Esteri
Russia, altri 300mila soldati per nuovo attacco in Ucraina:...
Russia, altri 300mila soldati per nuovo attacco in Ucraina: il piano
Mosca prepara una nuova mobilitazione 'silenziosa' per ripartire all'offensiva
La Russia prepara il nuovo attacco in Ucraina. Mentre Mosca è scossa dall'attentato che ha provocato almeno 40 morti alla Crocus City Hall, i vertici militari si preparano a varare una nuova mobilitazione con il reclutamento di altri 300mila soldati che dovrebbe prendere forma già a partire da lunedì 25 marzo.
L'obiettivo della Russia è sferrare una nuova offensiva contro Kharkiv, nella regione che Vladimir Putin, dopo il trionfo nelle elezioni presidenziali, ha identificato come probabile 'zona cuscinetto' per garantire la sicurezza dei territori controllati dalla Russia.
"E' tutto pronto per la mobilitazione 2.0. Kharkiv è la prossima. Con l'intenzione però di salvaguardarla, di non trasformarla nella prossima Mariupol", ha spiegato Una fonte del Cremlino. "Sarà l'occcasione per dimostrare che la Russia sa come combattere in modo civile", ha aggiunto.
Nel settembre del 2022 Putin aveva annunciato la mobilitazione parziale di 300mila soldati. Un mese dopo avere dichiarato che la mobilitazione era stata completata ma non c'era stato un atto formale. Legalmente, la Russia è ancora in stato di mobilitazione. Non ci sarà quindi ora un annuncio.
Il reclutamento avverrà in modo più morbido e sotto traccia, secondo un iter già avviato. Il salto di qualità, però, è innegabile e persino Mosca non può più ricorrere alla riduttiva etichetta che faceva riferimento all''operazione militare speciale'. Trattasi di guerra, ma non per responsabilità russa, tiene a specificare il Cremlino.
"Nel momento in cui l'Occidente collettivo è entrato nel conflitto, lo ha trasformato in una guerra per noi. Ma questo non implica cambiamenti giuridici. Continua a essere una operazione militare speciale, in termini legali", dice il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Ma di fatto - riconosce - si è trasformata in una guerra per noi, con l'Occidente collettivo che rafforza sempre di più e sempre più direttamente il suo coinvolgimento nel conflitto". Peraltro "il termine guerra viene usato in contesti diversi", afferma ancora.
Alcuni territori russi sono attualmente occupati di fatto dal regime di Kiev, si spinge a dire Peskov parlando delle quattro regioni ucraine annesse da Mosca nel settembre del 2022. Per il portavoce "è necessario proteggere queste nuove regioni e proteggere i residenti che ci vivono" e "la Russia non può consentire l'esistenza di uno Stato che non nasconde la sua intenzione di usare qualsiasi mezzo per riprendere il controllo della Crimea, e anche il Donbass e la Novorossiya". Da qui, come ha già detto Putin, la necessità di creare una zona cuscinetto identificata con la regione di Kharkiv.
Kiev e le raffinerie russe
La fase più recente della guerra è stata caratterizzata da raid e attacchi contro infrastrutture energetiche. I missili russi nell'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno provocato danni e causato un blackout che ha colpito oltre un milione di persone. L'Ucraina, con i droni, nelle ultime settimane ha preso di mira le raffinerie russe, considerate obiettivi militari legittimi come dichiarato la vice premier ucraina Olha Stefanishyna. L'Ucraina ''sta raggiungendo i suoi obiettivi'' e sta ''portando avanti con successo le operazioni'' in territorio russo, ha affermato Stefanishyna intervenendo al 'Forum sulla sicurezza di Kiev'.
Le raffinerie russe, ha aggiunto, ''secondo alti funzionari sono obiettivi assolutamente legali da un punto di vista militare''. Secondo le fonti del Financial Times, gli Stati Uniti temono che possa aumentare il prezzo del petrolio in seguito agli attacchi alle raffinerie e che Mosca possa mettere in atto pesanti ritorsioni. ''Comprendiamo gli appelli degli alleati americani. Allo stesso tempo, stiamo lottando con le capacità e con le risorse di cui disponiamo oggi'', ha affermato la vice premier.
Kiev in un secondo momento ha definito 'fittizie' le informazioni riguardanti presunte pressioni americane sull'Ucraina perché interrompa gli attacchi contro le infrastrutture energetiche russe.
"Si tratta di informazioni fittizie, nessuno detterà all'Ucraina le condizioni per portare avanti questa guerra dopo due anni di conflitto su larga scala", ha dichiarato al canale indipendente russo 'Dozhd' il capo dell'ufficio presidenziale dell'Ucraina, Mikhailo Podoliak, ricordando gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche in Ucraina e sottolineando "il diritto assoluto dell'Ucraina a 'privare di energia" l'esercito russo, cioè a distruggere gli strumenti di guerra".
"L'Ucraina distruggerà tutta l'infrastruttura militare che consente all'esercito russo di continuare a svolgere determinate operazioni sul nostro territorio", ha affermato.
Esteri
Biennale Arte, Oman: “Nostra presenza promuove...
Il segretariato generale del Consiglio dei ministri omanita Kamil bin Fahd Al Said ha inaugurato il Padiglione del Sultanato
La partecipazione del Sultanato dell'Oman alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia "riflette la visione di Sua Maestà il Sultano Haitham bin Tariq Al Said per raggiungere gli obiettivi di Oman Vision 2040" nel campo della cultura. Lo ha ribadito il segretariato generale del Consiglio dei ministri omanita Kamil bin Fahd Al Said, inaugurando il Padiglione del Sultanato, che sottolinea “gli sforzi del ministero della Cultura per arricchire la scena globale, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale e la comprensione attraverso lo scambio tre diverse culture”.
Gli fa eco il sottosegretario al ministero della Cultura, commissario generale del Padiglione del Sultanato, rimarcando “la grande importanza nell’ambito del dialogo interculturale e della diversità dell'interazione umana” della presenza del Sultanato alla mostra d'arte internazionale, poiché “si tratta di una piattaforma che celebra le espressioni artistiche internazionali”.
“Inoltre - ha proseguito - la mostra fornirà un'opportunità unica per promuovere il ricco patrimonio culturale omanita e le sue creazioni artistiche sulla scena internazionale, contribuendo alla promozione della comprensione e dell'apprezzamento tra le culture, al dialogo tra le diverse comunità enfatizzando l’interconnessione umana attraverso il linguaggio universale dell’arte, oltre al rafforzamento dei legami di cooperazione e rispetto reciproco tra i paesi, che porta all’arricchimento della scena culturale globale”.
Dal suo canto, l’ambasciatore dell'Oman presso la Repubblica Italiana Sayyid Nizar bin Al Janaldi Al Said, anch’egli presente a Venezia, ha spiegato che la partecipazione del Sultanato all’Esposizione Internazionale d’Arte “è un'opportunità per mostrare il suo ricco patrimonio culturale e rafforzare lo scambio culturale tra i popoli del mondo”, poiché il padiglione “riflette lo spirito artistico e la diversità culturale dell'Oman e mette in risalto la straordinaria creatività e il meraviglioso talento artistico”.
È la seconda partecipazione dell’Oman alla Biennale di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre 2024. In sintonia con il tema di quest’anno della Biennale Arte, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Artisti provenienti da diverse realtà si sono uniti per mettere in luce l’essenza del patrimonio multiculturale dell’Oman.
L’esposizione presso Palazzo Navagero a Venezia, dal titolo Malaz (santuario, in italiano) curata dall’artista e gallerista Alia Al Farsi, presenta diverse opere d’arte di artisti contemporanei omaniti, tra cui Ali Al Jabri, Essa Al Mufarji, Sarah Al Olaqi e Adham Al Farsi. (dall'inviato Wisam Khalil)
Esteri
Regno Unito respinge proposta Ue per facilitare la mobilità...
Il portavoce del governo britannico spiega che questo tipo di accordi non hanno più ragion d'essere dopo la Brexit: "La libertà di movimento è finita e non ci sono piani per reintrodurla"
Il Regno Unito ha respinto la proposta della Commissione Europea per favorire la mobilità per i cittadini tra i 18 ei 30 anni, spiegando che questo tipo accordi non hanno più spazio dopo la Brexit. "Non applicheremo il programma di mobilità giovanile per tutta l'Ue, la libertà di movimento è finita e non ci sono piani per reintrodurla", ha affermato un portavoce del governo britannico. Londra è invece impegnata a negoziare Paese per Paese eventuali accordi di questo tipo.
Anche il Partito Laburista, favorito dai sondaggi nelle prossime elezioni, ha chiarito che non prevede cambiamenti in caso andasse al governo. E così, "il mercato unico, l'unione doganale e la libera circolazione non torneranno", ha dichiarato un portavoce del partito alla Bbc. La proposta, delineata questa settimana da Bruxelles, mirava ad allentare gli ostacoli che i giovani europei hanno incontrato da quando è stata completata la Brexit per viaggiare, studiare o risiedere nel territorio britannico, e viceversa.
Esteri
Iraq, attacco contro base milizie filo Iran: un morto
Israele e Usa negano un loro coinvolgimento
Attacco a una base militare delle milizie filo Iran in Iraq: un morto e diversi feriti. Israele e Stati Uniti hanno negato qualsiasi collegamento con il raid.