Politica
Elezioni europee, Italia divisa sui social: fiducia al Nord...
Elezioni europee, Italia divisa sui social: fiducia al Nord e al Centro ma Ue non conquista il Sud
Lo studio Vis Factor per l'Adnkronos: economia, lavoro, ma anche trattori e Ilaria Salis tra le 'parole più ricorrenti'. Brunetti: "Indicazioni utili per i partiti in vista del voto di giugno"
Italia divisa sull'Europa, tra fiducia e diffidenza, rabbia e preoccupazione. E' la fotografia scattata in esclusiva per l'Adnkronos da Vis Factor tramite Human, piattaforma di web e social listening sviluppata a partire dal 2018 da un team interamente italiano con algoritmo a base semantica italiana. Il 54,52% degli italiani esprime sui social network in prevalenza un sentiment positivo nei confronti dell'Europa, contro il 45,48% che la guarda con sospetto e attacca in Rete. Le emozioni che emergono dalle conversazioni sui social sono in prevalenza fiducia (31%), preoccupazione (24%) e rabbia (9%). Ma c'è anche un 17% di indifferenti.
Dell'Europa si dibatte maggiormente su Instagram (45,3%), ma anche su Facebook (30,1%) e su X (24,6%). Il tema interessa più gli uomini (61,9%) che le donne (38,81%). Chi mostra un giudizio favorevole sostiene che l'economia è in ripresa ed è cautamente ottimista verso il futuro, inoltre mostra fiducia nelle istituzioni europee. I critici sono invece preoccupati per il ruolo dell'Europa nello scacchiere internazionale, oltre che per l'immigrazione e la sicurezza.
L'Italia verso le elezioni europee: l'analisi social - Ecco il report
Tra i concetti più citati in relazione all'Europa svettano le elezioni europee, il caso Ilaria Salis, la protesta dei trattori. Ma sui social si dibatte anche di green deal, di politiche europee e di banche centrali, con tutte le critiche del caso.
E' interessante tuttavia notare che l'Italia è spaccata sostanzialmente in due sulla visione di Europa: infatti al Centro e, soprattutto, al Nord, prevale nettamente un sentiment positivo. Al sud e sulle isole, invece, negativo. Nel dettaglio, l'analisi realizzata da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, ha preso in considerazione le differenti circoscrizioni elettorali che andranno al voto a giugno per il rinnovo del Parlamento europeo. Ecco quanto emerge riguardo alla visione di Europa: il sentiment positivo si attesta al Nord Ovest al 65,05%, al Nord Est 62,88%, al Centro 57,12%. Di segno opposto, dunque pollice verso, per le isole -52,84% negativo- e Sud, 57,43% negativo.
Il Nord 'chatta' di economia, il sud parla di lavoro
Anche i temi più dibattuti all'interno di ogni circoscrizione sono differenti, con l'economia a farla da padrona al Centro e al Nord e il lavoro che polarizza le conversazioni sui social nel Meridione. Per quanto riguarda il Nord est, online si parla di Europa in relazione a economia (31,16%), immigrazione (19,13%), lavoro (18,34%). Al Nord ovest di economia (27,56%) sanità (20,39%) e ambiente (17,14%). Al Centro di economia (29,33%), infrastrutture (19,87%) e ambiente 18,11%). Al Sud lavoro (30,24%), economia 22,55%), Mezzogiorno (16,11%). Sulle isole di infrastrutture (27,14%), lavoro (24,32%), economia (20,11%).
“Le conversazioni social analizzate riflettono l'incertezza economica globale, con preoccupazioni per l'inflazione, il costo della vita e il futuro del lavoro - la lettura di Tiberio Brunetti, imprenditore, analista politico e fondatore di Vis Factor -. C'è un dibattito acceso sulle politiche economiche dell'Ue, con alcuni che chiedono un maggiore intervento pubblico e il sentiment è generalmente negativo sulle prospettive economiche a lungo termine. Si nota un forte sostegno all'azione per contrastare il cambiamento climatico, con molti utenti che chiedono all'Ue di fare di più".
Le politiche green, in tema d'Europa, sono uno dei 'dossier' capaci di attrarre l'attenzione della Rete. "A questo proposito - spiega ancora Brunetti - il Green Deal è visto come un passo nella giusta direzione, ma emerge preoccupazione per il suo impatto sull'economia e sulle comunità rurali. Le proteste degli agricoltori evidenziano la necessità di trovare un equilibrio tra la protezione dell'ambiente e la tutela degli operatori del settore. Infine l'immigrazione: un tema controverso, con opinioni forti e divergenti: c'è preoccupazione per l'impatto sull'economia, sulla sicurezza e sulla cultura. Si discute molto sulla necessità di un'equa distribuzione dei migranti tra i diversi stati membri dell'UE e il sentiment è generalmente negativo, con alcuni utenti che chiedono un controllo più rigoroso dell'immigrazione e altri che promuovono una maggiore accoglienza e integrazione".
Brunetti: "Parlare di Europa per non allontanare dalle urne"
Per il fondatore di Vis Factor, "di queste indicazioni devono tener conto i partiti se vogliono mobilitare gli elettori al voto. Quello dell'affluenza è il grande tema che resta sullo sfondo: se i leader agganceranno le proprie campagne ai temi portanti delle discussioni sull'Europa si riuscirà a far decollare il dibattito e coinvolgere gli italiani se, diversamente, come sembra dalle prime avvisaglie, i temi saranno concentrati sulla contingenza politica italiana, il rischio è quello di allontanare ulteriormente gli italiani dalle urne e confermare il trend negativo che è tra i peggiori dei Paesi Ue", conclude Brunetti.
L'analisi di Vis Factor è stata realizzata prendendo in considerazioni le conversazioni social generate dagli utenti in relazione all'Europa in vista delle elezioni europee all'orizzione, a giugno 2024. Al fine di analizzare la semantica, il sentiment e le emozioni sono stati monitorati post e commenti dal 17 gennaio al 14 febbraio 2024 su X, Instagram, Threads e Facebook. Nel corso del periodo considerato, le menzioni rilevate sul tema Europa sono state circa 12.600, con 3 milioni e 200mila interazioni generate.
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Elezioni Russia, Tajani: “Salvini? Non è una frase...
Il ministro degli Esteri: "Posizione del governo molto chiara, in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera"
Sulla Russia "la posizione del governo è molto chiara, l'ha ribadita il presidente del Consiglio ieri sera". A sottolinearlo rispondendo ad una domanda sulle parole di Salvini è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Radio 24. "Sono elezioni che soprattutto nelle aree occupate sono di fatto illegittime, poi Putin rimane presidente della Federazione russa, ma certamente il modello democratico non è lo stesso modello dell'Italia e dei paesi dell'Unione Europea, per usare un eufemismo... Una democrazia un po' singolare", ha aggiunto.
E su eventuali divergenze interne alla maggioranza, Tajani insiste: "Mi pare che sia tutto chiarito a questo punto... la maggioranza è coesa, siamo uniti adesso alle elezioni regionali in Piemonte, alle elezioni regionali in Basilicata, in amministrazioni comunali. Non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi sono semmai nell'altro campo non nel nostro".
"Ogni forza politica ha delle posizioni che possono essere differenti - ha aggiunto - ma non c'è una sostanziale divergenza: in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera, il centro destra è sempre stato assolutamente coeso".
Il sostegno a Kiev, continua Tajani, "non è mai stato in discussione, siamo in prima linea a sostenere l'indipendenza, la libertà di un paese che è stato attaccato in violazione del diritto internazionale da parte della Federazione russa, lo abbiamo ribadito anche ieri durante la riunione del Consiglio affari esteri a Bruxelles", dice ribadendo la posizione italiana sulla guerra in Ucraina.
Interpellato sull'opportunità di un dialogo con il Cremlino, il vicepremier e ministro degli Esteri sottolinea che "bisogna vedere che cosa significa il dialogo: noi abbiamo sempre detto che non siamo mai stati in guerra con la Russia, abbiamo sempre detto che la Russia non è Putin e Putin non è la Russia. Quando diamo giudizi negativi sul Cremlino non significa che diamo giudizi contro il popolo russo. Detto questo però il Cremlino deve rispettare alcune regole".
"Noi vogliamo che si arrivi alla pace", osserva il ministro. "Quindi per forza la diplomazia deve svolgere il proprio ruolo: noi siamo pronti a sostenere tutte le iniziative di pace, fermo restando che non si può mettere in discussione il diritto internazionale, quindi l'indipendenza e la libertà dell'Ucraina non possono essere messe in discussione. Perché aiutiamo l'Ucraina?", ha poi chiesto. "Perché vogliamo che l'Ucraina non soccomba di fronte alla Russia e quindi si possa - tra due contendenti in una situazione di stallo - arrivare ad un confronto che ha la possibilità di raggiungere la pace, che è il nostro obiettivo finale, ma una pace giusta".
Politica
Meloni: “Con Mattarella rapporti ottimi. Sinistra...
L'intervista di Agorà alla presidente del Consiglio: "Senza più consenso degli italiani rinuncerei a governare. Europee? Per me vittoria sarebbe confermare il voto delle politiche"
I rapporti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? "Sono ottimi, anzi lo ringrazio perché non fa mai mancare il suo sostegno, non tanto al governo ma alla nazione. E' un rapporto che gestiamo personalmente e direttamente, e quindi diciamo che quelli che brigano per cercare di comprometterlo temo che rimarranno delusi". Così la premier in un'intervista ad Agorà, su Rai3.
Continua Meloni: "Dopodiché, che cosa vedo io? Vedo una sinistra allo sbando, che cerca di schermarsi dietro la benevolenza del Presidente della Repubblica, che è una figura unificante, perché non sa come spiegare la sua contrarietà a una riforma che vuole banalmente consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare. E quindi loro, non sapendo come dire che preferiscono fare i governi all’interno del palazzo, cercano altre tematiche, altre ragioni, ma non regge", sottolinea.
"Rinuncerei a governare senza più consenso"
"Io rinuncerei, e rinuncerò, alla guida della nazione quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso dell’italiani per farlo, perché questa non è una vita che si può fare senza ragione, non è una cosa che tu fai per te stesso. O almeno non io. Ho conosciuto qualcuno che diceva “poi quando lo vedi com’è…“, adesso che l'ho visto, e anche peggio. E' una cosa che si fa, che io sto cercando di fare al meglio, ma devi sapere che lo stai facendo per qualcuno. Devi sapere che qualcuno ci crede con te. Quindi non potrei farlo se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo. Non potrai più farlo se non avessi più la libertà di farlo come io ritengo che vada fatto. Cioè la libertà di incidere: non sto qua a sopravvivere. Non tutto riesce perfettamente, non sempre diciamo vinci, però devo sapere che stai cambiando qualcosa", dice ancora la premier.
"Europee? Vittoria sarebbe confermare il voto delle politiche"
Alle elezioni europee "per me - spiega la premier - una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, e sarebbe cosa non facile: non accade spesso che dopo un anno e mezzo chi è il governo possa confermare quel consenso. Ma è sicuramente un obiettivo al quale punto".
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Sondaggio politico, i primi partiti calano: il voto...
Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7
Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto oggi in caso di elezioni. Fratelli d'Italia si conferma ampiamente primo partito ma cede lo 0,3% scendendo al 26,8%.
Passo indietro più netto per il Pd, che perde lo 0,4% e scivola al 19,8%. M5S e Lega cedono lo 0,1%: il Movimento è al 15,3%, mentre il Carroccio è all'8% e ora è tallonato da Forza Italia, che guadagna lo 0,2% e sale al 7,8%. Passo indietro di Azione dal 4,5% al 4,3%, mentre Verdi e Sinistra arrivano al 4,2%. In ascesa Italia Viva, ora al 3,2%, e +Europa (2,9%). Seguono Italexit per l'Italia (1,7%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,4%), Noi Moderati (1,1%) e Unione Popolare (1,1%).