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Ilary Blasi: “A Totti dico ‘parliamone’....
Ilary Blasi: “A Totti dico ‘parliamone’. E’ il papà dei miei figli, la porta è sempre aperta”
In un'intervista a 'Sette' in occasione dell'uscita del libro 'Che stupida', la showgirl torna a parlare della fine del matrimonio con l'ex capitano della Roma. E non nomina mai Cristiano Iovino
Amanti? "No, non è vero come non lo è che a me andasse bene l’idea di essere tradita. Come se avessi dovuto ritenermi fortunata per essere stata 'la prescelta': stavo con il calciatore di fama planetaria e quindi dovevo chiudere gli occhi e stare zitta". Ilary Blasi in un'intervista a 'Sette' torna a parlare della fine del matrimonio con Francesco Totti. Una lunga intervista in cui non nomina mai Cristiano Iovino.
Sulla scelta di dare la sua versione prima nella serie 'Unica' di Netflix e ora nel libro 'Che Stupida', Ilary dice: "Ho sentito l’esigenza di espormi mettendoci la faccia, come ho sempre fatto. Dovevo essere io a raccontare la mia storia. Specie dopo che mi sono state fatte accuse pesanti". Ilary non vuole sentire parlare di vendetta: "No, non ho fatto questa serie o questo libro per fare male a lui ma per rispetto a me, per dire il mio punto di vista. La mia intenzione non era ferirlo: semplicemente, ho raccontato quello che è successo". La cosa che l'ha ferita di più è stata leggere che "addirittura che fossimo una coppia aperta... forse era una coppia aperta, ma solo da una parte: non la mia".
Parlando degli aspetti economici della separazione, Blasi torna anche sui famosi Rolex: "Erano miei, sono regali che mi ha fatto. Io ho preso solo le mie cose, tanto che il giudice non li ha ridati a lui. Li ha presi e li ha messi in una cassetta, sono segregati, come del resto avevo chiesto, quindi va bene così".
Sui suoi messaggi, letti dal marito, in cui Ilary alludeva al voler conoscere un altro, dice: "Forse non lo capirò mai se quella cosa, per Francesco, è stata un pretesto. Di certo sono successe una serie di situazioni che hanno portato a questo risultato, anche abbastanza velocemente".
Ilary confessa anche di provare ancora un sentimento d'amore per Totti: "Ma quello c’è. In una forma diversa. Come puoi dopo 20 anni insieme a una persona cancellare tutto? È chiaro che rimane l’affetto: sarà sempre il papà dei miei figli e l’uomo con cui ho diviso metà della mia vita".
Il finale del libro è un invito a riappacificarsi, a tornare a cenare tutti insieme. "Sì, perché le cose possono succedere ma vanno affrontate. Ci si parla, era quello che mi aspettavo. Se mi avesse detto: mi sono innamorato di un’altra, tutto questo non sarebbe successo".
Sul tipo di comunicazione che hanno oggi, Ilary dice: "Nulla. Ho letto che voleva trovare un equilibrio con me, ma alle parole dovrebbero seguire i fatti. Magari è una questione di tempo". E aggiunge che per lei "la porta è sempre aperta". E un'ipotetica cena con l'ex marito non la spaventa affatto: "Ma no, parlerei del più e del meno, magari è anche buffo alla fine, boh. Bisogna prenderla un po’ così... altrimenti diventa tutto troppo serio per i miei gusti. Mi hanno anche accusata di non aver sofferto abbastanza: ecco, non è stato così".
E alla domanda su che risposta si aspetterebbe da Totti ad un suo invito a cena, replica: "Non lo so, qualcosa risponderebbe. In qualche modo saremo sempre legati, tanto vale renderlo semplice. Io il primo passo credo di averlo fatto". Poi aggiunge: "Non ho esperienza in fatto di divorzi, ma credo che la rabbia, i dispettucci siano quasi un passaggio obbligato. Il tempo cura la delusione ed è possibile trovare un nuovo equilibrio".
E sui tanti che tifano perché tornino assieme, dice: "Sì, lo so, ma no, non credo sia possibile". "Non credo, perché credo che quando si rompe una cosa non è più come prima. Siamo in un’altra fase, quella roba lì non torna più. Può tornare un rapporto, un altro tipo di relazione. Ma non quella che è stata. Io oggi sono serena, leggera. Non voglio dire che non ho sbagliato niente però sono tranquilla con me stessa: credo che il voltare pagina velocemente dipenda anche da quello. Ho provato a fare tutto quello che andava fatto".
Sul fatto che nel libri non citi mai il suo nuovo compagno, Ilary dice: "Questa storia riguarda il mio passato, lui non c’entra nulla: è un capitolo nuovo della mia vita e non mi va di creare un ponte con quello che è stato", aggiunge, dopo aver sottolineato in un altro passaggio dell'intervista di non escludere un secondo matrimonio. Infine, su cosa pensi della nuova compagna del suo ex marito, afferma: "Spero che siano felici. Veramente. Almeno ne sarà valsa la pena".
Politica
Luciano Canfora querelato da Meloni, udienza il 16 aprile:...
Il giudizio del filologo e scrittore "sulle idee e sui sentimenti" della presidente del Consiglio – puntualizzano i firmatari nell'appello – va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica"
Circa 30 associazioni e organizzazioni e oltre 250 cittadini e cittadine hanno firmato un appello di solidarietà con Luciano Canfora, filologo e storico, professore emerito dell’Università di Bari, querelato per diffamazione da Giorgia Meloni in seguito alle espressioni da lui adoperate un anno fa durante un incontro con gli studenti in un liceo di Bari. Lo fanno sapere gli stessi firmatari in una nota dove si dà notizia che il prossimo 16 aprile sarà celebrata al Tribunale di Bari l’udienza predibattimentale della causa.
Il giudizio di Canfora "sulle idee e sui sentimenti di Meloni – puntualizzano i firmatari – va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria". "Desideriamo manifestare la nostra piena solidarietà con Luciano Canfora – concludono i sottoscrittori del documento – non soltanto perché stimiamo profondamente la sua levatura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa da Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione".
Cosa ha detto Luciano Canfora
"Il termine 'neonazista' è un'altra cosa rispetto a 'nazista'", ha chiarito Canfora con l'Adnkronos riferendosi al significato dell'espressione rivolta alla premier e leader di Fratelli d'Italia definita una "neonazista nell'animo" e "schierata con i neonazisti ucraini". "Neonazista - spiega - è, ad esempio, l'atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha le sue idee, secondo me troppo forti, sul terreno fondamentalissimo della migrazione in atto nel Mediterraneo e su cui a suo tempo abbiamo sentito parole tremende".
Riguardo la possibilità di una querela da parte della Meloni, Canfora aveva affermato che "una valutazione politica in termini di metafora politologica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa. Poi, da quando il Parlamento europeo ha proclamato una equiparazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se uno mi definisce comunista, che devo fare? Devo indignarmi? Devo querelare? Cerchiamo di ragionare in termini razionali e non emotivi. Le parole vanno apprezzate nella loro esattezza".
Chi ha firmato l'appello di solidarietà
Tra le organizzazioni, sottoscrivono il documento i sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Arci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia e Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti politici e associazioni politico-culturali, le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza. Tra le firme individuali compaiono il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, la segretaria regionale Cgil Gigia Bucci e il segretario della Camera del Lavoro di Bari Domenico Ficco, il presidente regionale Arci Francesco Digregorio, don Angelo Cassano, l’ex presidente della provincia Gianvito Mastroleo, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca Daniela Mazzucca, l’ex rettore Corrado Petrocelli, i docenti universitari Nicola Colaianni, Lea Durante, Luisa Giorgio, Domenico Mugnolo, Mario Spagnoletti, Ferdinando Pappalardo, Pasquale Voza, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga.
Economia
Scuola guida sempre più cara, si può spendere fino a 1500...
Lo conferma l'indagine condotta da Altroconsumo: a Bologna il costo medio più elevato, Roma la più conveniente
Scuole guida sempre più costose: lo conferma una indagine condotta da Altroconsumo che ha coinvolto 146 autoscuole in sette città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Cagliari e Genova) con l’obiettivo di comprendere come variano i prezzi e quali sono le voci di spesa da tenere d’occhio per riuscire a ridurre la spesa per ottenere la patente. I problemi iniziano già cercando di contattare, via telefono o via email, le scuole per conoscerne i prezzi ed ottenere un preventivo. Un’operazione che è risultata difficile e complessa, poiché le autoscuole utilizzano strutture di prezzo differenti e non tutte posseggono un sito web che possa fornire tutte le informazioni. Dall’indagine è emerso comunque come una adeguata comparazione tra le diverse offerte possa generare un risparmio tra i 240 e i 615 euro, a seconda della città. I prezzi, infatti, possono variare molto, quindi, per ridurre la pressione sul portafoglio delle famiglie è bene raccogliere quante più informazioni possibile, fare attenzione ai costi extra e alla durata delle lezioni di guida. Rispetto alle rilevazioni effettuate, la città nella quale si è registrato il costo totale medio più alto è Bologna (1.061 euro). In questa città, peraltro, si può arrivare a spendere fino a 1.490 euro, mentre Roma è la città che registra il costo medio più basso (695 euro).
L’analisi ha quindi preso in considerazione le differenze interne alle città, infatti, la voce di Differenza tra massimo e minimo rappresenta la differenza di costo tra la scuola più costosa e quella meno costosa all’interno dello stesso comune. Ne emerge che una adeguata comparazione delle offerte, in città come Bologna, possono generare un risparmio fino a 615 euro. Per le restanti città, invece, il risparmio è di circa 300 euro.
Sono dunque emerse differenze di prezzo che variano dal 35% al 70%. Infatti, tutte le voci di spesa individuate presentano una rilevante variabilità: spiccano, però, le differenze di prezzo per l’iscrizione e per sostenere gli esami. Nel primo caso, a Bologna, le differenze di prezzo variano tra i 100 e i 780 euro, a Milano tra i 290 e i 485 euro. A Torino, per l’iscrizione all’esame di teoria, il costo massimo registrato è quasi quattro volte quanto il minimo.
Il costo sostenuto per le guide certificate, invece, pur essendo variabile, vede differenze più contenute, che oscillano tra il 15% e il 20% circa. Ed è proprio ai costi delle guide e alla loro durata che bisogna fare attenzione quando si richiede un preventivo.
Nella maggior parte delle rilevazioni le guide proposte erano da 60 minuti, ma spesso possono anche essere di tempo inferiore. Ed essendo 6 ore il tempo minimo di pratica alla guida da dover sostenere per legge (le guide cosiddette “certificate”, appunto), in questo caso sei sessioni non sarebbero sufficienti a raggiungere le sei ore obbligatorie. È, inoltre, rilevante fare attenzione alla differenza di prezzo tra le sei ore di guida certificate e le ore di pratica aggiuntiva che si potrebbero voler aggiungere: da alcune rilevazioni è emerso quest’aspetto.
Il consumatore deve poi considerare un insieme di spese extra, come quelle amministrative e legate alla burocrazia. Si tratta di spese obbligatorie, quindi è necessario informarsi per capire se sono incluse o meno nella proposta di preventivo della scuola guida, come certificato medico di base, costi per il materiale didattico, visita medica, costo per sostenere l’esame di teoria e costo per sostenere l’esame di pratica.
Esteri
Meteo, Italia spaccata in due nel weekend pasquale: le...
Un’ondata di caldo fuori stagione investirà il Sud con picchi di 33°C tra la Santa Pasqua e la Pasquetta, al Nord fasi instabili con rovesci e clima decisamente più fresco
Italia divisa in due durante le festività pasquali secondo le previsioni meteo di oggi, giovedì 28 marzo 2024. Un’ondata di caldo fuori stagione investirà il Sud con picchi di 33°C tra la Santa Pasqua e la Pasquetta, al Nord troveremo spesso fasi instabili con rovesci alternati a schiarite in un contesto decisamente più fresco (massime sui 15-18°C in pianura).
Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma il Bel Paese spezzato in due tronconi: la linea di separazione tra il tempo quasi autunnale e quello estivo correrà più o meno tra la Bassa Toscana, l’Umbria e le Marche; a nord di questa linea immaginaria (Livorno-Ancona) avremo acquazzoni sparsi, a sud di questa linea troveremo temperature intorno ai 22-25°C con picchi oltre i 30°C tra Sicilia, Calabria e Puglia.
Nel dettaglio, le prossime ore vedranno ancora delle piogge anche intense tra Liguria di Levante ed Alta Toscana, tempo molto instabile anche sul Triveneto con rovesci, neve sulle Alpi oltre i 1000 metri e anche l’acqua alta a Venezia; lungo la fascia tirrenica ci saranno momenti un po’ più variabili, altrove il tempo migliorerà decisamente anche se resterà ventoso quasi ovunque.
Dal Venerdì Santo rimonterà l’anticiclone africano verso i Balcani e parte d’Italia: la protezione maggiore dell’alta pressione è prevista sulle regioni meridionali e su quelle adriatiche, ma la giornata sarà discreta quasi ovunque salvo rovesci frequenti sul Nord-Ovest e sulle Alpi. Soffieranno ancora venti tesi dai quadranti meridionali.
Anche sabato vedrà frequenti momenti di instabilità sulle regioni nord-occidentali con estensione dei fenomeni in serata verso l’Alta Toscana; da Livorno in giù il tempo sarà buono, così come sul Nord-Est e tutto il versante adriatico. Le temperature saranno miti su gran parte del Paese, ma il vento sarà ancora piuttosto vivace.
Veniamo alla previsione più importante: Pasqua e Pasquetta. Negli ultimi giorni abbiamo ricordato l’incertezza del meteo pasquale a causa di una perturbazione spagnola, in lento e disordinato spostamento verso l’Italia. Dapprima i modelli meteo indicavano un moto piuttosto rapido verso il nostro Paese, poi rallentato, adesso di nuovo più veloce: in altre parole, sembra che la perturbazione spagnola possa colpire anche il Nord Italia tra la Pasqua e la Pasquetta, marginalmente anche la Toscana e le Marche. La stessa perturbazione però richiamerà aria calda dal Nord Africa con temperature ben oltre la media del periodo sul settore centro meridionale italiano.
In sintesi, per la Santa Pasqua si prevedono degli acquazzoni al mattino su Liguria, Alpi e Triveneto localmente su Alta Toscana e resto del Nord-Ovest; dal pomeriggio piogge e rovesci si concentreranno su Alpi e Triveneto, altrove ci saranno anche delle schiarite; come detto, a sud della ‘linea immaginaria Livorno-Ancona’, il tempo sarà in prevalenza asciutto, soleggiato e caldo per il periodo.
Per il Lunedì dell’Angelo la situazione dovrebbe essere molto simile con acquazzoni al Centro-Nord (possibili anche su Lazio e Sardegna), alternati però a maggiori schiarite dal pomeriggio. Insomma, avremo un contesto variabile che farà accendere e spegnere il barbecue: il problema del meteo per il Pic-Nic della Pasquetta non riguarderà, invece, tutto il meridione e gran parte della fascia adriatica dove il tempo sarà quasi estivo o decisamente estivo. Un’Italia divisa in due.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 28. Al nord: piogge e neve a 1000 metri sulle Alpi. Al centro: a tratti instabile specie in Toscana. Al sud: miglioramento.
Venerdì 29. Al nord: soleggiato salvo acquazzoni al Nord Ovest e sulle Alpi. Al centro: soleggiato. Al sud: bel tempo e più caldo.
Sabato 30. Al nord: peggiora con rovesci da ovest verso est. Al centro: soleggiato, peggiora in serata in Toscana. Al sud: bel tempo e più caldo.
Tendenza: Santa Pasqua instabile al Nord, variabile al Centro, molto calda e bella al Sud; Pasquetta con locali temporali dal Nord verso Toscana, Lazio e Sardegna; oltre 30°C al Sud.