Esteri
Putin: “Tutti i piani saranno realizzati. Con Nato in...
Putin: “Tutti i piani saranno realizzati. Con Nato in Ucraina terza guerra mondiale è vicina”
Il presidente dopo il plebiscito nelle elezioni: "Nessuno riesce o riuscirà a spaventarci. Ora la Russia sarà più forte ed efficace"
Vladimir Putin, dopo il previsto plebiscito alle elezioni presidenziali in Russia che lo hanno confermato presidente con l'87% dei voti, pronuncia nella sede elettorale a Mosca, il discorso della vittoria e avverte che "nessuno riesce o riuscirà a spaventarci" e che "tutti i piani grandi o grandiosi previsti saranno sicuramente realizzati". Poi manda un messaggio alla Nato: in caso di un conflitto su vasta scala "il mondo sarà ad un passo dalla terza guerra mondiale".
"Russia più forte"
L'esito delle elezioni, ha scandito il leader del Cremlino, consentirà alla Russia di consolidare la sua società e diventare "più forte ed efficace". "Siamo una famiglia unita", ha aggiunto il presidente accolto dal coro della folla "Putin, Putin, Putin". Il presidente ha anche ringraziato i cittadini russi "per il sostegno e la fiducia" così come "i soldati al fronte".
"Devo parole di ringraziamento a tutti i nostri soldati che si sono impegnati a compiere il loro dovere davanti alla Patria", ha dichiarato, assicurando che questa elezione non è stata una "formalità".
"Il numero esiguo di reclami" presentati in relazione alle elezioni, ha affermato Putin ringraziando i volontari presenti al quartier generale della sua campagna elettorale di Gostiny Dvor, "la dice lunga sulla qualità del lavoro".
"Tutti gli obiettivi saranno raggiunti"
Quindi guardando al futuro ha evidenziato: "Posso dire con assoluta fiducia che tutti i piani piuttosto grandi, se non grandiosi in alcuni settori, che sono stati concepiti e di cui ho recentemente parlato nel mio messaggio all'Assemblea federale, saranno sicuramente realizzati e gli obiettivi saranno certamente raggiunti".
La Russia non si farà "intimidire" o "schiacciare", ha aggiunto. "È impossibile intimidire il nostro popolo" sottolineando con favore "la forte partecipazione" al voto nei territori ucraini occupati.
"Non ha avuto effetto", ha poi rivendicato Putin, la protesta 'Mezzogiorno contro Putin' convocata oggi dall'opposizione russa tra cui la leader Yulia Navalnaya. "Chi ha danneggiato le schede elettorali deve essere perseguito a norma di legge", ha aggiunto Putin, che con sarcasmo ha sottolineato che l'opposizione può essere solo che "elogiata" per il suo appello a votare a mezzogiorno.
Tregua in Ucraina?
Commentando poi la proposta di una tregua olimpica tra Russia e Ucraina avanzata dal presidente francese, Emmanuel Macron, "non sono a conoscenza di questa dichiarazione del presidente francese - ha chiarito Putin - . Siamo pronti a considerare qualsiasi proposta, ma sempre, in qualsiasi situazione, agiremo nell'interesse della Federazione Russa", ha affermato.
Il messaggio alla Nato
In caso di un conflitto su vasta scala tra la Russia e la Nato, "il mondo sarà ad un passo dalla terza guerra mondiale", ha poi avvertito Putin. "Penso che tutto sia possibile nel mondo moderno, ma ho già detto, ed è chiaro a tutti, che porterà a un passo da una terza guerra mondiale. Penso che quasi nessuno sia interessato a questo".
Biden o Trump?
Quanto alle prossime elezioni in Usa di novembre Putin ha ribadito che "non abbiamo alcuna preferenza per nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Lavoreremo con chiunque di cui gli elettori si fidino", ha detto sottolineando che le elezioni nella Federazione Russa sono "democratiche".
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G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.
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Israele-Iran, l’esperto Litvak: “Da Tel Aviv...
Se ci sarà la rappresaglia di Teheran? La Repubblica islamica "non è uno Stato monolitico, le opzioni sono diverse"
Con l'attacco 'limitato' della scorsa notte contro l'Iran, Israele ha mandato il messaggio di "non essere interessato all'escalation", quanto ad una possibile rappresaglia di Teheran, le opzioni "sono diverse", perché diverse sono le voci nella Repubblica islamica, che "non è uno stato monolitico". E' l'interpretazione che Meir Litvak, professore di storia del Medio Oriente all'Università di Tel Aviv, dà dell'operazione della scorsa notte, scattata in risposta all'attacco iraniano del 13 aprile contro Israele.
"Credo che Israele abbia voluto inviare a Teheran il messaggio che non è scoraggiato dal recente attacco iraniano, che l'Iran è vulnerabile e che Israele dispone di una buona intelligence, e che quindi continuerà a impegnarsi per cercare di interrompere le forniture di armi avanzate a Hezbollah", spiega Litvak all'Adnkronos. Per il quale poi è "altrettanto importante la portata e il modo con cui è stato condotto l'attacco", perché così Israele "ha anche inviato il messaggio di non essere interessato a un'escalation, dando all'Iran il modo di minimizzare l'attacco e il suo significato, in modo che Teheran non debba rispondere di nuovo", sostiene l'esperto.
Litvak dice poi di "non avere idea se ci sarà o meno un'escalation: molto dipende da quale sarà la reazione iraniana". "L'Iran non è uno Stato monolitico - sottolinea il professore dell'Università di Tel Aviv - Una fonte potrebbe negare la necessità di rispondere, mentre i Pasdaran potrebbero cercare di spingere la Guida Suprema Khamenei a vendicarsi in qualche modo".
"Non so come reagirà l'Iran se Israele dovesse attaccare in Siria un altro convoglio di armi consegnate a Hezbollah", l'affermazione di una fonte anonima di Teheran secondo cui "non ci saranno ritorsioni potrebbe essere autentica, ma potrebbe anche essere una disinformazione deliberata - conclude Litvak - Non lo so davvero, e ci sono molte opzioni diverse".
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Israele Iran, Blinken: “Usa non coinvolti in...
L'attacco attribuito a Israele nella zona a Isfahan, in Iran, è stato al centro dei lavori dell'ultima giornata del G7 degli Esteri a Capri. I ministri hanno invitato alla prudenza e convenuto sulla necessità di evitare una escalation nell'area dove va avanti il conflitto tra Israele e Hamas. Le parole del segretario di Stato americano Antony Blinken:"Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva".