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Ucraina, Zelensky a Davos: “Combattiamo Putin tutti...

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Ucraina, Zelensky a Davos: “Combattiamo Putin tutti insieme per pace globale”

Blinken assicura: "Sostegno Usa sarà duraturo". Stoltenberg: "Più nostro appoggio resta credibile più diplomazia avrà successo"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al World Economic Forum a Davos - (Afp)

''Dobbiamo combattere tutti insieme Putin'' perché ''le sue ambizioni sono buie, oscure e non solo nei nostri confronti'', ma ''noi dobbiamo investire nella pace e in un ordine mondiale giusto''. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al World Economic Forum a Davos. E' la prima volta, dall'aggressione russa all'Ucraina, che Zelensky partecipa di persona al Forum. ''La follia che si trova all'interno del cuore e della mente di Putin non deve prevalere'', ha aggiunto.

Zelensky ha quindi lanciato un appello a rafforzare l'economia dell'Ucraina, per rafforzare così anche la sicurezza internazionale. ''Rafforzate la nostra economia e rafforzerete la vostra sicurezza'', ha affermato il presidente ucraino, chiedendo che vengano adottate più sanzioni nei confronti della Russia, in particolare sulla sua industria nucleare. "Si è perso troppo tempo con le sanzioni per le minacce della Russia, nessuna delle quali si è realizzata'', ha detto Zelensky che ha citato in particolare ''l'industria nucleare della Russia, unico Paese al mondo a prendere in ostaggio una centrale nucleare, non è sotto sanzioni''. Il leader ucraino ha quindi condannato i rapporti che il presidente russo Vladimir Putin ha con la Corea del Nord e con l'Iran. ''Persino i missili che la Russia acquista e utilizza contengono componenti occidentali. Com'è possibile dopo due anni di guerra?'', ha aggiunto.

''Regimi come quello di Putin esistono finché fanno guerre. Nel mondo libero esistiamo finché possiamo difenderci. Se qualcuno pensa che tutto ciò riguardi solo l'Ucraina, si sbaglia. La possibile aggressione russa al di là delle direzioni e persino delle tempistiche dell’Ucraina diventano sempre più chiare'', ha poi scritto Zelensky in un tweet riprendendo il discorso tenuto al World Economic Forum di Davos. ''Lasciatemi fare questa domanda: quale nazione europea oggi può fornire un esercito pronto al combattimento alla pari del nostro, frenando la Russia? E quanti uomini e donne le vostre nazioni sono pronte a inviare per difendere un altro stato o un’altra nazione?'', ha aggiunto. ''Se negli anni a venire si dovrà combattere insieme contro Putin, non sarebbe meglio porre fine a lui e alla sua strategia di guerra adesso, mentre i nostri coraggiosi uomini e donne lo stanno già facendo?'', ha chiesto Zelensky. ''In ogni confronto terribile c'è sempre un punto in cui la catastrofe può essere evitata. L'Ucraina rappresenta questa opportunità. Tutti noi nel mondo libero dobbiamo essere risoluti nel perseguire i nostri desideri, azioni e obiettivi, proprio come Putin è sincero riguardo alle sue ambizioni cariche di sventura'', ha aggiunto.

Blinken a Zelensky: "Sostegno Usa sarà duraturo"

Zelensky ha avuto anche un colloquio con il Segretario di Stato Antony Blinken che ha promesso ''un sostegno duraturo'' a Kiev da parte degli Stati Uniti. "Siamo determinati a continuare il nostro sostegno all'Ucraina e stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso per riuscirci. So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso", ha detto Blinken a Zelensky. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden, si è unito all'incontro e ha detto a Zelensky che gli Stati Uniti e i loro alleati sono determinati "a garantire che la Russia fallisca e l'Ucraina vinca".

Il leader ucraino su Telegram ha spiegato di aver parlato con Blinken della cooperazione tra Kiev e Washington in materia di difesa aerea. ''La difesa aerea e le capacità a lungo raggio sono particolarmente importanti per il nostro Stato'', ha detto Zelensky. ''Contiamo davvero sul vostro sostegno, che il vostro enorme sostegno continui'', ha detto il presidente ucraino.

Stoltenberg: "Ho fiducia in continuo sostegno a Kiev"

"Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e sono fiducioso che i paesi della Nato continueranno a farlo, perché farlo equivale a investire nella nostra stessa sicurezza", ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "La cosa più importante è che l'Ucraina sia sopravvissuta come paese sovrano ed indipendente. Per loro è una grande vittoria e la Russia sta perdendo ciò che volevano ottenere con la guerra, cioè controllare l'Ucraina. La gente in Ucraina non ha mai avuto meno fiducia di ora nella Russia, vogliono far parte dell'Occidente, della Nato e dell'Ue e questa è una grossa sconfitta per la Russia".

Secondo Stoltenberg "più restiamo credibili nel nostro appoggio militare all'Ucraina più è probabile che i diplomatici abbiano successo". "Ciò che accade attorno a tavolo negoziale con i diplomatici è strettamente legato alla situazione sul campo di battaglia", ha aggiunto. "Quello che conta veramente - ha poi affermato Stoltenberg, a cui è stato chiesto di formulare ipotesi sulla reazione al conflitto all'interno della Russia - sono le cose che facciamo: dobbiamo fare quello che possiamo per alzare il prezzo pagato dalla Russia. Naturalmente quando hanno perso 300mila uomini tra morti e feriti, migliaia di veicoli corazzati, centinaia di tank, questo conta per i cittadini russi, la cui economia è in difficoltà. Stanno pagando un prezzo economico e politico, sono politicamente più isolati", ha sottolineato. "Quello che possiamo fare non è prevedere con certezza quello che accadrà ma massimizzare le probabilità che ad un cento punto il presidente russo Putin capisca che portare avanti questa guerra avrà un prezzo troppo alto. E accetti di sedere al tavolo per negoziare una qualche forma di pace equa e duratura con l'Ucraina, nazione indipendente e sovrana".

Durante l'incontro, del quale sono stati condivisi alcuni momenti su 'X', Zelensky ha ''informato il Segretario Generale dei recenti attacchi aerei di massa della Russia e sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente la difesa aerea dell'Ucraina''. I due, si legge nel tweet, hanno ''parlato anche di altre esigenze di difesa. Entrambi abbiamo sottolineato l'importanza dell'accordo di sicurezza tra Regno Unito e Ucraina, che si basa sulla Dichiarazione del G7 di Vilnius''. Zelensky ha quindi informato Stoltenberg del lavoro che l'Ucraina sta portando avanti con i partner su accordi simili e ha ''sottolineato l'importanza di firmare tali documenti, che saranno in vigore finché l'Ucraina non aderirà alla Nato''. Inoltre si è parlato ''dei preparativi per il vertice della Nato a Washington''.

Von der Leyen: "Può prevalere, servono finanziamenti"

Per la Russia, la guerra in Ucraina è "un fallimento militare" e Kiev "può prevalere". Lo sostiene la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo al World Economic Forum di Davos. Nella guerra in Ucraina, afferma, "la Russia non riesce a raggiungere i suoi obiettivi strategici. È prima di tutto un fallimento militare. Quando la Russia invase l’Ucraina, molti temevano che Kiev sarebbe caduta in pochi giorni e il resto del Paese nel giro di poche settimane. Questo non è accaduto. Al contrario, la Russia ha perso circa la metà delle sue capacità militari. L’Ucraina ha cacciato la Russia dalla metà dei territori che aveva conquistato. Ha respinto la flotta russa del Mar Nero e ha riaperto un corridoio marittimo per fornire grano al mondo. E ha mantenuto la sua libertà e indipendenza".

"Il fallimento della Russia - prosegue - è anche economico. Le sanzioni hanno sganciato la sua economia dalla tecnologia moderna e dall’innovazione:ora dipende dalla Cina. E, infine, il fallimento della Russia è anche diplomatico. La Finlandia ha aderito alla Nato, la Svezia seguirà presto. E l’Ucraina è più vicina che mai all’Unione Europea. Tutto ciò ci dice che l’Ucraina può prevalere in questa guerra. Ma dobbiamo continuare a rafforzare la loro resistenza. Gli ucraini hanno bisogno di finanziamenti prevedibili per tutto il 2024 e oltre".

"Hanno bisogno di una fornitura di armi sufficiente e prolungata - aggiunge von der Leyen - per difendersi e riconquistare il loro legittimo territorio. Hanno bisogno di capacità per scoraggiare futuri attacchi da parte della Russia. E hanno bisogno anche di speranza. Hanno bisogno di sapere che, con la loro lotta, otterranno un futuro migliore per i loro figli. E il futuro migliore dell’Ucraina si chiama Europa. È con immensa gioia che il mese scorso abbiamo deciso di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. Questo sarà il risultato storico dell’Ucraina. E sarà l’Europa che risponde al richiamo della storia", conclude.

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Esteri

Russia, i prossimi 6 anni con Putin presidente: 5 scenari...

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Le ipotesi sul destino del Paese. Lo scenario meno probabile? La rivolta democratica

Manifestazione per la vittoria di Putin dopo le elezioni in Russia - Afp

La vittoria di Vladimir Putin non è mai stata in dubbio, dato il contesto in cui si sono svolte le elezioni. Ma non così il futuro della Russia nei prossimi sei anni di mandato. Il sito Politico traccia cinque scenari possibili entro il 2030, da quello meno probabile di un ampio movimento per la democrazia a quello di una lunga vita del regime. Ma anche questo viene dato solo al 45-50% di possibilità, perché la guerra in Ucraina ha portato a una situazione interna più instabile: dalla scorsa estate abbiamo assistito alla fallita rivolta del capo della Wagner, Yevgeny Perigozin, a proteste in luoghi remoti come il Bashkortostan o le sollevazioni antisemite nella repubblica russa del Daghestan, con le forze di sicurezza prese di sorpresa. Per questo, l'Occidente farebbe bene a prepararsi a diverse possibilità.

Scenario 1, la democrazia

Fiorisce la democrazia (probabilità 5-10%). Come ha dimostrato la caduta del comunismo in Europa orientale nel 1989, i regimi totalitari possono crollare rapidamente davanti a movimenti democratici. La morte di Alexei Navalny, trasformato in un martire, può creare slancio, combinato con altre proteste, come quella delle mogli dei soldati mandati a combattere in Ucraina. Ma senza Navalny la Russia perde una figura carismatica come Nelson Mandela in Sudafrica e Vaclav Havel in Cecoslovacchia, mentre la maggioranza dei russi continuano a sostenere "passivamente se non attivamente" la "disastrosa guerra" in Ucraina.

Secondo Politico, tale scenario potrebbe essere propiziato da una vittoria dell'Ucraina. In questo caso l'Occidente dovrebbe evitare troppi entusiasmi, non riporre tutte le speranze in un solo leader, sollevare le sanzioni solo in cambio di riforme. E intanto coltivare i rapporti con ex repubbliche sovietiche come Moldova e Armenia.

Scenario 2, la disintegrazione della Russia

Disintegrazione della Russia (10-15% probabilità). Di fronte ad una guerra devastante in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti insensate al fronte, la gente potrebbe rivoltarsi in massa e rovesciare il regime. Lo stato centrale potrebbe allora disgregarsi lungo linee etniche, sprofondando nel caos e la violenza, come già successe nella guerra civile seguita al crollo dell'impero zarista. Senza dimenticare la disgregazione dell'Urss.

Dopo tutto la Russia è un conglomerato di 21 repubbliche. E la scintilla potrebbe scoppiare in Cecenia, magari con la morte del già malato leader Ramzan Khadirov, fra i Tatari, i Sakha siberiani, fra le minoranze etniche di aree remote con un alto tasso di morti in guerra, maggiore di quello dei cittadini di etnia russa.

Per ora il regime di Putin mantiene il controllo, ma per quanto poco probabile, tale scenario non può essere completamente escluso e l'Occidente dovrebbe mantenersi flessibile a riguardo, puntando anche su chi in Russia può salvaguardare l'arsenale nucleare.

Scenario 3, la sollevazione nazionalista

Sollevazione nazionalista (15-20% di probabilità). Prigozhin è stato fatto fuori, ma tutti gli ingredienti che hanno alimentato la sua fallita marcia su Mosca sono ancora presenti: frustrazione per i pasticci della guerra in Ucraina, gli uomini e i mezzi militari persi nel pantano del conflitto, l'ineguaglianza sociale che rafforza il populismo. Tuttavia, secondo Politico, è difficile trovare un altro personaggio come Prigozhin, dotato di una sua forza privata. Inoltre Putin vira sempre più verso un nazionalismo "fascista" e "sarà difficile scavalcarlo a destra". Se un leader nazionalista dovesse riuscire a sostituire Putin, l'Occidente dovrebbe rafforzare le sanzioni e i rapporti di sicurezza con i paesi vicini alla Russia, Ucraina in primis, mettendo in opera una politica di contenimento.

Scenario 4, il reset tecnocratico

Reset tecnocratico (20-25% di probabilità). Ciò potrebbe accadere con la morte di Putin. Oppure se un gruppo di alti funzionari, di fronte alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, o la forte crescita del numero di perdite militari, riuscisse a destituire Putin, come accadde nel 1964 con Nikita Kruscev. Il nuovo governo non sarebbe per forza democratico, ma formato da tecnocratici educati in Occidente pronti a tornare allo "status quo ante bellum".

Potrebbero essere liberati prigionieri politici, magari anche restituite all'Ucraina le aree occupate nel Donbass (ma non la Crimea). Putin per ora mantiene saldo il controllo sul governo, ma se ciò dovesse accadere l'Occidente dovrebbe essere molto prudente, ricordando le illusioni di altri "reset" del passato. Naturalmente le riforme in senso democratico andrebbero incoraggiate con il sollevamento di sanzioni, ma sempre tenendo conto che ogni miglioramento potrebbe essere solo temporaneo.

Scenario 5, lunga vita a Putin

Lunga vita a Putin (45-50% di probabilità). Al momento sembra l'ipotesi più probabile: con la morte di Navalny l'opposizione è nel caos, l'economia ha retto alle sanzioni e il peggio della guerra in Ucraina potrebbe essere alle spalle, specie se gli Stati Uniti rimarranno reticenti ad armare Kiev.

Il 72enne Putin potrebbe dunque reggere fino al 2030 e magari anche oltre. Ma anche se Putin mantiene un saldo controllo del potere, "l'economia sta chiaramente volgendo a stagnazione e inflazione crescente. Intanto in Ucraina, i passi falsi di Putin hanno portato ad uno sconvolgente numero di perdite. Ciascuno di questi fatti basterebbe a minacciare un leader, non importa quanto autoritario".

L'Occidente, conclude Politico, deve aumentare in ogni modo la pressione sul regime di Putin. Rafforzare le sanzioni, anche contro chi, come gi Emirati Arabi Uniti, aiuta Mosca ad aggirarle. Rendere più efficaci il tetto ai prezzi del petrolio e confiscare i beni congelati della Banca centrale russa. Incoraggiare sviluppi democratici e rafforzare la partnership con i paesi alla periferia russa. Ma prima di tutto bisogna essere consapevoli che, "finché Putin è al potere la guerra non provocata in Ucraina continuerà, con la minaccia di un più ampio conflitto". L'Occidente "dovrebbe usare ogni strumento possibile per costringere i russi, sia al Cremlino che nel popolo, a capire quanto loro, e noi, staremmo meglio se Putin non fosse più al potere".

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Gaza, Biden contro attacco Israele a Rafah: “Un...

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Il primo ministro israeliano Netanyahu ha accettato di inviare un team a Washington per discutere sulla questione

Fuga dei civili a Gaza (Afp)

Attaccare Rafah per Biden sarebbe "un errore" che porterebbe "più caos a Gaza". E' quanto ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, parlando della telefonata tra Biden e Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha accettato l'invito del presidente Usa di ospitare "un team" da Gerusalemme a Washington con cui dialogare sulla questione. "Joe Biden ha rigettato l'idea che sollevare dubbi sull'operazione a Rafah vuol dire sollevare dubbi sull'obiettivo della sconfitta di Hamas" ha riferito Sullivan. E nella telefonata, che ha avuto un tono "di colloquio di lavoro", Biden ha insistito sul fatto che ci sono "modi alternativi" per ottenere gli stessi obiettivi e questi verranno presentati alla delegazione israeliana.

"Israele deve fare di più per gli aiuti umanitari a Gaza"

"Israele ha la responsabilità di facilitare l'arrivo di aiuti a Gaza e può fare di più" ha detto ancora il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan. "E' una priorità urgente", ha aggiunto sottolineando che bisogna "inondare" di aiuti Gaza con tutti i mezzi e risolvere "le difficoltà" che si presentano "per portare gli aiuti dentro Gaza".

"Ucciso il numero tre di Hamas, Marwan Issa: lo confermiamo"

"Il numero tre di Hamas, Marwan Issa, è stato ucciso in un'operazione israeliana la scorsa settimana, il resto dei leader si nascondono, probabilmente nel profondo della rete di tunnel di Hamas, e la giustizia arriverà anche per loro" ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. "Israele ha compiuto progressi significativi contro Hamas: ha distrutto un numero significativo di battaglioni e ucciso migliaia di combattenti, compresi alcuni comandanti".

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Elon Musk e la ketamina: “La uso, è...

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Il miliardario, scrive la Cnn, sostiene di avere una "prescrizione da un vero dottore" per la sua depressione

Elon Musk (Afp)

"Ci sono momenti in cui ho una sorta di stato chimico negativo nel cervello, una depressione che non è collegata a notizie negative e la ketamina è utile per uscire da uno stato d'animo". E' quanto ha detto il numero uno di X e Tesla Elon Musk al giornalista Don Lemon nel corso di un'intervista di 90 minuti come riporta la Cnn. Musk avrebbe, inoltre, aggiunto che il farmaco gli sarebbe stato prescritto da "un vero, vero dottore" e che ne utilizzerebbe solo "una piccola quantità una volta ogni due settimane".

Musk ha negato di abusare della sostanza, scrive la Cnn, dicendo che "se usi troppa ketamina, non puoi davvero portare a termine il lavoro". "Ho molto lavoro, di solito lavoro 16 ore al giorno, quindi, non ho una situazione in cui non posso essere mentalmente acuto per un lungo periodo di tempo" ha aggiunto. "Dal punto di vista di Wall Street, ciò che conta è l’esecuzione” ha detto. “Stai creando valore per gli investitori? Tesla vale più o meno quanto il resto dell’industria automobilistica, messa insieme, quindi, dal punto di vista degli investitori, se sto prendendo qualcosa dovrei continuare a farlo".

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