Esteri
Israele-Hamas, WSJ: proposta breve tregua. Oltre 30 razzi...
Israele-Hamas, WSJ: proposta breve tregua. Oltre 30 razzi dal Libano verso Kiryat Shmona
L'obiettivo sarebbe guadagnare tempo e arrivare a un cessate il fuoco "più lungo". Oms: "Più di 8mila malati devono essere evacuati da Gaza". Wfp: "Convoglio con aiuti respinto da Idf"
Una breve pausa, anche di pochi giorni, nei combattimenti nella Striscia di Gaza per guadagnare tempo e arrivare a un cessate il fuoco "più lungo" tra Israele e Hamas. E' quanto, secondo il Wall Street Journal, hanno proposto i mediatori nel contesto dei 'difficili' colloqui al Cairo e mentre si avvicina il mese di Ramadan, che dovrebbe iniziare il 10 marzo. Stando alle notizie, l'idea di una breve tregua caldeggiata sia dai negoziatori americani che arabi, potrebbe servire alle parti per dimostrare il reciproco interesse a un accordo più lungo.
Hamas: "Noi flessibili, continueremo a negoziare per cessate fuoco"
Dal canto suo Hamas afferma di "dimostrare la flessibilità necessaria" per arrivare a un accordo sulla "cessazione dell'aggressione" nella Striscia di Gaza. In una dichiarazione con nuove accuse a Israele di porre ostacoli nei colloqui, il gruppo, che nel 2007 prese il controllo della Striscia di Gaza, fa sapere che continuerà a negoziare con Israele tramite i mediatori fino al raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco. Hamas "continuerà a negoziare tramite i suoi fratelli mediatori per arrivare a un accordo che soddisfi le richieste e gli interessi del nostro popolo".
Le accuse di Hamas a Israele sono sui punti che riguardano "un cessate il fuoco permanente, il ritorno degli sfollati, il ritiro dalla Striscia di Gaza e i bisogni della nostra popolazione".
Oltre 30 razzi lanciati dal Libano verso Kiryat Shmona
Intanto oltre 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Kiryat Shmona, nel nord di Israele, dei quali 17 sono caduti in aree aperte e 13 sono stati intercettati dalle difese aeree dell'Idf. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi , affermando che è stato condotto in risposta agli attacchi israeliani su Hula.
L'Idf ha risposto, colpendo due siti di lancio situati a Taybeh e Aarab El Louaizeh, nel Libano meridionale, che erano stati utilizzati da Hezbollah per colpire l'area di Kiryat Shmona. L'esercito israeliano ha colpito inoltre strutture militari appartenenti a Hezbollah a Dibbine e Ayta ash Shab.
Oms: "Più di 8mila malati devono essere evacuati da Gaza"
Dal canto suo l'Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che più di 8mila persone devono essere trasferite fuori da Gaza per cure mediche. Richard Peeperkorn, rappresentante dell'Oms per Gaza e Cisgiordania, ha detto ai giornalisti che circa 6mila persone dovevano essere evacuate per ferite e disturbi legati alla guerra, fra le quali pazienti con lesioni da trauma multiplo, ustioni e amputazioni. Altre 2mila sono pazienti che necessitano di cure per cancro e altre gravi malattie croniche.
L'agenzia delle Nazioni Unite per la salute ha sottolineato che spostare questi pazienti fuori da Gaza allevierebbe parte della pressione sui medici e sugli ospedali che stanno lottando per continuare a funzionare in una zona di guerra.
Ministero Salute Gaza: più di 30.700 i morti nella Striscia, oltre 72mila i feriti
E' salito ad oltre 30.700 il bilancio dei morti tra i palestinesi della Striscia di Gaza dall'inizio dell'offensiva terrestre dell'esercito israeliano. A darne notizia è stato il ministero della Salute della Striscia, controllata da Hamas.
"Il bilancio dell'aggressione israeliana sale a 30.717 martiri e 72.156 feriti dal 7 ottobre", ha annunciato il ministero in un comunicato, precisando che nelle ultime 24 ore sono stati registrati "nove massacri" che hanno fatto 86 morti e 113 feriti.
Idf: "Uccisi più di 20 combattenti di Hamas in un giorno"
L'esercito israeliano afferma di aver ucciso nelle ultime 24 ore più di 20 combattenti di Hamas, la maggior parte dei quali nella città meridionale di Khan Younis, di cui 15 in un attacco aereo. Fra gli uccisi ci sarebbero due militanti che hanno partecipato all'attacco del 7 ottobre.
L'ultima serie di attacchi israeliani a Khan Younis, Deir el-Balah e in tutta la zona centrale di Gaza hanno ucciso numerosi civili, ha riferito l'agenzia palestinese Wafa.
I militari israeliani hanno inoltre annunciato l'uccisione di altri cinque combattenti di Hamas a Gaza accusati di coinvolgimento nell'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Le forze israeliane (Idf) hanno inoltre confermato l'uccisione di 20 combattenti in operazioni di ieri nel centro di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Diverse persone sono state uccise in un altro quartiere della città durante un'operazione di un elicottero e per le Idf si trattava di "terroristi". Le forze israeliane hanno anche riferito di aver trovato ingenti quantità di armi e munizioni nell'area.
Wfp: "Convoglio con aiuti respinto da Idf, poi saccheggiato da persone disperate"
Il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) ha invece riferito che il suo primo tentativo in due settimane di portare aiuti alimentari nel nord di Gaza è stato bloccato dalle Forze di Difesa Israeliane, precisando che il convoglio di 14 camion è stato "respinto" a un posto di blocco e successivamente è stato saccheggiato da una folla di "persone disperate".
Ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva dichiarato che i bambini stanno morendo di fame nel nord di Gaza. Il mese scorso, il Wfp aveva annunciato che avrebbe sospeso le consegne di aiuti alimentari nel nord di Gaza fino a quando non ci fossero state condizioni che consentissero una distribuzione sicura.
Esteri
Usa, l’allarme dell’Fbi: “Hacker cinesi...
Il direttore Wray: "Sono riusciti a infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico"
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, ha lanciato l'allarme sul fatto che hacker legati al governo cinesi stanno aspettando "solo il momento giusto per un devastante attacco" ad infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Durante un discorso alla Vanderbilt University, Wray ha rivelato che un gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, è riuscito ad infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico, secondo quanto riporta l'International Business Times.
Nel suo discorso, Wray ha sottolineato quindi che la Cina possiede la capacità di infliggere danni sostanziali a infrastrutture critiche Usa, e che il piano degli hacker è quello di "attaccare infrastrutture civili per cercare di indurre il panico". Un portavoce del ministero degli Esteri cinesi ha dichiarato, all'inizio della settimana, che Volt Typhoon non ha nessun contatto con il governo cinese ma fa parte di un gruppo criminale specializzato in "ransomware".
Esteri
Biden e la gaffe sullo zio mangiato dai cannibali
Il presidente e l'omaggio allo zio morto nella Seconda guerra mondiale
"Mio zio forse è stato mangiato dai cannibali". Parola di Joe Biden. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti somigliano ad una nuova gaffe e non passano inosservate. Biden si è espresso durante una visita a Scranton, Pennsylvania, la città che - come sanno gli appassionati di serie tv - è diventata celebre anche perché è la sede di The Office, lo show Nbc che dal 2005 al 2013 ha avuto un enorme successo.
Biden ha reso omaggio allo zio, Ambrose Finnegan, pilota morto durante la Seconda guerra mondiale. "E' stato abbattuto in Nuova Guinea e non hanno mai trovato il corpo. In quella parte della Nuova Guinea c'erano molti cannibali", le parole del presidente. Secondo i registri militari, in realtà, l'aereo su cui volava Finnegan precipitò davanti alle coste della Nuova Guinea: l'apparecchio e il corpo non vennero mai trovati.
Esteri
G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.