“La medicina di genere non può farsi senza la medicina di precisione, primo passo per stabilire come trattare le pazienti e i pazienti: occorre favorire la formazione dei medici reumatologi e l’introduzione negli ospedali di team multidisciplinari formati nell’applicazione della medicina di genere”. Lo ha detto Roberto Caporali, professore ordinario di reumatologia dell’Università degli Studi di Milano, durante il webinar “Donne a 360°. La sfida della Medicina di Genere per le malattie croniche autoimmuni reumatologiche e dermatologiche”, promosso da Ucb Italia.
“La reumatologia è donna, colpisce sempre più donne – ha aggiunto l’esperto – dunque una medicina di genere corretta, nella cura, deve tenere conto della donna in tutte le sue fasi ed esperienze: quella in età fertile, quella anziana o in età lavorativa, l’atleta, perché i problemi vanno declinati in base a quello che lei vuole continuare a fare dopo la diagnosi della malattia”.

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