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Ucraina, in Russia nuovo libro di testo per incoraggiare...
Ucraina, in Russia nuovo libro di testo per incoraggiare studenti ad arruolarsi
Il volume, secondo la Bbc, è stato progettato per una nuova materia chiamata 'Fondamenti di sicurezza e difesa della madrepatria', obbligatoria dai 15 ai 18 anni nel Paese e nei territori occupati dell'Ucraina
In Russia è stato prodotto un nuovo libro di testo che distorce la storia della guerra contro l'Ucraina e incoraggia gli studenti ad arruolarsi nell'esercito. Il volume, spiega la Bbc in un lungo articolo, è stato progettato per una nuova materia chiamata 'Fondamenti di sicurezza e difesa della madrepatria', che sarà obbligatoria per gli studenti delle scuole superiori dai 15 ai 18 anni in Russia e nei territori occupati dell'Ucraina. La nuova materia sarà insegnata da ex soldati una volta a settimana a partire da settembre, in sostituzione di una lezione nota come 'Fondamenti per una vita sicura'. Ai russi con una laurea in pedagogia che tornano dalla guerra è stato già offerto un corso di abilitazione per diventare insegnanti.
Il primo libro di testo per la nuova materia, intitolato 'L'esercito russo in Difesa della Patria', è stato prodotto dalla casa editrice russa Enlightenment. Tra i suoi autori figurano due personalità che lavorano per il ministero della Difesa e per il quotidiano del Cremlino Rossiiskaya Gazeta. Le sue 368 pagine contengono contenuti che descrivono le "conquiste eroiche dei soldati russi" dal XIII secolo ai giorni nostri. Gli autori lodano Joseph Stalin e celebrano le vittorie sovietiche nella Grande Guerra Patriottica, come i russi chiamano la Seconda Guerra Mondiale, ed il ruolo dell'esercito nella conquista della penisola ucraina di Crimea nel 2014, che definiscono la "riunificazione della Crimea con la Russia".
Nel libro c'è anche una sezione "intrisa - secondo la Bbc - di fatti distorti" per spiegare l'invasione su vasta scala dell'Ucraina che viene definita, secondo i termini usati dal Cremlino, "operazione militare speciale". "Quando ci fu un colpo di stato a Kiev nel 2014, il nuovo governo iniziò una repressione contro tutto ciò che era russo", affermano gli autori, sostenendo che "libri russi furono bruciati, monumenti distrutti, canzoni russe e la stessa lingua russa furono bandite... nei ristoranti venivano serviti cocktail di 'sangue russo' ", mentre "le città nelle regioni di Luhansk e Donetsk, dove esisteva il dissenso contro tali politiche, furono bombardate da proiettili e razzi nazisti".
Nel volume si mette in risalto quindi che "sono stati l'Ucraina e la Nato a pianificare l'inizio della guerra", suggerendo curiosamente che "un numero enorme di truppe e veicoli blindati ucraini vennero concentrati ai confini". In realtà è stata la Russia ad ammassare più di 100mila soldati sia lungo il confine con l'Ucraina che in Bielorussia, apparentemente per esercitazioni militari congiunte, per poi lanciare l'invasione il 24 febbraio 2022.
"Tutte disinformazioni e bugie", ha riassunto l'analista politico ucraino, Volodymyr Fesenko, commentando i contenuti del libro, che prosegue indicando che la città portuale ucraina di Mariupol, martellata per quasi tre mesi dai bombardamenti russi, fu distrutta durante gli scontri con i "nazisti" ed i "mercenari stranieri".
Un'altra sezione del libro inizia con una panoramica approfondita della struttura delle forze armate russe e invita i maggiorenni ad arruolarsi nell'esercito. Vengono elencati i documenti richiesti e ci sono link al modulo di domanda, nonché gli indirizzi vicini per l'arruolamento. Sono anche evidenziati i benefit che hanno i soldati come "assistenza medica e assicurazione gratuite, stipendio interessante e tre pasti al giorno".
I giovani dei territori ucraini occupati, come la Crimea e il Donbass, che da 10 anni sono soggetti a una propaganda aggressiva e hanno poche opportunità di guadagnare denaro, potrebbero essere attratti da questi bonus economici, ha avvertito Olha Skrypnyk, capo di un gruppo per i diritti umani della Crimea. Secondo lei, i libri di scuola potrebbero aiutare ad aumentare il numero degli arruolati nell'esercito: "Così questi bambini vanno in guerra e muoiono".
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Scholz in Cina, l’esperta tedesca: “Non ottiene...
"Durante la visita del Cancelliere tedesco Olaf Scholz in Cina non sono stati fatti passi avanti in nessuna area sostanziale di interesse europeo, né sull'Ucraina, né sulla pressante questione delle sovraccapacità cinesi che sfidano il mercato dell'Ue. Tuttavia, è emersa una dichiarazione congiunta sul dialogo e la collaborazione nel campo della guida automatizzata e dei veicoli connessi". Lo dice Janka Oertel, direttrice del Programma Asia di Ecfr, European Council on Foreign Relations.
"La dichiarazione congiunta mette a repentaglio gli sforzi in atto nell'UE per raggiungere una posizione collettiva sul nesso tra tecnologie verdi, dati e sicurezza nazionale. Arriva pochi giorni dopo il discorso della vicepresidente esecutiva della Commissione Vestager a Princeton, che ha chiesto una nuova iniziativa del G7 sui criteri di affidabilità per le tecnologie critiche in ambito "green", e sulla scia di intense discussioni oltreoceano. L'Advanced Notice on Proposed Rule-Making (ANPRM) del governo statunitense sull'aspetto della sicurezza nazionale dei veicoli connessi sta definendo il tono del prossimo approccio statunitense al tema", prosegue l'esperta.
"È un segnale irritante che la Germania sembra non essere in sintonia con i suoi partner e alleati quando si tratta dei rischi di cybersicurezza provenienti dalla Cina. La continua dipendenza dall'infrastruttura 5G è solo un esempio: i veicoli connessi sembrano essere il prossimo assolo. La dichiarazione sembra un ritorno di fiamma all'accordo No-Spy dell'era Obama nel 2015, che non ebbe molto successo, per non dire altro. Da allora le cose sono cambiate radicalmente, ma non in meglio. L'industria automobilistica tedesca ha interesse a facilitare il trasferimento dei dati dai veicoli connessi in Cina e c'è un sincero desiderio di trovare un terreno comune. Se questo sia effettivamente possibile è molto discutibile", conclude Oertel.
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Italia-Tunisia, Saied incontra Meloni: “Slancio...
"Volontà di ampliare i legami di cooperazione e partenariato tra i due Paesi amici"
L'incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rappresentato "un'occasione attraverso la quale il presidente della Repubblica ha ribadito l'orgoglio della Tunisia per le sue forti relazioni storiche con l'Italia". Lo riferisce una nota della presidenza tunisina diffusa dopo l'incontro di oggi a Tunisi del presidente Kais Saied con la Meloni. Durante l'incontro, Saied ha sottolineato "la volontà di ampliare i legami di cooperazione e partenariato tra i due Paesi amici".
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Biennale Arte, Bolivia: “Noi presenti per mettere in...
La Russia non partecipa, a Mosca è vivo l'incubo di una mostra del dissenso
La Russia non espone alla 60/a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, come già alla Mostra precedente, inaugurata due mesi dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Ma il padiglione aperto nel 1914 su progetto di Aleksei Shchusev, architetto dello zar poi alla corte di Stalin, non è rimasto chiuso, come lo era stato nel 2022, dopo che il curatore Raimundas Malasauskas e gli artisti Aleksandra Sukhareva e Kirill Savchenkov si erano dimessi in segno di protesta per "questa guerra politicamente e umanamente intollerabile".
Lo spazio restaurato di recente come "macchina teatrale per l'arte contemporanea", nelle intenzioni dello studio Kasa (Kovaleva&Sato Architecs) che ne ha curato l'opera, è stato ceduto alla Bolivia. La presenza del Paese sudamericano ai Giardini della Biennale "mette, per una volta, in discussione gerarchie che sembravano immutabili. Ci è consentito adesso di far sentire la nostra voce accanto a quelle nazioni che da sempre sono rappresentati su questo palco", spiegano i curatori della progetto "Qhip Nayra Uñtasis Sarnaqapxañani" (Andiamo avanti guardando al futuro passato) allestito per l'Esposizione Internazionale d'Arte che sarà aperta al pubblico da sabato al 24 novembre, nel "cuore" del luogo in cui hanno progettato e costruito i loro Padiglioni i Paesi che per primi hanno partecipato alla manifestazione, la grande maggioranza dei quali occidentali.
"La Russia che ci ha trattato come Paese amico e non come estraneo", si sottolinea, con riferimento al titolo scelto dal curatore della 60/a Esposizione, Adriano Pedrosa, "Foreigners Everywhere. Stranieri Ovunque". La partecipazione della Bolivia a questa Biennale "è l'occasione perfetta per celebrare la nostra diversità, la nostra plurinazionalità, in vista del bicentenario della fondazione del nostro Stato". Molti i russi presenti all'inaugurazione.
La Russia "ha creduto nell'importanza, nella qualità e nel contenuto del nostro progetto", precisano i curatori. Ma la decisione è stata sofferta. Lo scorso autunno, apprende l'Adnkronos, personalità del mondo dell'arte in Russia avevano indagato informalmente, con i loro contatti in Italia, nel tentativo di individuare un possibile progetto adeguato ai tempi con cui partecipare alla 60/a Esposizione.
Una situazione di zugzwang, ha riassunto con immagine scacchistica - posizione in cui qualsiasi mossa porta uno svantaggio - e una serie di eufemismi il quotidiano russo Kommersant: assegnare il padiglione "ad artisti contemporanei con posizione spesso non contemporanea in Russia", opzione pericolosa sia per i responsabili del progetto che per gli stessi partecipanti considerato il rischio di "estremismo" alle porte di ogni espressione, o ad artisti patriottici che avrebbero moltiplicato le critiche all'estero e creato terreno fertile per una ritorsione. Perché a Mosca, a leggere il quotidiano russo, sembra riemerso l'incubo associato alla Biennale del 1977 in cui ai padiglioni nazionali era stata affiancata l'arte del dissenso oltrecortina.
Il ministro della Cultura a Mosca ha comunicato agli organizzatori che il Paese non parteciperà alla 60/a Esposizione internazionale d'arte, ha quindi reso noto la Biennale in un comunicato dello scorso febbraio in cui si ricorda "che la chiusura del Padiglione della Russia alla 59/a Esposizione d'Arte 2022 è stata decisa dal Commissario e dal Curatore" nominati dallo stesso ministro e che "tutti i Paesi riconosciuti dalla Repubblica italiana possono in totale autonomia" richiedere di partecipare ufficialmente" alla Esposizione.
La scelta dell'Estado Plurinacional de Bolivia, secondo la dizione ufficiale introdotta con la nuova Costituzione del 2009, che a sua volta ha aperto il padiglione ad artisti di altri Paesi sudamericani, corona sviluppi significativi delle relazioni bilaterali. Il Presidente Luis Arce è atteso a Mosca nei prossimi mesi. La Russia è stata ammessa, al fianco della Cina, allo sfruttamento degli enormi giacimenti di litio sulle Ande. Entro il prossimo anno sarà aperto un reattore di ricerca fornito dalla Russia a una altitudine di più di 4mila metri.
Con l'astensione sulla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del febbraio dello scorso anno, per la fine immediata della guerra e il ritiro delle forze russe dal territorio ucraino, e a quella del marzo del 2022, per la fine immediata delle operazioni militari di Mosca in Ucraina, La Paz ha risposto positivamente alla ricerca di Mosca di alleati nel Sud Globale del mondo, costrutto artificiale, quando si parla di politica, da contrapporre, nelle intenzioni della Russia, all'Occidente collettivo che la retorica del Cremlino identifica con il nemico alle spalle dell'Ucraina.
Così, la Bolivia è stata catapultata dall'Artspace4rent affittato nel 2022 a Cannaregio a uno dei padiglioni più in vista dei Giardini, con l'apertura sulla Laguna voluta originariamente da Shchusev e ripristinata dal restauro di Kasa, così come anche il verde dell'intonaco esterno in sintonia con gli alberi che circondano l'edificio. La macchina teatrale dell'arte ha funzionato: il multinazionalismo che caratterizzava l'Unione sovietica nei suoi primi anni di vita, tornato in voga nel discorso di Putin per tenere a bada lo scontento delle periferie etniche del Paese, ha trovato nell'Estado Plurinacional la soluzione all'impasse.
L'Esposizione Internazionale d'Arte "Stranieri Ovunque. Foreigners Everywhere" curata da Adriano Pedrosa sarà aperta al pubblico da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024 ai Giardini e all'Arsenale.