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Ucraina-Russia, il piano di Trump per fermare la guerra
Il Washington Post svela la strategia del tycoon: cosa succede se diventa presidente degli Usa
Donald Trump è convinto di poter porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. Se diventerà nuovamente presidente degli Stati Uniti a novembre, con le elezioni per la Casa Bianca, pensa di poter centrare l'obiettivo convincendo l'Ucraina a cedere una parte del proprio territorio. E' lo scenario che delinea il Washington Post, sulla base di informazioni fornite da persone a conoscenza del 'piano'.
Nel dettaglio, secondo il quotidiano, la proposta di Trump prevede che l'Ucraina accetti la cessione della Crimea e del Donbass. Un simile approccio, che sarebbe stato già discusso dall'ex presidente in meeting riservati con i propri consiglieri, rappresenterebbe un'inversione a U rispetto alla linea seguita sinora dall'amministrazione del presidente Joe Biden.
Cosa dice Trump in pubblico
Negli ultimi mesi, Trump si è più volte detto convinto di avere una soluzione rapida per porre fine al conflitto: "Si arriverebbe alla pace in 24 ore", ha detto e ripetuto, suscitando le reazioni stizzite soprattutto del presidente ucraino Volodymyr Zelenksy, che ha invitato il tycoon in Ucraina e lo ha esortato a verificare in prima persona, con una visita al fronte, la disponibilità di Vladimir Putin a negoziare.
A marzo, in una delle interviste più recenti, il magnate ha affermato: "Direi determinate cose a ognuno di loro, non le direi al resto del mondo ed è per questo che non posso dire di più".
Cosa dice Trump dietro le quinte
In privato, secondo il Washington Post, Trump ha affermato che Russia e Ucraina "vogliono salvare la faccia ma vogliono una via d'uscita". Secondo l'ex presidente, che ha come obiettivo l'indebolimento del legame tra Russia e Cina, la popolazione che vive in alcune zone dell'Ucraina accetterebbe di buon grado il passaggio sotto l'autorità e il controllo di Mosca.
Un accordo su queste basi, hanno evidenziato alcuni tra i sostenitori di Trump, finirebbe per legittimare l'aggressione russa e l'approccio di Putin. "Ho passato il 100% del mio tempo a parlare di Ucraina con Trump", ha detto il senatore repubblicano Lindsey Graham. Putin, dice, "deve pagare un prezzo: non può uscire vincitore da tutto questo"
La Russia ha annesso territori sottratti all'Ucraina nella guerra iniziata oltre 2 anni fa spingendosi oltre il Donbass. Zelensky sinora ha sempre affermato che l'Ucraina non accetterà un sacrificio territoriale come epilogo del conflitto e ha fatto ripetutamente riferimento alla Crimea come obiettivo da riconquistare.
Il ruolo di Trump prima delle elezioni
Ufficialmente, la campagna di Trump non conferma il piano. "Ogni ipotesi relativa al piano del presidente Trump arriva da fonti anonime e non informate che non hanno idea di cosa succede e di cosa accadrà. Il presidente Trump è l'unico che parla di fermare le uccisioni", dice la portavoce della campagna, Karoline Leavitt, in un comunicato.
La figura di Trump è già centrale a oltre 6 mesi dalle elezioni, come dimostra l'opposizione di un'ala del partito repubblicano a dare l'ok a ulteriori aiuti all'Ucraina. Kiev aspetta il sì del Congresso al pacchetto da 60 miliardi di dollari fermo da mesi a Washington. Il Senato ha dato luce verde, ma la Camera dei Rappresentanti non ha ancora avviato l'iter.
Zelensky ribadisce quotidianamente l'importanza vitale delle forniture dai partner occidentali e lo stop agli aiuti americani sta avendo conseguenze evidenti sul teatro di guerra: l'Ucraina è stata costretta a ripiegare e a ritirarsi a est, mentre giorno dopo giorno la Russia martella le città - con Kharkiv in particolare nel mirino - con raid sempre più intensi.
Cronaca
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Le milizie filoiraniane in Iraq hanno rivendicato il lancio di un dronte contro Eliat, in Israele, in risposta alle "violazioni israeliane della sovranità irachena e a suoi attacchi contro le basi delle Forze di mobilitazione popolare (Hashed al-Shaabi), ha scritto su Ynet dopo il raid della scorsa notte contro la base Calso in Iraq.
Su X, il Comando centrale americano (Centcom) aveva negato che ci siano gli Stati Uniti dietro l'esplosione alla base: "Non abbiamo condotto raid in Iraq oggi".
Sport
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L'olandese Max Verstappen domina la gara sprint del Gp della Cina di F1, la prima della stagione. Il pilota della Red Bull sul circuito di Shanghai si è imposto sulla Mercedes di Lewis Hamilton e sul compagno di scuderia Sergio Perez. Ai piedi del podio le due Ferrari con il quarto posto di Charles Leclerc e il quinto di Carlos Sainz, che hanno duellato testa a testa negli ultimi giri. Sesta la McLaren di Lando Norris seguita da quella di Oscar Piastri e dalla Mercedes di Geroge Russell. A chiudere la top ten Il cinese Zhou Guanyo con la Sauber e Kevin Magnussen con la Haas.