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Il made in Italy dell’arredo rivoluziona il concetto di...
Il made in Italy dell’arredo rivoluziona il concetto di showroom e anticipa tendenze
Flasgship store interattivi, location aperte h24, spazi culturali e rivisitazione dei canoni tradizionali, i marchi italiani cambiano rotta scommettendo su un ibrido tra negozio e design-experience
Flasgship store interattivi, location aperte h24, spazi culturali e rivisitazione dei canoni tradizionali, i marchi italiani cambiano rotta scommettendo su un ibrido tra negozio e design-experience. Nell’era post pandemia, il made in Italy del settore arredo non solo ha saputo resistere all’onda d’urto ma ne ha fatto uno strumento di crescita per imparare nuovi modi di mettersi in gioco. In questo contesto, sono molteplici gli esempi di location originali e innovative, sia dal punto di vista estetico che tecnologico con Milano quale protagonista.
In pieno centro storico, a due passi dal Duomo, sorge Arena, un luogo che sembra appartenere a un altro mondo. Ex ristorante futurista la Penna d’Oca di Giò Ponti negli anni '30 e crocevia culturale e di dibattiti, questo spazio accoglie il Flagship store di Listone Giordano, iconico brand di pavimentazioni in legno d’alta gamma, ma appena oltrepassata la soglia sembra di essere ovunque tranne che in un negozio. Progettata da Michele De Lucchi, altra leggenda del design, è una sorta di agorà con un l’obiettivo ben chiaro.
“Grazie all’idea di Michele De Lucchi - racconta Andrea Margaritelli, Brand manager di Listone Giordano - abbiamo cambiato il punto di vista rispetto al classico modo di concepire uno showroom. Arena mette al centro l’interazione delle persone, la relazione, un luogo che è punto d’incontro per scambiarsi idee, pensieri, guardarsi negli occhi, per fare cultura prima ancora che per presentare superfici. Amiamo l’arte, amiamo la storia, fanno parte del nostro cromosoma e in queste mura, abbiamo ritrovato tutto questo”.
Dalla cultura alla moda. Via Manzoni, una delle vie più fashion d’Italia, è oggi nel mirino dei big dell’arredo. laCividina - l'azienda che ha mosso i primi passi nel settore della tappezzeria per poi emergere come una realtà all'avanguardia nel mondo degli imbottiti di design - offrirà un’esperienza unica durante la Milano Design Week a tutti gli appassionati del design, proprio nelle sale del Palazzo Borromeo d’Adda, al civico 41, un luogo che incarna l’eleganza e lo spirito creativo dell’azienda. Rimasti affasciati e incantati dalla sua bellezza, l’edificio è stato scelto per l’apertura del primo showroom meneghino.
"L’apertura di uno showroom monomarca - spiega Fulvio Bulfoni, presidente dell’azienda - rappresenta un importante passo per laCividina, che porta il suo design ancora più vicino al mondo dei progettisti. I nuovi spazi di Palazzo Borromeo d’Adda, grazie all’esclusivo allestimento di Alessandra Salaris, dello Studio omonimo, ci consentiranno di far conoscere ancora meglio le nostre capacità progettuali e costruttive, valorizzando il vero made in Italy in una location di grande suggestione".
Quella di non partecipare al Salone internazionale del Mobile, ma di intraprendere una nuova strada, concentrando la sua energia e la sua creatività all’interno dello showroom, si tratta di un passo decisivo per l’azienda verso il futuro. La sede, inoltre, non nasce come semplice window-shopping, ma è un luogo di incontro e di dialogo per i professionisti del settore, che qui potranno scoprire le nuove collezioni, lasciarsi trasportare dalla bellezza dei suoi prodotti iconici e la vivacità dei suoi imbottiti, in un mix di colori e texture, in equilibrio perfetto.
Nella stessa zona, nelle prossime settimane aprirà anche il nuovo Flagship Store di Talenti, top brand dell’outdoor mondiale che per festeggiare il suo ventesimo anniversario si è regalato un nuovo e maestoso spazio. In questo caso, sono gli arredi da esterno ad essere protagonisti conquistando la scena con un’esposizione classica ma che è un invito a compiere un viaggio tra relax e pace. Una location che vuole diventare un’oasi dove rifugiarsi per sfuggire dallo stress della vita meneghina. “Da sempre - conferma Edoardo Cameli, direttore Commerciale di Talenti - via Manzoni, rispetto a Durini e Brera, è una via particolarmente legata al mondo del lusso e il nostro brand si adatta perfettamente”.
Anche Horm, l’azienda friulana specializzata in arredi di alta gamma, che nel 2023 aveva dato vita al progetto Horm Hub, il 1° showroom in Italia accessibile 24h su 24h, 7 giorni su 7, semplicemente attraverso una chiave digitale o un’app bluetooth, annuncia che dopo anni di presenza e collaborazione con Salone.Milano, lascerà i corridoi fieristici e si trasferirà in città durante la Milano Design Week. "Soprattutto in seguito alla pandemia, abbiamo intercettato nuove tendenze in merito agli strumenti di comunicazione da adottare, le attitudini vanno sempre più verso l’ibridazione dei modelli di comunicazione e premiano nuove modalità narrative, abbiamo deciso così offrire una vera e propria esperienza immersiva nel nostro modo di pensare i progetti e l’arredo. Una sintesi efficace dei nostri valori e della nostra produzione", afferma Fabio Melcarne, ad di Horm.
"Abbiamo capito che dopo il Covid e i lockdown - continua Melcarne - ogni forma di retail fisico ha conosciuto una seconda giovinezza, infatti sono nati sempre più spazi fisici dove vedere, toccare e provare mobili e complementi, parlare con architetti o consulenti; per questo motivo, dopo l’Horm Hub a Lissone, quest’anno abbiamo scelto il distretto meneghino delle 5Vie e le vetrine del n° 18 di via Cappuccio per presentare il nostro allestimento e tutte le nostre novità! Un nuovo spazio, in condivisione con il brand Karpeta, nel cuore di Milano, non solo uno showroom d’arredo ma una vera e propria casa che permetterà ad architetti, interlocutori per grandi progetti e interior designer, ma anche a clienti privati, di entrare nel mondo di Horm".
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Pio e Amedeo ‘professori per un giorno’...
Il 20 marzo in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università
Mercoledì 20 marzo, alle ore 10.30, in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università promossa dalla Conferenza dei rettori delle università italiane con il patrocinio del ministero dell'Università e della Ricerca, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, universalmente conosciuti come Pio e Amedeo, saranno 'professori per un giorno' all’Università Lum.
Intervistati dal rettore Antonello Garzoni, racconteranno il loro percorso di crescita professionale e come sono riusciti a ottenere un grande successo.
Inoltre interagiranno con gli studenti presenti in Aula Magna su quanto sia importante interrompere la fuga dei cervelli per consentire la crescita del Mezzogiorno.
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Con PizzAcademy riparte da Tramonti l’arte della...
Una tradizione diffusa in tutto il mondo dagli emigranti del 'polmone verde' della Costa d'Amalfi
C'è chi è rimasto al Nord e ancora tramanda la tradizione portata dai nonni emigranti, chi è tornato dopo anni passati fuori e chi fuori è rimasto reinventando quella stessa tradizione in chiave contemporanea. In comune hanno le origini, lì dove la pizza è nata: a Tramonti, borgo incastonato 'tra i monti' della Costa d'Amalfi, a pochi chilometri dal mare. Sono i maestri pizzaioli 'tramontani', che l'arte della pizza hanno fatto conoscere in tutta Italia e nel mondo. Un primato che non tutti conoscono ma che loro rivendicano a gran voce. Così, si sono riuniti nei giorni scorsi nel 'borgo natio' per la prima edizione di PizzAcademy, per celebrare la 'vera' pizza originale e l'unica a potersi fregiare della certificazione De.Co, la Denominazione Comunale di Origine, ottenuta nel 2010.
Ideatore e promotore del progetto, il presidente dell’Associazione Pizza Tramonti e vicesindaco del paese, Vincenzo Savino: “Dar vita a una Accademia della Pizza - ha affermato - che sapesse coinvolgere professionisti di vario tipo, da maestri pizzaioli di fama internazionale ad affermati critici gastronomici, giornalisti ed esperti, è stato per noi un progetto in cui abbiamo fermamente creduto. Ritenevamo che fosse importante avere un momento di incontro e confronto fra le varie scuole di pizza, rappresentate da un’autorevole selezione dei più importanti pizzaioli italiani. Sono emersi interessanti spunti su cui riflettere e lavorare. Ci metteremo subito all’opera per la seconda edizione, che si terrà sempre a Tramonti nella primavera 2025".
A presentare i maestri pizzaioli e a raccontare le loro proposte il gastronomo Luciano Pignataro che, affiancato da una delegazione Ais, ha studiato gli abbinamenti fra le varie pizze e i vini Doc Costa d’Amalfi delle aziende Apicella, Reale, Marisa Cuomo, San Francesco, Ida Giordano, Ettore Sammarco e Tagliaferro, capaci di esaltarne i sapori e i profumi. Mentre le note dolci sono state offerte dal maestro Sal De Riso, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, che proprio a Tramonti ha stabilito il suo laboratorio dove sforna dolci destinati a tutto il mondo. "Se lo stile napoletano è il più diffuso, la storia della pizza si intreccia con quella di questo territorio, che è storia di emigrazione. Qui la pizza nasce come 'prova' prima di infornare il pane e poi come cibo di recupero, per non sprecare il fior di latte che gli emigranti producevano", ha spiegato Pignataro.
E PizzAcademy è stata un'occasione per mettere a confronto diversi stili e scuole di pizza. Ecco così sfilare le creazioni di Vittorio e Graziano Giordano, Fortunato Amatruda, Sasà Martucci, Carmine Nasti, Francesco Ferrara, Matteo Vari, Francesco Giordano, Giovanni Mandara, Pietro Manganelli, Alfonso Simeone, Errico Porzio, Antonio Vuolo, Raffaele Bonetta, Vincenzo Nese, Francesco Maiorano, Giuseppe Giordano, Antonio Erra, Raffaele Vitagliano, Giuseppe Imperato. Storie di stili e di vita che si intrecciano in nome della stessa tradizione. "Dopo anni trascorsi al Nord, dove mi sono formato anche in mulini, ho scelto di tornare a Tramonti e ho avviato il mio agriturismo, dove propongo anche la pizza, in vari formati", ha raccontato Antonio Erra che oggi gestisce l'agriturismo 'da Regina' a Tramonti.
"Quando ho dato vita al progetto di 'Anima Romita', l’ho fatto anche con lo scopo di rendere centrale la storia della Pizza Tramonti e del suo territorio: da un lato, infatti, ho scelto di aprire il menu con una Carta dedicata esclusivamente alle pizze realizzate con l’impasto integrale al finocchietto di Tramonti, ideando per primo una Pizza Tramonti Contemporanea in doppia cottura, alta e croccante; dall’altro, ho voluto promuovere questo territorio e i suoi artigiani acquistando un campo di pomodori coltivati con sistema biologico dal sapore unico ed eccezionale", ha sottolineato Fortunato Amatruda, patron di 'Anima Romita' a Crema e Ambassador dell’Associazione Pizza Tramonti.
"Tramonti è stata fondamentale per la diffusione della pizza prima nel Nord Italia e poi in tutto il mondo. L'emigrazione di un intero paese, che ha favorito anche la conoscenza di prodotti mediterranei, è avvenuta per caso e poi si è rivelata un’opportunità", dice Giuseppe Giordano, che ha la sua pizzeria ad Alessandria, in quel Piemonte dove tanti compaesani si sono stabiliti.
E fu proprio un Giordano, Luigi, che negli anni Cinquanta, dopo essersi trasferito a Novara, avviò prima un caseificio e poi una pizzeria, proprio per poter utilizzare il fior di latte rimasto invenduto. Un'intuizione rivelatasi geniale e poi seguita da tanti altri giovani tramontani - almeno tremila sparsi in tutto il mondo - partiti in cerca di fortuna e forti di una tradizione che affonda le radici fin nel Medioevo. Nata come una schiacciata prodotta con i grani antichi coltivati in zona, veniva condita con gli ingredienti a disposizione: pomodoro, fior di latte e olio extravergine di oliva. E' tra questi monti, infatti, che i casari producono, con il latte dei Monti Lattari, una pasta filata lavorata in sfoglie. Ed è qui che si coltiva il pomodoro Fiascone, una varietà dal sapore intenso introdotta per la prima volta a inizio '900.
Tramonti vanta anche una produzione enologica di altissima qualità, grazie ai suoi vigneti secolari, veri monumenti a cielo aperto su pendii dove arriva una brezza ricca di salsedine, dove crescono, grazie a una vera e propria viticoltura eroica, uve autoctone come il Tintore. Altri prodotti d'eccellenza per i quali pure è conosciuto questo territorio considerato il 'polmone verde della Costiera', sparso fra 13 frazioni e altrettante chiese, sono le castagne (Tramonti è anche 'Città del castagno'), naturalmente i limoni che accompagnano i sentieri e disegnano il paesaggio, e persino lo zafferano, che si è acclimatato su queste colline, accanto ad altre erbe aromatiche della zona, a cominciare dal finocchietto selvatico, ingrediente principe dell'impasto della pizza di Tramonti doc.
Un 'tocco' della ricetta sancito dal Regolamento per la Pizza di Tramonti a Denominazione Comunale, che proprio per iniziativa dell'Associazione Pizza Tramonti verrà riportato in auge e condiviso dai professionisti di quell’arte tramontana della pizza, che hanno coltivato e diffuso ovunque siano arrivati.
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Festa papà: da Maestri Accademia Lievito Madre e panettone...
Un nuovo grande lievitato per festeggiare tutti i papà nel giorno della loro festa
Il modo più dolce per festeggiare il papà? Da oggi c’è il Baffo del Papà, il nuovo grande lievitato creato dai Maestri dell’Accademia del Lievito Madre e del Panettone Italiano per celebrare tutti i papà nel giorno della loro festa, il 19 marzo. La grande tradizione del lievito madre vivo si sposa con l’innovazione e dà vita ad un irresistibile dolce racchiuso in un pirottino a forma di baffo, con un impasto in cui l’energia del caffè si arricchisce di deliziose sospensioni di cioccolato e, a chiudere, una golosissima glassa sempre al cioccolato.
Se la ricorrenza di San Giuseppe ha origini lontane nella storia, e si festeggia anche a tavola con i tanti dolci per l’occasione, un grande lievitato dedicato al papà è quello che mancava.
Da qui l’idea di creare una nuova tradizione che trova le sue origini nel passato, con l’eccellenza del lievito madre vivo, ma che sarà quella del futuro: il Baffo del Papà è una vera coccola per assaporare tutto l’amore che il babbo si merita, il modo più dolce per dire “Ti voglio bene, Papà”.