

Politica
Terzo Polo, Rotondi: “Due forni? Corre il rischio di essere infornato, non ha forza di scegliere come Dc”
“Il Terzo polo cerca, a buon diritto, visibilità e fa il suo mestiere. Non penso francamente che abbia molte prospettive: nel centrodestra esiste una posizione di Centro moderato, anzitutto nei gruppi parlamentari di ‘Fratelli d’Italia’, e poi con Forza Italia. Non c’è bisogno di una copertura al centro, per capirci. E nel centrosinistra mi sembra che lo spazio un tempo della ‘Margherita’ stia iniziando a prenotarlo il professor Conte con il Movimento cinque stelle 2.0”. Così all’Adnkronos risponde il democristiano Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è popolare’ e deputato di Fdi, sulle proposte lanciate dal Terzo Polo a maggioranza e opposizione.
La doppia proposta è un revival della politica dei due forni secondo la celebre definizione con cui Giulio Andreotti descriveva la politica attuata per mezzo della Democrazia cristiana, che faceva alleanze a seconda delle convenienze? “La politica dei due forni fu teorizzata da Andreotti ma era la Dc a scegliere il forno di destra o di sinistra. Il Terzo Polo non ha la forza della Dc e dunque corre piuttosto il rischio di essere infornato”. (di Roberta Lanzara)
Politica
M5S blocca ancora Giunta, deputati con poltrone davanti ingresso

Protesta grillina contro l'emendamento Pittalis
Non ha funzionato, per adesso, la convocazione in modalità ‘protetta’ della Giunta per le elezioni, disposta dopo una prima occupazione di protesta del M5S contro l’emendamento Pittalis. Anche i lavori della seconda convocazione, fissata alle 20 in un luogo comunicato all’ultimo istante ai componenti (la commissione Agricoltura) sono fermi. I deputati del M5s stanno bloccando l’accesso all’aula, alcuni in piedi sulla soglia, altri seduti sulle pesanti poltrone di pelle presenti nei corridoi di Montecitorio e trasportate di peso e utilizzate per impedire ogni accesso. I commissari del M5s hanno ricevuto l’appoggio di altri colleghi, arrivati in aiuto degli occupanti così da formare una numerosa barriera di parlamentari grillini.
Politica
Armi Ucraina, governo lavora a settimo decreto

Si tratterebbe di un decreto interministeriale dopo quello di fine gennaio. Oggi Crosetto in ascoltato al Copasir
Il governo è al lavoro sul settimo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. E’ quanto si apprende da fonti qualificate. Si tratterebbe di un nuovo decreto interministeriale dopo quello di fine gennaio scorso che diede il via libera al sesto pacchetto di aiuti militari. Oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ascoltato in audizione davanti al Copasir: le riunioni sono coperte da segreto e l’ordine del giorno non è pubblico, ma non è escluso che la riunione possa essere stata anche l’occasione per annunciare i contenuti del provvedimento.
Infatti fin dal primo invio, nella scorsa legislatura, i contenuti del decreto e i tipi di mezzi, materiali ed equipaggiamenti in sostegno dell’Ucraina, non vengono resi pubblici per motivi di sicurezza ma, qualche giorno prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il ministro della Difesa è solito informare, attraverso il Copasir, il Parlamento.
Politica
Meloni incontra sindacati: “Dialogo necessario, aperti a vostre proposte”

Il presidente del Consiglio vede le parti sociali a Palazzo Chigi: "Dialogo necessario, aperti a vostre proposte"

“L’appuntamento di oggi rientra nel cammino di confronto e dialogo che questo Governo ha deciso di instaurare con le parti sociali, un confronto necessario e opportuno per darci una organizzazione più cadenzata del lavoro e per un dialogo strutturato e spero proficuo, nel rispetto delle priorità che il Paese ha e che il Governo ha deciso di darsi e delle rispettive posizioni sui temi specifici”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi sul tema delle riforme e sui principali dossier in materia economica e fiscale.
“Sono convinta – ha proseguito il presidente del Consiglio – che dal dialogo e dal confronto, anche quando le posizioni sono distanti, possa venire un vantaggio quando, come oggi, le persone sono particolarmente competenti sui temi in questione. Siamo qui per illustrarvi le nostre proposte ma anche per ascoltare le vostre, magari su materie che noi non mettiamo sul tavolo e che voi dovreste considerare come particolarmente rilevanti”.
“A proposito di riforme, vorrei sentire la vostra opinione anche su quella costituzionale. Le parti sociali devono certamente essere coinvolte nel dialogo su una materia che interessa tutti. All’esito delle interlocuzioni che stiamo conducendo – ha spiegato Meloni – faremo una nostra proposta. Credo che una proposta di questo tipo debba cercare il maggior coinvolgimento possibile, fermi restano due obiettivi fondamentali che ci siamo dati: la stabilità dei governi e il rispetto della volontà dei cittadini”.
“Voglio istituire a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia”. Così, a quanto si apprende, la premier ha poi spiegato la sua strategia anti inflazione ai sindacati. “Questo è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona – ha sottolineato – perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa”.
Il Pnrr, ha continuato, “è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Il dibattito non deve essere ideologico, ma pragmatico”.
“Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente – ha spiegato ai presenti la presidente del Consiglio -, per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerUe diventa l’occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato”.
Il tema della ricostruzione nell’Emilia Romagna messa in ginocchio dall’alluvione, ha detto ancora, “è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi.
“Mi ha colpito molto – ha rimarcato il presidente del Consiglio – il fatto che prima di partire per il G7 in Giappone avevamo appena nominato un Commissario per la siccità; siamo tornati e dobbiamo nominare quello per l’alluvione. Bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l’imprevisto dovesse manifestarsi. Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie a esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati”.
E ancora: “Sulla materia sanitaria bisogna ricordare che c’è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi di euro, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un’interlocuzione molto seria”.
“Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità, ci diamo l’obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorità la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell’accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità”, conclude.
Sul capitolo pensioni, aggiunge la premier, “dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni. Il confronto con le parti sociali su questi temi è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema pensionistico. Un confronto che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa”.
“Il 23 marzo è stato istituito al Ministero del lavoro l’osservatorio per il monitoraggio della spesa previdenziale. Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale”, prosegue dettagliando il prossimo ruolino di marcia: “il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici, poi si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future”, spiega.
E sul fronte fisco, “l’obiettivo della delega fiscale è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori”.
“Immaginiamo di inserire anche per i lavoratori dipendenti una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti. Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio. La denatalità è un’altra grande questione economica, che se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa”, ha detto ancora.
“Non ci sottraiamo mai al confronto, ma fino a oggi è stato insufficiente: va strutturato in modo organico sul merito delle proposte. Alcuni di questi temi avranno ricadute nella manovra, non ci sono nel Def, però, vedremo se ci saranno nella Nadef. Vorremmo parlare di sanità, per esempio, che è un tema molto importante, ma non abbiamo mai incontrato il ministro. Ci vuole insomma una trattativa, un confronto serrato che produca qualche risultato”. Così a quanto si apprende, il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri al tavolo con il governo.
“In generale e in via prioritaria, noi vogliamo che sia redistribuita la ricchezza per dare la possibilità a chi lavora di vedere aumentati i propri salari: in questo Paese, c’è un problema che riguarda le politiche salariali, perché i lavoratori, negli ultimi due anni, hanno perso il 10% del loro potere d’acquisto”, spiega.
“E’ stata un’importante apertura del Governo al confronto con tutte le parti sociali”. Così il leader Ugl, Paolo Capone commenta il giro di tavolo a Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni ed il governo al completo.
“In primo luogo, l’Ugl ritiene che una riforma fiscale non possa limitarsi a una semplice riduzione della pressione fiscale, ma l’obiettivo è superare in modo strutturale la fiscalità organizzata sul contribuente-individuo per passare al contribuente-famigli”, dice. ” In secondo luogo, occorre riequilibrare il differenziale tra la tassazione sulle rendite finanziarie e quello sul lavoro e sulla produzione, rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, partendo dal lavoro dipendente”, prosegue.
“Occorre, inoltre, affermare il principio per cui le imprese che assumono e investono devono essere incentivate a farlo. In tal senso, la legge delega in materia di fisco riprende alcune priorità già indicate dal sindacato, in un’ottica di riduzione della pressione fiscale. Il rafforzamento del potere d’acquisto dei redditi da lavoro dipendente e da pensione passa da una riforma fiscale equa, che tenga conto dei carichi familiari e che riduca l’evasione e l’elusione. La semplificazione dell’Irpef è un obiettivo cui tendere, per permettere ai cittadini di avere un maggiore reddito disponibile”, dice ancora.
In merito all’impennata dei prezzi, in particolare dei generi di prima necessità e dei prodotti energetici, Capone spiega che “ha provocato una forte riduzione del potere d’acquisto dei redditi fissi da lavoro dipendente e da pensione. È opportuno proseguire con il taglio del cuneo contributivo, introducendo interventi mirati sulle categorie maggiormente esposte”.
Parallelamente sul tema delle pensioni, chiosa Capone: “Oltre al superamento della Legge Fornero, occorre cominciare ad affrontare la questione della pensione dei lavoratori precari che oggi versano nella gestione separata. Infatti, in questo segmento esiste ancora uno squilibrio favorevole tra versamenti e prestazioni che consente un intervento strutturale di almeno parziale passaggio a un sistema a capitalizzazione che potrebbe garantire tra qualche decennio maggiori prestazioni ed equilibrio finanziario”.
Inoltre, è fondamentale affrontare altri due aspetti:” il recupero del potere d’acquisto degli assegni pensionistici in essere e una corretta distinzione all’interno del bilancio dell’Inps fra le voci previdenziali e quelle a carattere assistenziale. Occorre ridare flessibilità al sistema, lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. In questo senso, è utile immaginare la disponibilità di più strumenti, in ragione delle diverse aspettative, legate a fattori quali l’età, l’anzianità contributiva, i carichi familiari e la tipologia di lavoro”, aggiunge. “Il sistema delle Quote è quello che meglio risponde alle esigenze diffuse, in quanto tiene insieme l’età della persona con l’anzianità contributiva. La scelta del confronto politico è utile se sarà vero e strutturale. Oltre i temi prioritari per il Governo anche la sanità e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese per avere un volano di produttività che possa sostenere un aumento del pil che lascia ben sperare”, conclude.
Politica
Rai, Paola Ferrari: “Apprezzo Meloni ma non avrò nuovi programmi”

"Contenta della partenza di Fazio e del cambiamento in Rai"

Paola Ferrari avrà un programma su Rai2? “No, assolutamente”. La giornalista sportiva risponde così, a Un giorno da pecora, alle domande sul nuovo corso della Rai. “Sono contenta che ci sia stato un cambiamento in Rai, direi una bugia se affermassi il contrario. Il cambiamento che ho preferito è stato sicuramente quello di Rai Sport”, dice. Ferrari non amava la precedente direzione firmata Alessandra De Stefano? “Non è che lei non mi piacesse, io ho giudicato quello che ha fatto con me e con la testata. Ad esempio, scegliere di rinunciare a mandare in onda il mondiale femminile”.
Ha mai pensato di poter dirigere lei Rai Sport? “Siete matti? Io penso di essere una buona giornalista ed una buona conduttrice ma non sono adatta a dare ordini”. Si parla di un nuovo programma per lei, su Rai2. “No, assolutamente no, lo posso giurare. Credo ci possa esser la possibilità che torni a fare quello che facevo, ma non è che domani mi mandano a condurre Sanremo. Anche se sono l’unica giornalista sportiva a non esserci andata, ci sono state la Leotta, la D’Amico…”. E’ più contenta della partenza di Fabio Fazio o dell’addio di Lucia Annunziata? “Della partenza di Fazio – ha detto la Ferrari – l’Annunziata la stimo molto, la conosco da anni, abbiamo posizioni politiche diverse ma è una donna che ha tanto coraggio”. Lei non ha mai nascosto la sua ammirazione per la premier Giorgia Meloni, e pare che la stima sia reciproca. “Se è così sono molto felice, basta vedere il risultato di queste ultime elezioni, si vede che gli italiani la apprezzano”.
Alla stessa trasmissione, la giornalista in passato aveva detto di aver avuto una relazione con Sandy Marton, in un periodo nel quale il musicista si frequentava anche con Alba Parietti. A Un giorno da pecora, però, Marton ha poi ‘svelato’ di aver visto Ferrari solo quattro volte in tre anni…”Non entro nei particolari, ma vi dico solo – ha scherzato la giornalista a Radio1 – che Alba ora non mi vuole presentare il suo nuovo compagno…”.
Politica
Mes, 30 giugno alla Camera discussione su ratifica

"Nostra richiesta, sostenuta anche dalle altre forze di opposizione", sottolinea la presidente dei deputati del Pd Chiara Braga
E’ stata calendarizzata per il 30 giugno, alla Camera, la discussione generale della proposta di legge sulla ratifica del Mes. E’ quanto si apprende al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Si tratta di una “nostra richiesta, sostenuta anche dalle altre forze di opposizione”, sottolinea la presidente dei deputati del Pd Chiara Braga al termine della conferenza dei capigruppo, dove l’esponente dem ha chiesto e ottenuto “l’impegno” a inserire “nell’ultima data utile di giugno la ratifica del Mes”. “Questo è un tema che poniamo dalla precedente programmazione, abbiamo insistito e il presidente (Fontana, ndr) su questo punto si è preso un impegno”, aggiunge Braga.
Politica
Calenda a Pd: “Campi larghi inutili, basta con M5S e lavoriamo su temi”

Il leader di Azione indica "due strade per cambiare questo stato di cose"

“L’opposizione è oggettivamente disunita e debole (noi compresi). Le proposte sono agli antipodi (Azione-5S), diverse (Azione-Pd) o assenti”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, in un post sui social.
Scrive il leader di Azione: “Ci sono due strade per cambiare questo stato di cose: 1) tutti contro la destra a prescindere senza alcuna coerenza di valori e politiche; 2) cercare di recuperare la fiducia degli elettori con proposte e presenza sul territorio. Noi cercheremo di seguire questa strada”.
“I modelli Brescia/Vicenza possono essere ripetuti se il Pd riuscirà ad uscire dal guado riformismo/massimalismo, smettendo di inseguire Conte e se i partiti libdem, dopo aver fallito la prova del partito unico, riusciranno a collaborare rispettandosi. Ci sono terreni sui quali si può iniziare a lavorare: 1) Retribuzione minima contrattuale; 2) Sanità; 3) Pnrr. La prossima tornata sono le europee con sistema proporzionale. Campi larghi e altre formule non servono. Servono invece proposte di merito condivise e argomenti ‘sentiti’ dalla maggioranza dei cittadini”.
Politica
‘Nazionalità’ al posto di ‘razza’ in atti pubblici, sì unanime a emendamento

Scotto: "Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie"

Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato all’unanimità l’emendamento presentato da Arturo Scotto al dl Pa che stabilisce che negli atti pubblici la parola ‘razza’ venga sostituita da ‘nazionalità’. La proposta è stata firmata da tutti i gruppi.
“Sparisce finalmente la parola ‘razza’ da tutti gli atti e documenti della Pa. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie. Grazie a tutti i gruppi che hanno votato la nostra proposta. Oggi diciamo con forza: mai più!”, scritto Scotto su Twitter.
“Bravo a Arturo Scotto. La parola razza non comparirà più nei documenti della Pa. La diversità è ricchezza, non discriminazione”. Così la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.
Politica
Conte: “Dialogo con Schlein, non si vince stando qualche ora insieme su un palco”

Il leader M5S dopo l'esito delle comunali 2023: "Ma non basta stare insieme sul palco, serve progetto politico basato su confronto con altre forze"

“Siamo disposti a dialogare con il Pd, con Schlein, ma siamo disposti a farlo su temi e progetti, misurandoci su risposte concrete ai bisogni della comunità nazionale senza compromettere le nostre battaglie più significative. Sono convinto che Giorgia Meloni si possa battere con un’idea diversa di Paese, come, ad esempio, quella messa in campo oggi, raccontando un problema, un disagio” (come quello degli affitti e dei mutui ndr.), “ma anche offrendo contemporaneamente delle soluzioni. Quando noi interveniamo, abbiamo sempre alle spalle uno studio, una comprensione del fenomeno. La nostra strada è quella che avevamo suggerito anche a Draghi: quest’ultimo ha tentato una soluzione concreta, dando aiuto a chi era in difficoltà. Questo governo invece non si pone il problema e ci sorprende che in questo contesto ci sia un governo che spreca i fondi del Pnrr. Fratelli d’Italia ha votato in Europa, spesso però si è astenuta, ossia si è opposta al Pnrr”. Così il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, nel corso della conferenza ‘Le emergenze mutui e affitti, le proposte del Movimento 5 Stelle’, organizzata dal capogruppo alla Camera Francesco Silvestri.
“Non si vince – spiega Conte – perché ci si ritrova per qualche ora sul palco. La destra è collaudata nel creare un cartello elettorale, molto più sperimentata in questo nell’elaborare una proposta coesa. L’unica reale possibilità per il Movimento 5 stelle, che non ha performance importanti a livello elettorale, è costruire un progetto politico basato sul confronto politico con le altre forze politiche”, dice quindi commentando la sconfitta a Brindisi del candidato alle amministrative Roberto Fusco.
“A Brindisi, nonostante si fosse insieme, non è stato possibile contrastare la destra. Brindisi ha pagato un costo elevatissimo per le fonti fossili: purtroppo, però – prosegue Conte – il nostro progetto di transizione ecologica non è parso giusto, pur in un contesto di grande difficoltà. Abbiamo bisogno di partecipazione democratica, perché è un tema serio”.
“Il 17 giugno è una grande occasione per dare un volto al disagio sociale: noi ci saremo, ma i protagonisti veri saranno coloro che non riescono ad arrivare a fine mese, che non ha un lavoro stabile. In un contesto di scarsa partecipazione democratica – ha aggiunto – si conferma, anche a livello territoriale, l’onda restauratrice e reazionaria delle destre, forze abili nel compattarsi in occasione della competizione elettorale. Sono molto abili anche a coinvolgere e presentare liste civiche infarcite da vecchi marpioni della politica e capibastone del consenso organizzato, rendendo così la competizione sempre più difficile”.
“Siamo convinti che sia necessario costruire dei progetti politici, perché non basta presentarsi in occasioni delle competizioni elettorali su un palco insieme per qualche ora. Bisogna assicurare presenza nelle città e nei quartieri tutti i giorni. Per questo, dopo una laboriosa attività istruttoria interna oggi partono 84 gruppi territoriali, i primi gruppi che lavoreranno in questa direzione. Molti altri gruppi partiranno nelle prossime settimane. Questo ci porterà ad allontanarci dalle vecchie logiche delle sezioni dei partiti, raccogliendo i problemi e i bisogni delle comunità locali attraverso il civismo attivo, ossia l’esercizio di una cittadinanza consapevole, promuovendo anche la partecipazione democratica dei cittadini”, ha detto Conte.
Politica
Emilia Romagna, Quirinale: “Presenza governo gradita, ma non imposta”

La risposta alla polemica innescata dal ministro Musumeci, che ha lamentato la mancata presenza di esponenti dell'esecutivo durante la visita del Capo dello Stato
“Il Presidente della Repubblica nelle visite dei territori italiani non impone la presenza di esponenti del Governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal Presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del primo settennato”. Lo afferma Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Quirinale, rispondendo a chi gli chiede della polemica innescata dal ministro per le Politiche del mare e la Protezione civile, Nello Musumeci, che ha lamentato la mancata presenza di esponenti del Governo durante la visita del Capo dello Stato in Emilia Romagna.
“Il Quirinale – prosegue Grasso – in occasioni del genere non ha mai fatto inviti. Ma se qualcuno vuol venire è benvenuto”.
Politica
Alluvione Emilia Romagna, Mattarella in visita nelle zone colpite

Dopo aver sorvolato le aree dove si sono verificate le frane, il presidente della Repubblica è stato accolto dal presidente Bonaccini. Il messaggio ai sindaci: "Non sarete soli, io al vostro fianco"
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato la sua visita in Emilia Romagna per esprimere vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione. Il Capo dello Stato, dopo aver sorvolato le aree dove si sono verificate le frane, è giunto a Modigliana, accolto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e dal sindaco Giancarlo Jader Dardi.
Alle 11 a Forlì incontrerà una rappresentanza dei soccoritori, per esprimere il ringraziamento ai volontari che si sono prodigati in queste giornate per sostenere i cittadini. Mattarella poi continuerà il suo giro recandosi a Cesena, Ravenna e Lugo. Ultimo appuntamento della giornata alle 17 a Faenza, dove incontrerà i sindaci e attraverso di loro abbraccerà idealmente le popolazioni colpite dalla calamità.
-
Spettacolo7 giorni fa
Al Bano, stasera show per gli 80 anni: anche Romina Power sul palco
-
Cronaca5 ore fa
Aeroporto di Fiumicino, bagno con shampoo nella fontana
-
Esteri1 settimana fa
Ucraina, aereo Russia intercetta due bombardieri Usa sul Baltico
-
Tv & Gossip5 giorni fa
Lucia Annunziata lascia la Rai: un atto di serietà
-
Esteri6 giorni fa
Messico, sacerdote ucciso a colpi d’arma da fuoco
-
Sport1 settimana fa
Udinese-Lazio 0-1, gol di Immobile su rigore
-
Esteri4 giorni fa
Default Usa 2023, Yellen sposta la data al 5 giugno
-
Sport1 settimana fa
Napoli-Inter 3-1: gol azzurri di Anguissa, Di Lorenzo e Gaetano