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Economia

Stipendi, quanto si guadagna nel pubblico? Il confronto con il privato

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Il rapporto semestrale Aran: 'Elevate professionalità' in linea con i 'Quadri' del privato, ma più bassi negli enti locali

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Stipendi in Italia, la retribuzione media annua lorda per gli impiegati pubblici è stata di 31.766 euro nel 2021, circa 1.000 euro superiore alla retribuzione media nazionale degli impiegati (pubblici e privati) in Italia di 30.836 euro. E’ quanto rileva il rapporto semestrale Aran che considera i dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, Regioni ed enti locali (comuni, province, città metropolitane, regioni ed altri enti locali e territoriali), in totale 560mila persone pari al 23% del pubblico impiego contrattualizzato, comprendendo anche il personale a tempo determinato, ma esclusa la dirigenza.

Dal raffronto emerge inoltre che la retribuzione degli impiegati dei settori privati Trasporti e logistica (31.619) ed Edilizia e costruzioni (31.484) è molto vicina a quella dei dipendenti pubblici. Uno stipendio annuo, nettamente superiore, riguarda gli impiegati delle banche pari a 34.288 euro mentre, in fondo alla classifica, compaiono gli impiegati della ristorazione con 27.622 euro e del turismo con 27.515 euro.

La retribuzione delle Elevate professionalità nella Pa varia da un minimo di 50mila euro ad un massimo di 70mila euro per ministeri e agenzie fiscali, livelli più elevati rispetto alle Funzioni locali che varia da 29.835 euro a 55.035 euro. Si tratta comunque di stipendi per ministeri e Agenzie in linea con quelli del privato dove la retribuzione media annua lorda nazionale dei quadri “Quadri” è di 56.981 euro. Le Funzioni locali evidenziano, invece, livelli retributivi inferiori.

Nei Ministeri, la retribuzione fissa iniziale è di 30.300 euro annui lordi (circa 1.600 euro netti al mese). Più bassa, su valori intorno a 23.800 euro (circa 1.350 euro netti al mese), per le Funzioni locali, dove però, come già detto, non è stata conteggiata nella retribuzione iniziale l’indennità pagata ai titolari di incarichi di elevata qualificazione, in quanto corrisposta solo ad una parte dei Funzionari e, salvo casi particolari, non corrisposta ai neo-assunti. Più elevata, per Agenzie fiscali (31.600 euro, corrispondenti a circa 1.650 euro netti al mese). La retribuzione iniziale può salire fino a 47.300, 53.600 e 55.000 euro, rispettivamente per Ministeri, Agenzie fiscali e Funzioni locali (circa 2.150, 2.300 e 2.450 euro mese netti).

Alla retribuzione fissa si aggiungono alcune voci variabili, come straordinari, premi di produttività, indennità di disagio, turno o rischio, indennità correlate ad incarichi di maggior responsabilità. Il peso della componente variabile sulla fissa varia a seconda dei settori: nei Ministeri è all’incirca il 14%; nelle Agenzie fiscali, il 17%; nelle Funzioni locali, il 27%. Il maggior peso della componente variabile delle Funzioni locali si deve alla diffusa presenza, in questo comparto, di funzionari con incarico di elevata qualificazione, cioè un incarico di responsabilità remunerato con una retribuzione aggiuntiva (conteggiata, nella presente analisi, tra le componenti variabili), che può arrivare sino a 18.000 euro annui.

La retribuzione degli impiegati con ‘Elevate professionalità’ nella Pa, una qualifica introdotta dai nuovi contratti che corrisponde ai funzionari con incarico ed è equiparabile ai ‘Quadri’ del privato, varia da un minimo di 50mila euro ad un massimo di 70mila euro per ministeri e agenzie fiscali, livelli più elevati rispetto alle Funzioni locali che variano da 29.835 euro a 55.035 euro.

Si tratta di stipendi per Ministeri e Agenzie in linea con quelli del privato laddove la retribuzione media annua lorda nazionale dei “Quadri” è di 56.981 euro. Le Funzioni locali evidenziano, invece, livelli retributivi inferiori. Il rapporto ha realizzato un focus sui funzionari in quanto questa figura è quella per la quale sembrano sussistere i maggiori fabbisogni di nuovo personale nei prossimi anni. I valori medi indicati sono stati elaborati a partire dai dati di conto annuale Rgs, ma aggiungendo una stima degli incrementi contrattuali previsti dai Ccnl relativi al triennio 2019-2021, sottoscritti nel corso del 2022, i quali hanno riconosciuto gli incrementi, con valenza retroattiva, su tutto il periodo coperto dal rinnovo e, quindi, anche sull’anno 2021.

Nel primo trimestre 2023 gli incrementi a regime dei rinnovi della Pa relativi al triennio 2019-2021 accelerano la crescita delle retribuzioni contrattuali (+3,2% per il complesso Pa – dirigenti e non dirigenti), che tuttavia rimane contenuta (+2,0% per il totale economia). La dinamica retributiva rilevata nell’industria (+1,8%) si associa alla limitata entità degli aumenti riportati nel settore dei servizi privati (+1,2%), dove peraltro più della metà dei dipendenti è in attesa del rinnovo del Ccnl.

“Nonostante il progressivo rallentamento della crescita dei prezzi, la differenza tra la dinamica dell’inflazione (Ipca) e quella delle retribuzioni contrattuali – si legge nel rapporto – rimane superiore ai sette punti percentuali, poiché i rinnovi contrattuali che hanno determinato l’incremento sono relativi ad un periodo (il 2019-2021) che aveva fatto registrare una dinamica inflattiva molto più contenuta. L’inflazione acquisita a marzo 2023 è al +5%”.

La pubblica amministrazione e la sua scarsa attrattività nei confronti dei giovani mettendo a fuoco il peso reale dell’elemento retribuzione. Parte da questo spunto un focus contenuto nel nuovo Rapporto, che smonta il luogo comune secondo cui il cosiddetto ‘posto fisso’ nel pubblico impiego ha bassi livelli di stipendi. “Numeri alla mano, in particolare, ci si è soffermati sui profili dei funzionari, che più di altri riguardano le categorie di giovani laureati, con un confronto su tre settori: ministeri, agenzie fiscali e funzioni locali. Dal rapporto emerge che, in media, i livelli stipendiali dei funzionari pubblici si piazzano ‘a metà classifica’ rispetto al privato”. Ad affermarlo è Antonio Naddeo, presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), commentando i risultati del report presentato oggi nella sede dell’Agenzia a Roma.

“Un giovane che entra nella Pa riceve una retribuzione d’ingresso sicuramente competitiva rispetto al privato. Ma l’aspetto economico non può essere l’unico elemento da prendere in considerazione: nella Pa esiste una stabilità del posto di lavoro che non ha uguali, non essendo soggetto a crisi cicliche o a tentennamenti in base a mercati o fattori esterni che portano il privato a licenziamenti collettivi o riduzioni del personale, ma anche cassa integrazione, come avviene anche nel caso di istituti di credito o aziende storicamente solide, di prestigio e con livelli stipendiali di alto profilo” sostiene Naddeo che aggiunge come un tema poco dibattuto sia nel lavoro pubblico “il rispetto di tutti i diritti del lavoratore, pienamente tutelati dai contratti collettivi nazionali. Nel privato non sempre avviene allo stesso modo” evidenzia Naddeo. Eppure il più recente dibattito nella Pa registra un’attenzione particolare proprio sul tema dell’attrattività del lavoro pubblico, causato anche dalle numerose rinunce di candidati vincitori negli ultimi concorsi.

“Occorre una raccontare una nuova storia. La pubblica amministrazione sta cambiando, le prospettive di crescita professionale sono sempre più interessanti, dobbiamo confrontarci con le nuove generazioni, per questo credo nell’utilità degli Open Day delle amministrazioni. Lo faremo all’Aran il prossimo 21 giugno, con diverse fasce orarie. Aprire le porte ai ragazzi, confrontarsi, è fondamentale per costruire insieme una nuova Pa”, conclude.

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Economia

Sostenibilità, Iacono (Hera): “Accordo con Autogrill punta a riduzione sprechi e circolarità”

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“Con l’intesa che abbiamo firmato oggi con Autogrill, avviamo una collaborazione su numerosi progetti pensati specificamente per creare modelli di business che portino ad un uso sempre più efficiente delle risorse e all’abbattimento degli sprechi, in un’ottica di maggiore sostenibilità e di circolarità”. Così Orazio Iacono, amministratore delegato di Gruppo Hera, a margine dell’incontro durante il quale i Ceo di Gruppo Hera e Autogrill Italia hanno siglato l’accordo-quadro per lo sviluppo di iniziative di economia circolare.

Gruppo Hera, multiutility leader nella promozione dell’economia circolare e nello sviluppo di soluzioni profittevoli ed al contempo sostenibili, vede infatti nella lotta al cambiamento climatico la principale sfida che dovremo affrontare nel prossimo decennio: “Una sfida come questa richiede un impegno nuovo da parte delle multiutility, un impegno che il Gruppo Hera intende tradurre in progetti concreti, per accompagnare i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni nella transizione ecologica, che è strettamente legata al tessuto sociale e industriale del paese, attraverso un modello sempre più distribuito e inclusivo – ha spiegato l’amministratore delegato del Gruppo Hera – Siamo un partner strategico per il tessuto industriale italiano, oltre che per le istituzioni, per la transizione verso l’economia circolare. Hera è infatti leader in Italia nelle azioni a tutela dell’ambiente, con quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e un centinaio di impianti capaci di gestire qualsiasi tipo di rifiuto. Per noi l’economia circolare è uno dei principali driver per la creazione di valore condiviso, ottenuto attraverso attività che generano margini economici e, contestualmente, anche impatto positivo sulla società e sull’ambiente”.

L’accordo tra Gruppo Hera e Autogrill, impegnate da tempo a garantire con i propri progetti una transizione verso un’economia sempre più circolare e quindi sostenibile, avrà una durata di un anno e prevede lo sviluppo graduale di una serie di azioni ambientali nei circa 390 punti di ristorazione di Autogrill presenti sul territorio nazionale.

Il primo progetto, che consiste nel recupero e nella trasformazione in biocarburante di oltre 100 tonnellate di oli vegetali esausti prodotti da 70 punti vendita Autogrill in tutta Italia, è già pronto a partire: “Una volta raccolti gli oli vegetali esausti dai punti vendita – ha spiegato ancora Iacono – questi verranno portati nello stabilimento di Marghera dove, grazie alla partnership con il gruppo Eni, verranno riqualificati e trasformati in biocarburante. Questo progetto, dunque, non solo trasformerà in risorsa un rifiuto, ma promuoverà una mobilità più sostenibile e la decarbonizzazione, oltre che la circolarità”.

Il progetto sarà seguito da iniziative per l’efficientamento della filiera, per la gestione dei rifiuti, per la comunicazione e la formazione di dipendenti e clienti di Autogrill.

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Economia

Energia, rinfrescare la casa impatterà fino al 50% sulle bollette estive

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Indagine di Selectra, i condizionatori sono gli elettrodomestici tra i più energivori, per una casa di circa 60 metri quadri spesa da 120 euro al mese

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Questa estate rinfrescare la casa impatterà fino al 50% sulle bollette estive. Stando ad una indagine di Selectra i condizionatori sono gli elettrodomestici tra i più energivori ed è per questo “quanto mai importante sapere come utilizzarli e conoscere quale potrebbe essere il loro impatto in bolletta”. Basti pensare, sottolineano gli analisti, che un condizionatore a parete può arrivare a pesare circa 50 euro in bolletta mensile, mentre uno portatile fino a 60 euro al mese, impattando sulla bolletta estiva di una ‘famiglia tipo’ fino al 50%.

Secondo il sondaggio, inoltre, un condizionatore a parete di classe energetica alta, sufficiente per raffreddare una stanza di 25 metri quadri, ha una stima di costo in bolletta di quasi 25 euro al mese, Di fatto per una famiglia tipo, il peso del raffreddamento in bolletta estiva si attesterebbe sul 26% sottolineano gli analisti servizio gratuito che confronta i principali fornitori di luce, gas e internet.

Selectra ha condotto il sondaggio per conoscere le abitudini di ‘raffrescamento’ estivo degli italiani, secondo il quale 7 utenti su 10 scelgono un condizionatore a parete, e uno studio per simulare quanto potrebbe spendere una famiglia tipo italiana per accendere i condizionatori in casa nell’estate 2023.

Dal sondaggio emerge inoltre che con un condizionatore più potente, ideale per una superficie di 40-50 metri quadrati, bisognerà prevedere una spesa di circa 50 euro al mese, con la bolletta estiva di 115 euro/mese. Un condizionatore portatile di Classe A, invece, impatterà fino al 50% sulla bolletta estiva: circa 60 euro al mese, considerando una bolletta estiva che sarà quindi di circa 120 euro al mese.

Secondo l’indagine di Selectra è importante fare i conti anche per chi sceglierà di rinfrescare le stanze con un deumidificatore o un ventilatore. Nel primo caso, per un deumidificatore da 20L (per 25 metri quadrati) si spendono al mese circa 30 euro. Meno traumatico, infine, il conto in bolletta per chi preferirà un ventilatore, che impatta appena un 5% nella bolletta estiva della famiglia tipo, con un prezzo che varia tra i 3 e i 4 euro a seconda che si tratti di un ventilatore da terra o a soffitto.

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Economia

Energia, associazioni chiedono a Ue neutralità tecnologica per decarbonizzazione

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In occasione dell’evento “La decarbonizzazione dei consumi domestici: tecnologie multienergy per un futuro sostenibile” che si è tenuto oggi presso l’Aula dei Gruppi parlamentari a Roma

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“L’Unione europea deve superare la logica di esclusività in favore di complementarità e sinergia tra i settori energetici”. È questa la richiesta avanzata dalle associazioni Proxigas, Assogasliquidi-Federchimica, Ance, Angaisa, Applia Italia, Assotermica e Federcostruzioni nel corso dell’evento “La decarbonizzazione dei consumi domestici: tecnologie multienergy per un futuro sostenibile” che si è tenuto oggi presso l’Aula dei Gruppi parlamentari a Roma.

La decarbonizzazione del settore residenziale – ricordano – “è un percorso complesso che richiede un importante coinvolgimento del consumatore finale e deve tenere conto dei diversi contesti abitativi e mix energetici presenti in ciascuno Stato Membro”. Per questo motivo “occorre costruire un percorso di transizione energetica realmente attuabile in un’ottica di neutralità tecnologica, ovvero facendo leva sulle soluzioni già a disposizione e contemporaneamente sostenendo l’innovazione tecnologica e lo sviluppo industriale”.

Le associazioni invitano a “considerare che il vettore elettrico non potrà da solo soddisfare tutti i fabbisogni residenziali. Le criticità presenti sono tanto tecniche quanto economiche e sociali. In molti contesti, l’elettrificazione è percorribile solo se accompagnata da interventi di radicale ristrutturazione dell’immobile. Al consumatore viene richiesto un investimento iniziale rilevante che rischia di escludere tanti clienti finali”.

L’elettrificazione – si sottolinea – “è una soluzione a zero emissioni a patto che la produzione di energia elettrica avvenga con fonti rinnovabili. Serve quindi una pluralità di soluzioni che siano in grado di adattarsi alle diverse realtà abitative e alla capacità di spesa di ciascuna famiglia”.

In questo contesto – è stato osservato – “i gas rinnovabili, utilizzando l’infrastruttura gas esistente e integrandosi negli attuali sistemi domestici, potranno contribuire alla riduzione delle emissioni garantendo la sostenibilità economica del percorso di transizione energetica e la possibilità per tutti i cittadini di partecipare alla transizione ecologica modificando i propri modelli di consumo energetico”.

“L’esperienza italiana – continuano le associazioni – dimostra come l’integrazione nei sistemi esistenti rappresenti un fattore centrale a sostegno del cambiamento: tre quarti degli interventi che hanno potuto accedere alle detrazioni fiscali hanno portato all’installazione di moderne caldaie a condensazione a gas e solo il 10% di pompe di calore”.

“Rifiutiamo la messa al bando di qualsiasi tecnologia e richiediamo alle Istituzioni nazionali ed europee un approccio inclusivo basato sul principio di neutralità tecnologica”, spiegano le associazioni dei settori gas, termico, costruzioni edili, apparecchiature professionali e domestiche e della distribuzione idrotermosanitaria. “Abbiamo di fronte una sfida epocale, che potrà essere vinta solamente se sarà adeguatamente sostenuta – oggi e in futuro – dal Governo, attraverso un approccio che valorizzi tutti i vettori e le tecnologie in grado di contribuire alla realizzazione di obiettivi ambientali sempre più sfidanti. Solo così potremo realizzare un percorso di decarbonizzazione realmente sostenibile e accessibile per i cittadini”.

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Economia

Fortune Italia, Carelli nuovo direttore editoriale

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Emilio Carelli è il nuovo Direttore Editoriale di Fortune Italia. Lo annuncia in un comunicato l’Editore del magazine mensile di economia, Leonardo Donato. “Giornalista, in passato vicedirettore del Tg5, direttore del TgCom e fondatore e direttore di Skytg24, – ha dichiarato Donato – avrà il compito di affiancare il direttore responsabile Paolo Chiariello nel garantire ai nostri lettori contenuti di alta qualità e di grande rilevanza, analizzare le sfide attuali e future che influenzano i settori chiave dell’economia e offrendo prospettive e soluzioni innovative”.

“Ho accettato questa sfida – ha dichiarato Carelli – perché nel panorama editoriale dei magazine italiani Fortune Italia ha fatto le scelte migliori e si sta affermando come uno dei più autorevoli ed affidabili, con un modello di business sostenibile che ha saputo creare un legame solido con la realtà della società civile ed economica. Fortune è diventato un punto di riferimento soprattutto per il mondo imprenditoriale, economico e finanziario puntando sui temi più sensibili oggi come l’innovazione, la sostenibilità, la difesa dell’ambiente, l’intelligenza artificiale e l’empowerment femminile. Sono questi i temi su cui punteremo approfondendoli nelle loro declinazioni pratiche”.

Emilio Carelli ha anche annunciato che “i nostri obiettivi saranno giocare sempre più un ruolo da protagonisti nel settore dell’informazione economico finanziaria, essere sempre più presenti con iniziative originali, sostenere con le nostre classifiche le competizioni basate su competenza e merito, insomma dare spazio ai protagonisti e agli innovatori”.

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Economia

Hera e Autogrill firmano protocollo intesa per sostenibilità ambientale

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L'accordo avrà una durata di un anno e prevede lo sviluppo graduale di una serie di azioni ambientali nei circa 390 punti di ristorazione di Autogrill presenti sul territorio nazionale

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Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia, e il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per collaborare su iniziative in ambito di economia circolare, mobilità sostenibile e comunicazione ambientale, in coerenza con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda Onu 2030. L’accordo tra le due realtà, impegnate da tempo a garantire con i propri progetti una transizione verso un’economia sempre più circolare, si legge in una nota, avrà una durata di un anno e prevede lo sviluppo graduale di una serie di azioni ambientali nei circa 390 punti di ristorazione di Autogrill presenti sul territorio nazionale. Oltre a soluzioni di efficientamento nella gestione dei rifiuti, riciclo della plastica, lotta allo spreco alimentare, valorizzazione e prevenzione della produzione dei rifiuti, saranno sviluppate congiuntamente attività di informazione e comunicazione rivolte sia ai dipendenti che ai clienti di Autogrill. Collaborare con aziende come Autogrill, che serve ogni anno milioni di clienti in tutta Italia, consente alla multiutility di aumentare la portata delle proprie attività, volte alla condivisione di buone pratiche e alla diffusione di una cultura dell’economia circolare.

Il primo progetto in partenza prevede la raccolta di più di 100 tonnellate di oli vegetali esausti prodotti in oltre 70 punti di ristorazione di Autogrill (quelli che rimangono al termine delle preparazioni alimentari, ad esempio gli oli di frittura o quelli utilizzati per conservare gli alimenti), che saranno recuperati per favorire la mobilità sostenibile. Una volta pretrattati, infatti, gli oli saranno convogliati alla bioraffineria di Venezia a Porto Marghera, dove, grazie alla partnership del Gruppo Hera con Eni, saranno trasformati in biocarburante.

“Questa intesa con Autogrill, tra i leader internazionali in ambito ristorazione, è un ulteriore esempio di come il Gruppo Hera possa rappresentare un partner strategico per il tessuto industriale del nostro Paese, oltre che per le istituzioni, nella transizione verso un’economia circolare, un nuovo paradigma di sviluppo dove la materia rimane in vita il più a lungo possibile generando simultaneamente benefici economici, ambientali e sociali”, sottolinea Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.

“La rigenerazione delle risorse è uno dei motivi dell’esistenza di Hera, così come delineato nel purpose aziendale, e i progressi conseguiti in questo ambito collocano il territorio che serviamo all’avanguardia e in forte anticipo sugli obiettivi europei di incremento del riciclo e di minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica. Forti della nostra esperienza pluridecennale e dei risultati raggiunti, attraverso progetti di circolarità come quelli che caratterizzano l’accordo siglato oggi con Autogrill, vogliamo essere sempre più a fianco delle aziende nella riduzione e riciclo degli scarti”, rileva Iacono.

“L’integrazione della sostenibilità nelle proprie attività di business è per Autogrill un obiettivo prioritario”, commenta Massimiliano Santoro, Ceo Italy di Autogrill. “In questa direzione, la collaborazione con il Gruppo Hera valorizza i progetti di economia circolare, in grado di generare valore, coniugando insieme innovazione e sostenibilità. Il riciclo dei materiali utilizzati nei nostri punti vendita, ad esempio, rappresenta un’opportunità per creare e sostenere un’industria del recupero efficiente che contribuisca al benessere della comunità. Oggi più che mai è sempre più importante per le aziende unire le forze su obiettivi comuni, perché ognuno possa fare la propria parte nella salvaguardia delle risorse del Pianeta”.

L’entità dei mutamenti economici, sociali e ambientali di questo periodo è tale da far riflettere profondamente le imprese, che non possono più accontentarsi di limitare la loro azione al contenimento degli impatti negativi. Servono nuovi modelli di business che favoriscano un utilizzo sempre più efficiente delle risorse combattendo gli sprechi. La sostenibilità non può che essere un obiettivo comune, realizzabile solo con la collaborazione di aziende, politica e cittadini. In quest’ottica, l’impegno congiunto di Autogrill e del Gruppo Hera sui temi dell’economia circolare può essere una risposta ai bisogni delle comunità e alle sfide della società.

Con questa intesa, le due realtà avviano una collaborazione su diversi progetti specifici: dalle soluzioni per una mobilità sostenibile alle iniziative di economia circolare e comunicazione ambientale.

Si partirà dallo studio dei dati inerenti alla produzione di rifiuti di Autogrill per valutare soluzioni ottimali di valorizzazione degli scarti da un punto di vista ambientale ed economico in ottica di economia circolare, anche con progetti di lotta allo spreco alimentare e di riutilizzo delle eccedenze anche a fini di solidarietà. In particolare, il rifiuto organico prodotto in alcuni punti di ristorazione potrà essere utilizzato per la produzione di biometano e compost negli impianti del Gruppo Hera, mentre gli oli vegetali esausti raccolti in modo differenziato potranno essere destinati alla produzione di biocarburante, grazie alla partnership siglata dalla multiutility con Eni.

Il Gruppo Hera metterà a disposizione di Autogrill tutto il proprio know how per identificare progetti sia di prevenzione sia di efficientamento della gestione dei rifiuti, dalla fase di raccolta a quella di trattamento. Saranno, inoltre, pianificate azioni e iniziative per il riciclo della plastica e individuati materiali alternativi coniugando la sicurezza alimentare con il minor impatto ambientale possibile e le migliori performance ambientali. Iniziative di informazione e comunicazione ambientale, sviluppate in co-branding, dirette al personale interno e ai clienti di Autogrill contribuiranno poi alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale, nonché alla prevenzione e corretta gestione dei rifiuti.

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Coronavirus

Bper con Fnopi a sostegno alle famiglie degli infermieri

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Il Trust 'Uniti oltre le attese', istituito nella primavera del 2021 per supportare le famiglie degli infermieri deceduti a causa del Covid-19, ha pubblicato il terzo bando per l'anno 2023

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Il Trust ‘Uniti oltre le attese’, istituito nella primavera del 2021 per supportare le famiglie degli infermieri deceduti a causa del Covid-19 in collaborazione con Fnopi (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), ha pubblicato il terzo bando per l’anno 2023. Il Trust, che ha la qualifica di Onlus, è parte del progetto di più ampio respiro “Uniti oltre le attese”, avviato nella primavera 2020 dal Gruppo Bper Banca, con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi del Covid-19 attraverso uno stanziamento complessivo di oltre 3 milioni di euro, di cui 500.000 conferiti nel Trust.

L’iniziativa, di durata triennale, è indirizzata alle famiglie degli infermieri deceduti a causa del Covid-19, maggiormente bisognose e residenti in Italia; questo secondo un riparto che terrà conto di diversi criteri quali ad esempio: composizione del nucleo famigliare, necessità di sostegno psicologico e sanitario, presenza di un contratto di affitto o mutuo, parametrazione sulla base di Isee. La scadenza per la presentazione della documentazione sarà il 30 settembre 2023.

Il progetto benefico è realizzato tramite Bper Trust Company, società del Gruppo Bper fondata nel 2012 e specializzata in consulenza non finanziaria per la protezione del patrimonio e la gestione di Trust. Nella sua qualifica di Onlus, il Trust gode dei benefici fiscali previsti e può accettare conferimenti anche da parte di terzi, clienti e non della Banca, che vorranno supportare gli attuali o futuri progetti di solidarietà. Le modalità per dare o ricevere sostegno con il Trust “Uniti oltre le attese” sono specificate al seguente link: https://www.bper.it/perche-sceglierci/responsabilita-sociale/comunita/trust-uniti-oltre-le-attese.

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Economia

Internet, Islalink sceglie Mix per primo PoP italiano del cavo sottomarino Ionian

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Ceo Talotta: "Molto orgogliosi di essere stati scelti per ospitare il primo PoP italiano sulla terraferma"

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Il provider spagnolo Islalink ha annunciato che il primo PoP continentale del suo nuovo cavo sottomarino Ionian è ora attivo a Milano, nella Carrier Hotel di Mix situata nello storico campus telco Caldera Park, l’area privata con la più alta concentrazione di reti in Italia e dove Mix ha sede dal 2000. Il principale punto di interscambio pubblico di Internet in Italia è stato così scelto da Islalink per posizionare il PoP Wdm che fornisce servizi di telecomunicazione tra l’Italia e la Grecia, raggiungendo Atene e Salonicco, attraverso un nuovo sistema di trasmissione dati all’avanguardia, su una rotta completamente diversificata rispetto a quelle attuali, sicura e robusta.

“Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da Islalink per ospitare il primo PoP italiano sulla terraferma, questo conferma il ruolo di Mix come principale punto di interconnessione Internet” ha commentato Alessandro Talotta, Ceo di Mix. Il manager spiega che “con la terminazione del sistema sottomarino Ionian nel nostro Carrier Hotel, siamo felici di apportare un valore significativo ai nostri clienti e soci. La possibilità che molte reti, ubicate in Italia e in Grecia ma non solo, siano collegate attraverso questa nuova via in fibra ad alte prestazioni è una grande opportunità di sviluppo per entrambi i Paesi. I due nuovi PoP Mix a Roma e Caserta, annunciati da poco, beneficeranno certamente di questa partnership”.

Esther Garcés, Ceo di Islalink, conclude che “avere Mix come partner è fondamentale per il progetto Ionian. Mix a Milano è il punto di interconnessione più importante che riunisce carrier, Ott e provider italiani e stranieri. L’attivazione di un PoP presso Mix per Ionian è un passo naturale per fornire i nostri servizi al mercato. Inoltre, la forte esperienza di Mix nella colocation e nella fornitura di servizi ci infonde molta sicurezza nell’affrontare un’impresa così impegnativa. Siamo molto fiduciosi che Ionian porterà varietà e qualità nel servizio alle reti che vogliono interconnettersi tra Italia e Grecia e oltre”.

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Economia

Scenari globali, Prospettive Italiane: decifrare la complessità per governare il cambiamento

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In diretta streaming da Milano giovedì 15 giugno alle ore 14.30

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In un quadro di particolare incertezza sul piano geopolitico, sociale ed economico Centromarca propone un appuntamento pubblico con approfondimenti su contesto, prospettive e priorità da affrontare per la competitività del tessuto produttivo e del Paese. In programma interventi di: Nathalie Tocci (Direttore Istituto Affari Internazionali), Michael Spence (Premio Nobel per l’Economia, Docente SDA Bocconi), Gian Carlo Blangiardo (Professore emerito Università Milano Bicocca, Presidente lstat), Michele Costabile (Professore di Marketing Luiss), Giancarlo Giorgetti (Ministro dell’Economia e delle Finanze), Valentino Valentini (Viceministro delle Imprese e del Made in ltaly).

A seguire una tavola rotonda con la partecipazione di: Sebastiano Barisoni (Vicedirettore Radio 24), Emmanuel Goulin (Presidente e Amministratore Delegato L’Oréal Italia), Maura Latini (Amministratrice Delegata Coop Italia), Giampiero Maioli (Ceo Crédit Agricole Italia e Senior Country Officer), Francesco Mutti (Presidente Centromarca, Amministratore Delegato Mutti).

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Economia

Sonepar, Novello: “Bene il primo quadrimestre, il 2023 si preannuncia positivo”

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Le indicazioni sono arrivate in occasione della convention annuale intitolata “Passion for Performance” organizzata congiuntamente a Sacchi Elettroforniture e tenutasi a Caravaggio (BG)

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“E’ partito bene il primo quadrimestre 2023 di Sonepar Italia e l’anno in corso si prefigura sicuramente come positivo”. Lo dichiara Sergio Novello, presidente e AD di Sonepar Italia, azienda di riferimento nel settore della distribuzione B2B di materiale elettrico con un fatturato 2022 di 1,53 miliardi di euro. Le indicazioni sono arrivate in occasione della convention annuale intitolata “Passion for Performance” organizzata congiuntamente a Sacchi Elettroforniture e tenutasi a Caravaggio (BG) di fronte a un’ampia platea di specialisti del settore, con oltre 300 partner e fornitori.

“Nonostante l’outlook sul mercato evidenzi alcune situazioni contrastanti – precisa il presidente di Sonepar Italia – risultano almeno in parte superate le difficoltà negli approvvigionamenti sperimentate nel 2022 e questo si traduce in una maggiore possibilità nel soddisfare le esigenze dei nostri clienti. Questo e il lavoro svolto fino ad ora, in particolare sul canale di vendita digitale, ci consentirà di migliorare ulteriormente il nostro servizio e di crescere nei nostri settori di riferimento, soprattutto nei segmenti power distribution, soluzioni connesse e automazione industriale che risultano i più trainanti in questo inizio 2023, oltre alle energie rinnovabili che restano uno dei focus principali del nostro business”.

“La nostra strategia – continua Novello – si fonda su quattro pilastri: la densità territoriale della nostra rete di fornitura che ci consente di coprire in modo uniforme tutto il territorio nazionale; la spinta all’evoluzione tecnologica e alla specializzazione; la digitalizzazione e l’approccio omnicanale per potenziare le vendite web, che già oggi pesano per il 23% delle commesse totali; l’infrastruttura superiore con una logistica integrata tra struttura digitale e struttura fisica, con importanti investimenti sul fronte dell’automazione per la piattaforma logistica di Padova, attualmente in via di potenziamento, e per la futura realizzazione di un nuovo magazzino a Pomezia (RM)”.

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Economia

Ambiente e Salute, al via l’Apulian One Health Meeting

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A Taranto due giorni di incontri scientifici per comprendere il complesso equilibrio. Melucci: "Lanciamo il paradigma di città dall’industria all’industrializzazione dei saperi"

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La città dei due mari diventa sede di attività scientifiche legate all’innovazione nel monitoraggio ambientale e della salute umana. Il 9 e il 10 giugno si terrà, all’interno del Taranto Innovation Summit, la Apulian One Health Meeting, una due giorni di incontri scientifici nei quali si confronteranno studiosi dell’ambiente, della salute umana ed animale da tutto il mondo. Il One Health è infatti un concetto complesso che vede la salute, il monitoraggio e la prevenzione come un equilibrio tra salute umana, animale e ambientale. Nell’ambito del meeting, venerdì si svolgerà il Launch Event del cluster di ricerca europea Meteor, che unisce i ricercatori principali vincitori a livello mondiale, del bando Horizon Europe – Environment and Health. L’Europa per la prima volta, spiegano gli organizzatori del meeting, trova in Taranto la sede di lancio delle sue attività scientifiche, legate all’innovazione nel monitoraggio ambientale e della salute umana.

Questo grazie ad un gruppo di ricercatori pugliesi, molti dei quali tarantini, che hanno vinto il primo bando Horizon su queste tematiche in Italia con il progetto Mistral portandolo direttamente nella città dei due mari. E non solo. Nel corso del meeting si confronteranno i dati dei più grandi studi sulla salute ed ambiente d’Europa paragonando le esperienze di realtà accademiche come Barcellona, Aarhus, Hasselt, Bruxelles, Utrecht ed Oxford con le università pugliesi (UniBa e Poliba), anch’esse parte del cluster europeo (Meteor). La presenza dell’Europa a Taranto sarà suggellata da molti ospiti delle direzioni generali dell’Agenzia Europea per l’ambiente (Eea) e dell’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDea). Ad aprire i lavori saranno il sindaco Rinaldo Melucci, da tempo al lavoro sulla rinascita di Taranto come modello di innovazione per salute ed ambiente, e la direttora allo sviluppo economico Gianna Elisa Berlingerio, driver dell’innovazione Pugliese nel mondo.

“L’appuntamento del Taranto Innovation Summit – sottolinea il sindaco Rinaldo Melucci – si inserisce a pieno nel processo di transizione che sta interessando Taranto e i tarantini. Da tempo, infatti, stiamo lavorando ad uno spostamento di paradigma che pone la città dei due mari come modello di innovazione: dall’industria all’industrializzazione dei saperi, dall’immobilismo al fermento creativo”. Il Primo cittadino evidenzia inoltre che “oggi il Comune di Taranto è capofila della Casa delle Tecnologie Emergenti (Cte Calliope), che avrà sedi diffuse in tutta la città, un vero e proprio distretto dell’innovazione dedicato alla ricerca biomedica ed ambientale”.

“Da Sindaco – aggiunge infine Melucci – mi riempie di gioia pensare alla città come al più grande hub di innovazione e creatività del Mezzogiorno, perché credo che la macchina amministrativa debba funzionare come un acceleratore di particelle sane, in grado di liberare energie nuove. E’ quello che sta accadendo nella nostra città, che ha smesso di subire visioni e progettualità imposte dall’alto, per forgiare con consapevolezza il proprio futuro”. La seconda giornata dell’Apulian One Health Meeting, sabato 10 giugno, sarà dedicata alle attività operative della Casa delle Tecnologie Emergenti di Taranto (Cte Calliope), fondata lo scorso febbraio e che vede capofila il Comune di Taranto, e che avrà sedi diffuse in tutta Taranto, riqualificando ed implementando tecnologicamente alcune strutture del Comune.

Gli obiettivi di Cte Calliope – e dei suoi 30 partner – mirano alla incubazione ed accelerazione di startup innovative impegnate nell’applicazione delle tecnologie 5G e quantum computing ai sistemi di monitoraggio del One Health. nel corso della giornata di lavori interverranno nelle discussioni partner scientifici e tecnologici di varie realtà internazionali, in un cross-over tra l’Innovation summit ed il cluster Horizon Europe. Molti i ricercatori che porteranno idee e risultati di tecnologie emergenti applicate alla ricerca biomedica ed ambientale. Inoltre, nella seconda parte della giornata, i partner di Calliope presenteranno i progetti di innovazione ai rappresentanti delle altre case delle tecnologie, 10 in tutta Italia.

Infine, gli esperti dell’Its Logistica di Taranto condurranno dei workshop legati alla progettazione di iniziative Europee aperte a tutti i discenti del meeting del meeting. Il Comune di Taranto, con la Cte-Calliope, sottolinea di voler puntare sulla “resilienza culturale di questo territorio che ha favorito la crescita di numerose aziende ed il ritorno di numerosi ‘cervelli’ che mirano alla tecnologia ed innovazione in tema di sostenibilità ed equilibrio tra ambiente e salute”. E’ questa la transizione pensata dal sindaco di Taranto e favorita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy – che finanzia Cte-Calliope – e dall’Unione Europea che ha giudicato i progetti scientifici su Taranto tra i primi in Europa.

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