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SuperEnalotto, estrazione oggi: combinazione vincente 6 aprile 2024

Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione

Schedine del SuperEnalotto (Fotogramma)

Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi. Centrati invece otto '5' che vincono 26.001,18 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 87,1 milioni di euro.

Quanto costa davvero giocare la schedina del SuperEnalotto

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

Con quanti punti si vince?

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Come controllo se ho vinto?

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

La combinazione vincente di oggi

La combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto è 14, 33, 53, 54, 64, 78 . Jolly: 39. SuperStar: 85.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Depistaggio Borsellino: “Figli traditi da Stato in...

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L'avvocato Trizzino

(dall'inviata Elvira Terranova) - Subito dopo lo strage di Via D'Amelio i magistrati di Caltanissetta, sotto la guida del Procuratore Gianni Tinebra, "agirono con sconcertante superficialità" e "con incuria", "condotte che esprimono uno sfacelo di un sistema". Mentre i poliziotti "erano liberi di scorrazzare nella illegalità". "Dopo 32 anni siamo stanchi, questa vicenda ci sta distruggendo...". Parole dure, quelle dell'avvocato Fabio Trizzino, legale di parte civile della famiglia del giudice Paolo Borsellino, nel processo d'appello sul depistaggio sulla strage di Via D'Amelio. Alla sbarra tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, accusati di concorso in calunnia aggravata dall'avere favorito Cosa nostra. In primo grado era caduta l'aggravante mafiosa per due dei tre poliziotti imputati del processo. Prescritti i reati per Mario Bo e Fabrizio Mattei mentre Michele Ribaudo era stato assolto "perché il fatto non costituisce reato". La Procura generale di Caltanissetta ha chiesto, al termine della requisitoria, 11 anni e 10 mesi di carcere per Mario Bo e 9 anni e mezzo ciascuno per Mattei e Ribaudo. Davanti alla Corte d'Appello presieduta da Giovambattista Tona oggi è stato il turno delle parti civili. Cinquantotto in tutto. Dai sette innocenti condannati ingiustamente all'ergastolo per la strage Borsellino ai parenti degli agenti di scorta, ai familiari del giudice Borsellino.

"Il danno subito dai figli del giudice Paolo Borsellino è un danno da verità negata e l'impossibilità di elaborare un lutto", "Sono stati traditi da uno Stato in cui credevano", dice l'avvocato Vincenzo Greco che rappresenta la famiglia Borsellino. Il nome del magistrato viene citato all'inizio dell'intervento anche del genero di Borsellino, l'avvocato Fabio Trizzino. "Vorrei dare voce in questa sede al dottor Paolo Borsellino oltre che alle parti che rappresento. Perché tra i tanti frutti avvelenati di quello che è stato definito uno dei più gravi depistaggi della storia italiana, vi è la verità della menzogna", dice senza nascondere la sua emozione. "Agevolata dalla sconcertante superficialità di tutti i magistrati della Procura allora guidata da Giovanni Tinebra". Trizzino rappresenta i figli del giudice, Lucia - sua moglie -Manfredi e Fiammetta.

"Questi magistrati hanno abdicato alla loro funzione di controllo e di vigilanza sull'operato degli investigatori lasciati liberi di scorrazzare nel campo della illegalità. Facendo macerie dei protocolli investigativi, della legge e della dignità delle persone che hanno sfortunatamente incrociato il loro percorso", dice l'avvocato Trizzino. "E mi riferisco a coloro che hanno fatto il carcere ingiustamente ma anche a quei poveri disgraziati di tre collaboratori", dice il legale. "Le condotte dei pubblici ministeri si collocano al di fuori dell'errore fisiologico ma semmai esprimono il corto circuito di un sistema, lo sfacelo di un sistema, con effetti devastanti sul piano dell'immagine di un ordine giudiziario che non meritava tutto questo. E di cui il dottor Borsellino era uno dei più importanti esponenti. Quello stesso ordine giudiziario che però ha mostrato di raccogliere l'eredità morale di Paolo Borsellino. Perché deve essere chiaro che la quasi totalità dei magistrati di questo paese lavora in silenzio. Non avendo il tempo di scrivere libri e parlare in pubblico. E nei confronti di questi magistrati la nostra fede rimane incrollabile", ha aggiunto l'avvocato.

I legali, 'scarantinizzazione delle indagini da parte dei magistrati'

Nella sua lunga arringa difensiva, l'avvocato Trizzino ha ripercorso i momenti successivi all'attentato di via D'Amelio, fino alla "scarantinizzazione delle indagini", come la definiscono gli avvocati di parte civile. Fu proprio Vincenzo Scarantino, il falso collaboratore, ad accusare ingiustamente i sette innocenti. "Sarà stato psicolabile ma non era cretino", dice l'avvocata Rosalba Di Gregorio, che rappresenta tre dei sette innocenti, Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina e Tanino Murana. "Si è deciso di 'scarantinizzare' le indagini. Perché quel depistaggio non si può spiegare solo con qualcosa che riguarda Cosa Nostra. Come puoi pensare che lo Stato non reagisse? Ci si concentrava su Vincenzo Scarantino sui suoi sbalzi d'umore e non su elementi", dice Trizzino. Che poi torna a parlare dell'ex 007 Bruno Contrada, accusato in un primo momento, da più parti, di essere sul luogo della strage. "Il dottore Bruno Contrada non era in via D'Amelio. Ma è stato il classico agnello sacrificale da mettere sull'altare", ha detto.

E sui tre imputati - oggi l'unico presente è Fabrizio Mattei - ha detto: "Io ho compassione per il momento attuale ma non per il comportamento di allora". E ricorda un aneddoto raccontato da Lucia Borsellino in aula. Quando fu rinvenuta la borsa del giudice Borsellino e lei chiese che fine avesse fatto l'agenda rossa "Arnaldo La Barbera rispose alla madre Agnese Piraino Leto: 'Signora, faccia curare sua figlia". "E' assurdo", ha sottolineato Trizzino. "Tu, anziché approfondire le dichiarazioni di una persona che appartiene a una famiglia distrutta, dici 'perché non la fate curare?". E più volte ha ribadito quanti punti oscuri ci siano ancora sulla strage di via D'Amelio: "Ancora oggi a distanza di ben 32 anni non sappiamo, al netto dell'agenda rossa, quali fascicoli, quali carte avesse nella borsa il dottore Paolo Borsellino". "Non sappiamo cosa è avvenuto nell'ufficio del giudice dopo la strage. Non sappiamo quali fascicoli ci fossero sulla sua scrivania. Non sappiamo, ad esempio, se ci fossero dei fascicoli sugli appalti perché non abbiamo mai visto un verbale di sequestro dei documenti. Eppure Borsellino era uno che lavorava tanto". Non solo.

"Il giudice Borsellino viene ucciso alle 16.58. Sappiamo che i sigilli sono stati apposti alle 23.28 del 19 luglio 1992". L'avvocata Di Gregorio, nel suo intervento, ha ribadito più volte che "il depistaggio sulla strage di via d'Amelio continua ancora oggi". "Nell'agenda grigia che oggi abbiamo, dopo il 23 maggio, giorno in cui è morto il giudice Giovanni Falcone, il giudice Borsellino inizia ad annotare non solo le spese personali, ma anche appuntamenti lavorativi". "Mi ha fatto impressione la minaccia di Bo che avrebbe mandato Scarantino in un carcere peggiore di Pianosa dopo la sua ritrattazione", ha aggiunto "Non si notizia il servizio centrale di protezione il fatto che Scarantino chiamò Mediaset per ritrattare la sua collaborazione".

La sentenza d'appello forse il 4 giugno

La legale ha parlato anche delle carte rinvenute solo poco tempo fa. "Le carte del poliziotto Zerilli sui sopralluoghi di Scarantino apparse stranamente dopo 30 anni. E' veramente strano. Noi avvocati non ne possiamo più di queste strane apparizioni, dopo anni, di documenti che la procura della Repubblica neanche aveva. Tutto questo ancora oggi appare strano". I legali di parte civile hanno parlato anche dei mandanti esterni alla strage di via D'Amelio. Come spiega l'avvocata Di Gregorio: "In Cosa nostra tutti parlavano del mandante esterno ma nessuno sapeva chi fosse. Sappiamo anche che Riina fece un patto con questa entità esterna. Che le due stragi del '92 siano stragi di mafia è indiscutibile. E' chiaro. Ma chi è questa mafia che agisce? Fu una nuova mafia diversamente composta con due componenti: una istituzionale e una mafiosa stragista. Quindi agiscono insieme. Dall'ideazione fino all'esecuzione. Il dottore Arnaldo La Barbera fece il lavoro che ha fatto per depistare le indagini e lo fa perché consapevole della presenza di una nuova forma associativa".

I legali di parte civile non nascondono ulteriori critiche ai magistrati che si occuparono delle indagini subito dopo la strage Borsellino: "Se fossi garbata come lo è stato il Procuratore generale direi che i magistrati che fecero le indagini sulla strage di via D'Amelio sono stati 'distrattini', ma siccome non sono garbata non dico niente... Diciamo che c'è stata una certa incuria nelle indagini...", ha spiegato l'avvocata Di Gregorio.

Che poi ha attaccato: "La nostra toga, nei processi precedenti, è stata profondamente offesa, anche da testi qualificati". "Ringrazio il collegio - ha esordito l'avvocata Di Gregorio - perché la serenità con cui è stato condotto il secondo grado di giudizio per noi, che siamo stati abituati a udienze più turbolenti, come il processo Borsellino, ci ha dato la serenità del secondo grado. Vi ringrazio anche per la conoscenza degli atti". "La sentenza di primo grado mi ha deluso perché dopo avere fatto un'analisi precisa in alcuni punti, ha concluso dimenticando certe premesse che aveva fatto", prosegue la legale di pare civile. "Abbiamo vissuto i vecchi processi e chiaramente non siamo tecnicamente parte offesa, ma siamo parte offesa. La nostra toga è stata profondamente offesa e da parte di testi qualificati - dice ancora la legale - prendo una teste a caso, la dottoressa Anna Palma (ex pm dell'inchiesta sulla strage di via D'Amelio ndr), sentita in questo processo nel controesame, ci ha accusato di essere stati nei vecchi processi difensori di imputati. Continuando a non ammettere il depistaggio". Adesso la parola passerà alla difesa dei tre imputati, che sarà impegnata per le prossime due udienze, il 30 aprile e il 7 maggio. La sentenza potrebbe essere emessa il 4 giugno.

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Economia

Confindustria-Deloitte, investimenti e convergenza...

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Energia, ambiente e clima priorità

Confindustria-Deloitte, investimenti e convergenza politiche per accelerare transizione economie G7

Più investimenti, più collaborazione tra pubblico e privato e più convergenza tra politiche industriali dei Paesi B7 per realizzare una transizione verde capace di coniugare sostenibilità e competitività. Queste le priorità per il G7 individuate nel B7 Flash, la nota di Confindustria e Deloitte elaborata in occasione dell’evento B7 “G7 Industry Stakeholders Conference” in programma a Torino il 28 aprile e della riunione Ministeriale G7 su “Energia, ambiente e clima” in agenda il 28, 29 e 30 aprile nel capoluogo piemontese.

"La conferenza di Torino rappresenta un’opportunità unica per discutere e delineare strategie efficaci per affrontare uno dei temi più rilevanti del nostro tempo: trasformare la transizione ecologica in una grande opportunità di innovazione e sviluppo competitivo. In questo contesto, il coinvolgimento della comunità imprenditoriale del G7 offre una piattaforma preziosa per collaborare con i Ministri alla luce delle complesse sfide poste dagli obiettivi di sostenibilità. E’ fondamentale creare delle sinergie tra pubblico e privato, promuovendo un approccio alla transizione basato sulla neutralità tecnologica e sullo stimolo agli investimenti nell’economia circolare, capaci di coniugare tutela ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività. Grazie al contributo dei partecipanti, miriamo a promuovere percorsi e obiettivi condivisi di politica industriale in linea con gli obiettivi della Cop 28", sottolinea Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, Confindustria.

"La transizione energetica in atto, guidata dall’innovazione tecnologica e dall’uso efficiente e sostenibile delle risorse, sta incidendo in modo profondo sulla produzione e sulla distribuzione dell’energia, ma anche sull’attività delle imprese, sui trasporti, sul commercio e, nei fatti, sui nostri stili di vita. La Cop28 ha sottolineato l'esigenza di un'azione immediata per contrastare i cambiamenti climatici e, al contempo, la necessità di un’iniziativa globale e coordinata per sostenere il cambiamento. Siamo di fronte a sfide che non esito a definire epocali: sicurezza e indipendenza energetica, sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, competitività economica, cooperazione internazionale. I Paesi del G7 sono in una posizione privilegiata per guidare il cambiamento. Una leadership politica a livello G7, coesa e lungimirante, è indispensabile per accelerare la transizione e per garantire un avvenire sano ed economicamente prospero alle generazioni future", sottolinea Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia.

"Transizione energetica e decarbonizzazione sono processi necessari e irreversibili. Parliamo di un cammino che ci vede direttamente coinvolti e che, grazie a tecnologie, competenze e strumenti a nostra disposizione, possiamo percorrere fino in fondo. Per rispondere alle sfide cogenti mettiamo a disposizione le nostre soluzioni di efficientamento energetico, produzione locale di energia rinnovabile e un consolidato know-how di esperienza nel settore. Siamo orgogliosi di partecipare a un momento di confronto significativo e urgente, insieme alle istituzioni e ai più importanti stakeholder di riferimento del settore per imprimere una forte e collettiva accelerazione al percorso verso il Net Zero entro il 2050", commenta Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia.

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Economia

Trasporti, Grimaldi: “Grazie a Salvini per aver...

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"Rinnova impegno governo per trasporti e logistica"

Trasporti, Grimaldi:

“Ringrazio davvero il Ministro Matteo Salvini per essere intervenuto oggi al nostro Consiglio direttivo nella sede nazionale di Alis. L’incontro odierno ha rappresentato l’occasione per ripercorrere la terza edizione del nostro grande evento fieristico Letexpo, che proprio il Ministro ha inaugurato e che ha visto la presenza di numerose autorità. Siamo infatti orgogliosi dell’attenzione mostrata dal Governo nei confronti di trasporto, logistica, sviluppo sostenibile, digitalizzazione, metaverso e servizi alle imprese così come per aver voluto approfondire e condividere con noi a Verona temi molto rilevanti legati alla formazione giovanile e al terzo settore”. Il presidente di Ais Guido Grimaldi commenta così i lavori del Consiglio direttivo svolto nella sede nazionale di Alis a Roma alla presenza di un elevato numero di soci e concluso dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

“In un momento in cui il settore del trasporto e della logistica continua ad essere profondamente colpito dalle conseguenze generate da guerre e crisi internazionali, come quella del Mar Rosso, abbiamo colto l’occasione per confrontarci con il Ministro sulle urgenze e sulle situazioni di difficoltà che le imprese italiane stanno fronteggiando -continua Grimaldi-. Partendo dal presupposto che siamo tutti a favore di una vera transizione ecologica e digitale e che con le nostre aziende ci impegniamo concretamente per questo obiettivo anche attraverso ingenti investimenti privati, abbiamo consegnato oggi al Ministro un documento contenente cinque punti ritenuti prioritari per il settore: investimenti pubblici per garantire infrastrutture moderne e sicure, così come porti ed interporti sempre più collegati e competitivi in un mercato globale in continua trasformazione; sviluppo dell’intermodalità e aumento della dotazione finanziaria per gli incentivi Sea Modal Shift e Ferrobonus fino a 100 milioni di euro annui per ciascuna misura; impatto sull’armamento italiano delle normative Eu-Ets, Fuel-EU Maritime e della proposta di revisione della direttiva Etd (Energy Taxation Directive), sulla quale auspichiamo che il Governo italiano continui a ribadire contrarietà rispetto alla posizione belga. Relativamente a queste normative e alle loro dannose conseguenze'',

Alis condivide la proposta dell’International Chamber of Shipping, presieduta da Emanuele Grimaldi, di istituire un fondo di ricerca e sviluppo 'fund and reward' alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano attingere le risorse per produrre nuovi carburanti nei Paesi in via di sviluppo e per premiare gli armatori virtuosi che si sono impegnati e hanno investito prima in nuove tecnologie.

'Nel documento inviato al Ministro, inoltre, - aggiunge Guido Grimaldi - abbiamo auspicato maggiori incentivi per il ricambio del parco circolante nel trasporto stradale e, contestualmente, interventi per non perdere le risorse previste per il Decreto Flotte volte al rinnovo delle stesse, così come misure per incentivare e semplificare la formazione e l’occupazione nel settore, in particolare agevolando l’avvicinamento dei giovani al nostro comparto attraverso la riduzione dei costi e dei tempi di accesso alle professioni del settore nonché la semplificazione delle relative procedure ed abilitazioni, come già il Governo ha iniziato a fare, in relazione alla formazione degli autisti, con il cd. “Bonus patenti giovani autotrasportatori” e come ci auguriamo che proseguirà con interventi volti ad incentivare il lavoro dei giovani marittimi italiani anche con sostegni maggiori ad Its, Istituti Alberghieri ed Istituti Nautici”.

“Il Ministro Salvini ha riconosciuto il grande lavoro che l’Associazione sta compiendo per il settore e quindi per il Paese e ha rinnovato l’impegno del Governo per supportare le imprese operanti nei trasporti, nella logistica e in tutti i comparti connessi. Rivolgiamo pertanto un sentito ringraziamento al Ministro per la costante disponibilità all’ascolto delle istanze associative ed imprenditoriali e per la volontà di difendere la bandiera italiana affinché rimanga forte e competitiva. Cogliamo pertanto l’occasione - aggiunge il presidente di Alis Guido Grimaldi - per evidenziare ancora una volta la determinazione mostrata da tutto il Governo dall’inizio della crisi del Mar Rosso, attraverso la missione diplomatico-militare Aspides, nella salvaguardia dei traffici commerciali e, dunque, dell’efficienza dell’intera catena logistica che Alis rappresenta con i propri associati”.

“Ci tengo a dare il benvenuto ai nuovi importanti Soci approvati oggi e, in particolare, a coloro che entrano a far parte del nostro Consiglio mostrando così fiducia ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto associativo: Goodyear, azienda multinazionale nata nel 1898 con una storia fatta di innovazione e delle migliori tecnologie, che rappresenta oggi uno dei maggiori produttori di pneumatici al mondo; Medov, con sede a Genova, che è una realtà consolidata del mondo marittimo ed offre una vasta gamma di servizi modellati sulle necessità del cliente; Northstar Insurance Agency, con sede a Milano, che opera nel settore delle fideiussioni e del Medio Termine, mettendo in contatto i clienti con banche internazionali, finanziarie e Direzioni internazionali di grandi Compagnie; Trans.eu, facente parte del gruppo polacco Trans.eu Group S.A., con circa 600 dipendenti, che ha costituito una delle più importanti borse di trasporto in Europa e una piattaforma logistica moderna per il trasporto stradale; youLOG, con quartier generale a Vimercate (MB) e 22 sedi in Italia, che è specializzata nel mercato della logistica distributiva, in particolare nella distribuzione dell’ultimo miglio. Con tutti i nuovi ingressi ALIS continua a crescere notevolmente e rappresenta oggi 2.300 soci, 82 miliardi di fatturato aggregato e 261.000 lavoratori”, spiega Grimaldi.

“Annuncio con grande piacere - conclude il presidente Grimaldi - i prossimi appuntamenti organizzati dalla nostra Associazione: il 21 maggio saremo nella splendida cornice di Piazza di Siena all’interno di Villa Borghese a Roma, il 20 giugno a Napoli all’interno di Castel Nuovo-Maschio Angioino e il 16 luglio invece, per il nostro consueto evento estivo in Puglia, ci ritroveremo presso la Masseria Li Reni di Manduria”.

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