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Trasporti, Grimaldi: “Grazie a Salvini per aver...

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Trasporti, Grimaldi: “Grazie a Salvini per aver partecipato al consiglio direttivo di Alis”

"Rinnova impegno governo per trasporti e logistica"

Trasporti, Grimaldi:

“Ringrazio davvero il Ministro Matteo Salvini per essere intervenuto oggi al nostro Consiglio direttivo nella sede nazionale di Alis. L’incontro odierno ha rappresentato l’occasione per ripercorrere la terza edizione del nostro grande evento fieristico Letexpo, che proprio il Ministro ha inaugurato e che ha visto la presenza di numerose autorità. Siamo infatti orgogliosi dell’attenzione mostrata dal Governo nei confronti di trasporto, logistica, sviluppo sostenibile, digitalizzazione, metaverso e servizi alle imprese così come per aver voluto approfondire e condividere con noi a Verona temi molto rilevanti legati alla formazione giovanile e al terzo settore”. Il presidente di Ais Guido Grimaldi commenta così i lavori del Consiglio direttivo svolto nella sede nazionale di Alis a Roma alla presenza di un elevato numero di soci e concluso dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

“In un momento in cui il settore del trasporto e della logistica continua ad essere profondamente colpito dalle conseguenze generate da guerre e crisi internazionali, come quella del Mar Rosso, abbiamo colto l’occasione per confrontarci con il Ministro sulle urgenze e sulle situazioni di difficoltà che le imprese italiane stanno fronteggiando -continua Grimaldi-. Partendo dal presupposto che siamo tutti a favore di una vera transizione ecologica e digitale e che con le nostre aziende ci impegniamo concretamente per questo obiettivo anche attraverso ingenti investimenti privati, abbiamo consegnato oggi al Ministro un documento contenente cinque punti ritenuti prioritari per il settore: investimenti pubblici per garantire infrastrutture moderne e sicure, così come porti ed interporti sempre più collegati e competitivi in un mercato globale in continua trasformazione; sviluppo dell’intermodalità e aumento della dotazione finanziaria per gli incentivi Sea Modal Shift e Ferrobonus fino a 100 milioni di euro annui per ciascuna misura; impatto sull’armamento italiano delle normative Eu-Ets, Fuel-EU Maritime e della proposta di revisione della direttiva Etd (Energy Taxation Directive), sulla quale auspichiamo che il Governo italiano continui a ribadire contrarietà rispetto alla posizione belga. Relativamente a queste normative e alle loro dannose conseguenze'',

Alis condivide la proposta dell’International Chamber of Shipping, presieduta da Emanuele Grimaldi, di istituire un fondo di ricerca e sviluppo 'fund and reward' alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano attingere le risorse per produrre nuovi carburanti nei Paesi in via di sviluppo e per premiare gli armatori virtuosi che si sono impegnati e hanno investito prima in nuove tecnologie.

'Nel documento inviato al Ministro, inoltre, - aggiunge Guido Grimaldi - abbiamo auspicato maggiori incentivi per il ricambio del parco circolante nel trasporto stradale e, contestualmente, interventi per non perdere le risorse previste per il Decreto Flotte volte al rinnovo delle stesse, così come misure per incentivare e semplificare la formazione e l’occupazione nel settore, in particolare agevolando l’avvicinamento dei giovani al nostro comparto attraverso la riduzione dei costi e dei tempi di accesso alle professioni del settore nonché la semplificazione delle relative procedure ed abilitazioni, come già il Governo ha iniziato a fare, in relazione alla formazione degli autisti, con il cd. “Bonus patenti giovani autotrasportatori” e come ci auguriamo che proseguirà con interventi volti ad incentivare il lavoro dei giovani marittimi italiani anche con sostegni maggiori ad Its, Istituti Alberghieri ed Istituti Nautici”.

“Il Ministro Salvini ha riconosciuto il grande lavoro che l’Associazione sta compiendo per il settore e quindi per il Paese e ha rinnovato l’impegno del Governo per supportare le imprese operanti nei trasporti, nella logistica e in tutti i comparti connessi. Rivolgiamo pertanto un sentito ringraziamento al Ministro per la costante disponibilità all’ascolto delle istanze associative ed imprenditoriali e per la volontà di difendere la bandiera italiana affinché rimanga forte e competitiva. Cogliamo pertanto l’occasione - aggiunge il presidente di Alis Guido Grimaldi - per evidenziare ancora una volta la determinazione mostrata da tutto il Governo dall’inizio della crisi del Mar Rosso, attraverso la missione diplomatico-militare Aspides, nella salvaguardia dei traffici commerciali e, dunque, dell’efficienza dell’intera catena logistica che Alis rappresenta con i propri associati”.

“Ci tengo a dare il benvenuto ai nuovi importanti Soci approvati oggi e, in particolare, a coloro che entrano a far parte del nostro Consiglio mostrando così fiducia ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto associativo: Goodyear, azienda multinazionale nata nel 1898 con una storia fatta di innovazione e delle migliori tecnologie, che rappresenta oggi uno dei maggiori produttori di pneumatici al mondo; Medov, con sede a Genova, che è una realtà consolidata del mondo marittimo ed offre una vasta gamma di servizi modellati sulle necessità del cliente; Northstar Insurance Agency, con sede a Milano, che opera nel settore delle fideiussioni e del Medio Termine, mettendo in contatto i clienti con banche internazionali, finanziarie e Direzioni internazionali di grandi Compagnie; Trans.eu, facente parte del gruppo polacco Trans.eu Group S.A., con circa 600 dipendenti, che ha costituito una delle più importanti borse di trasporto in Europa e una piattaforma logistica moderna per il trasporto stradale; youLOG, con quartier generale a Vimercate (MB) e 22 sedi in Italia, che è specializzata nel mercato della logistica distributiva, in particolare nella distribuzione dell’ultimo miglio. Con tutti i nuovi ingressi ALIS continua a crescere notevolmente e rappresenta oggi 2.300 soci, 82 miliardi di fatturato aggregato e 261.000 lavoratori”, spiega Grimaldi.

“Annuncio con grande piacere - conclude il presidente Grimaldi - i prossimi appuntamenti organizzati dalla nostra Associazione: il 21 maggio saremo nella splendida cornice di Piazza di Siena all’interno di Villa Borghese a Roma, il 20 giugno a Napoli all’interno di Castel Nuovo-Maschio Angioino e il 16 luglio invece, per il nostro consueto evento estivo in Puglia, ci ritroveremo presso la Masseria Li Reni di Manduria”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

Patto di stabilità, via libera Ue alla riforma ma...

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Astensioni e voti contrari dai partiti di maggioranza e opposizione. Gentiloni ironizza: "Abbiamo unito la politica italiana"

Europarlamento - Afp

Per un giorno “abbiamo unito la politica italiana”. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni usa l’ironia dopo i voti, nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, sui tre testi che compongono la riforma del patto di stabilità, frutto di un lunghissimo negoziato tra gli Stati membri concluso solo poco prima del Natale 2023, a una manciata di giorni dal rientro in vigore del ‘vecchio’ patto di stabilità, sospeso nel marzo 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Come il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che per l’Italia ha negoziato il compromesso vedendosela con il liberale tedesco Christian Lindner, in picchiata nei sondaggi e quindi bisognoso di modifiche ‘dure’ a una riforma largamente impopolare nell’elettorato tedesco, anche Gentiloni si ritrova schierato, da solo, su una posizione diversa da quella del suo partito. Anche il Pd, oltre a tutti i partiti della maggioranza di centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e anche Forza Italia), ha deciso di astenersi sulla riforma del patto di stabilità.

La posizione italiana

Contro la riforma si sono schierati nettamente il M5S e Fabio Massimo Castaldo di Azione, che ritiene le nuove regole “insostenibili” per il nostro Paese. I Dem, osserva Gentiloni, si sono astenuti per “motivi di politica interna”. L’avvicinarsi delle elezioni europee ha probabilmente avuto un ruolo nelle decisioni delle maggiori forze politiche di astenersi sul dossier probabilmente più importante della legislatura, insieme a Next Generation Eu, dato che condizionerà la politica di bilancio dei governi italiani per molti anni a venire. A favore della riforma, tra gli italiani, hanno votato solo Lara Comi di Forza Italia, Herbert Dorfmann dell'Svp per il Ppe e, per Renew, Marco Zullo e Sandro Gozi, che però è stato eletto in Francia.

Il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello, che pure non ha partecipato al voto, dice che nella prossima legislatura il patto di stabilità “verrà cambiato con una nuova maggioranza”. Potrebbe rivelarsi una sfida complessa, con una AfD più forte di ora nell’Emiciclo, niente affatto propensa a ‘rilassare’ le regole fiscali. Intanto il responsabile Economia del gruppo Ppe, il bavarese Markus Ferber, ha accolto con freddezza la decisione dei colleghi italiani di astenersi, dicendo all’Adnkronos di non vedere “ragioni” per una decisione del genere, dato che le regole sono più favorevoli all’Italia rispetto a quelle attuali.

Lo stesso Gentiloni ha sottolineato che le regole di bilancio nuove sono più favorevoli di quelle del patto di stabilità ‘vecchio’. E ha osservato che bisogna “sempre ricordare” che il paragone va fatto con le regole attuali, che sono quelle del patto di stabilità, e non con l’assenza di regole garantita dal 2020 in poi dall’attivazione della clausola di salvaguardia. Perché in un’Unione monetaria norme comuni sulle politiche di bilancio sono comunque necessarie.

Nella maggioranza, si sono astenuti anche Fratelli d’Italia, con l’Ecr che nel voto sul braccio preventivo del patto si è spaccata in tre tronconi. Uno, con i polacchi del Pis e anche gli spagnoli di Vox, ha votato a favore del patto; un altro, con gli olandesi, ha votato contro, probabilmente ritenendolo troppo morbido; gli italiani, invece, si sono astenuti. Per Nicola Procaccini e Carlo Fidanza, “sebbene il testo sia stato migliorato rispetto alla proposta iniziale grazie al lavoro del Governo italiano”, presenta “ancora alcuni punti critici fortemente voluti dai cosiddetti Paesi frugali, come la salvaguardia di sostenibilità del debito che comporterà meno flessibilità di quella attesa, nei prossimi anni".

Simile la posizione della Lega, partito che esprime il ministro dell’Economia, che ha votato a favore del compromesso in Consiglio a dicembre: la delegazione a Strasburgo parla di una “serie di provvedimenti che, sebbene migliorati rispetto alla proposta iniziale grazie al lavoro e all’impegno del ministro Giancarlo Giorgetti, rappresentano un compromesso che purtroppo presenta ancora elementi critici”.

Per il Pd, ci pensa il capodelegazione Brando Benifei a sintetizzare i motivi dell’astensione: “Il patto negoziato, voluto e validato dalla Meloni non ci convince e non lo votiamo, ma evidentemente non convince nemmeno loro”. Molto critici i Cinquestelle, che hanno votato decisamente contro la riforma: per la capodelegazione Tiziana Beghin, il governo Meloni, che ha negoziato i testi in Consiglio, “svende l’Italia ai falchi dell’austerità” e le nuove regole costeranno al nostro Paese correzioni nell’ordine di 12-13 mld di euro l’anno. Per Gentiloni, oggi “forse il patto di stabilità è un po’ più intelligente”.

Le nuove regole

La riforma proposta della Commissione è stata modificata dagli Stati nel Consiglio per volontà soprattutto della Germania, che ha ottenuto l’inserimento di salvaguardie orizzontali su debito e deficit che complicano parecchio un quadro che, con la riforma, si intendeva semplificare.

Ma per l’Italia, conti alla mano, le nuove regole dovrebbero risultare meno punitive di quelle precedenti. Se questo basterà ad effettuare gli investimenti necessari alla transizione verde e digitale e a migliorare lo stato in cui versa la difesa europea davanti al rinato imperialismo russo, si vedrà. Per il copresidente dei Verdi/Ale Philippe Lamberts, le regole del patto di stabilità, pur riviste, sono “mortifere”, non fanno altro che “preparare la nostra impotenza” e costeranno al Belgio un aggiustamento nell’ordine di 5 miliardi di euro all’anno. Comunque sia, ormai le nuove norme sono approvate. Manca solo il via libera del Consiglio: dovrebbero passare come punto senza discussione nel Coreper uno di venerdì prossimo ed essere approvate definitivamente nel Consiglio Agrifish del 29 aprile, sempre senza discussione. Dopodiché saranno legge.

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Economia

Roberto Napoletano nuovo direttore de ‘Il...

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Guiderà la testata dal prossimo 4 maggio

Roberto Napoletano - Fotogramma

A decorrere dal prossimo 4 maggio, Roberto Napoletano sarà il direttore del quotidiano Il Mattino. Lo rende noto il gruppo Caltagirone Editore.

Napoletano, nato a La Spezia nel 1961, ha iniziato la propria carriera giornalistica ne Il Mattino nel 1984. Nel corso della sua carriera ha ricoperto il ruolo di direttore de Il Messaggero dal 2006 al 2011 e successivamente de Il Sole24ore. Dal 2019 è direttore de il Quotidiano del Sud.

Francesco de Core, che ha diretto con merito il quotidiano dal maggio 2022, assumerà l’incarico di vice direttore.

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Economia

Confindustria-Deloitte, investimenti e convergenza...

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Energia, ambiente e clima priorità

Confindustria-Deloitte, investimenti e convergenza politiche per accelerare transizione economie G7

Più investimenti, più collaborazione tra pubblico e privato e più convergenza tra politiche industriali dei Paesi B7 per realizzare una transizione verde capace di coniugare sostenibilità e competitività. Queste le priorità per il G7 individuate nel B7 Flash, la nota di Confindustria e Deloitte elaborata in occasione dell’evento B7 “G7 Industry Stakeholders Conference” in programma a Torino il 28 aprile e della riunione Ministeriale G7 su “Energia, ambiente e clima” in agenda il 28, 29 e 30 aprile nel capoluogo piemontese.

"La conferenza di Torino rappresenta un’opportunità unica per discutere e delineare strategie efficaci per affrontare uno dei temi più rilevanti del nostro tempo: trasformare la transizione ecologica in una grande opportunità di innovazione e sviluppo competitivo. In questo contesto, il coinvolgimento della comunità imprenditoriale del G7 offre una piattaforma preziosa per collaborare con i Ministri alla luce delle complesse sfide poste dagli obiettivi di sostenibilità. E’ fondamentale creare delle sinergie tra pubblico e privato, promuovendo un approccio alla transizione basato sulla neutralità tecnologica e sullo stimolo agli investimenti nell’economia circolare, capaci di coniugare tutela ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività. Grazie al contributo dei partecipanti, miriamo a promuovere percorsi e obiettivi condivisi di politica industriale in linea con gli obiettivi della Cop 28", sottolinea Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, Confindustria.

"La transizione energetica in atto, guidata dall’innovazione tecnologica e dall’uso efficiente e sostenibile delle risorse, sta incidendo in modo profondo sulla produzione e sulla distribuzione dell’energia, ma anche sull’attività delle imprese, sui trasporti, sul commercio e, nei fatti, sui nostri stili di vita. La Cop28 ha sottolineato l'esigenza di un'azione immediata per contrastare i cambiamenti climatici e, al contempo, la necessità di un’iniziativa globale e coordinata per sostenere il cambiamento. Siamo di fronte a sfide che non esito a definire epocali: sicurezza e indipendenza energetica, sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, competitività economica, cooperazione internazionale. I Paesi del G7 sono in una posizione privilegiata per guidare il cambiamento. Una leadership politica a livello G7, coesa e lungimirante, è indispensabile per accelerare la transizione e per garantire un avvenire sano ed economicamente prospero alle generazioni future", sottolinea Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia.

"Transizione energetica e decarbonizzazione sono processi necessari e irreversibili. Parliamo di un cammino che ci vede direttamente coinvolti e che, grazie a tecnologie, competenze e strumenti a nostra disposizione, possiamo percorrere fino in fondo. Per rispondere alle sfide cogenti mettiamo a disposizione le nostre soluzioni di efficientamento energetico, produzione locale di energia rinnovabile e un consolidato know-how di esperienza nel settore. Siamo orgogliosi di partecipare a un momento di confronto significativo e urgente, insieme alle istituzioni e ai più importanti stakeholder di riferimento del settore per imprimere una forte e collettiva accelerazione al percorso verso il Net Zero entro il 2050", commenta Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia.

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