Cronaca
Abuso ufficio, stop a reato: da Colombo a Parenti, cosa...
Abuso ufficio, stop a reato: da Colombo a Parenti, cosa dicono ex pm Mani Pulite
Colombo: "Ok a ridimensionamento ragionevole". Parenti: "Lo cancellano per agire indisturbati"
"A mio parere un ridimensionamento dell'intervento penale nel campo dell'abuso d'ufficio dovrebbe essere limitato, in modo da escludere dal ridimensionamento i casi più gravi e più eclatanti". Lo sostiene, interpellato dall'Adnkronos, Gherardo Colombo, ex magistrato tra i protagonisti dell'inchiesta Mani Pulite, all'indomani del primo sì all'abrogazione da parte della commissione Giustizia al Senato nonostante la moral suasion del Colle e i rischi in Ue.
"Tutto ciò dovrebbe essere però preceduto dall'introduzione di un effettivo ed efficace sistema di controlli sostanziali di carattere amministrativo sull'attività della pubblica amministrazione, quasi inesistente. Infatti, da tempo i controlli nel nostro ordinamento, sono quasi esclusivamente formali. Ciò permette di tenere con relativa facilità comportamenti contrari all’interesse pubblico, e cioè all’interesse di tutti i cittadini che non siano coinvolti nella trasgressione", conclude Gherardo Colombo.
Cancellare il reato d'abuso d'ufficio per non disturbare il manovratore: ne è convinta Tiziana Parenti, ex pm di Mani Pulite e avvocato, interpellata dall'Adnkronos.
"Penso che sarebbe più corretto, tanto più che vengono abolite per gran parte le gare d'appalto, 'tipizzarlo' più che abolirlo. Basterebbe incidere sull'elemento psicologico del reato, sulla condotta e questo basterebbe già a circoscriverlo. Se non c'è un danno e un dolo specifico allora non sussiste il reato già dall'inizio", precisa l'ex magistrato. "Questo reato non vale solo per i sindaci, ma per tutti i funzionari pubblici, si tratta di una platea molto vasta che va dai presidi delle scuole alle forze dell'ordine, dai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate ai primi cittadini. E con l'abolizione di molte gare d'appalto pubblico si apre un'autostrada per ritornare a una ancora più ampia corruzione. Non a caso l'Europa è contraria" aggiunge.
"Ci sono già tutte le avvisaglie che si torna indietro e questa di vivere in un Paese con un'alta corruzione è una scelta politica prima che criminale. Insomma, nessuno disturbi il manovratore... è stata messa la marcia indietro su un'autostrada che si vuole sgombra. E' il caso di affrontare questa scelta contestualmente dal punto di vista politico e giuridico. Sembra un ritorno all'atto primo della Repubblica, di cui questo sembra essere un brutto atto terzo", conclude Tiziana Parenti.
Cronaca
Assalto Cgil, Cassazione: Appello bis per nove imputati
I giudici hanno annullato con rinvio le sentenze della Corte di Appello di Roma, che avevano confermato le condanne degli imputati per devastazione
Appello bis per nove imputati nel processo con rito abbreviato per l’assalto alla sede della Cgil avvenuto nel corso della manifestazione “no green pass” del 9 ottobre del 2021 a Roma. I giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione hanno annullato con rinvio le sentenze della Corte di Appello di Roma, che avevano confermato le condanne degli imputati per devastazione. Tra questi Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova, Mirko Passerini e Claudio Toia, appartenente al gruppo ultras juventino 'Antichi valori' e considerato dagli inquirenti vicino al movimento di estrema destra.
“L’annullamento è stato determinato da carenze di motivazione di entrambe le sentenze in ordine alla ricostruzione dei fatti sotto il profilo del turbamento dell’ordine pubblico, oggetto giuridico della fattispecie”, si spiega in una nota della Suprema Corte.
Cronaca
Cospito, Cassazione conferma condanna a 23 anni per...
Difesa Cospito: "Rammarico per condanna estremamente severa". Confermata la pena a 17 anni e 9 mesi per Anna Beniamino
La Cassazione ha confermato le condanne a 23 anni per Alfredo Cospito e a 17 anni e 9 mesi per Anna Beniamino. Diventa così definitiva la sentenza emessa lo scorso 26 giugno dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino nei confronti dei due anarchici imputati per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006.
I supremi giudici della sesta sezione penale in particolare, accogliendo quanto chiesto oggi dal sostituto procuratore generale Perla Lori, hanno rigettato il ricorso della procura generale di Torino, che per Cospito, detenuto a Sassari in regime di 41bis, sollecitava la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi e per Beniamino a 27 anni e un mese, e dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese.
Per Alfredo Cospito e Anna Beniamino, difesi rispettivamente dagli avvocati Flavio Rossi Albertini e Caterina Calia, la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel rideterminare le pene aveva riconosciuto ad entrambi le circostanze attenuanti previste dall’articolo 311 del codice penale e ritenuto le attenuanti generiche, già applicate, prevalenti sulla recidiva. Il 18 aprile dello scorso anno la Corte Costituzionale, interpellata nel dicembre 2022 dai giudici torinesi sull’eccezione di legittimità riguardante la ‘lieve entità’, si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.
La difesa di Cospito
“La decisione della Corte di Cassazione conferma quanto sostenuto dalle difese nel corso del giudizio di rinvio, ovvero che la pena dell'ergastolo con un anno di isolamento diurno invocato dalla procura generale di Torino rappresentava una richiesta sproporzionata e non sorretta da alcuna valida ragione giuridica. Rimane comunque il rammarico per una condanna estremamente severa”, ha dichiarato l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito.
Oggi, davanti alla Cassazione, si è svolto un presidio dei movimenti anarchici: esposti striscioni con scritto ‘fuori Alfredo dal 41 bis, ‘con Alfredo Cospito per la solidarietà internazionale’, ‘il carcere uccide’.
Cronaca
Furti d’auto, cosa c’è dietro i dati: il 29 aprile online...
In collaborazione con LoJack Italia. La prevenzione e il recupero dei veicoli, una partita guidata dalla tecnologia
Quanti sono, dove sono più frequenti, quali sono le tecniche più avanzate, quanti veicoli si riescono a ritrovare. Leggere e interpretare i dati sui furti di auto aiuta a comprendere quanto possano incidere la prevenzione e le azioni per il recupero. È una partita che si gioca, oltre che sul piano della sicurezza e dell’azione delle forze di polizia, con il contributo della tecnologia, delle soluzioni innovative e della gestione dei dati. Con un approccio che coinvolge le Istituzioni, le aziende specializzate in antifurti e sistemi di recupero, le case automobilistiche e le società di noleggio.
Ne parlano, durante un confronto organizzato dall’Adnkronos, che sarà online il 29 aprile:
- Deborha Montenero, Direttore della Terza Divisione del Servizio Polizia Stradale
- Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE
- Paolo Ghinolfi, già Fondatore/CEO di Arval Italia - BNP Paribas Group, Fondatore/AD di SIFÀ e già Presidente di ANIASA (Confindustria)
- Maurizio Iperti, Presidente LoJack Emea e AD LoJack Italia
- Modera Fabio Insenga, vicedirettore Adnkronos