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Welfare, Inps: “Con assegno di inclusione...

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Welfare, Inps: “Con assegno di inclusione l’impegno per non lasciare indietro nessuno”

In particolare, si è rivelato di grande importanza uno strumento tecnologico come il Siisl il Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa

 - (Fotogramma)

"L'assegno di inclusione, la nuova misura di contrasto all'esclusione sociale voluta dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali prevede un sostegno economico per i soggetti più fragili e i nuclei a basso reddito, ma anche percorsi personalizzati di inserimento sociale, lavorativo e di formazione. Rimodulare il sistema dell'inclusione sociale e delle politiche attive del lavoro rappresenta una delle principali sfide affrontate dal ministro Marina Calderone che con il Decreto legge 48/2023 ha previsto l’introduzione di due nuove misure, vale a dire l'Assegno di inclusione (Adi) e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl)". E' quanto si legge in una nota dell'Inps.

"In particolare l'Adi, da una parte risponde a bisogni di sostentamento e inclusione sociale per i soggetti più fragili all'interno di nuclei familiari a basso reddito, dall'altra, fornisce l'opportunità di inserimento e reinserimento professionale per i soggetti attivabili al lavoro. Dunque, si tratta di una misura di notevole portata e impatto in quanto attiene a diritti fondamentali e a soddisfare i bisogni di diverse categorie di persone che necessitano prima di tutto di un sostegno economico, ma anche di assistenza e supporto, in modo da evitare la loro esclusione sociale", si legge ancora.

"L'Inps, che è il soggetto incaricato di erogare l'Adi e il Sfl ai soggetti ritenuti idonei, ha avuto un ruolo chiave nella messa a punto delle nuove misure grazie al proprio know how anche in termini di supporto tecnologico e al patrimonio di dati di cui dispone. L'obiettivo primario di una misura di questo genere è la presa in carico delle differenti necessità dei singoli componenti delle famiglie in condizioni disagiate. Il primo passo, quindi, è stato fare chiarezza sulla platea di destinatari delle misure e costruire un percorso ben definito e personalizzato con l'obiettivo di non lasciare indietro nessuno", spiega l'Istituto.

In particolare, si è rivelato di grande importanza uno strumento tecnologico come il Siisl il Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa realizzato dall'Inps, che favorisce l'interoperabilità delle piattaforme digitali dei soggetti coinvolti nel sistema sociale e del lavoro, in modo da agevolare lo scambio di informazioni tra tali soggetti, ma anche permettere ai cittadini di richiedere prestazioni come l'Adi, di attivare percorsi personalizzati di ricerca lavoro e rafforzamento delle competenze professionali. “Uno strumento particolarmente flessibile intorno al quale poter creare un mercato digitale del lavoro a livello nazionale ove far convergere e interagire diversi attori istituzionali come Ministeri, Regioni, Comuni e non, come agenzie per il lavoro ed enti formatori e dove i cittadini che hanno necessità possono essere presi in carico per l'accompagnamento al lavoro o all'inclusione sociale”, ha affermato il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi.

L'Adi consiste in una forma di sostegno economico, inclusione sociale e professionale legato alla presenza di determinate condizioni e all'adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Viene riconosciuto per garantire l'inclusione sociale a seguito di richiesta di un componente di nuclei familiari con almeno un soggetto minorenne o disabile o con almeno 60 anni di età o inserito in percorsi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificati dalla PA e già avviati prima della presentazione della domanda dell'Adi.

Il richiedente deve soddisfare determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza, oltre a requisiti reddituali ovvero un Isee non superiore a 9.360 euro e patrimoniali. Il beneficio economico si compone di due parti. La prima a integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro annui ovvero a 7.560 euro se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza che è pari a 1 per il primo componente del nucleo e può essere elevata fino a un massimo complessivo di 2,3 in presenza di soggetti con disabilità grave o non autosufficienti. La seconda componente è un'integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato e l'importo è calcolato sulla base delle informazione dell'Isee fino a un massimo di 3.360 euro annui.

L'Adi viene erogato mensilmente per un periodo continuativo massimo di 18 mesi e può essere rinnovato per ulteriore 12 mesi, previa sospensione di un mese. L'erogazione avviene mediante apposita carta elettronica ricaricabile, la Carta d'Inclusione, consegnata presso gli uffici postali in concomitanza con l'accredito del primo pagamento e comunque a seguito di apposito avviso tramite portale Siisl e avviso via sms/email.

La domanda di Adi deve essere effettuata per via telematica al sito istituzionale dell'Inps e il percorso di attivazione avviene a seguito di iscrizione alla Piattaforma di attivazione per l'inclusione sociale e lavorativa presente nel Siisl, Sistema Informativo per l'inclusione sociale. In alternativa è possibile fare domanda presso i Patronati e dal 1° gennaio 2024 presso i Caf. Dopo aver presentato domanda, per poter ottenere il beneficio economico, il richiedente deve effettuare l'iscrizione al Siisl e contestualmente sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad). Una volta accolta la domanda a seguito di istruttoria positiva, l'Adi viene riconosciuto a partire dal mese successivo alla sottoscrizione del Pad.

Con la sottoscrizione del Pad vengono trasmessi i dati del nucleo familiare al servizio sociale del comune di residenza per l'analisi e la presa in carico dei bisogni, l'attivazione dei percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa dei componenti. Entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Pad e in presenza di esito positivo dell'istruttoria, i beneficiari della misura sono convocati presso i servizi sociali per una prima valutazione multidimensionale del nucleo. In mancanza di tale primo incontro, la misura viene sospesa fino all'incontro e qualora i beneficiari non si presentino alle convocazioni, la misura decade.

La valutazione multidimensionale dei componenti del nucleo familiare è importante al fine della messa a punto di un percorso personalizzato di inclusione sociale e/o di attivazione lavorativa per coloro che vengono considerati idonei a uno o ambedue i percorsi.

Dalle prime stime Inps sono oltre 737 mila i nuclei familiari potenziali beneficiari dell'Adi. Della platea complessiva, 348.100 nuclei comprendono almeno un componente minorenne, 341.700 nuclei includono almeno una persona di 60 anni e oltre, 215.800 comprendono almeno una persona disabile. Su indicazione del Governo, la presentazione all'Inps delle domande di Adi è stata anticipata al 18 dicembre 2023, inizialmente era previsto un click day il 1° gennaio 2024, in modo da poter dare una risposta più tempestiva ai nuclei più fragili. Dunque, in fase di prima attivazione, per le sole domande che presentino il Patto di attivazione digitale (Pad) sottoscritto entro il mese di gennaio 2024, il beneficio sarà riconosciuto a decorrere dallo stesso mese, fermo restando l'esito positivo dell'istruttoria.

Il paradigma introdotto dall'Assegno di inclusione affianca una forma di sostegno economico con un percorso su misura finalizzato all'eliminazione delle condizioni che sottendono la situazione di povertà o fragilità, presupponendo una partecipazione attiva dei beneficiari della misura stessa, che sono tenuti ad aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. L'adesione a tali percorsi avviene su base volontaria per i soggetti con disabilità, di età pari o superiore a 60 anni o inseriti in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere. Tra i componenti dei nuclei familiari valutati dai servizi sociali di età compresa tra 18 e 59 anni, vengono individuati i soggetti attivabili al lavoro che saranno tenuti all'avvio del percorso di attivazione lavorativa.

Questi stessi soggetti avranno 60 giorni di tempo per sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato presso uno dei Centri per l'impiego o uno dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro, previa sottoscrizione del Patto di attivazione digitale individuale. Il Patto di servizio personalizzato prevede che il soggetto attivabile al lavoro si presenti ogni 90 giorni al Centro per l'impiego ove ha sottoscritto il patto per aggiornare la propria posizione. In ogni caso il soggetto beneficiario dell'Adi deve comunicare all'INPS mediante modello "Adi-Com esteso" qualunque variazione riguardante condizioni e requisiti di accesso alla misura.

Il beneficio dell'Adi decade nel caso in cui il componente del nucleo tenuto agli obblighi relativi all'adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e/o lavorativa: non si presenta presso i servizi sociali o il servizio di lavoro competente nel termine fisssato senza un giustificato motivo; non sottoscrive il Patto per l'inclusione o il Patto di servizio personalizzato; non partecipa senza un motivo valido alle iniziative di carattere formativo o di politiche attive nelle quali è inserito dai servizi per il lavoro ovvero non rispetta gli impegni concordati con i servizi sociali nell'ambito del percorso personalizzato; non frequenta regolarmente un percorso di istruzione per gli adulti nel caso in cui abbia un'età compresa tra 18 e 29 anni e non abbia adempiuto agli obblighi scolastici; non accetta, senza giustificato motivo, un'offerta di lavoro che abbia le caratteristiche specificate dall'art.9 del decreto legge n.48/2023.

E ancora non rispetta gli obblighi di comunicazione relativi alle variazioni del reddito o del nucleo ovvero effettua comunicazioni mendaci atte ad ottenere un beneficio maggiore; non presenta una Dsu aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare; viene trovato a svolgere attività di lavoro senza averne data comunicazione.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Pio e Amedeo ‘professori per un giorno’...

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Il 20 marzo in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università

Pio e Amedeo 'professori per un giorno' all’università Lum Giuseppe Degennaro

Mercoledì 20 marzo, alle ore 10.30, in occasione della prima edizione di 'Università svelate', la Giornata nazionale dell’università promossa dalla Conferenza dei rettori delle università italiane con il patrocinio del ministero dell'Università e della Ricerca, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, universalmente conosciuti come Pio e Amedeo, saranno 'professori per un giorno' all’Università Lum.

Intervistati dal rettore Antonello Garzoni, racconteranno il loro percorso di crescita professionale e come sono riusciti a ottenere un grande successo.

Inoltre interagiranno con gli studenti presenti in Aula Magna su quanto sia importante interrompere la fuga dei cervelli per consentire la crescita del Mezzogiorno.

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Lavoro

Con PizzAcademy riparte da Tramonti l’arte della...

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Una tradizione diffusa in tutto il mondo dagli emigranti del 'polmone verde' della Costa d'Amalfi

Con PizzAcademy riparte da Tramonti l'arte della pizza doc

C'è chi è rimasto al Nord e ancora tramanda la tradizione portata dai nonni emigranti, chi è tornato dopo anni passati fuori e chi fuori è rimasto reinventando quella stessa tradizione in chiave contemporanea. In comune hanno le origini, lì dove la pizza è nata: a Tramonti, borgo incastonato 'tra i monti' della Costa d'Amalfi, a pochi chilometri dal mare. Sono i maestri pizzaioli 'tramontani', che l'arte della pizza hanno fatto conoscere in tutta Italia e nel mondo. Un primato che non tutti conoscono ma che loro rivendicano a gran voce. Così, si sono riuniti nei giorni scorsi nel 'borgo natio' per la prima edizione di PizzAcademy, per celebrare la 'vera' pizza originale e l'unica a potersi fregiare della certificazione De.Co, la Denominazione Comunale di Origine, ottenuta nel 2010.

Ideatore e promotore del progetto, il presidente dell’Associazione Pizza Tramonti e vicesindaco del paese, Vincenzo Savino: “Dar vita a una Accademia della Pizza - ha affermato - che sapesse coinvolgere professionisti di vario tipo, da maestri pizzaioli di fama internazionale ad affermati critici gastronomici, giornalisti ed esperti, è stato per noi un progetto in cui abbiamo fermamente creduto. Ritenevamo che fosse importante avere un momento di incontro e confronto fra le varie scuole di pizza, rappresentate da un’autorevole selezione dei più importanti pizzaioli italiani. Sono emersi interessanti spunti su cui riflettere e lavorare. Ci metteremo subito all’opera per la seconda edizione, che si terrà sempre a Tramonti nella primavera 2025".

A presentare i maestri pizzaioli e a raccontare le loro proposte il gastronomo Luciano Pignataro che, affiancato da una delegazione Ais, ha studiato gli abbinamenti fra le varie pizze e i vini Doc Costa d’Amalfi delle aziende Apicella, Reale, Marisa Cuomo, San Francesco, Ida Giordano, Ettore Sammarco e Tagliaferro, capaci di esaltarne i sapori e i profumi. Mentre le note dolci sono state offerte dal maestro Sal De Riso, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, che proprio a Tramonti ha stabilito il suo laboratorio dove sforna dolci destinati a tutto il mondo. "Se lo stile napoletano è il più diffuso, la storia della pizza si intreccia con quella di questo territorio, che è storia di emigrazione. Qui la pizza nasce come 'prova' prima di infornare il pane e poi come cibo di recupero, per non sprecare il fior di latte che gli emigranti producevano", ha spiegato Pignataro.

E PizzAcademy è stata un'occasione per mettere a confronto diversi stili e scuole di pizza. Ecco così sfilare le creazioni di Vittorio e Graziano Giordano, Fortunato Amatruda, Sasà Martucci, Carmine Nasti, Francesco Ferrara, Matteo Vari, Francesco Giordano, Giovanni Mandara, Pietro Manganelli, Alfonso Simeone, Errico Porzio, Antonio Vuolo, Raffaele Bonetta, Vincenzo Nese, Francesco Maiorano, Giuseppe Giordano, Antonio Erra, Raffaele Vitagliano, Giuseppe Imperato. Storie di stili e di vita che si intrecciano in nome della stessa tradizione. "Dopo anni trascorsi al Nord, dove mi sono formato anche in mulini, ho scelto di tornare a Tramonti e ho avviato il mio agriturismo, dove propongo anche la pizza, in vari formati", ha raccontato Antonio Erra che oggi gestisce l'agriturismo 'da Regina' a Tramonti.

"Quando ho dato vita al progetto di 'Anima Romita', l’ho fatto anche con lo scopo di rendere centrale la storia della Pizza Tramonti e del suo territorio: da un lato, infatti, ho scelto di aprire il menu con una Carta dedicata esclusivamente alle pizze realizzate con l’impasto integrale al finocchietto di Tramonti, ideando per primo una Pizza Tramonti Contemporanea in doppia cottura, alta e croccante; dall’altro, ho voluto promuovere questo territorio e i suoi artigiani acquistando un campo di pomodori coltivati con sistema biologico dal sapore unico ed eccezionale", ha sottolineato Fortunato Amatruda, patron di 'Anima Romita' a Crema e Ambassador dell’Associazione Pizza Tramonti.

"Tramonti è stata fondamentale per la diffusione della pizza prima nel Nord Italia e poi in tutto il mondo. L'emigrazione di un intero paese, che ha favorito anche la conoscenza di prodotti mediterranei, è avvenuta per caso e poi si è rivelata un’opportunità", dice Giuseppe Giordano, che ha la sua pizzeria ad Alessandria, in quel Piemonte dove tanti compaesani si sono stabiliti.

E fu proprio un Giordano, Luigi, che negli anni Cinquanta, dopo essersi trasferito a Novara, avviò prima un caseificio e poi una pizzeria, proprio per poter utilizzare il fior di latte rimasto invenduto. Un'intuizione rivelatasi geniale e poi seguita da tanti altri giovani tramontani - almeno tremila sparsi in tutto il mondo - partiti in cerca di fortuna e forti di una tradizione che affonda le radici fin nel Medioevo. Nata come una schiacciata prodotta con i grani antichi coltivati in zona, veniva condita con gli ingredienti a disposizione: pomodoro, fior di latte e olio extravergine di oliva. E' tra questi monti, infatti, che i casari producono, con il latte dei Monti Lattari, una pasta filata lavorata in sfoglie. Ed è qui che si coltiva il pomodoro Fiascone, una varietà dal sapore intenso introdotta per la prima volta a inizio '900.

Tramonti vanta anche una produzione enologica di altissima qualità, grazie ai suoi vigneti secolari, veri monumenti a cielo aperto su pendii dove arriva una brezza ricca di salsedine, dove crescono, grazie a una vera e propria viticoltura eroica, uve autoctone come il Tintore. Altri prodotti d'eccellenza per i quali pure è conosciuto questo territorio considerato il 'polmone verde della Costiera', sparso fra 13 frazioni e altrettante chiese, sono le castagne (Tramonti è anche 'Città del castagno'), naturalmente i limoni che accompagnano i sentieri e disegnano il paesaggio, e persino lo zafferano, che si è acclimatato su queste colline, accanto ad altre erbe aromatiche della zona, a cominciare dal finocchietto selvatico, ingrediente principe dell'impasto della pizza di Tramonti doc.

Un 'tocco' della ricetta sancito dal Regolamento per la Pizza di Tramonti a Denominazione Comunale, che proprio per iniziativa dell'Associazione Pizza Tramonti verrà riportato in auge e condiviso dai professionisti di quell’arte tramontana della pizza, che hanno coltivato e diffuso ovunque siano arrivati.

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Lavoro

Festa papà: da Maestri Accademia Lievito Madre e panettone...

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Un nuovo grande lievitato per festeggiare tutti i papà nel giorno della loro festa

Festa papà: da Maestri Accademia Lievito Madre e panettone italiano nasce 'Baffo del papà'

Il modo più dolce per festeggiare il papà? Da oggi c’è il Baffo del Papà, il nuovo grande lievitato creato dai Maestri dell’Accademia del Lievito Madre e del Panettone Italiano per celebrare tutti i papà nel giorno della loro festa, il 19 marzo. La grande tradizione del lievito madre vivo si sposa con l’innovazione e dà vita ad un irresistibile dolce racchiuso in un pirottino a forma di baffo, con un impasto in cui l’energia del caffè si arricchisce di deliziose sospensioni di cioccolato e, a chiudere, una golosissima glassa sempre al cioccolato.

Se la ricorrenza di San Giuseppe ha origini lontane nella storia, e si festeggia anche a tavola con i tanti dolci per l’occasione, un grande lievitato dedicato al papà è quello che mancava.

Da qui l’idea di creare una nuova tradizione che trova le sue origini nel passato, con l’eccellenza del lievito madre vivo, ma che sarà quella del futuro: il Baffo del Papà è una vera coccola per assaporare tutto l’amore che il babbo si merita, il modo più dolce per dire “Ti voglio bene, Papà”.

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