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Esteri

Terremoto in Ecuador, almeno 15 morti

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Sono salite a 15 le vittime del terremoto di magnitudo 6,8 che ha colpito l’Ecuador e il vicino Perù. Il Servizio geologico degli Stati Uniti ha dichiarato che il sisma ha colpito la regione costiera di Guayas in Ecuador, con l’epicentro a circa 80 chilometri a sud di Guayaquil, la seconda città più grande dell’Ecuador. Il sisma ha avuto una profondità di circa 66 chilometri, ha dichiarato l’USGS.

Il segretariato ecuadoriano per la Gestione dei rischi ha riferito che sono quasi 400 le persone rimaste ferite. La maggior parte delle persone ha perso la vita nella provincia di El Oro, mentre si sono registrate vittime anche ad Azuay, sugli altopiani andini, come riporta il quotidiano ecuadoriano El Comercio.

Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha invitato alla calma e si è recato nelle province più colpite di El Oro e Azuay, dove ha visitato tra l’altro un ospedale. In Perù, il primo ministro Alberto Otárola ha dichiarato che una bambina è morta dopo il crollo della sua casa nella regione di Tumbes, al confine con l’Ecuador.

I due Paesi si trovano nell’Anello di fuoco del Pacifico, un’area segnata da sconvolgimenti sismici con circa 128 vulcani attivi.

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Usa, Biden firma legge aumento tetto debito: scongiurato default

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La legge è il risultato dell'accordo di compromesso raggiunto lo scorso weekend dal presidente e lo speaker repubblicano McCarthy

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Joe Biden ha firmato oggi la legge che sospende il tetto del debito fino al primo gennaio 2025, scongiurando così il default che gli Stati Uniti avrebbero rischiato a partire da lunedì. La legge è il risultato dell’accordo di compromesso raggiunto lo scorso weekend dal presidente e lo speaker repubblicano Kevin McCarthy ed è stata approvata a tempo record da Camera e Senato per permettere a Biden di firmare prima della scadenza di lunedì.

In un discorso alla nazione ieri dallo Studio Ovale, Biden ha detto che “se non avessimo raggiunto un accordo, c’erano voci estremiste che minacciavano di portare l’America, per la prima volta nei nostri 247 anni di storia, verso il default”. “Niente sarebbe stato più irresponsabile, niente più catastrofico”, ha aggiunto il presidente che ha poi apprezzato lo sforzo bipartisan per arrivare all’intesa.

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Taiwan, sfiorata collisione tra navi Usa e Cina nello stretto

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La nave cinese avrebbe accelerato tagliando di fronte alla prua del cacciatorpediniere USS Chung-Hoon

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Sfiorata una collisione tra una nave militare cinese e un cacciatorpediniere Usa nello stretto di Taiwan. Lo riporta il sito canadese Global News, che aveva un giornalista a bordo della fregata canadese che partecipava alla missione congiunta con gli Usa nelle acque del Mar meridionale cinese. Secondo la ricostruzione del sito, la nave cinese ha accelerato tagliando di fronte alla prua del cacciatorpediniere USS Chung-Hoon, con una manovra che il comandante della nave canadese HMCS Montreal, ha definito “non professionale”.

Quando la nave cinese ha variato la sua rotta ha notificato alla nave Usa di spostarsi per evitare la collisione, a questo punto gli americani a loro volta avrebbero chiesto ai cinesi di allontanarsi, alla fine hanno dovuto cambiare rotta per evitare la collisione. Per il comandante canadese, capitano Paul Mountford, l’incidente è stato “chiaramente provocato dai cinesi”. “Il fatto che sia stato annunciato via radio mostra chiaramente che fosse intenzionale”, ha aggiunto.

Un conflitto nello stretto di Taiwan sarebbe “devastante”. E’ il monito ribadito dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, intervenuto al Shangri-La Dialogue, conferenza sulla sicurezza in corso a Singapore. “La sicurezza delle rotte commerciali e delle catene di approvvigionamento globali dipende da questo. Così come la libertà di navigazione in tutto il mondo. Non commettete errori: un conflitto nello Stretto di Taiwan sarebbe devastante”, ha avvertito con un messaggio alla Cina, che vorrebbe riunificare l’isola alla madrepatria.

Gli Stati Uniti sono “determinati” a mantenere la pace e la sicurezza nell’area, ha poi assicurato Austin, “così come un certo numero di altri Paesi in tutto il mondo, il cui numero continua a crescere”. Ma poi il capo del Pentagono – che il ministro della Difesa cinese Li Shangfu ha rifiutato di incontrare in un bilaterale – si è detto “profondamente preoccupato” che Pechino “non sia disposta a impegnarsi più seriamente per migliorare i meccanismi di gestione delle crisi”.

“Per i leader responsabili della difesa, il momento giusto per parlare è sempre, il momento giusto per parlare è sempre e il momento giusto per parlare è adesso”, ha scandito Austin.

Pechino replica al segretario alla Difesa degli Stati Uniti accusandolo di “distorcere i fatti” sullo status di Taiwan, di cui Washington sostiene di voler difendere “la libertà”. Parlando allo Shangri-La Dialogue, dove è intervenuto anche il capo del Pentagono, il capo di Stato maggiore aggiunto della Commissione militare centrale cinese, il generale Jiang Jianfeng ha detto: “I commenti degli Stati Uniti su Taiwan ignorano i fatti, distorcono la verità e sono completamente sbagliati”.

Austin, ha continuato nella sua reprimenda, “cerca di sottrarsi al principio di ‘una sola Cina'”, in base al quale Pechino rivendica la completa sovranità su Taiwan, “una parte sacra e inalienabile del territorio cinese”. “Questo principio raccoglie il consenso della comunità internazionale. È l’aspirazione comune e la sacra responsabilità di tutto il popolo cinese, compresi i nostri compatrioti di Taiwan, di completare la riunificazione della madrepatria ” , ha concluso Jiang.

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Usa, rifiutava cure per la tubercolosi: arrestata

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La donna è stata costretta a isolamento in carcere, potrà tornare libera solo se accetterà di curarsi

Negli Usa, a Tacoma nello stato di Washington, una donna affetta da tubercolosi è stata arrestata dopo avere rifiutato per oltre un anno di sottoporsi a cure o isolamento. V.M., queste le iniziali con cui viene identificata nei documenti del tribunale, è stata assegnata a una stanza a pressione negativa, appositamente attrezzata per l’isolamento, i test e il trattamento, nel carcere della contea di Pierce, secondo quanto riferito dal dipartimento sanitario citato dai media locali. Per lei la libertà può ancora essere un’opzione, ma soltanto se accetterà di curare l’infezione.

Il dipartimento sanitario spiega che, negli ultimi vent’anni, questo è il terzo caso in cui è stato necessario un ordine di tribunale per costringere una persona alle terapie. Al momento le accuse a carico di V.M. non hanno carattere penale. L’ordinanza con cui il tribunale ne ha autorizzato l’arresto indica che la donna sarà tenuta in quarantena per non più di 45 giorni, o anche per un tempo inferiore nel caso in cui i test stabilissero che non rappresenta più una minaccia per la salute pubblica.

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Ucraina, Prigozhin contro soldati russi: “Minano retrovie Bakhmut, azione contro di noi”

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Il leader di mercenari: "Non sarebbe stato necessario sistemare questi esplosivi come deterrenza per il nemico"

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Il comandante dei mercenari della Wagner Evgheny Prigozhin accusa le forze regolari russe di aver lasciato mine sui corridoi aperti per uscire da Bakhmut, la città controllata da Mosca circondata da militari ucraini. I mercenari della Wagner hanno quasi completato il ritiro da Bakhmut, lasciando le postazioni alle forze regolari russe. Ma sono stati scoperti una decine di siti minati, con centinaia di mine anti carro, nelle retrovie. Su richiesta di spiegazioni della Wagner, il ministero della Difesa a Mosca si è limitato a dire che si è trattato di un ordine dei superiori.

“Non sarebbe stato necessario sistemare questi esplosivi come deterrenza per il nemico dato che si tratta di retrovie. Possiamo quindi ipotizzare che sono stati sistemati contro le unità avanzate della Wagner”, ha aggiunto Prigozhin, precisando che nessuna mina è esplosa e nessuno è rimasto ferito.

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Usa, Bibbia vietata in scuole Utah: “Contiene volgarità e violenza”

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Il provvedimento a seguito della denuncia del genitore di un alunno secondo il quale il libro sacro non contiene "valori seri per i minori, perché è pornografica"

Bibbia vietata nello Utah. Il distretto scolastico di Davis, nello Stato americano, ha bandito il testo sacro nelle scuole elementari e medie perché contiene “volgarità e violenza non adatte agli studenti più giovani”. Il provvedimento fa seguito alla denuncia del genitore di uno degli alunni, che secondo il quotidiano Salt Lake Tribune si era lamentato del fatto che la Bibbia di Re Giacomo “non contenga valori seri per i minori, perché è pornografica secondo la nostra nuova definizione”.

L’anno scorso l’amministrazione repubblicana dello Utah aveva approvato una legge che bandisce i libri “pornografici o indecenti” dalle scuole. La maggior parte dei libri vietati finora riguardano argomenti come l’orientamento sessuale e l’identità. I divieti su alcuni libri ritenuti offensivi sono in vigore anche in altri Stati americani, come Texas, Florida, Missouri e Carolina del Sud.

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Biden troppo ‘vecchio’? Polemiche su età presidente dopo caduta in Colorado

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Ma non è il leader più anziano al mondo: ecco la classifica

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Joe Biden è troppo ‘vecchio’ per fare il presidente? E per ricandidarsi? Si riaccende il dibattito sull’età del leader americano, 80 anni, dopo la nuova caduta di due giorni fa durante la cerimonia di consegna dei diplomi ai nuovi cadetti della U.S. Air Force Academy di Colorado Springs. In realtà, secondo un rapporto del Pew Research Center (Prc), basta dare uno sguardo altrove per capire che Biden non è il leader più anziano al mondo, ma si trova in buonissima compagnia.

A guidare la classifica dei leader ‘più vecchi’ – nessuno dei quali governa comunque un Paese così come grande come gli Stati Uniti – c’è infatti il 90enne presidente camerunese Paul Biya, di ben 10 anni più anziano di Biden. Dietro a Biya, si trova il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmud Abbas, 88 anni. Medaglia di bronzo per il re Salman dell’Arabia Saudita, con 87 anni. Quarto posto per re Harald V di Norvegia, 86 anni, seguito dal coetaneo emiro del Kuwait Nauaf al-Ahmed al-Sabah, dal leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, che ha appena compiuto 84 anni, dalla regina Margherita di Danimarca, 83 anni e dal presidente irlandese Michael Higgins, 82 anni.

Il Prc rivela che la maggior parte dei leader internazionali hanno tra i 50 e i 60 anni, mentre il 18% di loro ha circa 40 anni. Sempre il 18% dei leader ha circa 70 anni, mentre i ‘vecchietti’ come Biden, che superano gli 80 anni, costituiscono il 5%.

L’età di Biden è sempre stata oggetto di discussione, sin dalla sua elezione nel novembre 2020, quando, a 78 anni, è diventato il presidente americano più anziano di sempre. I sondaggi indicano che la maggioranza degli americani è preoccupata riguardo la sua età e lo considera inadatto alla carica che ricopre. Dopo l’episodio di ieri, l’ex presidente americano, Donald Trump, che tra qualche giorno compirà 77 anni e che si è ricandidato anche lui, ha ironizzato, definendo l’episodio “una cosa da pazzi”. Nonostante le critiche ricevute e l’ironia diffusa sui media, Biden ha intenzione di presentarsi alle presidenziali del 2024, quando avrà 82 anni. Se dovesse ottenere un altro mandato, resterebbe alla Casa Bianca fino a 86 anni.

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Ucraina, Zelensky: “Pronti a controffensiva, avrà successo”

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"Non so quanto ci vorrà, può andare in molti modi completamente diversi, ma ce la faremo", ha assicurato il leader ucraino

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L’Ucraina è pronta a lanciare la controffensiva per riconquistare i territori occupati dai russi. Lo ha confermato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista al Wall Street Journal: “Crediamo con forza che avremo successo. Non so quanto ci vorrà, per essere onesti può andare in molti modi, completamente diversi. Ma ce la faremo e siamo pronti”.

Già ieri, nel corso di una conferenza stampa con il presidente Alan Karis, Zelensky aveva assicurato che il risultato della controffensiva dovrebbe essere la liberazione dei territori ucraini e, quando accadrà “lo capirete”. “Questo non è un film, è difficile per me dire come sarà la controffensiva. La cosa principale è che la Russia lo vede, e non solo lo vede, ma lo sente – ha affermato – La liberazione dei nostri territori ci sarà e sarà il risultato della controffensiva. Quando succederà, capirete che sta succedendo”.

L’Indonesia propone un piano di pace per l’Ucraina, che prevede la creazione di una zona smilitarizzata e un referendum sotto l’egida delle Nazioni Unite nei territori ‘contesi’. Nel suo intervento al Shangri-La Dialogue, conferenza sulla sicurezza in corso a Singapore, il ministro della Difesa di Giacarta, Prabowo Subianto, ha parlato di un piano in più punti che prevede un cessate il fuoco “sulle posizioni attuali di entrambe le parti in conflitto” e la creazione di una zona demilitarizzata con un ritiro di 15 chilometri dalle posizioni avanzate di ciascuna parte.

La zona demilitarizzata dovrebbe essere osservata e monitorata da una forza di pace dispiegata dalle Nazioni Unite, ha detto, aggiungendo che dovrebbe essere indetto un referendum dell’Onu “per accertare oggettivamente la volontà della maggioranza degli abitanti delle varie aree contese”. “Propongo che il Shangri-La Dialogue trovi una modalità di… dichiarazione volontaria che solleciti sia l’Ucraina che la Russia ad avviare immediatamente i negoziati per la pace”, ha dichiarato Prabowo.

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Debito Usa, Biden: “Con accordo su tetto evitato collasso economico”

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"Nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva, ma il popolo americano ha avuto quello di cui aveva bisogno", ha detto il presidente americano

“Era cruciale raggiungere un accordo” sul debito Usa e il via libera del Congresso “è una buona notizia per il popolo americano”. “Nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva, ma il popolo americano ha avuto quello di cui aveva bisogno. Abbiamo evitato una crisi economica ed un collasso economico”. Così, nella notte, in una dichiarazione dallo Studio Ovale della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato l’accordo sul debito approvato prima della Camera e poi dal Senato e che lui firmerà oggi.

Biden ha lodato lo speaker della Camera Kevin McCarthy, con cui nelle settimane scorse aveva avuto duri negoziati, conclusi con un’intesa nella notte tra sabato e domenica scorsi. “Lui e io e i nostri team siamo riusciti a metterci d’accordo e a portare a termine le cose – ha riconosciuto il presidente – Siamo stati diretti l’uno con l’altro, completamente onesti l’uno con l’altro, rispettosi l’uno dell’altro. Entrambe le parti hanno operato in buona fede, entrambe le parti hanno mantenuto la parola data”.

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Scontro tra treni in India, 288 morti e oltre 900 feriti

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L'incidente nello stato orientale di Odisha. Il bilancio delle vittime è destinato a salire ancora

Si aggrava il bilancio dello scontro fra due treni avvenuto ieri in India, nello stato orientale di Odisha. Secondo fonti locali, i morti sono saliti a 288, mentre i feriti sono oltre 900 e il bilancio, secondo il chief secretary dello stato (la massima autorità civile) Pradeep Jena il bilancio è destinato a salire ancora.

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso il proprio dolore, rivolgendo la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. “Sono in corso operazioni di soccorso sul luogo dell’incidente e viene fornita tutta l’assistenza possibile alle persone colpite”, ha twittato Modi. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.

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India, scontro tra treni: 50 morti e centinaia di feriti

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I soccorritori sono al lavoro per liberare centinaia di persone rimaste intrappolate tra le lamiere

Terribile incidente ferroviario in India, nello Stato dell’Odisha orientale, in seguito allo scontro tra due treni. Cinquanta morti e tra 300 e 400 feriti, secondo le prime notizie, riportate dai media locali. Ma il bilancio è ancora provvisorio.

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso il proprio dolore, rivolgendo la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. “Sono in corso operazioni di soccorso sul luogo dell’incidente e viene fornita tutta l’assistenza possibile alle persone colpite”, ha twittato Modi. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.

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