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Ucraina, Russia prepara spallata a sud. Zelensky: “Dateci armi”
Gli Usa si preparano a inviare nuovi missili Atacms, ma il pacchetto da 61 miliardi resta bloccato
Gli aiuti e le armi dagli Usa non arrivano, l'Ucraina è in difficoltà e vive uno dei momenti più complessi nella guerra contro la Russia iniziata 2 anni fa.
Avdiivka e la strada coperta di cadaveri
Le forze armate di Kiev si sono ritirate da Avdiivka, la città dell'est conquistata dai soldati russi in uno scenario spettrale, descritto anche da un post che un soldato - Viktor Biliak - ha pubblicato su Instagram: "La strada per Avdiivka è coperta di corpi di soldati ucraini", scrive descrivendo la ritirata "senza vedere nulla, come gatti ciechi guidati da un drone sotto il fuoco dell'artiglieria". Il racconto descrive anche il drammatico addio ai feriti, che non sono stati evacuati e che in molti casi, come le famiglie hanno appurato dai video diffusi sui social su profili russi, sono stati uccisi.
"La situazione in prima linea è estremamente difficile in diverse aree, in particolare dove le forze russe hanno concentrato la maggior parte delle loro riserve. Stanno approfittando dei ritardi negli aiuti militari all'Ucraina", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nelle ultime ore ha fatto visita ai militari nella regione di Kharkiv. "Stiamo lavorando con gli alleati per riprendere e continuare l'assistenza, aumentando allo stesso tempo la forza della nostra industria della difesa", aggiunge.
"Ora monitoreremo come si riorganizzeranno" le truppe russe che da due giorni rivendicano il controllo di Avdiivka, dice il portavoce del Gruppo Est delle Forze Armate ucraine, Illia Yevlash, in dichiarazioni a Radio Free Europe/Radio Liberty rilanciate dalla Cnn.
Secondo Yevlash, 'cambiamenti' potrebbero riguardare molte brigate coinvolte nelle operazioni ad Adviivka, unità d'intelligence, forze speciali, artiglieria, fanteria motorizzate e paracadutisti compresi. "Solitamente - aggiunge portavoce - hanno bisogno di tempo, circa una settimana, per riorganizzarsi, spostare le loro unità e poi monitoreremo dove inizieranno a fare pressione".
La Russia ora preme a sud, Kiev aspetta gli aiuti Usa
La Russia intanto rafforza la presenza nella regione di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Sul fronte meridionale, gli analisti segnalano la presenza di circa 50mila uomini, destinati con ogni probabilità a tentare una nuova spallata lungo un'altra linea di contatto.
Per reggere l'urto, Kiev avrebbe bisogno in tempi brevi delle armi promesse dagli Stati Uniti e bloccato al Congresso, dove la Camera deve votare il pacchetto da 61 miliardi di dollari che ha ricevuto l'ok del Senato. Il via libera definitivo è in dubbio, vista la maggioranza repubblicana che controlla la House of Representatives. Il pressing sullo speaker Mike Johnson non sembra sufficiente ad imprimere la svolta, in un quadro politico in cui l'influenza di Donald Trump sull'ala estrema dei repubblicani non va trascurata.
In questo quadro, l'amministrazione del presidente Joe Biden sta lavorando per inviare all'Ucraina una versione a più lunga gittata del sistema missilistico Atacms, capace di colpire a 300 km di distanza, come rivela l'emittente Nbc, citando due funzionari americani. Gli Stati Uniti hanno già fornito missili Atacms a Kiev, ma nella versione a medio raggio. Fonti della Difesa spiegano che gli Stati Uniti hanno uno stock limitato di Atacms a più lunga gittata e che questi saranno probabilmente mandati a Kiev solo se verranno approvati i fondi per ricostituire le scorte.
I repubblicani alla Camera "stanno facendo un grosso errore", dice Biden, intenzionato a incontrare Johnson per capire "se abbia qualcosa da dire. Il modo in cui stanno scappando davanti alla minaccia della Russia, il modo in cui stanno fuggendo dalla Nato, il modo in cui stanno fuggendo dai nostri obblighi è scioccante: non ho mai visto niente del genere".
Lo scenario sul campo di battaglia
Il semaforo rosso a Washington produce una serie di effetti evidenti, come sottolinea 'Institute for the study of war. "I ritardi negli aiuti occidentali per la difesa dell'Ucraina aiutano i russi a lanciare operazioni opportunistiche su diversi settori della linea del fronte", afferma il think tank accendendo i riflettore su zone precise del conflitto: "1) lungo il confine fra gli oblast di Kharkiv e Luhansk in direzione di Kupyansk e Lyman, 2) attorno ad Avdiivka, 3) vicino Robotyne nell'oblast di Zaporizhzhia". Il bollettino nota tuttavia che i russi sono avanzati meno di dieci chilometri in quattro mesi e che gli ucraini saranno capaci di stabilire nuove linee difensive.
La scarsità di munizioni di artiglieria e sistemi di difesa aerea ha impedito agli ucraini di difendersi dall'avanzata russa ad Avdiivka. Inoltre la mancanza di materiale e "il timore di una completa cessazione dell'aiuto militare americano hanno costretto le truppe ucraine a distribuire il materiale su tutta la linea del fronte, il che ha probabilmente incoraggiato i russi a sfruttare la situazione".
L'Isw sottolinea comunque che le forze ucraine "saranno capaci di stabilire nuove linee difensive non lontano da Avdiivka". E che saranno probabilmente in grado di tenere le nuove posizioni, di fronte a forze russe che hanno perso molti uomini ad Avdiivka. "La cattura russa di Avdiivka dopo quattro mesi di intense operazioni offensive mostra il modo in cui i russi perseguono operazioni offensive che non creano necessariamente le condizioni per ampi vantaggi operativi ma costringono comunque gli ucraini a impegnare uomini e materiali per la difesa", scrive il bollettino sottolineando le forti perdite russe. Kiev afferma che gli avversari hanno perso su questo fronte 47mila uomini e 364 tank in quattro mesi, mentre milblogger russi parlano di 16mila soldati di Mosca uccisi.
"Le forze russe non hanno ancora dimostrato la capacità di avanzate operative significative o di condurre rapide manovre meccanizzate su ampie porzione di territorio", scrive ancora l'Isw, notando che l'offensiva di Avdiivka, iniziata nell'ottobre 2023, ha portato ad una avanzata di meno di dieci chilometri.
Esteri
Usa, l’allarme dell’Fbi: “Hacker cinesi...
Il direttore Wray: "Sono riusciti a infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico"
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, ha lanciato l'allarme sul fatto che hacker legati al governo cinesi stanno aspettando "solo il momento giusto per un devastante attacco" ad infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Durante un discorso alla Vanderbilt University, Wray ha rivelato che un gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, è riuscito ad infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico, secondo quanto riporta l'International Business Times.
Nel suo discorso, Wray ha sottolineato quindi che la Cina possiede la capacità di infliggere danni sostanziali a infrastrutture critiche Usa, e che il piano degli hacker è quello di "attaccare infrastrutture civili per cercare di indurre il panico". Un portavoce del ministero degli Esteri cinesi ha dichiarato, all'inizio della settimana, che Volt Typhoon non ha nessun contatto con il governo cinese ma fa parte di un gruppo criminale specializzato in "ransomware".
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Biden e la gaffe sullo zio mangiato dai cannibali
Il presidente e l'omaggio allo zio morto nella Seconda guerra mondiale
"Mio zio forse è stato mangiato dai cannibali". Parola di Joe Biden. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti somigliano ad una nuova gaffe e non passano inosservate. Biden si è espresso durante una visita a Scranton, Pennsylvania, la città che - come sanno gli appassionati di serie tv - è diventata celebre anche perché è la sede di The Office, lo show Nbc che dal 2005 al 2013 ha avuto un enorme successo.
Biden ha reso omaggio allo zio, Ambrose Finnegan, pilota morto durante la Seconda guerra mondiale. "E' stato abbattuto in Nuova Guinea e non hanno mai trovato il corpo. In quella parte della Nuova Guinea c'erano molti cannibali", le parole del presidente. Secondo i registri militari, in realtà, l'aereo su cui volava Finnegan precipitò davanti alle coste della Nuova Guinea: l'apparecchio e il corpo non vennero mai trovati.
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G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.