostra quotidianità. Un test condotto su 59 nuovi modelli, sul mercato da un anno, ha dimostrato che nel 25,4% dei casi il riconoscimento facciale, il sistema di sicurezza biometrico che sblocca il telefono quando si avvicina alla telecamera il volto del proprietario, è facilmente aggirabile con una semplice fotografia. E non si tratta solo di smartphone di fascia medio-bassa: il problema coinvolge anche alcuni modelli top di gamma, che arrivano a costare anche oltre 900 euro.
Il test condotto da Altroconsumo per verificare la sicurezza dei device è semplicissimo: una foto con un volto preventivamente registrato sullo smartphone è stata fatta vedere ai modelli che hanno questa funzione di sicurezza. Con il risultato che ben 15 dei 59 modelli con riconoscimento facciale analizzati negli ultimi 12 mesi, sono stati ingannati con l’aiuto di una sola fotografia. Tra loro ci sono diversi modelli Xiaomi, tre modelli Poco, due modelli Motorola e Oppo, un modello Vivo e un Nokia.
Ma quali possono essere le conseguenze di un sistema di riconoscimento facciale facilmente aggirabile? Prima di tutto, se qualcuno usa una fotografia per sbloccare il telefono, è improbabile che il titolare si accorga dell’intrusione e riesca a risalire al nome della persona che è riuscita ad accedervi. Inoltre, considerando che, per comodità, molte app sui telefoni rimangono connesse anche quando vengono chiuse, c’è il rischio che l’intruso possa potenzialmente accedere a diverse informazioni sensibili, causando molti danni, anche di tipo economico se si tratta di app di internet banking o di portafoglio digitale.
Per migliorare la sicurezza del proprio smartphone bisogna tenere presente che in generale tutti i modelli – compresi quelli analizzati - hanno sempre almeno un’altra opzione per bloccare lo schermo, oltre al riconoscimento facciale. Nel dubbio, quindi, è più prudente utilizzare al suo posto il sensore di impronte digitali, una password, o un pin che sicuramente proteggono in maniera più efficace il telefono.
I consigli pratici sono quindi di adottare codici numerici (pin) lunghi, che sono generalmente più sicuri (dai sei caratteri in su), impostare protezioni anche sulle app che contengono informazioni sensibili e anche settare un secondo blocco sulle app portafoglio.
Infine, si può disattivare la funzione NFC sul telefono, quella che serve a scambiare dati tra due dispositivi che si trovano a breve distanza, quando è bloccato, in modo da non poter effettuare pagamenti contactless inavvertitamente senza prima sbloccare il telefono. Il comando per farlo si trova nelle impostazioni generali.
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Trasporti, Crapanzano (Ordine Ingegneri): “Si parla...
Il presidente e la relazione sulla mobilità: “Per favorire le auto, si investa sul trasporto pubblico”
“I problemi in territori come il nostro sono molto complessi e questi problemi molte volte dipendono dal fatto che nascono da soggetti che hanno compiti, interessi e obiettivi diversi e metterli d’accordo diventa difficile”. Questa l’analisi del presidente della commissione Mobilità e Infrastrutture sostenibili dell'Ordine degli ingegneri, Salvatore Crapanzano, durante gli “Stati generali delle ingegnerie digitali”, organizzati a Milano dall’Ordine degli ingegneri. “Ritengo indispensabile trovare un modo di lavoro congiunto”, prosegue Crapanzano. Il problema della mobilità è collegato con l’assetto del territorio, tra l’altro in un’area densamente popolata come la nostra in cui sussistono le esigenze abitanti, il costruito esistente e quello previsto, e le reti di mobilità. Tutti aspetti che devono essere in connessione”, spiega Crapanzano. “Oggi non si parla di pianificazione, gestione e programmazione e quel che avviene spesso è il contrario: uno sviluppo urbanistico che procede per conto proprio e una volta fatta l’infrastruttura si sviluppano i trasporti. Lo sviluppo ferroviario è importante perché ha a che fare con l’ambiente, i consumi e la coesione sociale. Se non ci fosse il treno, le macchine non avrebbero spazi fisici per spostarsi. Se uno vuole favorire le auto, deve investire nel trasporto pubblico. E non per arrivare prima, ma per arrivare in tempo”.
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Gic 2024, Trentini (Cams): “Utm1500 valorizza materiale e...
“Quella che portiamo al Gic 2024 è una macchina per la disgregazione e il riciclaggio del materiale. La sua particolarità è che è una macchina elettrica, che quindi può funzionare con l’ausilio di fonti energetiche alternative. È una macchina che lavora le macerie e quindi valorizza il materiale, lo disgrega, tira via il ferro, lo seleziona e, dopo, tutto il materiale si può riutilizzare. Il tutto non consumando praticamente niente, per esempio sfruttando soltanto l’energia solare utilizzando i pannelli fotovoltaici”. Così Andrea Trentini direttore commerciale Cams, presentando le novità portate dall’azienda alla quinta edizione del Gic, le Giornate Italiane del Calcestruzzo, la principale mostra-convegno a livello europeo espressamente dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti. Organizzata da Mediapoint & Exhibitions, la kermesse è in programma fino al 20 aprile 2024 al Piacenza Expo.
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Gic 2024, Polastri (Cifa): “Festeggiamo qui i 50 anni della...
“Quello che abbiamo deciso di festeggiare qui al Gic è un compleanno molto importante per Cifa, un’azienda con 95 anni di storia. All’interno di questi 95 anni di storia si inserisce questo appuntamento importante: i cinquant’anni della betonpompa, inventata da Cifa e denominata Magnum, che è il primo mezzo che oltre a trasportare il calcestruzzo lo può anche pompare”. Lo ha detto Marco Polastri, direttore marketing, sales and after sales di Cifa, in occasione della prima delle tre giornate del Gic, le Giornate Italiane del Calcestruzzo, la principale mostra-convegno a livello europeo espressamente dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti. Organizzata da Mediapoint & Exhibitions, l’esposizione è in programma fino al 20 aprile 2024 al Piacenza Expo.