

Esteri
Ucraina, telefonata Lula-Putin. Mosca: “Aperti a dialogo bloccato da Kiev”
Il presidente brasiliano: "Data nostra disponibilità insieme a India, Indonesia e Cina a parlare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace"

Dialogo per trovare la pace. Questo nella sostanza il contenuto della telefonata che c’è stata oggi tra il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente russo Vladimir Putin.
“Ho appena parlato al telefono con il presidente della Russia, Vladimir Putin”, ha fatto sapere Lula in un messaggio postato su Twitter. “L’ho ringraziato per l’invito a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e gli ho risposto che al momento non potevo andare in Russia, ma ho ribadito la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace”.
La Russia è aperta “al dialogo e al canale politico e diplomatico” per risolvere la crisi in Ucraina, avrebbe detto Putin nella chiamata avvenuta su iniziativa di Brasilia, secondo quanto riferito dal Cremlino. Dialogo e canali che “sono ancora bloccati da Kiev e dai suoi sponsor occidentali”, avrebbe sottolineato il presidente russo.
Il Cremlino riferisce di un “colloquio dal carattere costruttivo e sostanziale”. Putin e Lula “hanno parlato di questioni relative al lavoro congiunto nell’ambito dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e di altri formati multilaterali”, fa sapere ancora il Cremlino, aggiungendo che Lula ha condiviso con il presidente russo le sue valutazioni dopo il G7. I due presidenti hanno parlato anche delle “questioni attuali inerenti la partnership strategica Russia-Brasile” e “manifestato reciproco interesse per il suo ulteriore sviluppo” così come per “l’espansione della cooperazione concreta in vari settori”.
Esteri
Finlandia, multa record: 121mila euro per eccesso di velocità

L'ammenda, una delle più alte del mondo, calcolata anche in base al reddito

Un uomo d’affari multimilionario è stato colpito da una delle multe per eccesso di velocità più alte del mondo, 121.000 euro, per aver guidato a 30 km/h oltre il limite, in Finlandia, dove le ammende sono calcolate anche in percentuale al reddito del trasgressore oltre che per la gravità della violazione al codice stradale.
“Mi dispiace davvero”, ha detto Anders Wiklöf, 76 anni, a Nya Åland, il principale quotidiano delle Isole Åland, una regione finlandese autonoma nel Mar Baltico. “Avevo appena iniziato a rallentare, ma immagino che non sia successo abbastanza velocemente. È così che va”. Wiklöf, presidente e fondatore di una holding da 350 milioni di euro all’anno, ha detto che il limite di velocità è cambiato “improvvisamente” da 70 km/h a 50 mentre stava viaggiando a 82 km/h.
Le multe per infrazioni stradali in Finlandia si basano sulla gravità dell’infrazione e sul reddito del trasgressore, che la polizia può controllare istantaneamente collegandosi tramite smartphone a un database centrale dei contribuenti.
Coronavirus
Covid, Ecdc e Ema: “Vaccino cruciale in vista ondate autunno-inverno”

"Priorità a over 60, fragili e donne incinte. Da valutare copertura operatori sanitari, più esposti a virus e cruciali per funzionamento strutture"

“La vaccinazione tempestiva contro Covid in vista di una potenziale ondata di casi nell’autunno e nell’inverno 2023 è essenziale per proteggere le persone dal Covid grave e i sistemi sanitari dal rischio di essere sopraffatti”. A sottolinearlo sono il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea del farmaco (Ema), in una dichiarazione congiunta sull’aggiornamento dei vaccini per mirare alle nuove varianti del virus Sars-CoV-2.
Quali sono i fattori da considerare nelle campagne vaccinali autunnali? I due enti Ue spiegano che “le autorità nazionali dell’Unione europea prendono le decisioni finali sul lancio dei vaccini e dei richiami, e sul tipo di vaccini raccomandati, tenendo conto di fattori quali la situazione epidemiologica, l’impatto del Covid nei diversi gruppi di popolazione e l’emergere di nuove varianti”.
L’Ecdc e l’Ema, si legge nella nota diffusa, “continueranno a valutare attentamente l’efficacia dei vaccini emergenti e i dati epidemiologici e aggiorneranno di conseguenza le loro raccomandazioni”.
“Le future campagne di vaccinazione anti-Covid da attuare nel 2023 in vista della prossima stagione fredda dovrebbero dare la priorità alle persone che sono maggiormente a rischio di sviluppare malattia grave. Questi includono persone di età pari o superiore a 60 anni, persone con un sistema immunitario indebolito e patologie di base che espongono a un rischio maggiore di Covid grave indipendentemente dall’età, e donne incinte”, la raccomandazione.
“Anche la vaccinazione degli operatori sanitari – evidenziano i due enti Ue – dovrebbe essere presa in considerazione per via della loro probabile maggiore esposizione a nuove ondate di Sars-CoV-2 e del loro ruolo chiave nel funzionamento dei sistemi sanitari”.
Vaccini monovalenti, mirati a una delle varianti XBB, come per esempio Kraken (XBB.1.5). Sono questi i prodotti scudo raccomandati dall’Ema con l’Ecdc, nella nota congiunta contenente anche considerazioni per l’utilizzo di questi vaccini nelle prossime campagne di immunizzazione dell’autunno 2023.
“I vaccini attualmente autorizzati – puntualizzano Ecdc ed Ema – continuano a essere efficaci nel prevenire il ricovero, la malattia grave e la morte per Covid. Tuttavia, la protezione contro il virus diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti del virus Sars-CoV-2”. Quindi, proseguono le due agenzie Ue, in linea con l’esito delle recenti riunioni delle autorità regolatorie internazionali e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la task force di emergenza dell’Ema “raccomanda di aggiornare i vaccini per colpire i ceppi XBB (sottogruppo di Omicron), che sono diventati dominanti in Europa e in altre parti del mondo”. L’Ema e l’Ecdc osservano inoltre che “i vaccini monovalenti”, mirati dunque a un solo ceppo virale, come XBB.1.5, “sono una scelta ragionevole per fornire protezione contro gli attuali ceppi dominanti ed emergenti”.
Le aziende che hanno vaccini autorizzati in Ue, continuano i due enti europei, “dovrebbero discutere la revisione delle informazioni sul prodotto con il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Ema, per riflettere l’approccio semplificato proposto: per le persone di età superiore a 5 anni, quando la vaccinazione è raccomandata secondo le linee guida nazionali, è indicata una singola dose del vaccino adattato; per i bambini sotto i 5 anni che non sono stati ancora vaccinati e non si sono infettati con Sars-CoV-2, è indicata una serie primaria di 2 o 3 dosi a seconda dello specifico vaccino adattato da somministrare. Si prevede che l’uso nella popolazione pediatrica segua le linee guida nazionali”.
Le persone con un sistema immunitario indebolito, proseguono Ema ed Ecdc, “potrebbero aver bisogno di dosi aggiuntive in linea con le raccomandazioni nazionali”. Per le rivaccinazioni deve essere rispettato “un intervallo minimo di 3 mesi”, indicano gli enti Ue. Tuttavia, aggiungono, “si può prendere in considerazione un intervallo di 4 mesi tra le dosi alla luce delle prove che mostrano un alto livello di protezione contro malattie gravi 4 mesi dopo la vaccinazione”.
In ogni caso, le decisioni finali sulla formulazione delle informazioni sul prodotto saranno prese dal Chmp dopo la valutazione dei dati.
Esteri
Ucraina, Zelensky ha ricevuto cardinale Zuppi

"Solo sforzi congiunti, isolamento diplomatico e pressioni sulla Russia possono portare una pace giusta", sottolinea il leader ucraino
Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha ricevuto a Kiev il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, inviato in Ucraina da Papa Francesco con l’obiettivo di ”ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni”, come ha fatto sapere il Vaticano. Durante l’incontro, che si è concluso, Zelensky e Zuppi hanno avuto un ”dialogo cordiale e positivo”.
Esteri
Gb, principe Harry in tribunale per processo al Mirror

E' la prima volta, in 130 anni, che un membro della famiglia reale britannica appare in tribunale

Il principe Harry è arrivato all’Alta Corte di Londra dove testimonierà nel processo contro il tabloid Daily Mirror per intercettazioni illegali. E’ la prima volta, in 130 anni, che un membro della famiglia reale britannica appare in tribunale. Harry è arrivato da Los Angeles ed era atteso in aula ieri, ma ha ritardato la sua presenza per festeggiare il compleanno della figlia Lilibet.
Il giornale è accusato di diffamazione e di aver usato mezzi illeciti, tra cui intercettazioni di messaggi telefonici, per ottenere informazioni sul principe e altre ‘celebrities’. All’inizio di maggio il Mirror si era scusato “senza riserve” con il principe Harry per aver raccolto illegalmente informazioni personali sul suo conto, intercettando le sue telefonate.
Gli avvocati del principe hanno detto alla Corte che l’Mgn, che pubblica anche i tabloid Sunday Mirror e il Sunday People, ha fatto ricorso ai “metodi più intrusivi per ottenere delle informazioni personali”. Inoltre, sostengono che i dirigenti della società sapessero della diffusione di informazioni personali attraverso la tecnica dell’hacking, ma nonostante questo nessuno ha agito.
Esteri
Ucraina, è scontro Wagner-Russia: l’analisi degli 007 Gb

Il rapporto dell'intelligence britannica sulla situazione al fronte

Nelle ultime 48 ore si è registrato un sostanziale incremento dei combattimenti lungo numerosi settori del fronte, compresi quelli relativamente tranquilli da diversi mesi. Lo scrive l’intelligence britannica, nel rapporto quotidiano sulla situazione al fronte diffuso dal ministero della Difesa di Londra.
Nello stesso documento, l’intelligence britannica parla di una contesa sempre più aspra tra il gruppo Wagner e il Ministero della Difesa russo: “Per la prima volta – scrive – il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin ha riferito che ‘esercito russo ha impiegato una forza deliberata e letale contro le sue unità”. E Wagner avrebbe arrestato un comandante di brigata dell’esercito russo, secondo la stessa fonte.
“La maggior parte delle unità di Wagner sono state ritirate da Bakhmut”, conclude il rapporto, osservando che “con la Russia a corto di riserve, il grado di risposta da parte di Wagner al Ministero della Difesa rappresenterà un fattore chiave nel conflitto nelle prossime settimane”.
Esteri
Cina, Usa: “Nostri diplomatici hanno avuto colloqui schietti e costruttivi a Pechino”

Discusse questioni bilaterali, sottolineata l'importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione

Gli Stati Uniti hanno assicurato che alti funzionari del dipartimento di Stato e del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca hanno avuto “colloqui schietti e costruttivi” con omologhi cinesi a Pechino. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, spiegando che questi colloqui sono parte “degli sforzi in corso per mantenere aperte le linee di comunicazione e approfittare dei recenti contatti diplomatici di alto livello tra i nostri due Paesi”.
A Pechino sono arrivati il sottosegretario di Stato, con delega agli affari asiatici e del Pacifico, Daniel Kritenbrink, e Sarah Beran, a capo dell’ufficio Cina e Taiwan del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Patel ha precisato che si sono discusse questioni bilaterali, tra le quali i cambiamenti climatici, il problema del fentanyl, la questione dei diritti umani e dei cittadini americani detenuti in Cina. Toccata anche la questione di Taiwan e sottolineata l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione.
I diplomatici Usa hanno incontrato il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, e il direttore generale del dipartimento America del Nord e Oceani, Yang Tao.
Esteri
Ucraina, perché è strategica e così importante la diga Kakhovka

Alta 30 metri, con il suo bacino garantisce il rifornimento idrico alla Crimea e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Costruita nel 1956 a 30 chilometri a est da Kherson, la diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnieper è alta 30 metri e larga diverse centinaia e il suo bacino contiene circa 18 km cubici di acqua, lo stesso volume del Great Salt Lake nello Utah.
Il suo danneggiamento ed eventuale distruzione, per i quali Kiev e Mosca si stanno accusando a vicenda, potrebbe quindi provocare l’inondazione dell’area circostante, compresa Kherson, che gli ucraini hanno riconquistato alla fine del 2022.
La diga e il suo bacino garantiscono il rifornimento idrico alla Crimea, annessa alla Russia dal 2014, ed alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, oltre ad alimentare la centrale idroelettrica di Kakhovka. Di grande importanza anche strategica, la diga è stata occupata dai russi subito dopo l’inizio dell’invasione e da allora è controllata da loro.
Durante l’avanzata per la riconquista di Kherson, lo scorso ottobre, Volodymyr Zelensky aveva accusato i russi di aver piazzato delle cariche esplosive nella diga con l’intento di farla esplodere e provocare una vasta inondazione della regione.
La distruzione della diga “sarebbe un disastro di larga scala”, diceva allora il presidente ucraino paragonandolo all’uso di armi di distruzione di massa. Ma anche allora vi erano accuse reciproche tra Kiev e Mosca, con i russi che accusavano gli ucraini di lanciare razzi contro la diga con l’obiettivo di distruggerla.
Nelle scorse settimane, era stato già lanciato l’allarme per l’innalzamento del livello dell’acqua del bacino, con la conseguente inondazione di villaggi della regione di Zaporizhzhia che autorità ucraine locali ritenevano collegate “all’occupazione russa della diga di Kakhovka”.
Esteri
Diga vicino a Kherson distrutta, scambio di accuse Ucraina-Russia

Kiev avverte che la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è minacciata

L’Ucraina e la Russia si accusano a vicenda di aver distrutto la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, sul fiume Dnieper, a 60 chilometri dalla città di Kherson, che ha iniziato a inondare i dintorni della regione. Il Comando meridionale delle Forze armate dell’Ucraina ha segnalato la distruzione dell’infrastruttura da parte del Cremlino e ha fatto sapere che sta indagando sull’entità dei danni, oltre che sulla velocità e sulla quantità d’acqua che interesserebbe le aree di probabile inondazione.
Il sindaco di Nova Kakhovka, Vladimir Leontiev, nominato da Mosca, ha confermato gli attacchi notturni all’impianto da parte delle truppe ucraine, che avrebbero distrutto le valvole, cosicché “l’acqua nel serbatoio ha iniziato a scaricare in modo incontrollato a valle”. Pochi minuti prima, Mosca aveva riferito che la diga era crollata “a causa di danni”, negando che gli attacchi fossero la causa della distruzione della diga, secondo l’agenzia di stampa russa Tass.
Leontiev ha affermato che la diga nella notte è stata colpita da un “grave attacco terroristico”, facendo marcia indietro rispetto a una precedente dichiarazione in cui affermava che non vi erano danni. “Verso le due vi sono stati diversi colpi contro la diga che hanno distrutto le valvole, come risultato l’acqua del bacini di Kakhova ha iniziato a tracimare in modo incontrollabile”, ha detto, aggiungendo che al momento non c’è bisogno di evacuare la cittadina controllata dai russi, mentre gli ucraini hanno iniziato le evacuazioni nelle zone vicino alla diga controllate da Kiev.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza nazionale. Il consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, accusa Mosca di ‘ecocidio’, affermando che le autorità regionali e nazionali stanno lavorando per assicurare la popolazioni locali dal rischio delle inondazioni. Inoltre Yermak sottolinea che l’azione di Mosca rappresenta una minaccia per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia. Per questo motivo, ha sottolineato che oggi “la sicurezza delle persone è una priorità”.
Esteri
Slovenia, 3 morti in una sparatoria a Lubiana

Un uomo avrebbe colpito due persone per poi togliersi la vita
E’ di tre morti il bilancio di una sparatoria avvenuta questo pomeriggio nella parte orientale della capitale slovena Lubiana. Secondo le prime ricostruzioni della polizia un uomo avrebbe colpito due persone per poi successivamente togliersi la vita. Per il momento la polizia non è stata in grado di fornire ulteriori informazioni in merito la causa della sparatoria e le indagini sono in corso. Le sparatorie sono rare in Slovenia, secondo le statistiche si tratta di uno tra i Paesi più sicuri d’Europa. I cittadini possono solo possedere armi da fuoco registrate e devono ottenere un permesso speciale se desiderano acquistare un’arma da fuoco.
Esteri
Ucraina-Russia, Zelensky: “Buone notizie da Bakhmut, Mosca sa che vinceremo”

Intanto a Belgorod i partigiani russi annunciano di aver "occupato un villaggio e ucciso un colonello di Mosca". Ucraina: "Scontro fra russi, noi non c'entriamo"

“Vediamo in che modo isterico la Russia reagisce ad ogni passo che facciamo e a tutte le nostre posizioni. Il nemico sa che l’Ucraina vincerà. Lo vedono. Lo sentono grazie agli attacchi, ai soldati, e in particolare nella regione di Donetsk”. Ad assicurarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel giorno in cui Mosca ha denunciato il respingimento di una maxi offensiva ucraina nella regione. Offensiva tuttavia smentita da Kiev, che ha inoltre accusato la Russia di vivere in un “meta universo virtuale separato” dove si respingono “attacchi che non esistono”, ma anche di voler diffondere false informazioni su una ipotetica controffensiva per distogliere l’attenzione dalle perdite subite a Bakhmut.
“Sono grato a ciascuno dei nostri soldati, a tutti i nostri difensori che oggi ci hanno dato esattamente le notizie che ci aspettavamo. Direzione Bakhmut: ben fatto, guerrieri”, aggiunge il presidente ucraino su Telegram.
Intanto, nella regione russa di confine Belgorod sono scoppiati nuovamente combattimenti. Da tempo nella regione si verificano ripetuti scontri e attacchi per i quali Mosca incolpa Kiev. A combattere contro l’esercito di Putin, anche il ‘Corpo dei volontari russi’ e la Legione Russa, gruppi composti da nazionalisti russi.
E proprio il Corpo dei volontari russi ha diffuso nella serata di ieri un video in cui afferma di aver preso il controllo di un villaggio della regione che è stato completamente abbandonato dai suoi 5mila abitanti. Il video è stato rilanciato su Twitter da Anton Gerashchenko, consigliere del ministero ucraino dell’Interno, che ha sottolineato come le autorità russe non abbiano né smentito, né confermato.
“I combattenti del Corpo dei Volontari russi hanno preso il controllo del villaggio di Novaya Tavolzhanka”, affermano nel video due miliziani del gruppo che tengono in mano la loro bandiera in una strada deserta. “Non si tratta di un piccolo villaggio abbandonato, ma di un insediamento dove vivono 5mila persone. Ora è vuoto vi sono solo combattenti del Corpo dei Volontari russi”, dicono.
I Volontari e la Legione Russa hanno quindi rivendicato di aver ucciso un colonnello delle Forze armate russe, Andrey Stesev, durante un’operazione portata avanti congiuntamente nell’oblast russo. La rivendicazione, con le foto dei documenti di Stesev, è stata rilanciata da Ukrainska pravda.
Nella rivendicazione si afferma che il colonnello è stato ucciso in battaglia, senza precisare il luogo esatto. Stesev viene descritto come un alto ufficiale del gruppo operativo di Belgorod. “Ai suoi ordini – si legge – lui e i suoi subordinati hanno sistematicamente terrorizzato la popolazione dell’oblast di Belgorod e violato i loro diritti e libertà. In precedenza, Stesev ha ucciso civili in Cecenia, Yugoslavia, Abkhazia e Ucraina”.
La morte di Stesev è stata quindi annunciata anche dai servizi militari ucraini su Telegram, con allegata foto del suo documento, scrive Kyiv Independent.
A quanto riferiscono i servizi, il colonnello, 52 anni, faceva parte del 104esimo reggimento delle Guardie aeree d’assalto, accusato di aver partecipato al massacro di Bucha in Ucraina nel marzo 2022. Stesev, si legge, è stato ucciso in battaglia nel villaggio di Novaya Tavolzhanka.
Secondo Kiev, tuttavia, nell’oblast russo ci sarebbe uno scontro in corso fra l’esercito russo e il Corpo dei Volontari russi, nel quale l’Ucraina non sarebbe coinvolta. A scriverlo su Twitter è il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che esorta quind la Russia a negoziare con i miliziani.
“Molte persone si pongono una giusta domanda: che cosa sta esattamente accadendo ora nell’oblast di Belgorod? E’ semplice. Un classico boomerang. Oggi è un ‘territorio disputato’, una ‘zona grigia’, per il quale vi è uno scontro fra l’esercito di Putin e il Corpo dei volontari russi, cittadini attivi russi che non sono d’accordo con la politica genocida di Mosca e godono del sostegno della popolazione locale. E’ una battaglia fra il Golia russo e il David russo. L’Ucraina non è coinvolta in questo conflitto. Osserviamo il corso degli avvenimenti e ancora una volta chiediamo al regime di Mosca di cessare il fuoco nell’oblast di Belgorod, di sedersi immediatamente al tavolo dei negoziati con il Corpo dei volontari russi e di mettere fine a questo insensato spargimento di sangue. Altrimenti il numero di territori disputati crescerà rapidamente…”, ha twittato Podolyak.
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