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Terremoto Turchia, ripristinato accesso a Twitter: l’annuncio di Musk

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(Adnkronos) – “Il governo turco ha informato Twitter che l’accesso sarà ripristinato a breve”. Lo ha annunciato in un tweet il proprietario del social network, Elon Musk, dopo il devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia e le restrizioni decise dalle autorità a seguito delle critiche al governo e della “disinformazione” che sarebbe stata diffusa tramite la piattaforma di microblogging. 

Prima del tweet di Musk, NetBlocks, un osservatorio internazionale specializzato che monitora l’accesso alla rete, aveva indicato che era in corso un blocco di Twitter da parte dei tre principali provider di internet del Paese, TurkTelekom, Turkcell e Vodafone. 

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Ucraina, Zelensky: “Zaporizhzhia bombardata con ferocia bestiale”

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(Adnkronos) – “Zaporizhzhia. In questo momento, un missile russo ha colpito un edificio a più piani. La Russia sta bombardando la città con una ferocia bestiale. Si spara sulle aree residenziali dove vivono persone comuni e bambini. Lo Stato terrorista cerca di distruggere le nostre città, il nostro Stato, il nostro popolo”. Così su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre è in corso a Zaporizhzhia un attacco russo.  

“Questo non deve diventare ‘un giorno come un altro’ in Ucraina o in qualsiasi altra parte d’Europa o del mondo. Il mondo ha bisogno di maggiore unità e determinazione per sconfiggere più rapidamente il terrore russo e proteggere le vite umane”, ha aggiunto.  

Il presidente ucraino ha visitato oggi a sorpresa la linea del fronte nei pressi di Bakhmut, la località nell’est del Paese sotto assedio dei russi da settimane. Lo ha reso noto il suo ufficio, secondo cui Zelensky “ha ascoltato le informazioni sulla situazione operativa e sul corso delle ostilità al fronte”. 

“Sono onorato di essere qui oggi, nell’est del Paese, nel Donbass, e di premiare i nostri eroi, di ringraziarvi, di stringere le vostre mani. Grazie perché proteggete lo stato, la sovranità e l’est dell’Ucraina”, ha detto ai militari.  

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Università, la classifica: La Sapienza prima al mondo in studi classici

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(Adnkronos) – Pubblicata l’edizione 2023 del report QS World University Rankings by Subject, la valutazione che analizza quest’anno 54 materie raggruppate in 5 ampie aree tematiche. In questo perimetro l’Università italiana “La Sapienza” si è classificata in tutte e 5 le aree e in 43 materie, ottenendo complessivamente un’ottima performance a livello mondiale, posizionandosi tra i primi 50 atenei al mondo in 7 materie e tra i primi 100 al mondo in 21 materie. QS Subject 2023 ha analizzato 16,4 milioni di articoli unici pubblicati tra il 2016-2020; 117,8 milioni di citazioni nel 2016-2021; 1594 istituzioni classificate in 54 materie raggruppate in 5 ampie aree tematiche (Arts Humanities, Engineering Technology, Life Sciences Medicine, Natural Sciences, Social Sciences Management).  

Il QS Ranking 2023 conferma La Sapienza prima al mondo nella materia “Classics and Ancient History”, con il punteggio di 98.7, e prima in Italia in ben due aree tematiche: “Arts & Humanities” e “Natural Sciences”, rispettivamente al 41° e 44° posto mondiale. L’Ateneo romano vanta inoltre 14 primati nazionali nelle seguenti materie: Classics & Ancient History (1), Archaeology (11), History of Art (17), Physics & Astronomy (35), Library & Information Management (43), History (49), Psychology (61), Statistics & Operational Research (fascia 51-100), Nursing (fascia 51-100), Theology, Divinity & Religious Studies (fascia 51-100), Anthropology (fascia 51-100), Development Studies (fascia 101-120), Biological Sciences (108), English Language & Literature (fascia 101-150).  

Novità della classifica 2023 è l’ingresso del subject “History of Art”, in cui La Sapienza è prima in Italia, al 17° posto mondiale. “Per la terza volta consecutiva – afferma la rettrice dell’università La Sapienza, Antonella Polimeni – gli studi classici della Sapienza hanno raggiunto il podio più alto nella classifica internazionale QS World University Rankings by Subject. Il ranking premia gli studi umanistici del nostro Ateneo, tra i quali il primo posto in Italia per Archaeology, History, Library & Information Management e History of Art, materia introdotta quest’anno per la prima volta”.  

“La Sapienza – osserva inoltre Polimeni – è tra le prime 50 università al mondo in materie, tra le quali Fisica-Astronomia e Diritto; ed è al primo posto in Italia in altrettante numerose discipline, come Psicologia, Statistica e Infermieristica. Un risultato che ci colloca tra i migliori atenei al mondo”.  

La classifica per materie elaborata da QS prende in considerazione i seguenti parametri: la reputazione accademica e quella tra le aziende basata sull’opinione di recruiter in tutto il mondo, le citazioni per paper, l’utilizzo dell’“H-Index” sulla prolificità e l’impatto delle pubblicazioni e l’International Research Network, percentuale di pubblicazioni su Scopus con co-autori internazionali previsto quest’anno per la prima volta per tutti i subject. 

TOR VERGATA – Entra per la prima volta tra i primi 30 atenei al mondo per Classic&Ancient History l’università di Roma Tor Vergata, secondo i risultati del QS World University Rankings by Subject 2023. L’ateneo romano recupera quindi 9 posizioni rispetto allo scorso anno per la storia antica, ma anche in Mathematics e Physics&Astronomy riesce a guadagnare terreno ponendosi rispettivamente alla posizione 106 e 144 in netto avanzamento rispetto al 2022 (129 e 151-200). 

L’Università di Roma Tor Vergata mantiene inoltre una sostanziale parità con la valutazione dello scorso anno nelle altre 15 subject, in cui la posizione di “Tor Vergata” rimane invariata, mantenendosi nei valori più alti dei ranking mondiali (tra i primi 300 e 400). Si tratta di Archaeology, Economics & Econometrics, Law, Engineering – Civil & Structural, Materials Science, Pharmacy & Pharmacology, Accounting & Finance, Biological Sciences, Engineering – Chemical, Engineering – Electrical & Electronic, Medicine, Chemistry, Computer Science & Information Systems, Modern Languages, Business & Management Studies. Per quanto riguarda le Broad Subject Area, “Tor Vergata” spicca per le Natural Sciences al 185mo posto. 

 

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Lavatrici e televisori, ripararli sarà un diritto in garanzia e anche dopo

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(Adnkronos) – Riparare le cose che non funzionano più diventa un diritto: fa bene sia all’ambiente che al portafoglio. La Commissione Europea ha presentato una proposta legislativa che mira a far sì che un maggior numero di prodotti venga riparato nell’ambito della garanzia legale e che i consumatori dispongano di opzioni più semplici ed economiche per riparare prodotti tecnicamente riparabili (come aspirapolvere o, presto, tablet e smartphone) quando la garanzia legale è scaduta o quando il bene non funziona più. La proposta introduce un nuovo ‘diritto alla riparazione’ per i consumatori, sia all’interno che all’esterno della garanzia legale.  

Nell’ambito della garanzia legale, i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione, tranne quando è più costosa della sostituzione. Oltre alla garanzia legale, i consumatori avranno a disposizione una nuova serie di diritti e strumenti per rendere la riparazione un’opzione facile e accessibile.  

Viene così introdotto il diritto per i consumatori di richiedere la riparazione ai produttori, per prodotti tecnicamente riparabili, come una lavatrice o un televisore. La legge garantirà che i consumatori abbiano sempre qualcuno a cui rivolgersi quando scelgono di riparare i loro prodotti, oltre a incoraggiare i produttori a sviluppare modelli di business più sostenibili. I produttori saranno inoltre obbligati ad informare i consumatori sui prodotti che sono obbligati a riparare da soli.  

Verrà creata una piattaforma di riparazione, online, per mettere in contatto i consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati nella loro zona. La piattaforma consentirà ricerche per posizione e standard di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità per i riparatori. Viene poi introdotto un modulo europeo di informazione sulla riparazione, che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore, portando trasparenza sulle condizioni e sul prezzo della riparazione, rendendo più facile per i consumatori confrontare le offerte dei riparatori. Verrà sviluppato uno standard di qualità europeo per i servizi di riparazione, per aiutare i consumatori a identificare i riparatori che si impegnano ad offrire una qualità superiore. 

Lo standard di ‘riparazione facile’ sarà aperto a tutti i riparatori dell’Ue disposti a impegnarsi a rispettare standard minimi di qualità, ad esempio in base alla durata o alla disponibilità dei prodotti. La proposta della Commissione dovrà ora essere negoziata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio. 

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Trump vuole lo show: “In tribunale in manette, se mi sparano vinco Casa Bianca”

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(Adnkronos) – ‘Voglio andare in tribunale in manette’. Così Donald Trump ha detto ai suoi consiglieri che non vuole nessun trattamento speciale se verrà incriminato dal procuratore Manhattan per il caso Stormy Daniels. Secondo quanto riferisce il Guardian, l’ex presidente vuole un vero e proprio show, vuole sfruttare al massimo, per fomentare la sua base elettorale, l’occasione di mostrarsi come vittima di una persecuzione politica. Anche a rischio di affrontare pericoli personali.  

Ai consiglieri ed al team legale che avanzano preoccupazioni per la sua sicurezza, Trump nel weekend ha più volte affermato di non aver paura che qualcuno possa sparargli. Anzi in questo caso diventerebbe “un martire” e, ha aggiunto, probabilmente vincerebbe di nuovo la Casa Bianca nel 2024.  

Così Trump da giorni insiste che vuole arrivare al tribunale newyorkese, in assetto da guerre da quando l’ex presidente ha esortato via social media i suoi a protestare contro il suo arresto che secondo i suoi calcoli sarebbe dovuto avvenire ieri, con le manette ai polsi. Per poi entrare e farsi prendere le impronte digitali e scattare le foto segnaletiche. 

Inoltre, spiegano ancora fonti vicine al tycoon, Trump non vuole mostrarsi debole, o addirittura un perdente, ‘loser’ – che è una delle offese che lui ama rivolgere agli avversari – ai suoi sostenitori, appellandosi al suo status di ex presidente per ottenere un trattamento di favore, come un video collegamento all’udienza, oppure l’arrivo da un ingresso dal retro del tribunale.  

Queste erano appunto le proposte avanzate dal suo team legale che, citando anche le preoccupazioni degli agenti del Secret Service che continuano a proteggere l’ex presidente, ha cercato di convincere Trump a consegnarsi in modo riservato, senza il clamore e l’enorme attesa che lui invece ha provocato con il suo post di sabato scorso.  

NUOVI GUAI SULLE CARTE SEGRETE: “INGANNO’ I SUOI AVVOCATI” – Intanto, con gli occhi di tutti puntati sul tribunale di Manhattan, emergono anche nuovi guai per l’ex presidente sul fronte dell’inchiesta sulle carte segrete portate via dalla Casa Bianca. L’ufficio del procuratore speciale che guida l’indagine, Jack Smith, infatti ha presentato ad un giudice federale prove del fatto che Trump avrebbe ingannato deliberatamente i suoi stessi avvocati sul materiale classificato che aveva trattenuto una volta finito il mandato da presidente, secondo quanto rivela Abc News. 

Secondo fonti informate sulle carte processuali, l’ufficio del procuratore Smith ha presentato queste prove che “l’ex presidente ha commesso violazioni criminali” per chiedere che non venga sospeso il segreto professionale invocato dagli avvocati di Trump. Così il giudice ha ordinato ad Evan Corcoran, uno degli avvocati del tycoon, di presentarsi di fronte al grand jury per testimoniare.  

Inoltre, all’avvocato è anche stato ordinato di consegnare una serie di documenti, tra i quali appunti, fatture e trascrizioni di audio, descritti come parte del presunto ‘schema criminale’ Trump.  

 

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Coronavirus

Droga sempre più ‘delivery’ e web, così cambia lo sballo post Covid

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(Adnkronos) – “Qualche mese fa mi ha telefonato una madre preoccupata per il figlio 15enne. Mi ha raccontato che il ragazzo prendeva allucinogeni e le aveva motivato questa scelta col fatto di aver letto numerosi articoli in cui c’era scritto che gli allucinogeni aumentano la plasticità cerebrale e vengono usati in modalità ‘microdosing'”, quantità piccole, “anche da persone importanti negli Usa. Aveva letto queste cose su Internet e poi era passato all’azione. Come capita con la cannabis, il messaggio che passa è: siccome queste sostanze possono essere terapeutiche, fanno bene e non male, e si costruisce una sorta di campagna alla fine della quale il prodotto va sul mercato e, se è legale o illegale, chi se ne frega”. Sono alcuni dei percorsi che portano verso il ‘mass market’ della droga.  

Dopo il Covid “è cambiato tutto”, racconta all’Adnkronos Salute Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento area dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, da anni al lavoro sul tema delle sostanze e delle dinamiche che portano al consumo. Per spiegare una di queste dinamiche parte dalla storia riportata dalla mamma di un adolescente. La pandemia ha ancora una volta inciso su scenari e meccanismi. “Anche il mercato delle droghe è molto cambiato: il ‘delivery’ delle sostanze è meglio organizzato di un tempo – evidenzia – Quando c’era il lockdown i venditori non potevano più” spacciare “nei luoghi di aggregazione, quindi si sono organizzati, hanno perfezionato qualcosa che già c’era, un servizio che un tempo era per il cliente di un certo tipo, la persona socialmente inserita e disposta a pagare di più, che si serve in privato e non in una piazza di spaccio. Quel servizio è stato perfezionato e adesso è più esteso”.  

Ed è poi “più facile acquistare prodotti in rete”, evidenzia Gatti. “E’ vero”, ammette, che sul web “c’è un lavoro di controllo e c’è il rischio che ti becchino. Però è anche vero che in un mare così grande di pesci ne passano cento”, per uno che si prende. “Contemporaneamente – aggiunge – notiamo che l’Europa sta diventando una destinazione sempre più importante di sostanze, è invasa da droghe e altre ne arriveranno”.  

“Da noi – rileva l’esperto – si sta diffondendo anche il consumo di crack. Una sostanza derivata dalla cocaina che ha un effetto devastante. Se non crolli fisicamente prima, il destino è un pericoloso stato di follia. Un incubo da cui è difficile uscire integri”. Alcune dinamiche c’erano anche prima del Covid, riflette Gatti: “Dopo la pandemia va considerato anche l’impatto dell’insicurezza sociale per tante persone. Non sono più gli anni spensierati dei ‘boomer’. C’è una specie di scollamento che favorisce situazioni di autocura. Alcuni fenomeni come il ‘chem sex’ sono segno di questa grande insicurezza: anche per fare cose normalmente piacevoli si sente il bisogno di additivi. Alterarsi in questo periodo difficile ad alcuni sembra essere una risposta, ed è pericoloso. Si aprono falle a vantaggio di mercati che diventano sempre più aggressivi”. 

Se “diminuiscono alcuni consumi e mode, attualmente tutto quello che può diventare sostanza psicoattiva – legale o illegale che sia – è potenzialmente oggetto di vendita e di consumo, legale o illegale che sia. Le persone sembrano improntate a fare questi consumi perché gli vengono proposti, non perché hanno bisogni particolari – continua Gatti – C’è chi lo fa per autocura, come detto, e c’è sempre l’emarginato e il deviato, ma il grosso dei consumi è di persone che pensano di fare un uso consapevole di qualcosa che gli piace e se la procurano. Quello che non è distribuito dal mercato illegale i ragazzi lo possono trovare anche in casa o sotto casa”.  

“Adeguarsi ai mercati in una sorta di conformismo” è qualcosa che, osserva il medico, “paghiamo a caro prezzo”. I numeri parlano. Oggi “c’è tanta gente che va nei Sert”, i servizi per le tossicodipendenze. “A Milano avremo un giro di persone che più o meno che si aggira sulle 10mila all’anno. Sono numeri che non fanno capire però che cosa c’è dietro. Perché quando le persone arrivano ai nostri servizi hanno già dei grossi problemi. Fra i nuovi arrivi del 2022, i numeri preponderanti sono tra i 18 e i 44 anni ma poi ci sono anche over 65 e altri nella fascia fra 55-64. Vediamo anche età abbastanza giovanili: il gruppo 18-24 è ben rappresentato ed è leggermente superiore ai 25-34enni ma direi che le età sono le più varie, abbiamo dai ragazzini agli anziani”. E c’è chi osserva che si è abbassata l’età in cui si comincia con la dipendenza.  

Gatti evidenzia che “un tempo il mercato degli stupefacenti vendeva a certe fasce di popolazione, ma il grosso ruotava intorno a quartieri a rischio, famiglie un po’ problematiche, persone un po’ devianti. Adesso non è più lì il cuore del problema: ci piace rappresentare i boschetti della droga, circondiamo le scuole di telecamere, ma in realtà il posto sicuro non c’è più”. Oggi “si può comprare dallo spacciatore, dall’amico che si mette in commercio. O sulla rete, dove con un minimo di preparazione si può trovare qualsiasi cosa, e non sai però se quella cosa ti arriva davvero o è altro, contraffatto. Poi c’è il giro delle ricette false per procurarsi farmaci che possono dare alterazione. Insomma, tutto cambia. E oggi si vende e si compra non più con i significati di 20-30 anni fa”.  

Per Gatti, contrastare questi fenomeni implica la necessità di “task force di esperti, modelli previsionali. Serve un lavoro più a lungo termine di strategia di comunicazione e interazione con la gente, che non stiamo facendo. Se negli Usa un tranquillante per animali chiamato xilazina (resistente tra l’altro ai trattamenti standard per l’inversione dell’overdose da oppioidi) viene usato per tagliare il fentanil illecito, con un impatto devastante, e lo si rileva in una quota crescente dei campioni di droga” che si intercettano, “il rischio che succeda anche qui in un mondo globalizzato c’è. E occorre prevedere e intervenire”. 

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Sostenibilità

Acea lancia campagna ‘Ogni Goccia D’Acqua’ per uso consapevole risorsa idrica

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(Adnkronos) – In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2023, il Gruppo Acea, primo operatore idrico in Italia, con oltre nove milioni di abitanti serviti tra Lazio, Toscana, Umbria, Molise e Campania, lancia ‘Ogni Goccia D’Acqua’, una campagna volta a diffondere a livello nazionale una cultura rispettosa della risorsa idrica, promuovendo comportamenti virtuosi per ridurre gli sprechi. La campagna è stata annunciata dall’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, in occasione del convegno ‘Aquae: la Terra ha sete di azioni concrete’, organizzato dall’Università degli studi di Roma ‘Foro Italico’ e tenutosi oggi presso la Biblioteca Nazionale con l’obiettivo di avviare un confronto tra istituzioni, aziende e ricercatori sui fenomeni legati al cambiamento climatico, sulla necessità di un nuovo approccio industriale e tecnologico nella gestione del servizio idrico in Italia. 

“Il problema della ridotta disponibilità della risorsa idrica, che ha già fatto sentire i suoi effetti in Europa – ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo Acea, Fabrizio Palermo – va affrontato strutturalmente a livello nazionale con soluzioni radicali di sistema. Il servizio idrico, infatti, è un processo industriale complesso che prevede elevati standard in termini di professionalità, tecnologie e capacità di investimenti. La frammentazione degli operatori, la vetustà delle reti, i livelli tariffari nazionali, tra i più bassi in Europa, che limitano gli investimenti, e gli iter di approvazione troppo lunghi, rappresentano le criticità principali da affrontare. In questo scenario, Acea è pronta a svolgere un ruolo rilevante, collaborando con le istituzioni e i settori produttivi per realizzare gli interventi necessari a rendere il sistema più efficiente, funzionale e sostenibile a servizio del Paese”.  

Il Gruppo Acea – fa sapere l’azienda – quotidianamente impegnato nell’azione di tutela della risorsa idrica, ha già adottato una strategia sostenibile ed efficiente per la gestione delle reti caratterizzata da un grande impegno nella riduzione delle perdite. A Roma, nel 2022, sono scese al 27%, rispetto alla media nazionale del 42%. Sul fronte delle infrastrutture è stato sbloccato il progetto del raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera, uno dei più grandi d’Europa, che permetterà la messa in sicurezza dell’approvvigionamento idrico del Lazio centrale e della Capitale. Con un investimento di 1,2 miliardi di euro, il progetto rappresenta l’opera più importante a livello nazionale nel settore idrico. L’area del cantiere sarà equivalente a 17 campi da calcio, il volume degli scavi superiore al volume del Colosseo, il peso dell’acciaio utilizzato equivalente a quello di nove torri Eiffel.  

Sempre nel settore idrico, sono stati approvati 24 progetti in risposta ai bandi del Pnrr, per circa 560 milioni di euro. Gli interventi riguarderanno le reti di adduzione e distribuzione, il recupero delle perdite e il trattamento dei fanghi di depurazione nel territorio di Roma e della sua area metropolitana, ma anche in Toscana, Umbria e Campania. Le iniziative del Gruppo Acea, per la Giornata Mondiale dell’Acqua, puntano a raggiungere anche i giovani con seminari dedicati al risparmio idrico.  

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Sostenibilità

Rdr: “Nella manutenzione predittiva soluzione per ridurre gli sprechi idrici”

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(Adnkronos) – “I sistemi di manutenzione predittiva che stiamo testando nelle operazioni di efficientamento di alcuni impianti idrici sul territorio italiano si stima possano restituirci un’attendibilità che va oltre il 50% nell’individuazione di avarie sulla rete. Una soluzione che quando sarà a pieno regime ci darà la possibilità di prevenire disservizi e soprattutto abbattere gli sprechi di una risorsa come l’acqua, sempre più scarsa e preziosa”. In occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, Alessandro Di Ruocco, presidente di Rdr Spa Società Benefit, azienda di Torre del Greco (NA), quarto operatore italiano nel settore del Ciclo Integrato delle Acque (270 dipendenti, 50 milioni di fatturato), pone l’attenzione sulla manutenzione predittiva quale possibile soluzione di lungo periodo a contrasto della siccità.  

Una tecnologia innovativa che Rdr sta testando negli interventi di manutenzione e costruzione di diversi impianti sul tutto il territorio nazionale, attraverso lo sviluppo di un proprio sistema di monitoraggio e predizione di eventi potenzialmente dannosi a carico di sistemi di sollevamento e pressurizzazione, e che si sta dimostrando molto efficace nell’ anticipare le avarie prima che le stesse si verifichino, riducendo le possibilità di disservizio e gli eventuali tempi di ripristino delle condizioni di regolare esercizio.  

“Tra i lunghi periodi di siccità e le improvvise precipitazioni una rete idrica datata come quella italiana (il 60% ha più di 30 anni e il 25% oltre 50 anni) è messa costantemente a dura prova – dichiara Alessandro Di Ruocco, presidente Rdr – Intervenire in maniera predittiva su questi impianti, grazie anche alle misure previste dal React Ue e Pnrr, ci permette di dare una soluzione di lungo termine al problema. Per fare ciò serve agire però in maniera sinergica e strutturata tra tutti gli operatori della filiera, superando l’elevata frammentazione e la scarsa industrializzazione che caratterizza oggi gran parte delle gestioni del servizio idrico italiano. Per proporre soluzioni innovative gli operatori devono essere robusti, strutturati, con capacità di investimento, ma soprattutto attenti alla sostenibilità, invece, ci sono ancora troppe gestioni in house di società controllate dai Comuni, in particolare quelli più piccoli, che faticano a fare debito per finanziare i necessari investimenti di efficientamento. In questo senso Rdr è stata, la prima nel suo settore a trasformare il proprio statuto in Società Benefit, monitorando il nostro impatto sociale e ambientale, ma soprattutto lavorando per sviluppare soluzioni sostenibili e innovative, vogliamo diventare un modello di riferimento per la filiera, affinché si inneschi un cambiamento virtuoso a beneficio di tutte le comunità e del pianeta”. 

Il sistema di manutenzione predittiva che Rdr sta testando, non si limita a verificare le condizioni di funzionamento della macchina, ma anche lo stato di efficienza ed il rendimento complessivo del sistema monitorato, consentendo all’utente di avere a disposizione uno strumento per effettuare un prima e rapida diagnosi energetica ed il riconoscimento di un eventuale mutamento delle condizioni di esercizio esterne rispetto all’impianto, non rilevabili tramite una attività manutentiva tradizionale. Insieme alla manutenzione predittiva Rdr sta, inoltre, sperimentando l’utilizzo della tecnologia Vr per simulare un intervento: grazie alla realtà aumentata il personale impiegato nelle operazioni potrà quindi studiare tutte le condizioni che potrebbero verificarsi e pianificare le migliori strategie risolutive.  

“Investire in innovazione significa anche far crescere le competenze del nostro personale, soprattutto in un momento in cui la manodopera specializzata è sempre più carente – aggiunge Luca Serena, ad di Rdr – Con l’accelerazione innescata dal Pnrr, i bandi React Ue e i tempi strettissimi legati alle date di finalizzazione dei progetti, uno dei problemi principali per il nostro settore è diventato proprio quello di trovare personale. Per fronteggiarlo Rdr sta portando avanti con gli Its una serie di percorsi per la formazione lavoro e lo sviluppo di competenze specialistiche nel campo dell’elettromeccanica. Una soluzione che ci ha permesso negli ultimi mesi di formare in azienda quattro ragazzi tra i 18 e i 19 anni neodiplomati a luglio 2022 all’Istituto Statale Cristoforo Colombo, prossimi all’apprendistato”. 

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Sanpellegrino, in 5 anni risparmiati 295 mln litri di acqua nei processi produttivi

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(Adnkronos) –
Risparmiati 295 milioni di litri d’acqua nei processi produttivi negli ultimi 5 anni, un quantitativo pari a quello necessario per riempire 118 piscine olimpioniche, grazie a progetti per la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dell’acqua impiegata in tutte le attività produttive. Un traguardo raggiunto da Sanpellegrino, azienda di riferimento nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, grazie ad una gestione responsabile e sostenibile della risorsa idrica e reso noto in occasione del World Water Day 2023, che ha quest’anno come tema centrale ‘Accelerare il cambiamento’ per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. 

Il World Water Day di quest’anno è anche l’occasione per annunciare un nuovo traguardo raggiunto dal Gruppo: lo stabilimento di Acqua Panna a Scarperia (FI) ha conseguito la certificazione Aws (Alliance for Water Stewardship), uno standard riconosciuto a livello internazionale per la gestione sostenibile dell’acqua come risorsa condivisa nel mondo, che attesta il rispetto del bilancio idrico, la condivisione di conoscenze e la collaborazione con il territorio per preservare e migliorare la qualità dell’acqua disponibile. Il riconoscimento ottenuto da Scarperia arriva dopo quello conseguito dal sito produttivo di Ruspino, dove si imbottiglia l’acqua S.Pellegrino, ed è un importante passo avanti nel progetto complessivo del Gruppo, che prevede di ottenere entro il 2025 la certificazione di tutti gli stabilimenti in Italia, compresi il sito di Levissima a Cepina Valdisotto (SO) e quello di San Giorgio in Bosco (PD).  

Sanpellegrino ha, inoltre, avviato collaborazioni con le comunità locali e con le realtà presenti sul territorio dove sono presenti i suoi siti produttivi per identificare e sostenere una serie di progetti con i quali contribuire in modo concreto a rigenerare i cicli idrologici di queste zone. In provincia di Bergamo, dove nasce l’acqua S.Pellegrino, verrà sviluppato, in collaborazione con il Comune di San Pellegrino Terme e Uniacque, un progetto per realizzare un sistema filtrante in grado di trattare la torbidità delle acque captate che, in occasione di precipitazioni intense, rende le sorgenti di Nossana e Boione temporaneamente inutilizzabili per l’approvvigionamento idrico dell’area. La fonte Nossana è, infatti, la più importante della provincia di Bergamo e una delle principali della Lombardia con oltre 300mila persone servite. La rigenerazione dell’acqua sorgiva, che coinvolge un volume di acqua pari a 3,8 milioni di metri cubi, oltre a garantire un approvvigionamento idrico affidabile, eviterà quindi di effettuare prelievi aggiuntivi di acqua di falda. 

A Cepina Valdisotto (SO), dove è presente il sito produttivo di Levissima, è in programma un intervento di recupero dei pendii boschivi danneggiati dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha distrutto 140 ettari di foresta, esponendo il versante al rischio di dissesto idrogeologico. Gli interventi prevedono la rimozione degli alberi sradicati, attività di rimboschimento e opere di bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Il ripristino delle aree boschive permetterà di ridurre il ruscellamento (runoff) delle acque, di aumentare la capacità di ricarica delle falde sotterranee e di adottare misure per contrastare l’infestazione da coleotteri, che hanno proliferato a causa della marcescenza degli alberi caduti. Queste iniziative, realizzate insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio forestale dell’Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, contribuiranno a proteggere la biodiversità della zona aumentando la capacità di assorbimento di CO2 del bosco.  

In Toscana verrà sviluppato, insieme a Publiacqua, un progetto per il potenziamento della fornitura idrica dell’acquedotto pubblico nel Comune di Barberino del Mugello, territorio di grande valore naturalistico che dà origine ad Acqua Panna. Per far fronte alla storica difficoltà di garantire l’approvvigionamento idrico alle frazioni di Santa Lucia e Monte di Fò, verrà collegata all’acquedotto pubblico un’ex sorgente di proprietà di Sanpellegrino, denominata ‘Voltone’, che attualmente non viene utilizzata. Sanpellegrino realizzerà la condotta di allacciamento, e garantirà la manutenzione periodica dell’opera. Tutti i progetti saranno misurati attraverso la metodologia Volumetric Water Benefit Accounting (Vwba) del World Resources Institute, e un comitato esterno analizzerà la rilevanza e la sostenibilità delle iniziative e darà un feedback sul contributo dato nell’affrontare le sfide e le opportunità locali.  

“Condividiamo appieno l’appello ad ‘accelerare il cambiamento’ del World Water Day, perché pone l’accento sull’urgenza di agire per la salvaguardia di una risorsa fondamentale per l’uomo e per l’ambiente, che oggi, a causa di una serie di fattori naturali e umani, è sempre più a rischio. Abbiamo quindi deciso di ampliare la portata delle nostre azioni e accelerare la loro realizzazione – ha dichiarato Fabiana Marchini, responsabile sostenibilità del Gruppo Sanpellegrino – Siamo fermamente convinti che le sfide più grandi del pianeta siano strettamente legate tra di loro, e proprio per questo abbiamo scelto di adottare un approccio che ci permetta di contribuire a contrastare il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità in modo integrato. È in questa prospettiva che va letto il nostro impegno per una gestione responsabile e sostenibile dell’acqua attraverso progetti di ampio respiro che mirano a prendersi cura delle aree naturali e dei bacini idrici correlati e a rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi dei territori in cui siamo presenti”. 

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Meloni alla Camera, polemica con opposizioni: “Dette falsità, su Cutro calunnie”

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(Adnkronos) – “Ho sentito una grande quantità di cose false, la considero una buona notizia, perché quando si ha bisogno di dire cose non vere non si ha molto da dire su quello che è vero”. A dirlo, dopo gli interventi in Aula dalla mattinata, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla Camera in vista del Consiglio europeo. “Dall’inizio del mio mandato – ha continuato la premier – l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare. Siamo stati lasciati soli a fare questo lavoro, delle volte al di fuori dei confini nazionali, e raccontare al cospetto del mondo che lasceremmo bambini morire nel Mediterraneo e davanti alle coste calabresi è una calunnia non nei confronti del Governo, nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle Forze dell’Ordine che stanno facendo sacrifici enormi, nei confronti del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle Forze dell’ordine che non salverebbero bambini – chiede – perché gli dà questa indicazione il Governo? È una mancanza di rispetto anche verso di loro”.  

”Il governo non ha mai negato la segnalazione di Frontex, abbiamo sempre detto che la segnalazione di Frontex era una segnalazione di polizia: era la segnalazione della presenza di una nave ma non della situazione di difficoltà della nave. Evidentemente è la vostra versione che non torna, non la nostra…”. Basta, chiede Meloni, ”dire falsità”. 

”Noi siamo quelli ad oggi che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati – afferma ancora la premier -smontano una certa propaganda e ci viene riconosciuto anche dalla Commissione Europea”. 

“L’unico modo possibile per impedire tragedie come quelle di Cutro – aggiunge – è fermare le partenze illegali. E questo è esattamente il lavoro che il governo sta cercando di fare con un piano articolato rispetto al quale non mi sembrano chiare le alternative proposte…”.  

“Non possiamo accettare che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa. Sicuramente il Regolamento di Dublino va rivisto – afferma quindi Meloni -, ma non è una soluzione per l’Italia. Credo che serva un approccio più globale, penso che non possa prescindere da una cooperazione con i Paesi africani”.  

Sulle soluzioni del governo per fronteggiare l’emergenza migranti, l’Aula rumoreggia. E la premier sbotta: “E va bene, non gli piace il piano Mattei, non vogliono investire in Africa…”.  

Sul blocco navale, continua quindi la premier, “non ho cambiato idea, lavoro per una missione europea che blocchi le partenze in accordo con le autorità nord africane, portando cooperazione allo sviluppo, investimenti, lavoro, formazione”. 

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Economia

Compagnone (Mpa): “Affrontare siccità con risparmio, riduzione e riuso”

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(Adnkronos) – “L’emergenza siccità, argomento di grande attualità a livello nazionale, va affrontata con il sistema delle 3 R: Risparmio, riduzione e riuso”. Lo dice in una nota il senatore Giuseppe Compagnone, consulente dell’assessorato regionale siciliano Acqua, rifiuti ed energia retto dall’onorevole Roberto Di Mauro “Le tre R – spiega Compagnone – sono le iniziali di risparmio dell’acqua, che spetta ai cittadini mediante buone pratiche; riduzione delle perdite e riuso dei reflui che, invece, spettano alle istituzioni”.  

“Le perdite nelle reti – prosegue il senatore Compagnone – sono stimate intorno al 40% circa della risorsa idrica. In questo senso, dunque, è fondamentale un’adeguata gestione e manutenzione delle reti, degli invasi e delle dighe rispetto alla dissalazione, che, invece, oltre ad avere un costo elevato, produce inquinamento”. “Le azioni della Regione Siciliana – continua- sono indirizzate alla riduzione delle perdite, attraverso una corretta gestione delle ATI e grazie alla manutenzione straordinaria delle reti e delle dighe, che in Sicilia sono addirittura 32”.  

“Un lavoro intelligente e, soprattutto, utile può essere svolto attraverso il riuso delle acque reflue, che garantiscono una portata costante e conosciuta dagli stessi comuni e che grazie alla norma approvata nella precedente amministrazione regionale, proprio su mia proposta, permetterà alle ATI ( unione dei Comuni ) di presentare progetti per la costruzione di impianti di ‘affinamento’ finanziati dalla Comunità europea”. “Quest’ultimi – spiega infine Compagnone- potranno garantire una costante offerta di acqua per l’agricoltura, l’industria e per i vari usi civici e permetteranno di risparmiare ingenti quantità d’acqua potabile che serve ai cittadini”.  

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