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Professioni: al via la seconda edizione di Roma Innovation Hub
La convention promossa dai nove ordini aderenti alla Rete delle professioni tecniche
Sostenibilità, innovazione, ma soprattutto formazione di qualità e quindi lauree abilitanti. Da questi temi riparte la seconda edizione di Roma Innovation Hub, la convention promossa dai nove ordini aderenti alla Rete delle professioni tecniche (architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, chimici e fisici, dottori agronomi e dottori forestali, geologi, geometri e geometri laureati, ingegneri, periti agrari e periti agrari laureati, periti industriali e periti industriali laureati e tecnologi alimentari) che si è aperta oggi a Roma presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria e che chiuderà i battenti domani.
Obiettivo di questa nuova iniziativa, la seconda del suo genere dopo quella del 2022, è quello di definire con i principali stakeholder il ruolo delle professioni tecniche nel quadro complessivo del processo di innovazione dettato dall’Agenda ONU 2030. L’appuntamento romano rappresenta quindi un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte e sulla roadmap che dovrebbe condurre il Paese al conseguimento degli obiettivi sfidanti, sottoscritti anche dall’Italia, in termini di decarbonizzazione e di contenimento delle emissioni di gas serra.
Ad aprire la prima giornata di lavori il coordinatore della Rete delle professioni tecniche, Armando Zambrano che ha ricordato il lavoro fatto dall’Associazione dalla sua nascita e in particolare il ruolo dei professionisti tecnici dentro i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, mentre il vicepresidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca ha invece affermato come occasioni di questo tipo evidenzino l’unità all’interno del mondo delle professioni che si stanno strutturando per essere “un’unica voce”.
A seguire gli interventi dell’assessore all’urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, del presidente del consiglio superiori dei lavori pubblici, Massimo Sessa, e del presidente del Gse, Paolo Arrigoni che si è soffermato in particolare sui temi dell’Agenda 2030, “una sfida globale lanciata dall’Onu che rappresenta per il nostro Paese un impegno ma anche delle opportunità che saranno colte se questa transizione la condurremmo in modo pragmatica e non ideologica”. “Lo scorso anno” ha precisato, “abbiamo investito 11 miliardi per incentivare impianti e fonti rinnovabili e ora siamo stati chiamati a gestirne oltre 8 per parchi solari, agrivoltaico, sviluppo delle rete di teleriscaldamento, mobilità elettrica e per finanziare le comunità energetiche”.
“Il mondo delle professioni è il nostro riferimento” ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione lavoro, Marta Schifone, prima firmataria della proposta di legge sulla settimana nazionale Stem, le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, “il tema è quanto i professionisti rischiano a spendersi in tema di competenze, di innovazione e di futuro. Il futuro è nelle competenze dei professionisti. Abbiamo molte sfide e credo che i professionisti potranno sviluppare quelle che sono le mansioni intellettuali. A febbraio avvieremo la prima settimana nazionale delle materie Stem che servirà a divulgare e sensibilizzare rispetto a tutte le opportunità che queste materie potranno riservare nel mondo del lavoro”.
Ma a tenere banco durante la prima giornata di lavori è stato il tema dell’istruzione di qualità con particolare attenzione all’attuazione della legge Manfredi, una norma che interessa le nove professioni aderenti alla Rete. Dopo l’approvazione del principio dell’abilitazione per le lauree professionalizzanti ora la partita si gioca tutta sugli articoli 4 e 5 che secondo legge prevede che ulteriori titoli universitari possono essere resi abilitanti, con uno o più regolamenti ministeriali, sentite le categorie interessate. In questo senso è intervenuta Veronica Carello, dirigente MUR che ha ricordato l’avvio dei tavoli con le categorie dei geologi, ingegneri, architetti e periti industriali per l’attuazione dell’articolo 4 e dell’articolo 5.
Tema dirimente come è stato sottolineato dai Presidenti delle diverse categorie professionali intervenuti durante la tavola rotonda è quello del tirocinio, con ordini professionali che non lo hanno previsto nei loro ordinamenti professionali (come ingegneri e architetti) e si stanno interrogando su come introdurlo e altri che devono pensare a come renderlo efficace e di qualità. Una delle ipotesi portata all’attenzione della platea è quella della creazione di un’Agenzia per il tirocinio trasversale alle diverse categorie tecniche che potrebbe risolvere il problema del praticantato all’interno dei corsi di laurea abilitanti e agevolare l’occupazione.
Al termine della prima mattinata dei lavori è stato assegnato il premio “Apollodoro di Damasco” ideato nel 2022 come riconoscimento al merito straordinario di un professionista che ha dato lustro all’Italia anche a livello internazionale. Dopo Federico Faggin, padre del primo microchip vincitore del premio nel 2022, la seconda edizione ha scelto di premiare una donna, che sta tuttora offrendo il suo contributo di competenze alla comunità scientifica internazionale, distintasi nell’arco della sua carriera per l’attività di ricerca applicata volta al miglioramento delle condizioni di vita e di alimentazione in condizioni estreme di coltivazione e produzione. Si tratta di Stefania De Pascale, professore ordinario di orticoltura e floricoltura all’università degli studi di Napoli Federico II, dal 2019 responsabile del “Laboratorio di Ricerca sulle piante per lo Spazio”, autrice di oltre 400 pubblicazioni scientifiche e nel 2020 è risultata nella World’s Top 2% Scientist, la classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati stilata dalla Stanford University.
A chiudere la giornata le tavole rotonde sulla parità di genere e sull’energia pulita ed accessibile, rispettivamente Goal 5 e 7 dell’Agenda ONU, con la presentazione dei dati dell’Agenzia Italiana per lo Sviluppo Sosteni
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Pio e Amedeo ‘professori per un giorno’...
Il 20 marzo in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università
Mercoledì 20 marzo, alle ore 10.30, in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università promossa dalla Conferenza dei rettori delle università italiane con il patrocinio del ministero dell'Università e della Ricerca, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, universalmente conosciuti come Pio e Amedeo, saranno 'professori per un giorno' all’Università Lum.
Intervistati dal rettore Antonello Garzoni, racconteranno il loro percorso di crescita professionale e come sono riusciti a ottenere un grande successo.
Inoltre interagiranno con gli studenti presenti in Aula Magna su quanto sia importante interrompere la fuga dei cervelli per consentire la crescita del Mezzogiorno.
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Con PizzAcademy riparte da Tramonti l’arte della...
Una tradizione diffusa in tutto il mondo dagli emigranti del 'polmone verde' della Costa d'Amalfi
C'è chi è rimasto al Nord e ancora tramanda la tradizione portata dai nonni emigranti, chi è tornato dopo anni passati fuori e chi fuori è rimasto reinventando quella stessa tradizione in chiave contemporanea. In comune hanno le origini, lì dove la pizza è nata: a Tramonti, borgo incastonato 'tra i monti' della Costa d'Amalfi, a pochi chilometri dal mare. Sono i maestri pizzaioli 'tramontani', che l'arte della pizza hanno fatto conoscere in tutta Italia e nel mondo. Un primato che non tutti conoscono ma che loro rivendicano a gran voce. Così, si sono riuniti nei giorni scorsi nel 'borgo natio' per la prima edizione di PizzAcademy, per celebrare la 'vera' pizza originale e l'unica a potersi fregiare della certificazione De.Co, la Denominazione Comunale di Origine, ottenuta nel 2010.
Ideatore e promotore del progetto, il presidente dell’Associazione Pizza Tramonti e vicesindaco del paese, Vincenzo Savino: “Dar vita a una Accademia della Pizza - ha affermato - che sapesse coinvolgere professionisti di vario tipo, da maestri pizzaioli di fama internazionale ad affermati critici gastronomici, giornalisti ed esperti, è stato per noi un progetto in cui abbiamo fermamente creduto. Ritenevamo che fosse importante avere un momento di incontro e confronto fra le varie scuole di pizza, rappresentate da un’autorevole selezione dei più importanti pizzaioli italiani. Sono emersi interessanti spunti su cui riflettere e lavorare. Ci metteremo subito all’opera per la seconda edizione, che si terrà sempre a Tramonti nella primavera 2025".
A presentare i maestri pizzaioli e a raccontare le loro proposte il gastronomo Luciano Pignataro che, affiancato da una delegazione Ais, ha studiato gli abbinamenti fra le varie pizze e i vini Doc Costa d’Amalfi delle aziende Apicella, Reale, Marisa Cuomo, San Francesco, Ida Giordano, Ettore Sammarco e Tagliaferro, capaci di esaltarne i sapori e i profumi. Mentre le note dolci sono state offerte dal maestro Sal De Riso, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, che proprio a Tramonti ha stabilito il suo laboratorio dove sforna dolci destinati a tutto il mondo. "Se lo stile napoletano è il più diffuso, la storia della pizza si intreccia con quella di questo territorio, che è storia di emigrazione. Qui la pizza nasce come 'prova' prima di infornare il pane e poi come cibo di recupero, per non sprecare il fior di latte che gli emigranti producevano", ha spiegato Pignataro.
E PizzAcademy è stata un'occasione per mettere a confronto diversi stili e scuole di pizza. Ecco così sfilare le creazioni di Vittorio e Graziano Giordano, Fortunato Amatruda, Sasà Martucci, Carmine Nasti, Francesco Ferrara, Matteo Vari, Francesco Giordano, Giovanni Mandara, Pietro Manganelli, Alfonso Simeone, Errico Porzio, Antonio Vuolo, Raffaele Bonetta, Vincenzo Nese, Francesco Maiorano, Giuseppe Giordano, Antonio Erra, Raffaele Vitagliano, Giuseppe Imperato. Storie di stili e di vita che si intrecciano in nome della stessa tradizione. "Dopo anni trascorsi al Nord, dove mi sono formato anche in mulini, ho scelto di tornare a Tramonti e ho avviato il mio agriturismo, dove propongo anche la pizza, in vari formati", ha raccontato Antonio Erra che oggi gestisce l'agriturismo 'da Regina' a Tramonti.
"Quando ho dato vita al progetto di 'Anima Romita', l’ho fatto anche con lo scopo di rendere centrale la storia della Pizza Tramonti e del suo territorio: da un lato, infatti, ho scelto di aprire il menu con una Carta dedicata esclusivamente alle pizze realizzate con l’impasto integrale al finocchietto di Tramonti, ideando per primo una Pizza Tramonti Contemporanea in doppia cottura, alta e croccante; dall’altro, ho voluto promuovere questo territorio e i suoi artigiani acquistando un campo di pomodori coltivati con sistema biologico dal sapore unico ed eccezionale", ha sottolineato Fortunato Amatruda, patron di 'Anima Romita' a Crema e Ambassador dell’Associazione Pizza Tramonti.
"Tramonti è stata fondamentale per la diffusione della pizza prima nel Nord Italia e poi in tutto il mondo. L'emigrazione di un intero paese, che ha favorito anche la conoscenza di prodotti mediterranei, è avvenuta per caso e poi si è rivelata un’opportunità", dice Giuseppe Giordano, che ha la sua pizzeria ad Alessandria, in quel Piemonte dove tanti compaesani si sono stabiliti.
E fu proprio un Giordano, Luigi, che negli anni Cinquanta, dopo essersi trasferito a Novara, avviò prima un caseificio e poi una pizzeria, proprio per poter utilizzare il fior di latte rimasto invenduto. Un'intuizione rivelatasi geniale e poi seguita da tanti altri giovani tramontani - almeno tremila sparsi in tutto il mondo - partiti in cerca di fortuna e forti di una tradizione che affonda le radici fin nel Medioevo. Nata come una schiacciata prodotta con i grani antichi coltivati in zona, veniva condita con gli ingredienti a disposizione: pomodoro, fior di latte e olio extravergine di oliva. E' tra questi monti, infatti, che i casari producono, con il latte dei Monti Lattari, una pasta filata lavorata in sfoglie. Ed è qui che si coltiva il pomodoro Fiascone, una varietà dal sapore intenso introdotta per la prima volta a inizio '900.
Tramonti vanta anche una produzione enologica di altissima qualità, grazie ai suoi vigneti secolari, veri monumenti a cielo aperto su pendii dove arriva una brezza ricca di salsedine, dove crescono, grazie a una vera e propria viticoltura eroica, uve autoctone come il Tintore. Altri prodotti d'eccellenza per i quali pure è conosciuto questo territorio considerato il 'polmone verde della Costiera', sparso fra 13 frazioni e altrettante chiese, sono le castagne (Tramonti è anche 'Città del castagno'), naturalmente i limoni che accompagnano i sentieri e disegnano il paesaggio, e persino lo zafferano, che si è acclimatato su queste colline, accanto ad altre erbe aromatiche della zona, a cominciare dal finocchietto selvatico, ingrediente principe dell'impasto della pizza di Tramonti doc.
Un 'tocco' della ricetta sancito dal Regolamento per la Pizza di Tramonti a Denominazione Comunale, che proprio per iniziativa dell'Associazione Pizza Tramonti verrà riportato in auge e condiviso dai professionisti di quell’arte tramontana della pizza, che hanno coltivato e diffuso ovunque siano arrivati.
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Festa papà: da Maestri Accademia Lievito Madre e panettone...
Un nuovo grande lievitato per festeggiare tutti i papà nel giorno della loro festa
Il modo più dolce per festeggiare il papà? Da oggi c’è il Baffo del Papà, il nuovo grande lievitato creato dai Maestri dell’Accademia del Lievito Madre e del Panettone Italiano per celebrare tutti i papà nel giorno della loro festa, il 19 marzo. La grande tradizione del lievito madre vivo si sposa con l’innovazione e dà vita ad un irresistibile dolce racchiuso in un pirottino a forma di baffo, con un impasto in cui l’energia del caffè si arricchisce di deliziose sospensioni di cioccolato e, a chiudere, una golosissima glassa sempre al cioccolato.
Se la ricorrenza di San Giuseppe ha origini lontane nella storia, e si festeggia anche a tavola con i tanti dolci per l’occasione, un grande lievitato dedicato al papà è quello che mancava.
Da qui l’idea di creare una nuova tradizione che trova le sue origini nel passato, con l’eccellenza del lievito madre vivo, ma che sarà quella del futuro: il Baffo del Papà è una vera coccola per assaporare tutto l’amore che il babbo si merita, il modo più dolce per dire “Ti voglio bene, Papà”.