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Stallone compie 75 anni, Rocky non si arrende

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E’ ancora Rocky Balboa. Forte, dinamico, pronto alla sfida. Resta sempre, nell’immaginario dei suoi fan, Rambo, l’eroe senza paura disposto a tutto pur di vincere. L’immagine di Sylvester Stallone è legata a doppio filo ai personaggi che ha interpretato e che lo hanno reso celebre. E ora, ad un passo dai suoi 75 anni, che compirà il 6 luglio, continua a mostrarsi nel pieno della sua forza: indomito, appena un mese fa, in un video postato sui social si è fatto riprendere mentre sollevava 40 chili durante un allenamento.

Nulla, insomma, sembra scalfire l’attore e regista che nei suoi film ha ‘difeso’ in qualche modo una certa idea degli Stati Uniti. Come quando, nella quarta puntata della fortunata serie del pugile italo-americano Rocky Balboa, ha immaginato uno scontro tra le due superpotenze, gli Stati Uniti appunto e l’Unione Sovietica. Nel film Rocky non esita a difendere la sua bandiera e i suoi ideali confrontandosi con il sovietico Ivan Drago. E nel momento memorabile, che precede il primo gong, sostiene il suo sguardo glaciale. Fermo e impassibile, Rocky rimane immobile quando l’avversario, nel pieno della Guerra Fredda, tenta di intimidirlo con l’indimenticabile frase “Io ti spiezzo in due”.

Nato il 6 luglio del 1946, a Hell’s Kitchen, una zona di Manhattan (New York), da Frank Stallone, un barbiere statunitense figlio di immigrati italiani e da Jacqueline Labofish, astrologa statunitense figlia di un ebreo ucraino, Stallone non ha un’infanzia facile. Si barcamena tra mille lavori, come per esempio il parrucchiere e l’inserviente al Central Park Zoo. Solo nel 1970 ottiene il primo ruolo da protagonista recitando nel film ‘Fuga senza scampo’ dove interpreta il ruolo di un leader studentesco che si unisce ad un gruppo di terroristi per organizzare un attentato. Un ruolo che giunge dopo che ha interpretato una parte principale nel porno-soft ‘Italian Stallion – Porno proibito (The party at Kitty and Stud’s). Nel 1972 partecipa, senza successo, ad un provino per recitare nel film di Francis Ford Coppola ‘Il padrino’.

Ma il grande successo arriva con i due personaggi ai quali è ancora legata la sua notorietà: Rocky Balboa, la cui saga inizia nel 1976 e Rambo dal 1982. Personaggi che vengono dal basso e che, facendo leva sulle loro abilità e sulla loro forza, riescono a prendersi la loro rivincita nei confronti di una società chiusa che non li accettava. Memorabili, a questo proposito, sono le tecniche adottate da Balboa per allenarsi, cresciuto nei bassifondi di Filadelfia, che si esercita quasi sempre da solo, spesso alle prime luce del giorno.

Realizzato in appena 28 giorni di riprese, con un budget di 1,1 milioni di dollari, ‘Rocky’ sbanca il botteghino incassando 225 milioni di dollari. Un successo alimentato anche dall’altro grande filone, quello di Rambo, che apre la strada per Stallone a numerose pellicole d’azione, tra cui ‘Cobra’(1986), ‘Over the top’ (1987) e ‘Sorvegliato speciale’ (1989). Dopo essersi misurato con la commedia all’inizio degli anni ’90, prendendo parte tra l’altro a ‘Oscar – Un fidanzato per due figlie (1991) remake di ‘Io, due figlie, tre valige’ del 1967, torna ai film d’azione e nel 1997 è protagonista del poliziesco ‘Cop Land’. Risale invece al 2006 il ritorno a Rocky nel sesto film che scrive, dirige ed interpreta. Così come Il 22 febbraio 2008 esce il quarto capitolo della serie dell’ex Berretto verde, John Rambo, da lui co-scritto, diretto e interpretato.

Presente nella ‘Hollywood Walk of fame’ di Los Angeles dal 1984, Stallone dopo aver incontrato la celebrità non ha avuto una vita facile tanto che 2012 ha pianto la morte del giovane figlio Sage, nato dal suo primo matrimonio e scomparso ad appena 36 anni. La lunga carriera di Stallone è continuata anche in questi ultimi anni: nel 2015 riprende il ruolo di Rocky Balboa nel film ‘Creed –Nato per combattere’ grazie al quale vince il Golden Globe per il migliore attore non protagonista. Il film è lo spin-off della saga di Rocky, la cui storia si svolge nove anni dopo gli eventi di Rocky Balboa, sesto film della serie creata dallo stesso Stallone. Film che avrà un seguito nel 2018 con ‘Creed II’.

E nel 2019 Stallone ha rispolverato anche il suo altro grande eroe, Rambo, con ‘Last Blood’. La pellicola è il quinto capitolo della saga cinematografica su John Rambo, iniziata nel 1982. Il titolo del film è un riferimento al titolo originale del romanzo ‘Primo sangue’ da cui adattamento nacque il primo Rambo. E proprio nel maggio del 2019, presentando a Cannes la preview di ‘Last Blood’, Sly rivelò un gustoso aneddoto sulla saga di Balboa: possiede ancora le due tartarughe del primo film (1976) di Rocky, che oggi hanno 57 anni. “Hanno le dimensioni di una sedia”, scherzò Stallone. “Penso che dovremmo fare un altro Rocky: tutti sono morti tranne le tartarughe, le miei uniche amiche”, aggiunse ridendo. Per poi dare un’ulteriore notizia su un altro dei suoi personaggi cult: ‘Cobra’ (1986) potrebbe tornare, “come una serie tv in streaming”.

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Cannes 2023, Palma d’oro a Justine Triet con Anatomie d’une Chute

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La regista francese trionfa al festival

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La Palma d’oro del Festival di Cannes 2023 è andata al film ‘Anatomie d’une chute’ della francese Justine Triet.

Il film vincitore è un thriller psicologico ambientato all’interno di uno chalet di montagna dove abita Sandra, una scrittrice tedesca con il marito e il figlio Daniel, non vedente. Ma un giorno il padre viene ritrovato senza vita. Incidente? Omicidio? La regista scruta la sua protagonista, scava nella sua esistenza all’interno di spazi chiusi e ossessivi. L’ambiente domestico, ma anche le sale del tribunale per ‘raccontare’ l’inferno di una coppia, i drammi domestici, le solitudini mai gridate tra spazi che sembrano non avere vie d’uscite. Come nella vita.

La giuria, presieduta da Ruben Ostlund, ha anche premiato l’attore giapponese Koji Yakusho per la migliore interpretazione maschile nel film ‘Perfect days’ di Wim Wenders. Il Premio per la migliore interpretazione femminile al 76esimo Festival di Cannes è andato a Merve Dizdar per il film’ About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan’, Il regista Thien An Pham con ‘Ben Trong Vo Ken Vang’ (L’arbre aux papillons d’or) è invece il vincitore della ‘Camera d’oro’ (Migliore opera prima). Il film è stato presentato alla Quinzaine de cineastes.

Il Grand Prix è andato a ‘The Zone of Interest’, diretto da Jonathan Glazer, il Premio al Miglior regista a Tranh Anh Hung per il film ‘The Pot-au-Feu’, il Premio della Giuria a ‘Fallen Leaves’ diretto da Aki Kaurismaki, Premio alla Migliore sceneggiatura a Yuji Sakamato per ‘Monster’. Delusione per gli italiani in gara (ben tre quest’anno), Alice Rohrwacher (‘La Chimera’), Marco Bellocchio (‘Rapito’) e Nanni Moretti (‘Il sol dell’avvenire’). Nessuno di loro ha portato a casa un Premio, anche se i media internazionali avevano apprezzato il lavoro di Bellocchio, un po’ meno (soprattutto i francesi) quello di Moretti, un habitué del Festival.

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Chiara Ferragni e il selfie seminuda: “Puritani arrabbiati? Missione compiuta”

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La replica dell'influencer alle critiche di una follower 11enne: "Nessuno può farci sentire sbagliate"

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“Ma qual è il senso della foto? Fin dove arriva il narcisismo?”. “Se vedessi mia mamma farsi queste foto rimarrei scioccata”. “Così è pornografia”. Sono solo alcuni fra le centinaia di commenti sotto una foto postata da Chiara Ferragni su Instagram, che ha scatenato una valanga di critiche social, fra ironia, sarcasmo, rabbia e molta indignazione. L’influencer ha postato sul social un’immagine che la raffigura quasi totalmente nuda, con un ridottissimo perizoma e che -complice il gioco di specchi- ne ritrae sia il davanti e che il dietro. “Mirror selfie”, scrive la Ferragni.

La valanga di commenti nei confronti del contenuto social di Ferragni non si è fatta attendere, e quasi tutti hanno denigrato la scelta. Tra tutti, spicca -ed è diventato virale- quello di una ragazzina di 11 anni: “Ho 11 anni (quasi 12) e se vedo ragazzine di 15 anni che si fanno ste foto penso che sinceramente siano inadeguate a maggior ragione ke senso ha che lo faccia tu? -scrive la piccola follower di Chiara- Cioè a parte che in questa foto non fai vedere vestiti o costumi da bagno ma praticamente te stessa nuda. Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Io non lo trovo un bel messaggio da mandare”.

E ancora: “Mia mamma ha 34 anni e le foto in costume al mare le mette, ho una bella mamma ma se mettesse una foto così io mi sentirei malissimo penserei che mi devo vergognare del suo comportamento non ne sarei x niente fiera”. Parole che hanno suscitato la reazione della stessa Ferragni, che nelle sue stories ha replicato: “Il messaggio per tutte, ragazzine e non, da parte mia è molto semplice: nessuno ci può giudicare e farci sentire sbagliate -scrive, tentando di placare le polemiche- Pubblicare una foto così non dovrebbe far vergognare nessuno e anzi, dimostrare che ognuno è libero di essere se stesso e celebrarsi quando si sente di farlo”. Infine una chiosa per nulla distensiva: “Faccio incazz… i puritani? Missione compiuta, allora”.

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Giorgio Fanfani: “la cucina nel dna, mio padre Amintore un ottimo cuoco”

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"Ho cominciato giovanissimo a 13 anni, cucinavo per i miei fratelli più grandi. A Roma ho aperto il Bistrot de la Place, un dialogo ininterrotto tra due 'cugini', l'Italia e la Francia, perchè anche la tavola è cultura e politica del saper vivere, dello stare insieme"

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Apre nella capitale (piazza Santiago del Cile nel cuore dei Parioli) il Bistrot de La Place, nuovo ristorante dedicato alla cucina tipica francese. Foie gras, sushi -galette e galette di grano saraceno, crepe al caramello o al burro salato, coquillage, ostriche e champagne, boeuf bourguignon mantecato al vino di Borgogna, brandade di baccalà accanto alle tipiche salade (Nicoise e Napoléon).

Innamorato della Francia e della cucina Giorgio Fanfani, amministratore unico di The Dome, da anni nell’universo della ristorazione anche come chef a domicilio e influencer con il suo canale IG ilcuocogiorgio racconta all’Adnkronos la sua nuova avventura professionale. “Sono 58 anni che cucino – scherza il figlio dello statista della Dc Amintore Fanfani – Ho cominciato giovanissimo, a 13 anni, a Camaldoli, cucinavo per i miei 4 fratelli più grandi. Mia madre, pessima cuoca, mi dava 50 lire al giorno per occuparmi della cucina. Da quel giorno ho sempre cucinato, a Punta Ala, al Sestriere, nella mia casa in Tunisia sono arrivato a preparare pranzi e cene per i miei ospiti. Nel giardino della mia villa potevo accogliere fino a 75 persone”.

Una passione iscritta nel dna della famiglia. “Mio padre cucinava molto bene – ricorda Giorgio Fanfani- Piatti tipici della tradizione toscana. Le zuppe, per esempio, di ceci, di fagioli, questi ultimi con il baccalà, e poi mio padre era specializzato nel capitone”. La Francia è entrata nella sua vita (e nel suo cuore) con il divorzio dalla prima moglie Laura Bernabei. “Avevo due figli adolescenti, Veronica e Lorenzo, 13 e 10 anni, andavo spesso a Parigi per stare con loro. Negli anni oltre 200 viaggi aller-retour – racconta ancora – Mi sono sempre occupato, negli anni, di ristorazione. Mi è stato poi offerto, come amministratore unico, di gestire il Bistrot de la Place, all’interno di un gruppo di grande esperienza e managerialità. Il servizio è affidato a giovanissimi ragazzi, dai 18 ai 25 anni, tutti hanno studiato in celebri scuole specializzate di ‘hotellerie’, c’è cortesia, competenza, amabilità, grande rispetto nei confronti del cliente e il maitre e responsabile ha solo 22 anni, si chiama Rocco Elkins”.

Un ottimo controcanto, il Bistrot de la Place, ai soliti ricchi primi piatti romani, dalla carbonara, alla matriciana, al cacio e pepe. “L’Italia è un Paese ricchissimo e variegato, cambia in ambito di cibo e tradizioni da regione a regione – prosegue Giorgio Fanfani – Ma la Francia, con i suoi vini, i suoi champagne, i suoi formaggi, i suoi piatti tipici non è da meno. Diversa e forse meno complessa della cucina italiana, ma sempre alla base di un dialogo ininterrotto tra due ‘cugini’, anche a tavola, che è cultura e politica del saper vivere, dello stare insieme, anche solo davanti ad un bicchiere di buon vino rosso”.

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Ascolti tv, Massimo Ranieri conquista la prima serata

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Secondo 'Ricomincio da me', terzo 'Quarto Grado'

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Il debutto di ‘Tutti i sogni ancora in volo’ con Massimo Ranieri su Rai1 ha conquistato gli ascolti della prima serata di ieri con 3.185.000 telespettatori e il 21,1% di share. Su Canale5 ‘Ricomincio da me’ ha ottenuto 1.723.000 telespettatori e il 10,8%, mentre il terzo posto è andato a ‘Quarto Grado’ che su Retequattro ha registrato 1.162.000 telespettatori e l’8,4% di share.

Appena fuori dal podio Italia1 che con ‘The Transporter Legacy’ ha totalizzato 1.086.000 telespettatori e il 6,1% di share, mentre su Rai2 ‘The Good Doctor’ ne ha raccolti 854.000 pari al 4,8% e La7 con ‘Propaganda Live’ 849.000 con il 6,5%. Su Rai3 ‘Il traditore’ è stato visto da 812.000 telespettatori pari al 5,1% mentre ‘I Migliori Fratelli di Crozza’ su Nove ha conquistato 539.000 telespettatori e il 3,1%. Tv8 chiude la classifica del prime time di ieri con ‘Celebrity Chef’, che ha interessato 322.000 telespettatori con il 2% di share.

Nell’access prime time Rai1 con ‘Cinque Minuti’ di Brono Vespa ha ottenuto 3.639.000 telespettatori e il 21,8% di share e, a seguire, con ‘Affari Tuoi’, 4.457.000 telespettatori e il 24,1%. Canale5 con ‘Striscia la notizia’ ha totalizzato invece 3.105.000 telespettatori e il 16,8%. La rete ammiraglia Rai ha conquistato anche la fascia del preserale con ‘L’Eredità’, visto da 3.269.000 telespettatori pari al 25,6%, mentre ‘Avanti un altro! Story’ su Canale 5 ha registrato 2.386.000 telespettatori e il 19,6% di share.

Nel complesso le reti Rai si sono aggiudicate la prima serata, con 7.010.000 telespettatori e il 38,39% di share, e l’intera giornata con il 39,64% e 3.063.000 telespettatori. Ai canali Mediaset è andata invece la seconda serata con 3.401.000 telespettatori e il 37,04% di share.

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Arisa: ” Giorgia Meloni? Mi piace. Su Lgbt come una mamma severa”

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La cantante ospite della prima puntata della nuova stagione de 'La Confessione' di Peter Gomez: "La premier ha molta cazzimma"

“Giorgia Meloni? Mi piace, ha molta cazzimma”. Così la cantante Arisa, ospite della prima puntata della nuova stagione de ‘La Confessione’ di Peter Gomez sul Nove. Un’affermazione, dice l’artista, che “andrà contro di me”. Arisa, madrina del Pride nel 2022, incalzata dal conduttore proprio sul tema Lgbtqia e sulle posizioni della premier in merito, ha quindi spiegato che “secondo me lei si comporta come una mamma molto severa e spaventata. Una mamma che non è solo mamma di un figlio, ma di tre o quattro e allora bisogna” che Meloni ” faccia delle cose che vadano bene per tutti e quattro i figli, anche se a volte a uno dei quattro sembra che agisca” penalizzandolo.

“Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza che abbiamo nei media della comunità Lgbtqia+ – ha quindi aggiunto Arisa -, che non è fatta solo di macchiette o di cose solo plateali, ma di gente normalissima, colta…Mi piacerebbe – sottolinea ancora la cantante – che le persone avessero la pazienza e l’amore” di farlo capire a Meloni, “perché lei è una tipa che ci fa portare ad alti livelli, perché ha molta cazzimma”.

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Roger Waters indagato in Germania: sul palco con uniforme simil SS

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Secondo la polizia "il contesto dell'abbigliamento indossato è ritenuto in grado di approvare, glorificare o giustificare il dominio violento e arbitrario del regime nazista"

Roger Waters è sotto indagine a Berlino per essersi vestito sul palco in modo simile a un ufficiale delle SS. Dopo aver aperto lo show alla Mercedes Benz Arena della capitale con una dichiarazione in cui affermava di “condannare senza riserve l’antisemitismo”, il cofondatore dei Pink Floyd, il 17 maggio scorso, si è esibito indossando una lunga giacca nera, guanti e una fascia rossa al braccio ornata da martelli, anziché dalla svastica nazista.

Il sito Jewish News cita l’ispettore capo della polizia della capitale tedesca Martin Halweg, secondo cui “il dipartimento di Sicurezza dello Stato presso l’Ufficio di Polizia Criminale ha avviato un’inchiesta penale per sospetto incitamento del popolo”. “Il contesto dell’abbigliamento indossato è ritenuto in grado di approvare, glorificare o giustificare il dominio violento e arbitrario del regime nazista in modo da violare la dignità delle vittime e quindi disturbare la pace pubblica. Dopo la conclusione delle indagini, il caso sarà trasmesso alla Procura di Berlino per la valutazione legale”, ha aggiunto il capo della polizia.

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Emis Killa annuncia nuove date live, debutto top con ‘Effetto Notte’

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Il rapper vola in cima alle classifiche Fimi/Gfk

‘Effetto Notte’, il nuovo album di Emis Killa, debutta nella prima settimana in testa a tutte e tre le classifiche Fimi/Gfk: al primo posto negli album, nei vinili e nei singoli con ‘On Fire – paid in full’ feat. Sfera Ebbasta. Per celebrare questo importante traguardo, dopo il sold out della data evento al Mediolanum Forum in programma il 28 ottobre, l’artista annuncia una nuova serie di appuntamenti live nei club per l’autunno 2023.

Emis Killa porterà i suoi pezzi più amati, dai primi classici a ‘Effetto Notte’, in un tour, prodotto e distribuito da Vivo Concerti, che partirà da Firenze (sabato 4 novembre, Tuscany Hall), per proseguire a Napoli (martedì 7 novembre, Casa della Musica), a Ciampino (RM) (mercoledì 8 novembre, Orion), a Parma (sabato 11 novembre, Campus Industry Music), a Modugno (BA) (venerdì 17 novembre, Demodè), a Brescia (venerdì 24 novembre, Gran Teatro Morato), per terminare a Padova (sabato 25 novembre, Gran Teatro Geox). L’artista inaugurerà la serie di appuntamenti nei club con un live già sold out sabato 28 ottobre 2023 per la prima volta al Mediolanum Forum.

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Celine Dion annulla concerti per malattia: salta tour mondiale

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La cantante canadese è affetta da una patologia neurologica

Celine Dion ha cancellato i concerti del suo tour mondiale per motivi di salute. La cantante canadese, 55 anni, ha ufficializzato le news con un comunicato diffuso su Twitter. L’artista è affetta da una patologia neurologica che provoca spasmi incontrollabili e condiziona ogni aspetto della vita quotidiana. “Sto lavorando molto duramente per recuperare in pieno le forze, ma andare in tour può essere molto difficile se non si è al 100%”, dice la cantante. “Mi dispiace deludervi tutti ancora una volta. Non è corretto continuare a rinviare i concerti e, anche se questo mi spezza il cuore, la cosa migliore è cancellare tutto finché non sarò in grado di tornare sul palco. Voglio che sappiate che non sto mollando… Non vedo l’ora di rivedervi”. A dicembre dello scorso anno Celine Dion ha reso nota la diagnosi relativa alla sindrome che “condiziona ogni aspetto della mia vita”, le parole della cantante in un video diffuso 6 mesi fa. “Purtroppo questi spasmi condizionano ogni aspetto dalla mia vita quotidiana, a volte provocano problemi quando cammino e non mi permettono di usare le corde vocali come sono abituata a fare”.

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Incidente in moto per Beppe Convertini: “Ho la faccia distrutta”

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Il conduttore di Linea Verde in un post spiega di aver subito un delicato intervento

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“Ecco che ti succede quando sei in moto e un’auto ti taglia la strada”. Il conduttore di Linea Verde Beppe Convertini posta su Instagram una sua foto in ospedale, dove è ricoverato da due giorni, in seguito a un incidente.

“In queste due settimane ho lavorato nonostante la faccia completamente distrutta, occhio nero, naso rotto, punti di sutura – sottolinea nel post – naturalmente per il senso del dovere inculcatomi in famiglia e nella mia amata Puglia”. “Mi avete visto con gli occhiali da vista a tentare di coprire registrando” Linea Verde ma “ora mi sono fermato per qualche giorno perché non potevo fare altrimenti e mi sono operato..”, spiega.

Ringraziando i medici che lo hanno operato, Convertini fa sapere che “il mio naso e occhio sono tornati al loro posto!”.

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Sanremo, Fiorello ironico: “Non so se Amadeus vorrà fare il festival”

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Lo showman spiazza il pubblico con la sua "bombetta"

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“Amadeus mi ha detto una cosa: non so se quest’anno farò Sanremo”. Così Fiorello durante la puntata di questa mattina di ‘VivaRai2’ ha lanciato quella che lui stesso ha definito una “bombetta”, tra il serio e il faceto, com’è nelle sue corde.

Dopo aver salutato il conduttore e amico, lo showman l’ha ‘buttata’ lì ironico: “Amadeus continua a seguirci imperterrito e indefesso. L’ho sentito ieri. Mi ha detto una cosa: non so se quest’anno farò Sanremo. Non lo so… m’ha detto così. Lo so che è una bombetta, ma a me piace dirle le cose perché la gente deve sapere. Non gliene deve fregare niente alla gente, però deve sapere”, ha detto Fiorello sorridendo.

Fiorello ha inoltre commentato la notizia delle dimissioni di Lucia Annunziata. “Dopo Fabio Fazio, dopo la Bortone, anche l’Annunziata dalla Rai se ne va. Nessuna preclusione, non trovo condizione, mi devo licenziare forse me ne voglio andare anch’io a Discovery. No non ci lasciare, ma dai Annunziata dai, resta con noi. In pa – rai -dais!”.

In diretta, Fiorello legge anche l’ipotetica lettera con cui Annunziata ha accompagnato le sue recenti dimissioni: “Carissimi Roberto e Sergio, con la seguente lettera scrivo a entrambi voi per presentare le mie dimissioni dalla Rai. Chiedo scusa per gli errori di ortografia ma ho cercato di scrivere più in fretta possibile così da potermi dimettere prima che sareste voi foste a cacciarmi. Ecco i motivi della mia decisione: non voglio come immediatamente richiesto dai vertici Rai, farmi bionda come Giorgia Meloni, non condivido la scelta del cambio di titolo da Mezz’ora in più a un po’ meno di Bruno Vespa. Non ho intenzione di cancellare il tatuaggio che ho sulla spalla sinistra con Che Guevara che prende uno spritz con Elly Schlein”.

E continua: “Il ministro Lollobrigida quando ha saputo che mi chiamavo Annunziata ha proposto di farmi fare un programma sulle annunciazioni dei neonati concepiti durante la settimana. Non posso tradire le mie origini di sinistra, perché io sono così di sinistra che la password della mia mail è Inti Illimani. Infine, la vera ragione delle mie dimissioni: dopo tanti anni in Rai, è arrivato il momento di ammettere e confessare un mio grande segreto: da sempre, ma proprio da sempre, sempre, sempre, sempre, il mio canale preferito è Discovery.” E al commento di Fiorello: “Ti prego Lucia chiamami e dimmi che non è vero, resta con noi e combatti dall’interno” non si fa attendere la reazione del nuovo AD Rai Roberto Sergio, che inonda Fiorello di faccine divertite su Whatsapp per la gag.

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