Esteri
Gaza, no a cessate il fuoco ma stop temporanei: la linea di...
Gaza, no a cessate il fuoco ma stop temporanei: la linea di Borrell per l’Ue
Le parole dell'Alto Rappresentante a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. I ministri di Italia, Francia e Germania favorevoli ad "un regime sanzionatorio ad hoc contro Hamas"
Gli Stati membri dell'Ue devono "concordare non una richiesta di cessate il fuoco" nella Striscia di Gaza, "perché non è ritenuta appropriata dal Consiglio di Sicurezza, ma di una serie di pause" nella guerra, "per rendere meno terribile la situazione dal punto di vista umanitario". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. "Migliaia di persone vengono sospinte al confine con l'Egitto - prosegue - e le prospettive sono davvero terribili. La popolazione di Gaza non deve essere espulsa dalla propria terra", conclude.
Sanzioni contro Hamas, sì dei ministri di Italia Germania e Francia
I ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania favorevoli intanto ad "un regime sanzionatorio ad hoc contro Hamas e i suoi sostenitori". In una lettera inviata all'Alto rappresentante per la politica estera europea, di cui l'Adnkronos ha copia, Antonio Tajani, Catherine Colonna e Annalena Baerbock esprimono il loro "pieno sostegno alla proposta" di Josep Borrell, che "dovrebbe permettere all'Ue di colpire i membri di Hamas, i gruppi affiliati e i sostenitori delle sue attività destabilizzanti".
"La rapida adozione di questo regime sanzionatorio - sottolineano i ministri, che oggi si vedranno a Bruxelles in occasione del Consiglio affari esteri - ci permetterà di mandare un forte messaggio politico sull'impegno dell'Ue contro Hamas e la nostra solidarietà con Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre". La lettera segue il documento comune presentato da Germania, Francia e Italia alla riunione dei ministri degli Esteri del mese scorso.
Ucraina
Sul fronte Ucraina, rispondendo in merito alla posizione dell'Ungheria contraria ad avviare i colloqui di adesione all'Ue con Kiev, Borrell ha spiegato: "Spero che l'unità dell'Ue non si spezzi. Non è il momento di indebolire il nostro sostegno all'Ucraina, è il momento di aumentarlo".
"La Russia - continua - ha aumentato gli attacchi: Kiev ha subito un paio di giorni fa il più grande attacco con droni dall'inizio della guerra. E' ora di mettere tutta la nostra capacità a sostegno dell'Ucraina: il Consiglio ne discuterà e i ministri mi devono dare una linea guida per la proposta sugli impegni in materia di sicurezza" dell'Ucraina, che dovrebbe stabilire come "coordinare gli impegni degli Stati nei confronti dell'Ucraina e cosa fare a livello di Unione".
Esteri
Polonia apre a armi nucleari Nato. Russia: “Così è...
Oggi il segretario generale Stoltenberg a Varsavia
Armi nucleari in Polonia: l'ipotesi basta e avanza per alzare il livello di tensione nel quadro internazionale dominato dalla guerra tra Ucraina e Russia. Varsavia si dice pronta ad ospitare le armi nucleari della Nato, nell'ambito del piano di rafforzamento del fronte orientale dell'Alleanza, e Mosca replica subito. Il tema potrebbe tornare d'attualità in queste ore, con l'annunciata visita di Jens Stoltenberg a Varsavia.
Il segretario generale della Nato vedrà il primo ministro polacco, Donald Tusk. Nella capitale della Polonia sarà presente anche il premier britannico Rushi Sunak, uno dei principali alleati europei dell'Ucraina.
Il summit potrebbe essere l'occasione per approfondire i concetti tratteggiati dal presidente polacco Andrzej Duda, che ha aperto all'ipotesi di dispiegare armi nucleari 'targate Nato' sul territorio polacco. L'operazione sarebbe una risposta al dispiegamento degli armamenti della Russia nella vicina Kaliningrad e in Bielorussia, come ha spiegato il Capo dello Stato in un'intervista a un quotidiano locale 'Fakt': "Se i nostri alleati decidono di schierare armi nucleari nel quadro della condivisione nucleare sul nostro territorio per rafforzare la sicurezza del fianco orientale della Nato, siamo pronti a farlo".
La Polonia confina sia con l'exclave russa di Kaliningrad che con la Bielorussia, alleata della Russia. Duda è reduce da un viaggio negli Stati Uniti, ha avuto incontri presso l'Onu e ha discusso della guerra in Ucraina con l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A marzo ha visitato Washington, dove ha incontrato il presidente Joe Biden. I legami con gli Usa, quindi, sono sempre più solidi e le interlocuzioni sono frequenti: le discussioni sulla cooperazione nucleare tra Polonia e Stati Uniti sono in corso "da qualche tempo", ha detto. "Devo ammettere che quando mi è stato chiesto di parlarne, ho dichiarato la nostra prontezza. La Russia sta militarizzando sempre più il distretto di Kaliningrad. Recentemente ha trasferito le sue armi nucleari in Bielorussia", ha sottolineato ancora.
L'apertura della Polonia, ovviamente, non è passata inosservata a Mosca. La Russia deve fare i conti già con l'allargamento della Nato a Svezia e Finlandia. Ora, Vladimir Putin rischia di vedere armi nucleari non lontano dal proprio territorio. Un ulteriore elemento di allarme per il Cremlino, in un quadro già caratterizzato dalla decisione americana di inviare armi e aiuti militari all'Ucraina per 61 miliardi di dollari. "Oggi gli Stati Uniti e i loro stati clienti della Nato sognano ancora di infliggere una 'sconfitta strategica' alla Russia e sono pronti a portare avanti la loro politica di deterrenza verso il nostro Paese 'fino all'ultimo ucraino'. Allo stesso tempo, l'Occidente si trova sull’orlo pericoloso di uno scontro militare diretto tra le potenze nucleari, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche", ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
Secondo il massimo diplomatico russo è particolarmente preoccupante il fatto che le tre potenze nucleari occidentali siano tra i principali sponsor del regime di Kiev e tra i principali promotori di diverse mosse incendiarie. "Ciò potrebbe creare seri rischi strategici e aumentare il livello della minaccia nucleare", ha osservato Lavrov.
Esteri
Israele Iran, massima allerta per la Pasqua ebraica –...
Le Forze di difesa israeliane sono in stato di massima allerta su tutti i fronti per la Pasqua ebraica le cui celebrazioni inizieranno questa sera per concludersi martedì 30 aprile. Fanno inoltre sapere che la pressione militare non diminuirà.
Esteri
Nuovi aiuti militari a Kiev, cosa cambia – Ascolta
Lo sblocco degli aiuti militari all’Ucraina da parte della Camera Usa rimescola le carte del conflitto, o almeno è quello che auspicano l’Occidente e Kiev. Secondo gli esperti militari i riflessi del maxi-pacchetto di aiuti deciso a Washington non porterà comunque ad effetti immediati sul conflitto.