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“Ucraina povera e corrotta e Russia...
“Ucraina povera e corrotta e Russia accogliente”, nuovi casi nei libri pro Putin
L'indagine Adnkronos sui testi usati nelle scuole italiane
Ucraina povera e corrotta, Russia accogliente e inclusiva. Altri libri, altra distorsione. L'AdnKronos ha discusso con Maryana Trofymova, una delle attiviste che ha sollevato il caso, dei volumi pubblicati da De Agostini Scuola, Lattes e Loescher. "Anche se segnali gli errori, le (poche correzioni) sono cosmetiche".
L'indagine dell'AdnKronos sui libri delle medie farciti di propaganda russa non sarebbe completa senza sentire Maryana Trofymova, che insieme a Tetyana Bezruchenko e Irina Cascei ha raccolto le copie dei volumi in questione. “Una delle cose più sorprendenti”, spiega Trofymova, “è vedere come reagiscono le case editrici quando si fa presente che i dati contenuti sono scorretti. In un caso, dopo una lettera ufficiale dell'ambasciata ucraina inviata alla De Agostini Scuola, nell'edizione successiva del libro Namaskar (nel frattempo rinominato Now!2) sparisce la cartina che unisce Ucraina e baltici nella cosiddetta 'regione russa' ma la Federazione Russa ha una superficie molto estesa. Certo, perché il libro include (anche nella lista degli 85 soggetti federali) Crimea e Sebastopoli”.
Ma da quella segnalazione il numero dei manuali analizzato è aumentato, ed è praticamente impossibile trovarne uno in cui la storia dell'Est Europa si discosta dalla narrazione del Cremlino. Uno dei casi più eclatanti è “La Via della Seta” (Loescher editore), che già dal nome è tutto un programma. “Se in alcuni casi si può pensare che l'impostazione storiografica sia figlia di abitudine, pigrizia, negligenza, in questo caso si vede chiaramente un'opinione personale dell'autore molto forte, e molto distorta”. In effetti sfogliando le pagine si sente l'eco dei comizi in cui Putin dice che l'Ucraina è un errore della storia. Si parte subito con l'immancabile mappa “la regione russa” in cui stavolta vengono risparmiati i baltici ma non Bielorussia e Ucraina, colorate insieme alla Federazione Russa. Una regione “dominata dalla cultura russa”, ma in cui ci sono tante “minoranze culturali ed etniche”. Dunque l'Ucraina è una minoranza culturale. Ma si continua: una ragazza siberiana, Irina, sorridente spiega che, “nonostante siano avvenute molte persecuzioni e guerre, la società russa ha sempre saputo integrare persone con tradizioni e costumi diversi”. Forse bisognerebbe fare un colpo di telefono ai Tatari di Crimea e sentire cosa ne pensano.
“Quando invece si passa al capitolo sull'Ucraina”, ci racconta Trofymova, “leggiamo che la sua superficie non include più la Crimea, e che la popolazione femminile è composta soprattutto da emigranti che vanno all'estero a fare le badanti. Nei contenuti extra, in un capitolo dedicato ai 'movimenti di autodeterminazione dei popoli', che viene definita una 'norma di diritto internazionale', il primo esempio è quello degli abitanti della Crimea, 'una penisola, già parte dell'Ucraina, a maggioranza russa, di fatto separata dall'Ucraina dopo l'esito di un referendum (14 marzo 2014) nettamente a favore dell'annessione alla Russia”.
Chiudiamo con Katmandu 2 (Lattes editrice), il libro usato dal fratellino di Trofymova, che riassume in questa trent'anni di indipendenza ucraina: “i Governi succedutisi dal 1991 a oggi hanno fatto gli interessi di poche famiglie e hanno fatto regredire il Paese, tollerando criminalità e corruzione”. Dire che la situazione ucraina fosse più florida nel 1991 rispetto al 2017, anno di pubblicazione di questo libro (l'edizione 2022 mantiene la stessa frase sulla corruzione ma la arricchisce con la paura degli investitori stranieri), fa davvero sorridere. "Sorridere finché non parli con un signore che mi ha scritto sui social e mi ha raccontato della bimba ucraina rifugiata di guerra che hanno accolto in casa e che è tornata a casa chiedendo perché in classe dicono che l'Ucraina è una 'minoranza' della regione russa. Uno fugge dai carri armati, arriva in Italia, trova sicurezza e rifugio e poi va a scuola e raccontano il mondo in questo modo. È stato il momento più triste di tutta la mia ricerca", conclude Trofymova.
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Louis Gossett Jr è morto a 87 anni
E' stato il primo uomo di colore a vincere l'Oscar come attore non protagonista
E' morto a 87 anni Louis Gossett Jr. A darne notizia è il Washington Post. Ha vinto l'Oscar come attore non protagonista per il ruolo del sergente istruttore in 'Ufficiale e Gentiluomo' con Richard Gere. E' stato il primo attore di colore a vincere il premio nella categoria. Il decesso, ha reso noto il nipote, a Santa Monica in California. La causa della morte non è stata rivelata. Nella sua lunga carriera ha vinto anche un Emmy per il suo ruolo nella miniserie televisiva seminale 'Roots'.
Gossett ha lottato con la dipendenza da alcol e cocaina per anni dopo la sua vittoria all'Oscar. Nel 2010 ha annunciato di avere un cancro alla prostata, che ha detto che è stato catturato nelle prime fasi. Nel 2020 è stato ricoverato in ospedale con Covid-19. Gli sopravvivono i figli Satie e Sharron che ha adottato. Il primo matrimonio di Gossett con Hattie Glascoe fu annullato. Il suo secondo, con Christina Mangosing, terminò con il divorzio nel 1975 così come il suo terzo con l'attrice Cyndi James-Reese nel 1992.
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‘Sandokan’ pentito, Cantone: “Ora...
Il procuratore di Perugia all'Adnkronos: "Il suo pentimento certifica la vittoria dello Stato"
Spero che "Sandokan" possa "parlare dei suoi rapporti con la politica e l'imprenditoria" della provincia di Caserta "in riferimento anche alla Terra dei fuochi". A dirlo all'Adnkronos, rispondendo sul pentimento del boss Francesco Schiavone, è Raffaele Cantone, attuale capo della Procura di Perugia, che in passato da pubblico ministero si è occupato di alcune importanti inchieste contro il clan dei Casalesi che, a processo, hanno portato a condanne in via definitiva all'ergastolo proprio per l'ormai ex boss pentito.
"Credo che siamo giunti a un risultato importante, che certifica la vittoria dello Stato. Adesso - insiste Cantone - la speranza è che Schiavone possa rendere dichiarazioni che permettano agli inquirenti di far luce su episodi che, ancora oggi, restano oscuri".
Politica
Scuola, Occhiuto (Fi): “Proposta Valditara delicata,...
"Guardare al modello adottato dalle scuole francesi all'estero"
"Io credo che qualsiasi soluzione debba basarsi su un approccio che promuova l'inclusione attiva di tutti gli studenti, valorizzando la diversità come risorsa piuttosto che come barriera. È essenziale implementare strategie didattiche inclusive che supportino gli studenti stranieri nel migliorare le loro competenze linguistiche e accademiche, senza separarli dai loro compagni italiani". Così il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, membro della settima Commissione Cultura ed Istruzione a palazzo Madama, risponde all'Adnkronos su quanto affermato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara secondo cui nelle Aule la maggioranza dei bambini deve essere italiana e che si deve lavorare in questa direzione.
"Diciamo che sono consapevole della delicatezza della proposta avanzata dal ministro Valditara riguardante l'introduzione di classi separate per gli studenti stranieri, con l'intento dichiarato di migliorare l'integrazione di questi studenti nel sistema scolastico italiano, specialmente per coloro che presentano carenze in italiano e matematica - precisa - Riconosco l'importanza di affrontare le sfide legate all'integrazione scolastica in modo che ogni studente possa avere le stesse opportunità di apprendimento, ma è fondamentale che ciò avvenga senza generare discriminazioni o creare situazioni di isolamento".
Ritiene che potrebbe essere interessante studiare ed eventualmente adottare il modello delle scuole francesi all'estero, gestite da Aefe, Agenzia in capo al ministero degli Affari esteri e dello sviluppo Internazionale francesi, caratterizzate da multilinguismo e esigenza di integrazione linguistica? "Sì sono d’accordo. Mi sembra un’ottima idea, ma ci potrebbero essere anche altre soluzioni ad esempio, il potenziamento dell'offerta formativa con programmi di tutoraggio, l'uso di mediatori culturali, e la promozione di attività extracurriculari che favoriscano l'incontro e lo scambio culturale tra studenti di diverse origini. È cruciale - conclude Occhiuto - che queste misure siano progettate e implementate in modo da non pregiudicare la coesione sociale e l'integrazione. Sarà importante continuare il dialogo tra il ministero, le istituzioni scolastiche, gli studenti e le loro famiglie per trovare soluzioni equilibrate che rispondano alle esigenze di tutti". (di Roberta Lanzara)