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Taiwan: record di jet e navi militari Cina intorno...
Taiwan: record di jet e navi militari Cina intorno all’isola dopo visita delegazione Usa
Il ministero della Difesa di Taiwan denuncia di aver rilevato nelle ultime 24 ore la presenza intorno all'isola di 33 velivoli e sei unità navali cinesi
Resta alta la tensione nello Stretto di Taiwan dopo le elezioni sull'isola e la vittoria alle presidenziali di William Lai, considerato da Pechino un pericoloso "separatista", seguita dalla visita a Taipei di una delegazione Usa. Il ministero della Difesa di Taiwan denuncia di aver rilevato nelle ultime 24 ore la presenza intorno all'isola di 33 velivoli e sei unità navali dell'Esercito popolare di liberazione cinese.
Si tratta di un numero record da quando lo scorso 13 gennaio a Taiwan si sono tenute le elezioni legislative e presidenziali. Secondo il ministero, 13 velivoli hanno superato la cosiddetta "linea mediana" dello Stretto di Taiwan, che per la Cina non esiste. Rilevata anche, hanno denunciato da Taipei, la presenza di due palloni aerostatici cinesi, che hanno allo stesso modo superato la 'linea mediana'. Episodi di questo genere sono diventati un tema sensibile dalla crisi del "pallone spia" del febbraio dello scorso anno tra Cina e Stati Uniti.
Le 'manovre' cinesi vengono denunciate dopo che l'isola, di fatto indipendente ma per la quale il leader cinese Xi Jinping vuole la "riunificazione", ha accolto la prima delegazione del Congresso Usa dalle elezioni di gennaio con l'obiettivo di "riaffermare il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan". La visita di tre giorni ha visto impegnati il democratico Ami Bera e il repubblicano Mario Díaz Balart, co-presidenti del Congressional Taiwan Caucus.
Gli Stati Uniti, pur riconoscendo il principio di "un'unica Cina" caro a Pechino, sono impegnati a sostenere le capacità di difesa dell'isola con cui hanno relazioni 'informali'. Due anni fa il Dragone rispose con maxi manovre militari alla visita a Taiwan di Nancy Pelosi.
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Nuova provocazione di Trump: “Ebrei che votano dem...
"Odiano ogni cosa di Israele e dovrebbero vergognarsi perché Israele sarà distrutto"
Nuova 'provocazione' di Donald Trump che in un'intervista ha accusato gli ebrei che votano per il Partito Democratico di "odiare la loro religione" ed Israele.
"Ogni persona ebrea che vota per i Democratici odia la sua religione", ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca in un'intervista con Sebastian Gorka, un ex funzionario della sua Amministrazione. "Odiano ogni cosa di Israele e dovrebbero vergognarsi perché Israele sarà distrutto", ha rincarato la dose l'ex presidente, che ha anche accusato i Dem di "odiare Israele" date le critiche al primo ministro, Benjamin Netanyahu, per la guerra a Gaza.
Non è la prima volta che Trump si lascia andare ad osservazioni del genere. Quando era presidente nel 2019, affermò che "tutti gli ebrei che votano per un democratico" mostrano "grande slealtà" o sono disinformati.
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Ucraina-Russia, Medvedev: “Discutere di disarmo con...
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo: "Apertamente, senza esitare, stanno conducendo una guerra ibrida contro di noi"
Nelle condizioni attuali un eventuale negoziato tra Russia e Stati Uniti sulle armi strategiche sarebbe come se durante la Seconda Guerra Mondiale l'Urss avesse accettato di negoziare con Hitler sul disarmo. Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, citato dall'agenzia Tass.
"Apertamente, senza esitare, stanno conducendo una guerra ibrida contro di noi. Usano qualsiasi cosa: forniture enormi di armi al nemico, invio di specialisti militari e lavoro delle forze di intelligence. Poi dicono che vogliono riprendere il dialogo strategico sugli armamenti. No, sarebbe come aver negoziato con Hitler sull'abbassamento della soglia delle armi offensive durante la Grande Guerra Patriottica", ha scritto Medvedev su Telegram. L'ex presidente ha osservato che la retorica dei leader occidentali colpisce per la sua incoerenza: "Ogni giorno pronunciano discorsi che sono delle perle".
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Anatolij Sobčak, l’uomo che ha creato Putin – Ascolta
Da San Pietroburgo al Cremlino. I chilometri non sono poi tanti ma è un bel salto, un salto in alto più che in lungo e per farlo Vladìmir Putin ha avuto un decisivo aiuto: quello di Anatolij Aleksandrovič Sobčak, uno dei padri della patria della Russia attuale.