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Tumori: in Italia oltre 31mila casi l’anno con variazioni genetiche. “La medicina di precisione rende piu’ mirate prevenzione, cure e ricerca”

È quanto emerge dal 4° convegno internazionale Italian Summit On Precision Medicine

Il prof. Paolo Marchetti: “Priorità implementare la personalizzazione degli strumenti diagnostico-terapeutici. Necessario anche riorganizzare le sperimentazioni cliniche attraverso l’IA; studiare le interazioni tra i “sistemi complessi” e approfondire le opportunità offerte dai farmaci anticorpi-coniugati”

19 aprile 2024 – Ogni anno in Italia oltre 31mila nuovi casi di cancro sono legati ad alterazioni di geni coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo di neoplasie. I più frequenti sono: tumore del seno (5.500), colon-retto (2.800), polmone (2.200), prostata (2.100) e pancreas (2.045). Negli ultimi anni si è verificato un sostanziale cambiamento nella pratica clinica degli oncologi per quanto riguarda l'importanza attribuita specie ad alcune varianti genomiche patogenetiche associate a numerose neoplasie, con una crescente necessità di valutarle già al momento della diagnosi e non solo della malattia avanzata. È, pertanto, necessario adottare nuove tecnologie per eseguire i test genetici in modo più efficiente, con riduzione dei tempi di esecuzione dei test e minori disagi per i pazienti ed i loro familiari. Da qui la necessità di implementare la “personalizzazione” degli strumenti diagnostici e terapeutici antitumorali. “La medicina di precisione è una novità sorprendente e deve cambiare il nostro approccio alle oltre 200 malattie oncologiche”. È quanto dichiarato oggi dal prof. Paolo Marchetti (Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata-FMP) in occasione dell’apertura del 4th Italian Summit On Precision Medicine. Un evento internazionale che vede riuniti a Roma oltre 150 partecipanti da tutta Europa e dagli Stati Uniti per discutere sulle prospettive future dell’oncologia di precisione e soprattutto la sua applicazione nel mondo reale. “L’impatto del cancro è sempre più forte nei diversi sistemi sanitari nazionali - sottolinea il prof. Marchetti -. Solo in Italia rappresenta la seconda causa di morte e il 29% di tutti i decessi. Interessa complessivamente più di 3 milioni di persone che attualmente vivono con una precedente diagnosi di neoplasia. Se i tassi di sopravvivenza stanno migliorando è dovuto anche alla medicina personalizzata e di precisione. L’individuazione di varianti patogenetiche di alcuni geni è importante in tutte le fasi della malattia oncologica, dalla diagnosi alle fasi metastatiche, senza dimenticare che alcune di queste alterazioni possono guidare percorsi di prevenzione più efficaci ed efficienti, concentrando accertamenti spesso ad alto costo nelle persone a rischio d’insorgenza di malattia per la presenza di specifiche alterazioni genomiche. È così possibile ottenere un’efficace prevenzione con interventi terapeutici precoci ed inoltre una più accurata selezione delle terapie. È ora possibile coniugare una migliore assistenza medico-sanitaria con la garanzia di sostenibilità dei sistemi sanitari”.

Il meeting di Roma, promosso dalla Fondazione per la Medicina Personalizzata, prevede per due giorni cinque diverse sessioni con i più importanti esperti internazionali di oncologia di precisione. “Sono tre le novità più importanti che registriamo e che porteranno ad una vera rivoluzione nei prossimi anni - prosegue il prof. Marchetti -. La prima riguarda la riprogettazione delle sperimentazioni cliniche anche attraverso utilizzo dell’intelligenza artificiale. Gli studi vanno ripensanti alla luce delle opportunità fornite dalle tecnologie informatiche innovative. Siamo in grado di acquisire ed analizzare una quantità enorme di informazioni per ottenere nuove conoscenze delle interazioni tra sistemi complessi su cui basare nuove opportunità terapeutiche”. “La seconda novità è rappresentata dai farmaci anticorpi-coniugati - aggiunge il prof. Giuseppe Curigliano, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative all’IEO di Milano -. Hanno un meccanismo d’azione che funziona da “cavallo di Troia” in cui il farmaco è legato ad un anticorpo che riconosce selettivamente le cellule tumorali. Di solito sono terapie ben tollerate, e vengono utilizzate per patologie molto diffuse. È il caso del carcinoma mammario che da solo rappresenta un terzo di tutte le neoplasie femminili. I nuovi studi clinici si stanno concentrando sulla possibilità di utilizzare nuovi anticorpi o sull’unione di farmaci anti-neoplastici diversi”. “L’ultima frontiera della medicina di precisione è lo studio delle interazioni tra i “sistemi complessi” - prosegue il prof. Marchetti -. Finora abbiamo affrontato solo marginalmente il problema della complessità del cancro, con scarsa capacità di trasformare questa conoscenza in sapienza clinica. Con i nuovi sistemi di analisi, basati sul machine learning ed intelligenza artificiale, potranno emergere ulteriori informazioni per valutare i meccanismi di resistenza. Per esempio, l’immunoterapia è spesso efficace contro patologie complesse come il melanoma, il carcinoma polmonare o il tumore della vescica. In altri casi, invece, si rivela inutile: può dipendere da molti fattori, tra cui il ruolo del microbiota o la somministrazione di altri farmaci per malattie concomitanti. L’analisi di questi aspetti richiederebbe studi ad hoc di fase 3, ma è impossibile condurre ricerche cliniche per ogni singola variabile. Anche in questo settore un aiuto viene dall’intelligenza artificiale che potrà far emergere i diversi fattori interferenti”. “Pure la dose di terapia deve essere cucita su misura del singolo paziente - prosegue il prof. Curigliano -. Fin dagli anni 50 del secolo scorso l’utilizzo dei farmaci anti-cancro ruota intorno al concetto di “massima dose tollerata”. Stiamo ora passando a quello di “dose biologica ottimale” che deve tenere conto, il più possibile, di tutte le specifiche condizioni individuali sia a livello clinico che psicologo”. “La medicina di precisione, dunque, sta mutando radicalmente la ricerca in oncologia, creando molte aspettative - conclude il prof. Marchetti -. Al tempo stesso sta generando problemi tecnici, scientifici, etico-legali e anche economici. Assistiamo ad un rallentamento della trasposizione dei principi della medicina personalizzata nella pratica clinica di tutti i giorni. Per arrivare ad una sua reale applicazione bisogna sviluppare, quanto prima, linee guida e raccomandazioni per gli specialisti basate sull’evidenza”.

Ufficio stampa

Intermedia

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Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Nestlé: Orzoro vince il premio “Best Packaging...

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Premiazione Orzoro

Riconosciuta l’accessibilità del prodotto grazie al design ergonomico e alla presenza di informazioni in braille

 

Assago, 19/04/2024 – La confezione di Orzoro da 120gr ha vinto il premio “Best Packaging 2024”, conferito questa mattina dall’Istituto Italiano Imballaggio per la categoria “accessibilità”. La giuria ne ha infatti riconosciuto la semplicità di utilizzo grazie al design ergonomico del packaging, di forma ovale, adatto per adulti e bambini, caratterizzato da un coperchio richiudibile e facilmente estraibile mediante la presenza di due linguette di presa laterali. Inoltre, sul pack sono riportate le informazioni di base sul prodotto anche in braille, al fine di consentirne la lettura a ipovedenti e non vedenti.

Il marchio Orzoro fa parte del Gruppo Nestlé dal 1974 . Inizialmente era destinato alla colazione dei bambini come sostituto del latte, ma il cambiamento delle abitudini alimentari verso una dieta più sana ha portato Nestlé Orzoro a rivolgersi anche a un pubblico adulto, diventando leader nel mercato delle bevande a base d'orzo. Oggi, Orzoro è il prodotto a base d'orzo più venduto in Italia, scelto da quasi 3 milioni di famiglie.

“Siamo molto orgogliosi di questo premio, che riconosce l’impegno e la dedizione con cui ogni giorno lavoriamo per rendere più sostenibili e accessibili gli imballaggi dei nostri prodotti. La gamma di referenze Orzoro - e con essa anche il packaging - si è evoluta nel tempo per soddisfare le nuove tendenze e abitudini di consumo e per venire incontro alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla sostenibilità, all’accessibilità e alla facilità di utilizzo del prodotto” ha dichiarato Diletta Golfieri, Marketing Manager Nescafé e Orzoro.

“La confezione di Orzoro, packaging iconico, colpisce nella sua riconoscibile semplicità per l’attenzione all’accessibilità. Somma infatti diversi elementi quali ergonomia, easy open e richiudibilità. Le informazioni sono inoltre accessibili ai non vedenti grazie alla stampa in braille presente sul tappo” ha commentato il presidente di giuria, Luigi De Nardo, docente del Politecnico di Milano.

Oggi è sempre più importante lavorare sull’accessibilità del packaging, area in cui il Gruppo ha già raggiunto significativi risultati in tema di riciclabilità: in Europa Nestlé ha conseguito l’importante traguardo del 95% di packaging dei propri prodotti progettati per il riciclo.

Il Gruppo, infatti, sta lavorando con costanza e determinazione per conseguire risultati sempre più significativi in ottica di economia circolare focalizzandosi su tre diversi fattori-chiave: riprogettare i propri imballaggi, ridurre al minimo i rifiuti e ottimizzare l’utilizzo di materiali riciclabili e riutilizzabili. 

Nestlé si sta concentrando sullo sviluppo di packaging che utilizzano meno materia prima, alleggerendo ed eliminando coperchi, accessori, strati e pellicole di plastica non necessari, continuando sempre a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti.

Gruppo Nestlé

 

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé ha celebrato 110 anni di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Per ulteriori informazioni:

Barbara Desario

Brand Communication & Event Manager

E-mail: Barbara.Desario@it.nestle.com

 Ufficio stampa – SEC Newgate Italia Srl Società Benefit

Gabriele Bertipaglia – gabriele.bertipaglia@secnewgate.it – 335/7203720

Sara Brusa Pasquè – sara.brusapasque@secnewgate.it – 347/7628265

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Marketing offline: come e perché personalizzare le...

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Chiavette_usb_personalizzate

Gorla Minore (VA), 19/04/2024 - Sono sempre di più le aziende che scelgono di offrire in omaggio ai propri dipendenti o ai propri clienti delle pen drive personalizzate. Sono numerose, per altro, le opzioni a cui attingere, con una vasta gamma di varianti in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Come orientarsi, dunque, nella scelta delle chiavette usb personalizzate? Prima di tutto è opportuno tenere conto della capacità di memorizzazione, ma si deve valutare anche la tipologia di connessione, che può essere bluetooth o usb. Questi aspetti sono destinati a incidere in maniera significativa sulla funzionalità, oltre che sul prezzo, del supporto. Non vanno dimenticati, poi, gli aspetti più prettamente estetici, visto che le chiavette sono disponibili in tanti formati diversi, tradizionali o sorprendenti. Per quel che riguarda il materiale di composizione, la scelta è altrettanto vasta: si va dal legno al metallo, passando per la plastica e la gomma. Ovviamente, in vista dell’applicazione del logo aziendale, è opportuno scegliere con precisione e in maniera accurata il colore della chiavetta.

Un dono sempre apprezzato

Di certo le penne usb che vengono offerte in omaggio si dimostrano dei doni sempre apprezzati: si tratta di gadget aziendali di successo perché richiedono a chi li propone un investimento economico non troppo elevato e si rivelano realmente utili per chi li riceve. Che si tratti di regali aziendali destinati ai clienti o ai dipendenti, la resa sarà comunque soddisfacente. Attenzione, però, perché una memoria flash non è in grado di supportare un numero illimitato di scritture, nel senso che un dispositivo di solito può essere sottoposto a circa 100mila cicli di scrittura. La versatilità è un altro dei punti di forza delle chiavette usb, che sono destinate a essere gradite anche da coloro che magari ne hanno già una. In più, tali dispositivi possono essere personalizzati in ogni loro parte.

A chi servono le pen drive

Le chiavette usb sono strumenti aziendali di fondamentale importanza, non solo per le persone che lavorano al computer, ma più in generale per tutti coloro che devono gestire dei documenti digitali. Oggi le chiavette sono dispositivi di memorizzazione di cui non si può fare a meno: stiamo parlando di memorie di massa portatili che vengono usate sempre più di frequente sia perché sono facili da adoperare, sia perché si possono portare in giro senza problemi (grazie al loro formato ridotto entrano in tasca). Proprio la facilità di utilizzo è un aspetto che merita di essere approfondito: la pen drive viene collegata al pc attraverso una porta usb, e non c’è bisogno di eseguire alcuna procedura di installazione. Quando non se ne ha più bisogno, poi, per scollegarla è sufficiente mettere in atto la rimozione sicura dell’hardware.

La capacità di memoria

Un supporto piccolo qualche centimetro può garantire una notevole capacità di memorizzazione, decisamente più elevata rispetto a quella che in passato veniva offerta dai cd o dai dvd. Sono passati ormai più di dieci anni da quando, nel lontano 2013, fu lanciata in commercio la prima chiavetta usb in grado di offrire una capacità di memoria pari a 1 Tera. L’evoluzione tecnologica è stata costante, e si è accompagnata a un calo dei prezzi: se oggi una chiavetta da 1 giga costa pochi euro, vent’anni fa era disponibile almeno a 100 euro. Insomma, oggi le chiavette usb sono indispensabili per la conservazione e il trasporto dei dati.

Dove comprare le chiavette usb personalizzate? Lo shop online di Gadget365

Le chiavette usb da personalizzare possono essere acquistate anche online: per esempio nel negozio di Gadget365, realtà italiana specializzata nella fornitura di gadget promozionali. Se vuoi saperne di più, entra nel sito Gadget365.it: scoprirai un ampio catalogo con soluzioni in grado di assecondare tutte le tue esigenze in questo ambito. Il servizio di assistenza clienti è sempre a disposizione per fornire consigli e spiegazioni, anche in relazione alle tecniche di stampa che si possono utilizzare sui vari materiali. Gadget365 è una delle aziende che fanno parte di Assoprom, associazione che comprende tutte le più importanti realtà commerciali nel settore della produzione e della distribuzione dei gadget: una dimostrazione lampante della professionalità e della qualità garantite da questo negozio online, presente sul web ormai da anni.

Contatti

Gadget365

Via Redipuglia, 154

21055 Gorla Minore (VA)

Tel. 0331 601130

info@gadget365.it

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CUBO DI RUBIK

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U.P - cover art

Fuori oggi "U.P"il primo concept album del Cubo di Rubik. Un viaggio che ci porta ad esplorare gli universi paralleli

per info e interviste scrivere a tsckpress@thesoundcheck.it

Presave

Esce oggi, Venerdì 19 aprile, "U.P", il primo concept album del Cubo di Rubik, pubblicato da TSCK Records.

19 aprile 2024. Anticipato dal singolo "MultiverX", uscito lo scorso 17 marzo, "U.P" è un viaggio musicale attraverso universi paralleli. Universi che esplorano sonorità progressive rock, spingendosi fino al metal. Mondi che ci ricordano colonne sonore e contengono sperimentazione ed elettronica, fatti di contrasti ritmici e sonori.

"La compagnia di giochi CDR Corporation sta testando il gioco MultiverX che permette di fare viaggiare le persone attraverso universi paralleli.

Ernő è un uomo ricco, rimasto solo, annoiato e rassegnato; ha perso ogni tipo di interesse verso la vita e decide di fare da cavia per MultiverX.

Attraverso la macchina XC820 viene aperto un cunicolo spazio temporale e il suo corpo viene trasportato in un’altra dimensione.

Qualcosa però va storto: la compagnia perde subito i contatti con Ernő ed egli rimane intrappolato in un mondo parallelo, dove regna desolazione e distruzione.

Ernő così parte alla scoperta della terra ignota in cui è stato catapultato, così diversa da quello che gli era stato promesso di trovare.

Ritrova nel nuovo mondo ancora la fabbrica della CDR Corporation e riutilizza la macchina XC820 per viaggiare in un altro universo.

Da qui comincia la sua avventura per tentare di tornare da dove è partito, ritrovandosi però ogni volta in un universo parallelo differente.

Un viaggio estenuante che durerà molti anni, fino al momento in cui Ernő si risveglierà nel suo letto, nella sua casa, nella sua terra. Tutto come prima, nemmeno il tempo sembrerà essere passato… realtà o illusione?"

"U.P" è stato realizzato grazie anche alla collaborazione dei fan del Cubo di Rubik, attraverso una campagna di crowdfunding ottimamente portata a termine sulla piattaforma Produzioni Dal Basso

L'album è stato mixato allo Studio Tartini5 di Parma da Fausto Tinello, bassista e fondatore dei Wyvern. Tra i tanti artisti con cui ha lavorato troviamo: Listeria, State of Mind, Ancillotti, Wyvern, Kalevala, La Skarnemurta

Il master è stato affidato invece al sound engineer Rich Mouser al The Mouse House Studio di Los Angeles. Nella sua carriera vanta collaborazioni come Neal Morse, Spock’s Beard, Dream Theater e Transatlantic.

Credits

Musica: Nicola Denti, Salvatore Bazzarelli, Leonardo Cavalca, Marilena Montarone. "Ucronìa" è stata scritta da Salvatore Bazzarelli e Nicola Denti

Produttore: Cubo di Rubik, Fausto Tinello

Mix: Fausto Tinello e Salvatore Bazzarelli (per le tracce 2 e 8)

Master: Rich Mouser

Label: TSCK Records

Illustrazione: Lalas Milla

Fotografia: Silvia Saponaro

Ulteriore materiale qui

Biografia:

Il Cubo di Rubik è una band progressive rock di Parma, composta da Nicola Denti alla chitarra, Salvatore Bazzarelli alle tastiere, Leonardo Cavalca alla batteria e Marilena Montarone al basso.

Tutti musicisti di spessore che vantano collaborazioni con artisti del calibro di Cristiano De Andrè, Maurizio Solieri, Eugenio Finardi, Mogol, Custodie Cautelari, Aida Cooper, Federico Poggipollini, Eric Burdon.

La storia di "U.P"

Capitolo 1: MultiverX

Ernő fissava la macchina XC820 con una mescolanza di ansia e meraviglia. Il metallo freddo e lucido della macchina rifletteva la luce soffusa del laboratorio, creando un’aura quasi sacra intorno alla macchina.

Quella non sarebbe stata una giornata qualunque: la CDR Corporation stava per testare il suo ultimo gioco, MultiverX. Un’esperienza che sfidava i confini della realtà e prometteva di portare i giocatori in un viaggio attraverso universi paralleli.

Tecnico CDR: "Ernő, sei pronto? MultiverX è più di un gioco, è un portale verso infinite possibilità".

Ernő: "Ho aspettato tutta la vita per un momento come questo. Non c'è nulla che mi trattenga qui".

Con un sospiro che sembrava un addio silenzioso al suo mondo, Ernő si accomodò nella capsula. Il tecnico annuì e avviò la sequenza.

Poi, un malfunzionamento… e il silenzio si trasformò in caos. Ernő sentì un’ondata di panico, seguita da una calma surreale mentre il mondo intorno a lui iniziava a sfaldarsi.

La CDR aveva perso i contatti con Ernő.

Capitolo 2: XC820

La realtà attorno a Ernő si dissolse, lasciandolo in un luogo che sfidava la comprensione umana e che mostrava una desolazione profonda e misteriosa. L’aria era densa di energia elettrica e il terreno coperto di cristalli che pulsavano di luce ed emanavano un bagliore sinistro. Non era certo quello che si aspettava di trovare quando decise di partecipare a MultiverX.

Ogni passo che compiva risuonava nel silenzio. Ernő si sentiva come un viaggiatore solitario in un mondo dimenticato.

Si chinò per osservare da vicino i cristalli e quando li toccò sentì un fremito attraverso le dita, una sensazione strana a lui sconosciuta lo attraversò.

L’energia elettrica nell’aria sembrava danzare intorno a lui. Ernő si sentiva sopraffatto e allo stesso tempo euforico, come se ogni fibra del suo essere fosse stata risvegliata da questa nuova realtà.

Capitolo 3: Sic Mundus Creatus Est

Ernő iniziò a esplorare il mondo in cui si era catapultato e dopo ore di cammino e desolazione si trovò davanti alle rovine di una civiltà perduta.

Le strutture che si stagliavano davanti a lui erano più di semplici macerie; erano monumenti alla grandezza e all’ambizione di una civiltà ormai scomparsa. Le pietre erano scolpite con simboli enigmatici, e le loro ombre si allungavano come spettri sulla terra.

Le risposte sembravano sfuggirgli, come sabbia tra le dita.

Ernő decise di continuare la sua esplorazione. Forse, tra queste rovine, avrebbe trovato indizi su ciò che era accaduto.

E poi, come un segreto rivelato, apparve davanti a lui la fabbrica della CDR Corporation. Le sue mura erano scolorite dal tempo, diversa da quella da cui era partito.

Ernő si avvicinò, scrutando le incisioni sulla pietra. E lì, proprio di fronte all’ingresso, vide la scritta: SIC MUNDUS CREATUS EST.

“Così è stato creato il mondo”, mormorò. Ma quale mondo? Quale creazione?

Mentre si addentrava ancora, una persona avvolta in un mantello scuro apparve davanti a lui porgendogli un Cubo che sembra assorbire la luce circostante.

La sua voce echeggiò nel silenzio: "Ernő, il cammino che hai intrapreso è solitario, ma non sei solo. Ogni mondo che visiti, ogni verità che scopri, ti avvicina a ciò che cerchi. Questo è solo l'inizio; la tua prova più grande giace oltre."

Ernő prese in mano il Cubo e con gli occhi pieni di domande: “Tu chi sei?”

“Sono il Custode del Tempo” rispose la figura incappucciata mentre si dissolveva nel nulla assieme al Cubo che Ernő teneva in mano.

Tutto riprese vita nella fabbrica ed Ernő con stupore si trovò davanti la macchina XC820 accesa e capì quello che avrebbe dovuto fare. Si sedette nella capsula e si lasciò trasportare verso altri universi.

Capitolo 4: Universi Paralleli

L’esistenza di un solo universo non basta a spiegare tutte le caratteristiche di quello in cui viviamo. Siamo solo uno di innumerevoli universi paralleli. La nostra comprensione della realtà non è ancora completa. Ciò che vediamo, ciò che sentiamo… è solo illusione… la nostra rappresentazione di verità.

Ernő viaggiava attraverso universi paralleli, ognuno unico e ricco di storie non raccontate. In alcuni, la vita prosperava in forme inimmaginabili; in altri, il silenzio delle civiltà perdute era assordante. La meraviglia e la curiosità lo spingevano avanti, alla ricerca di risposte che sapeva sarebbero potute non arrivare mai.

In ogni mondo ritrovava la fabbrica CDR e la figura costante del Custode del Tempo che sembrava guidare Ernő, non solo attraverso gli spazi fisici degli universi paralleli, ma anche attraverso un viaggio interiore di scoperta e comprensione.

Ogni incontro con lui lasciava Ernő con più domande che risposte, spingendolo a cercare la verità che si cela dietro il Velo di Maya.

Capitolo 5: Wormhole

Ernő si trovò davanti al Wormhole, un vortice di luce e oscurità che si apriva nel tessuto dello spazio-tempo. Il suo cuore batteva forte mentre osservava l’abisso che si apriva davanti a lui. Era come se il destino lo stesse sfidando.

Il Wormhole sembrava pulsare, invitante e minaccioso allo stesso tempo. Da quale parte avrebbe dovuto passare? Cosa si nascondeva dall'altra parte? Ernő si sentì come un granello di sabbia nel vento cosmico, una piccola scintilla di vita in un universo infinito.

La sua mente si contorse, cercando di comprendere. Doveva scegliere.

Con un respiro tremante, Ernő si avvicinò al Wormhole. L’energia lo avvolse, e il mondo svanì intorno a lui. Ora era un viaggiatore tra mondi, pronto a scoprire segreti e verità celate.

E mentre il wormhole si apriva davanti a lui, con un passo incerto, Ernő si immerse al suo interno e il suo corpo si dissolse nella luce.

Capitolo 6: Neue Welt

Ernő si ritrovò in un luogo che non assomigliava a nessun altro che avesse mai visto. Era come se il tessuto della realtà stessa si fosse distorto, aprendo una breccia verso un mondo completamente nuovo: il Neue Welt.

Il tempo sembrava fluire diversamente, come se le regole che governavano il passato e il futuro fossero state riscritte. Ma c’era qualcosa di più profondo nel Neue Welt, qualcosa che Ernő non riusciva ancora a comprendere.

A capo del Neue Welt c’era l’Architetto, una figura enigmatica la cui presenza sembrava permeare ogni angolo di quella realtà alternativa. “Stiamo creando un nuovo mondo, senza tempo e senza Dio. Qui, noi siamo i creatori, gli architetti del destino”, proclamò con una voce che risuonava come un’eco attraverso le dimensioni.

Ernő sentì un brivido percorrergli la schiena. “Come può esistere un mondo senza tempo? E chi siete voi per prendere il posto di Dio?” chiese. La sua voce era un misto di timore e stupore.

L’Architetto sorrise, un gesto che sembrava contenere secoli di segreti. “In questo spazio, il tempo non è una catena che ci lega, ma un mare che possiamo attraversare. E non prendiamo il posto di Dio; semplicemente, riconosciamo che ogni essere ha il potere di plasmare la propria realtà”.

Le parole dell’Architetto erano cariche di significato e promessa. Forse qui si nascondeva la chiave per risolvere l’enigma di Sic Mundus Creatus Est, o forse era la risposta a tutte le domande di Ernő.

All’improvviso, si trovò di fronte a uno specchio, e l’immagine riflessa mostrava il Custode del Tempo. Una strana consapevolezza lo fece trasalire: chi era davvero? Era sempre stato lui il Custode del Tempo?

“Siamo parti del tutto, ogni cosa è collegata all’altra”, rifletté l’Architetto, osservando Ernő attraverso lo specchio. “Bisogna dimenticare i concetti di spazio e tempo e provare a comprendere ciò che si nasconde dietro il Velo di Maya”.

Ernő si trovava coinvolto in un intricato labirinto di tempo e significato. Il tutto, l’universo o gli universi, era stato creato in modo intricato e interconnesso e, forse, Ernő era destinato a rincorrere i segreti nascosti di questa realtà enigmatica: un viaggiatore alla ricerca della verità oltre il Velo.

Capitolo 7: Velo di Maya

Ernő cercava di vedere oltre l’illusione della realtà, il Velo di Maya. Ogni passo che faceva sembrava portarlo più vicino alla verità, ma anche più lontano dalla realtà che conosceva. Poi, all’improvviso, tutto divenne buio.

Si risvegliò nel suo letto, confuso. La stanza era tranquilla, familiare, ma qualcosa era fuori posto. Sul comodino, sotto la luce fioca, il biglietto ancora intonso per partecipare a MultiverX. Poi… giaceva il Cubo. Esattamente come quello che il Custode del Tempo gli aveva dato.

Era stato tutto un sogno, un’illusione? O forse, in qualche modo, una parte di quella realtà aveva trovato la strada per manifestarsi nel suo mondo?

Ernő si sentiva smarrito, incapace di distinguere la realtà dal sogno, ma il Cubo era lì, tangibile: un enigma che sfidava la sua comprensione del possibile.

Capitolo 8: Ucronia (Spin-off)

Nel 1970 un evento inaspettato sconvolge il corso della storia: il Cubo, un oggetto di dimensioni e poteri inimmaginabili si schianta su Parigi. La città viene annientata in un istante, lasciando dietro di sé solo un'eco silenziosa di ciò che era. Il Cubo, con le sue pareti lisce e impenetrabili, diventa un enigma che sfida ogni tentativo di comprensione.

La sua energia, oscura e negativa, si diffonde come un'ombra malevola, intaccando la mente delle persone. Chi si avvicina troppo al Cubo è sopraffatto da una inspiegabile follia. Le strade di Parigi, ora vuote, risuonano dei passi di coloro che vagano senza meta, intrappolati in un labirinto di delirio e disperazione.

Zoltàn si ritrova a fronteggiare non solo il mistero del Cubo ma anche la battaglia contro la propria mente.

Finalmente riesce ad accedere al Cubo risolvendo un enigma che rivela un’entrata segreta celata nella sua superficie liscia e impenetrabile e viene catapultato in una realtà parallela dove Parigi non è mai stata distrutta. Qui, si trova di fronte ad una versione di sé stesso che ha preso decisioni diverse, vivendo una vita che avrebbe potuto essere la sua.

Mentre cerca di navigare in questa nuova realtà, Zoltàn deve affrontare la verità sul suo destino e sul ruolo che è destinato a giocare nell’equilibrio cosmico dei mondi.

per info e interviste scrivere a tsckpress@thesoundcheck.it

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