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Ucraina, stallo Usa su invio armi preoccupa intelligence: “Senza di noi destinati a sconfitta”
Le dichiarazioni alla Cnn. Apprensione dei governi occidentali per un cambio di politica degli Stati Uniti che potrebbe influenzare anche l'Europa
Lo stallo al Congresso americano sui fondi per l'Ucraina preoccupa governi e intelligence occidentali. I timori riguardano innanzitutto il potenziale effetto debilitante del mancato arrivo di armi per la difesa di Kiev. "Non ci sono garanzie di successo con noi, ma sono destinati a fallimento certo senza di noi", spiega un ufficiale americano alla Cnn. In particolare si teme per la controffensiva in corso nell'est e nel sud del Paese, dove i progressi si sono rivelati gravosi anche con il sostegno bellico americano. "Se si punta a conquistare e mantenere ulteriore territorio - afferma un diplomatico europeo - è difficile immaginare come possa avvenire senza il continuo sostegno degli Stati Uniti".
L'impatto sull'Europa
Più in generale, nelle capitali occidentali si teme l'effetto di un rinvio o di un mancato supporto americano all'Ucraina sugli alleati e le loro scelte a venire. Kiev ha dovuto incassare il blocco imposto dall'Ungheria in sede Ue, anche se i colloqui riprenderanno a gennaio. Se gli Stati Uniti cambieranno linea sull'Ucraina - si teme - i Paesi europei potrebbero seguire.
Le agenzie di intelligence stanno cercando di calcolare il tempo di resistenza dell'Ucraina in assenza di un aiuto degli Stati Uniti e della Nato. Un alto funzionario militare degli Stati Uniti parla di mesi, lo scenario peggiore prevede una significativa battuta d'arresto o addirittura una sconfitta entro l'estate. Una vittoria russa non sarebbe solo una terribile notizia per l'Ucraina, sarebbe un disastro per la sicurezza europea e un duro colpo per gli Stati Uniti, sottolinea la Cnn citando i funzionari interpellati.
Munizioni agli sgoccioli
Le forze ucraine stanno già razionando le munizioni, riferiscono all'emittente funzionari statunitensi e ucraini, mentre le forze russe rispondono al fuoco con un rapporto cinque-sette volte maggiore di quello che le forze ucraine sono in grado di fare. Senza ulteriori aiuti statunitensi, i funzionari occidentali ritengono che l'Ucraina esaurirebbe prima i missili a lungo raggio, poi i missili di difesa aerea e successivamente le munizioni di artiglieria e i missili a corto raggio come i missili anticarro Javelin a spalla e i missili antiaerei Stinger.
Ogni categoria di munizioni è stata fondamentale per la difesa dell'Ucraina, sottolineano le fonti alla Cnn. I missili a lungo raggio, come i missili da crociera Storm Shadow forniti dal Regno Unito, sono stati fondamentali per il successo conseguito nel respingere la flotta russa del Mar Nero ed aprire un corridoio di trasporto per il grano ed altre forniture. I missili di difesa aerea si sono dimostrati particolarmente essenziali nelle ultime settimane, poiché la Russia ha ampliato i suoi attacchi alle infrastrutture civili quest'inverno. I missili a corto raggio hanno permesso alle forze ucraine di difendersi dai carri armati e dagli aerei russi.
I rischi con la caduta di Kiev
Le valutazioni di ciò che una sconfitta ucraina significherebbe per l'Europa stanno causando profondi timori tra alcuni dei più stretti alleati europei dell'America. "Non credo che la gente si renda pienamente conto di cosa significherebbe effettivamente la caduta dell'Ucraina", ha detto un diplomatico europeo. "Vedremmo cose orribili: pulizia etnica e distruzione totale dell'Ucraina. Ricordate cosa hanno fatto a Bucha. Quindi, è già un successo se riusciamo a impedire che ciò accada. Ed è per questo che dobbiamo andare avanti".
Salute e Benessere
In Italia 250mila celiaci, crescono diagnosi e 70% donne
Sono 251mila le persone in Italia con una diagnosi di celiachia, il 70% donne. Nel 2022 sono state registrate 10.210 nuove diagnosi di celiachia. Un dato in crescita rispetto al 2021 (8.582) e al 2020 (7.729) ma ancora minore rispetto al 2019 (11.179). E' la fotografia scattata dalla Relazione al Parlamento (anno 2022) del ministero della Salute. "Dei 251.939 soggetti celiaci il 2% (5.401) ha un’età compresa tra 6 mesi e 5 anni, il 4% (11.066) rientra tra 6 e 9 anni, il 7% (16.463) ha tra i 10 e i 13 anni, l’8% (20.380) ha tra i 14 e i 17 anni, il 67% (168.776) ha tra i 18 e i 59 anni e il restante 12 % (29.853) ha più di 60 anni di età", precisa la Relazione. La spesa per l’erogazione degli alimenti senza glutine in esenzione nel 2022 ha toccato 237,6 mln di euro pari a 943 euro pro capite.
"In Italia sono oltre 250mila le persone che, a causa della malattia celiaca, sono costrette ad osservare quotidianamente una rigorosa dieta priva di glutine. Nella nostra Nazione la dieta del celiaco è in quota parte finanziata dal Servizio Sanitario Nazionale per l’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine. La celiachia in Italia è riconosciuta anche come malattia sociale poiché condiziona il normale inserimento nella vita di gruppo tanto da comprometterne alle volte l’osservanza della dieta. Per prevenire il più possibile situazioni di disagio e agevolare l’accesso sicuro ai servizi di ristorazione collettiva è previsto un ulteriore contributo annuale che le Regioni possono investire per implementare iniziative di formazione per gli operatori del settore alimentare e per consentire l’adeguamento delle mense annesse alle strutture pubbliche". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci nel contributo scritto alla Relazione annuale sulla celiachia (anno 2022) al Parlamento.
"Per la celiachia ad oggi non esiste una cura ma le complicanze di una diagnosi tardiva restano importanti - ha ricordato il ministro - per cui nel 2023 il Parlamento italiano ha deciso di investire sulla prevenzione sviluppando un programma di screening nazionale per la popolazione pediatrica. Il presente documento è la sintesi di un anno di prezioso e faticoso lavoro svolto da chi costantemente si batte per la salvaguardia del bene più prezioso: la salute".
Sport
Caso Acerbi, giudice sportivo chiede approfondimento a...
La nota della giustizia sportiva
Sul caso Acerbi "il Giudice sportivo, letto il referto del Direttore di gara, ritiene necessario che venga approfondito da parte della Procura federale per riferire a questo Giudice, sentiti se del caso anche i diretti interessati, quanto accaduto tra il calciatore della Soc. Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus ed il calciatore della Soc. Internazionale Francesco Acerbi circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite da quest'ultimo nei confronti del calciatore della Soc. Napoli". E' quanto si legge in una nota della giustizia sportiva.
Cosa è successo
Francesco Acerbi nega intanto di aver pronunciato insulti razzisti durante Inter-Napoli. Juan Jesus, dopo le lamentele in campo e le dichiarazioni soft nel post-partita, torna ad accusare il nerazzurro: "Mi ha detto negro". Il caso, che ha portato all'esclusione di Acerbi dalla Nazionale, è destinato ad avere ulteriori strascichi dopo le parole dei due calciatori nel day after. Juan Jesus, durante il match giocato domenica a Milano, ha denunciato l'episodio all'arbitro Federico La Penna. Il brasiliano ha detto al direttore di gara di essere stato apostrofato con il termine 'negro'. Nel post-partita, il sudamericano ha ridimensionato la questione ai microfoni di Dazn.
"Non ho detto nessuna frase razzista, questo è sicuro. Non ho sentito Juan Jesus, secondo me ha capito anche male", la versione di Acerbi rispondendo ai cronisti sul caso che lo coinvolge. "Perché avrei dovuto chiedere scusa? Io so che non ho detto frasi razziste, gioco a calcio da vent'anni e so ciò che dico", ha detto il difensore dell'Inter ai cronisti che lo aspettavano alla stazione di Milano.
Cronaca
Roma Tre Contro le Mafie: l’Ateneo intitola 12 aule alle...
Peppino Impastato, Giancarlo Siani e Piersanti Mattarella sono solo tre delle 12 vittime innocenti delle mafie a cui l’Ateneo di Roma Tre ha deciso di intitolare altrettante aule. Un gesto simbolico fortemente voluto dall'Università per continuare a onorare coloro che hanno perso la vita a causa di un crimine vile e spietato. All’evento, Roma Tre Contro le Mafie, sono intervenute personalità del calibro di Don Ciotti, Nando Della Chiesa e Paolo Borrometi che hanno dedicato la propria vita alla lotta contro la criminalità organizzata. Nel corso della giornata, l’Ateneo ha voluto dare il proprio patrocinio alla ‘XXIX Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’ organizzata da Libera e prevista a Roma il prossimo 21 marzo.