

Ultima ora
Shoah, Mattarella: “Tossine letali offuscarono menti, memoria è dire mai più”
“Il sistema di Auschwitz e dei campi a esso collegati fu l’estrema, ma diretta e ineluttabile, conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche, istinti brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e persino conformismi di moda”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del Giorno della Memoria. “Tossine letali –razzismo, nazionalismo aggressivo e guerrafondaio, autoritarismo, culto del capo, divinizzazione dello Stato- che circolarono, fin dai primi anni del secolo scorso, dalle università ai salotti,persino tra artisti e scienziati, avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti”, ha aggiunto.
“Ogni anno, il Giorno della Memoria, istituito con legge nel 2000, ci sollecita a ricordare, a testimoniare e a meditare sui tragici avvenimenti che attraversarono e colpirono l’Europa nella prima metà del secolo scorso, il Novecento; definito, da alcuni storici, non senza ragione, come ‘il secolo degli Stermini’. Lo facciamo, sempre, con l’animo colmo di angoscia e di riprovazione. Gli anni che sono passati da quegli eventi luttuosi, infatti, non attenuano il senso di sconforto, di vuoto esistenziale, di pena sconfinata per le vittime innocenti che si prova di fronte alla mostruosità del sistema di sterminio di massa –degli ebrei e di altri gruppi considerati indegni di vivere- pianificato e organizzato dal nazismo hitleriano e dai suoi complici in Europa”, ha affermato ancora Mattarella.
“Il valore della Memoria non si esprime soltanto nel ricordo, doveroso e partecipe, delle vittime e delle immani sofferenze loro inflitte. Ma è espresso nell’impegno che –alla fine della Seconda Guerra mondiale– gli uomini liberi e gli Stati democratici presero, sulle ceneri di Auschwitz, per dire mai più”, ha detto quindi il capo dello Stato aggiungendo: “Un impegno che oggi ci unisce e ci interpella. Mai più a un mondo dominato dalla violenza, dalla sopraffazione, dal razzismo, dal culto della personalità, dalle aggressioni, dalla guerra. Mai più a uno Stato che calpesta libertà e diritti. Mai più a una società che discrimina, divide, isola e perseguita. Mai più a una cultura o a una ideologia che inneggia alla superiorità razziale, all’intolleranza, al fanatismo”.
“Le origini, lo sviluppo, le cause e le nefande conseguenze dell’avvento delle ideologie e dei regimi nazifascisti nel Vecchio Continente sono stati analizzati, interpretati e discussi, sotto la lente di studiosi delle più diverse discipline: storici,filosofi, psicologi, giuristi,sociologi, economisti, politologi, teologi – ha ricordato Mattarella – La ricerca sulla Shoah continua a produrre, incessantemente, contributi nuovi e rilevanti. Ma osservando, dall’alto e pure a distanza crescente di anni, il baratro di abominio e perversione culminato nelle camere a gas e nei forni crematori, si viene tuttora colti da un senso di smarrimento, di impotenza, di incredulità. ‘Eventi incredibili -scrisse Luigi Meneghello -e insieme orribilmente documentati’”.
“I cancelli di Auschwitz – ha aggiunto il capo dello Stato – si spalancano tuttora sopra un abisso oscuro e impenetrabile: la cancellazione totale della dignità dell’uomo, il buio della ragione che, come avvertiva Goya, genera mostri. Auschwitz –punta emblematica di un sistema e di un’ideologia perversi -è dunque il simbolo della mancanza di luce e di speranza, della negazione dell’umanità e della vita, l’indicibile, il non-luogo per antonomasia. Un biglietto di una tra le tante vittime sconosciute, seppellito e ritrovato nei pressi dei crematori di Auschwitz, ammonisce -ha concluso Mattarella- e insegna ancora: ‘Sapete cosa è successo, non lo dimenticate, e tuttavia non saprete mai’”.
“I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo rappresentano la radicale negazione dell’universo che ha portato ad Auschwitz. Principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante -alimentato dall’uso distorto dei social-dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa”, ha sottolineato Mattarella affermando: “La Shoah fu un unicum nella storia dell’uomo, pur segnata da sempre da barbarie, guerre, stragi ed eccidi. Nessuno Stato aveva mai, come scrisse lo storico tedesco Eberhard Jäckel, ‘deciso e annunciato, con l’autorità e sotto la responsabilità del proprio leader, di voler uccidere, il più possibile e senza sosta, un determinato gruppo di esseri umani, inclusi gli anziani, le donne, i bambini e i neonati; e mai aveva messo in atto questa decisione con tutti i mezzi possibili al potere statale’”. “Questo gruppo – ha ricordato – era costituito soprattutto dagli ebrei, considerati il livello più basso nella folle gerarchia umana, concepita dai nazifascisti. Ma nei campi di sterminio perirono anche prigionieri di guerra, oppositori politici, omosessuali, rom e sinti, testimoni di Geova, appartenenti ad altre minoranze etniche o religiose”.
Cultura
Agrigento capitale italiana della cultura per il 2025

(Adnkronos) – Agrigento è stata nominata Capitale italiana della Cultura per il 2025. A darne l’annuncio ufficiale è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, leggendo la motivazione al Collegio Romano sede del Mic.
Il dossier della città siciliana – che ospita la Valle dei Templi e ha dato i natali a Luigi Pirandello e, nella sua provincia, a Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, include nel suo progetto anche l’isola di Lampedusa.
Agrigento, inclusa fra le dieci finaliste esaminate dalla giuria presieduta da Davide Desario subentrato un paio di settimane fa a Mario Sechi chiamato ad altro incarico istituzionale, ha superato la concorrenza di Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto.
(di Enzo Bonaiuto)
Ultima ora
Resistenza, La Russa: “Via Rasella pagina tutt’altro che nobile”

(Adnkronos) – “Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”. Lo ha dichiarato Ignazio La Russa, Presidente del Senato, ospite di ‘Terraverso’, il podcast di Libero Quotidiano.
Quanto alla sua presenza alle prossime celebrazioni della festa della Liberazione dal nazifascismo, La Russa sottolinea che “non sarà il primo 25 aprile che celebro, sono andato da ministro della Difesa a rendere omaggio al monumento dei partigiani, ho portato un mazzo di fiori a tutti i partigiani, anche a quelli rossi che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica ma volevano un’Italia comunista. Chi muore per un’idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione”.
LA REAZIONE – “Le parole di La Russa su Via Rasella sono un atto di revisionismo senza precedenti. Come dire: i partigiani se la sono un po’ cercata. La seconda carica dello Stato non può confondere le vittime con i carnefici. E sdoganare il punto di vista dei fascisti. Indegno e vigliacco”, scrive su Twitter il deputato e coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto.
Ultima ora
Barça, vicepresidente: “In contatto con Messi, vorrei vederlo tornare”

(Adnkronos) – “Leo Messi e la sua famiglia conoscono l’affetto che provo per loro. Ho partecipato alle trattative che purtroppo non hanno portato al successo. Ho la spina nel fianco di Leo che non ha potuto continuare nel nostro club. Se parliamo di Masia (la scuola calcio del Barcellona, ndr) e del calcio di base, parliamo di Messi. Ovviamente mi piacerebbe vederlo tornare. Per quello che potrebbe rappresentare a livello sportivo, sociale ed economico. Siamo in contatto con loro, sì”. Lo dice in una conferenza stampa il vicepresidente del Barcelona, Rafa Yuste.
Salute e Benessere
Glaucoma, online il primo episodio del podcast ‘Ascolta e Vedrai’

(Adnkronos) – È dedicata al glaucoma la prima delle sette puntate di ‘Ascolta e vedrai’, il podcast de L’Oculista Italiano pensato per promuovere e sostenere il benessere della vista, per imparare a conoscere e proteggere i nostri occhi. Definito ‘ladro della vista’, il glaucoma si presenta con sintomi poco eclatanti: visione un po’ sfocata, qualche dolorino agli occhi, luccichio, ma soprattutto con la riduzione del campo visivo, della visione laterale. Come anche altre patologie oculari, il glaucoma presenta sintomi comuni, ma che non vanno assolutamente sottovalutati perché possono essere prevenuti, controllati e curati. Il glaucoma, infatti, causando danni al nervo ottico, può portate a conseguenze gravi, ma ci sono molte cose che si possono fare.
Nell’ascolto semplice e coinvolgente di un dialogo con l’oculista, nei pochi minuti del podcast, si possono avere quelle informazioni utili per prevenire e, nel caso, trattare questo disturbo con gli approcci più innovativi, meglio tollerati ed efficaci: la qualità della vita dipende anche dal benessere degli occhi. Quando infatti ci sono i sintomi, il glaucoma è presente già da un pezzo e il danno al nervo ottico è già in corso. Per questo è importate, dopo i 40 anni, pianificare dei controlli dall’oculista e, nel caso di una diagnosi, trovare le soluzioni che siano sì efficaci dal punto di vista clinico, ma che, allo tesso tempo, favoriscano l’integrità della superficie dell’occhio, del nervo ottico e, ovviamente, della praticità di somministrazione dei trattamenti locali.
Numerosi studi e le stesse linee guida internazionali indicano che, per ridurre la degenerazione, il danno al nervo ottico, ai trattamenti locali con colliri è bene associare una terapia nutrizionale adeguata: esistono integratori specifici per contrastare la degenerazione del nervo ottico che è alla base del glaucoma. Ma conta anche la modalità di somministrazione dei colliri: i prodotti monodose sono sì senza conservanti, ma spesso difficili da applicare, soprattutto dalle persone più anziane.
Queste e altre informazioni per favorire il benessere di occhi, per una migliore qualità della vita, sono oggi disponibili in ‘Ascolta e vedrai’ il podcast dell’Oculista Italiano presente nelle piattaforme – Apple Podcast, Google Podcasts, Spotify, Spreaker – e su oculistaitaliano.it, dove si possono trovare anche altri approfondimenti e aggiornamenti. A fine aprile, il prossimo episodio dedicato all’infiammazione.
Ultima ora
Ucraina-Russia, Putin può perdere la guerra a causa dell’economia?

(Adnkronos) – I prossimi mesi diranno se ha ragione il Wall Street Journal, che ha sentenziato: “l’economia russa sta per crollare”. Ma che ci siano una serie di segnali che vanno in questa direzione è ormai piuttosto evidente. Fino al punto da spingersi a ipotizzare che Vladimir Putin possa essere costretto a fermare la guerra in Ucraina? Sicuramente, il Capo del Cremlino ha sbagliato i suoi conti. Così come ha sottovalutato la capacità di resistenza di Kiev, e la determinazione del fronte occidentale a sostenerla, così ha sottovalutato l’effetto di medio e lungo termine delle sanzioni economiche contro la Russia.
Tra gli elementi che concorrono a indebolire la posizione russa, c’è la scommessa persa sul fronte dell’energia. Il ricatto del gas, che avrebbe dovuto imporre all’Europa un atteggiamento più cauto e, nelle attese di Putin, un sostanziale passo indietro nell’appoggio all’Ucraina, si è rivelato un’arma spuntata. Non solo perché quasi tutti i Paesi europei hanno raggiunto una sostanziale indipendenza da Mosca ma anche perché la diversificazione delle esportazioni russe fuori dall’Europa non è stata in grado di compensare l’interruzione dei flussi verso Ovest. Il saldo è decisamente sfavorevole per Putin. Nel 2022, la Russia è stata privata di una parte consistente delle entrate per il suo bilancio, rendendo più difficile anche finanziare la sua aggressione militare in Ucraina. A gennaio 2023 i ricavi dall’esportazione sono scesi a 20 miliardi di euro, quasi dimezzati rispetto a prima dell’invasione. Per invertire la rotta servirebbero risorse, che non ci sono, da investire in infrastrutture.
A deteriorarsi sono tutti i fondamentali dell’economia russa. Per la prima volta, lo stesso Putin ha dovuto ammettere che le misure prese dall’Occidente contro Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina potranno avere “effetti negativi a medio termine”. Il divario fiscale ha toccato i 34 miliardi di dollari nei primi due mesi del 2023, l’equivalente di oltre l’1,5% della produzione economica totale del Paese. I dati ufficiali sono impietosi. A gennaio e febbraio 2023, le entrate complessive di Mosca sono diminuite del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre le spese sono aumentate del 52%: da 3.790 a 5.744 miliardi di rubli. Anche il mercato del lavoro è in sofferenza. Per due ragioni essenziali: da una parte inizia a mancare forza lavoro per l’alto numero di giovani impiegati in guerra, dall’altra sono calati drasticamente gli investimenti delle imprese, non solo di quelle straniere ma anche di quelle russe, causa incertezza.
Tornando alla domanda iniziale, ovvero se Putin può davvero perdere la guerra a causa dell’economia, pesa molto il fattore tempo. Più va avanti la guerra, più le condizioni dell’economia sono destinate a peggiorare e lo spazio per l’opposizione interna, finora quasi inesistente, ad allargarsi. Sia guardando alle condizioni della popolazione, sia alla pressione degli oligarchi, occupati in giro per il mondo a limitare i danni. (Di Fabio Insenga)
Sostenibilità
‘MiraLis’, progetto di Mirabilandia per Parco ancora più accessibile

(Adnkronos) – La nuova stagione Mirabilandia, che prenderà il via giovedì 6 aprile con il lunghissimo weekend di Pasqua, sarà all’insegna dell’inclusività. La realizzazione del progetto ‘MiraLis’ rivolto agli ospiti con deficit uditivi renderà il divertimento del Parco più grande d’Italia sempre più fruibile anche a tutte le persone che utilizzano la Lis – Lingua dei Segni Italiana per comunicare. Un modo per abbattere le barriere linguistiche e rendere accessibili, anche in autonomia, le attrazioni. Tramite l’utilizzo di un QR code posizionato all’ingresso delle attrazioni, l’utente potrà collegarsi ad un video in Lis, in cui verranno spiegate le raccomandazioni da seguire.
Ma la maggiore accessibilità inizia già dalle biglietterie. In questa area, accanto alle casse, saranno posizionati dei monitor che spiegheranno, in lingua dei segni sottotitolata in italiano, come accedere al servizio MiraLis una volta all’interno del Parco.
Per implementare al meglio questo progetto, Mirabilandia ha individuato l’Associazione Culturale Il Quadrifoglio di Ravenna con cui ha stretto una collaborazione. Da anni l’associazione si occupa di integrazione, sensibilizzazione e istruzione Lis sul territorio.
“Mirabilandia vuole essere il Parco dove tutti possono divertirsi, compresi gli ospiti con diversità funzionali – dichiara Riccardo Capo, Managing Director di Mirabilandia -Per questo motivo abbiamo deciso di introdurre, da questa nuova stagione, il progetto MiraLis e tutti i servizi necessari, per venire incontro alle specifiche esigenze delle persone con deficit uditivi. Siamo certi che grazie a questa iniziativa, ideata e sviluppata all’interno di Mirabilandia, tutti i nostri visitatori potranno vivere la propria esperienza al Parco in modo sempre più semplice e inclusivo”.
“L’Associazione Culturale Il Quadrifoglio è entusiasta del progetto MiraLis, ideato da Francesca De Lorenzi una corsista dell’associazione dove sta frequentando il secondo livello di Lingua dei Segni Italiana – dichiarano Carla Ciotti e Luana Bizzarri, presidente e vicepresidente dell’Associazione – Questo progetto è uno dei primi in Italia e il Quadrifoglio ringrazia di cuore Mirabilandia per averlo sostenuto”.
L’avvio della stagione 2023 prevede sei giorni consecutivi di apertura in cui poter godere delle attrazioni del Parco e delle tante aree tematizzate, ma soprattutto dei nuovi spettacoli. In particolare, l’appuntamento con il magic show ‘L’Illusionista’ di Antonio Casanova sarà a disposizione al Pepsi Theater. Senza dimenticare le spericolate acrobazie dello stunt show più acclamato d’Europa con ‘Sfida a Hot Wheels City’. La stagione 2023 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 6 aprile e si concluderà domenica 5 novembre.
Ultima ora
Bielorussia: “Armi nucleari Russia servono per proteggerci da Occidente”

(Adnkronos) – Il dispiegamento di armi nucleari tattiche della Russia in Bielorussia forniscono la possibilità di proteggere il Paese dalle minacce dell’Occidente. Ad affermarlo è il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, in un discorso alla Nazione. I Paesi occidentali rafforzano la loro presenza militare in Polonia, ai confini con la Bielorussia e, ha aggiunto, pianificano di invadere e distruggere il Paese. “Mai nella nostra storia contemporanea abbiamo dovuto affrontare una situazione tanto pericolosa in cui dobbiamo prestare attenzione a preservare la sovranità e l’indipendenza del nostro Paese”, ha affermato denunciando lo sforzo dei Paesi confinanti “di trascinare la Bielorussia in guerra”.
Spettacolo
Adriano Falivene: “A Bambinella devo dire solo grazie. Un film? Magari con Sorrentino”

(Adnkronos) – “Io devo solo dire grazie a Bambinella, a Maurizio De Giovanni che l’ha creata e ad Alessandro D’Alatri che mi ha scelto per interpretarla”. Adriano Falivene confessa all’Adnkronos il suo amore per il personaggio che l’ha reso famoso al grande pubblico, quello del femminiello Bambinella della serie tv di Rai1 ‘Il commissario Ricciardi’ con Lino Guanciale, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni e ambientata nella Napoli degli anni ’30. Un personaggio che Falivene ha reso con una tale maestria da spingere lo scrittore napoletano a scrivere uno ‘spin off’, un atto unico per il teatro dal titolo ‘Mettici la mano’, in tournée da gennaio scorso nei palcoscenici italiani con la regia di Alessandro D’Alatri e, come nella fiction tv, con Antonio Milo nei panni del brigadiere Maione. Accanto a loro Elisabetta Mirra nella parte di Melina, una ragazza appena arrestata perché ha ucciso il marchese di Roccafusca, nel cui palazzo lavorava come cameriera.
“Fino al 2 aprile siamo al Teatro Menotti di Milano – spiega Falivene – per chiudere il tour a Empoli il 18 aprile dopo altre tappe intermedie. L’altra sera abbiamo festeggiato la centesima replica dello spettacolo, una sorta di ‘costola’ del ‘Commissario Ricciardi’ ma che, a differenza dei romanzi della serie che si concludono nel 1939, vede i due personaggi, Maione e Bambinella, nella Napoli del ’43 nascosti in un rifugio sotto i bombardamenti”.
Uno spettacolo di successo che conferma come “sodalizio vincente anche in teatro, quello tra De Giovanni e D’Alatri”, osserva Falivene, sperando che la terza stagione della serie con Lino Guanciale si faccia: “La richiesta è alta, non abbiamo ancora la certezza che si giri, ma io ci conto molto. Del resto – spiega – il materiale c’è perché De Giovanni ha scritto dodici romanzi che arrivano fino al 1939. La seconda stagione della serie, andata in onda nelle scorse settimane, si è fermata al 1935”.
Falivene, napoletano classe 1988, solida formazione teatrale con diploma all’Accademia del Teatro Bellini di Napoli conseguito nel 2010, confessa che gli “piacerebbe interpretare ruoli quanto più diversi tra loro, amo trasformarmi”, dice. E al suo attivo, oltre a Bambinella – personaggio beffardo che affonda le radici nella cultura napoletana – ha diverse apparizioni in teatro e in tv, dove è approdato con la serie statunitense ‘Trust’ accanto a Hilary Swank e Brendan Fraser.
“In teatro ho iniziato nel 2009 con ‘Gran Varietà’, di e con Gabriele Russo. Eravamo il duo comico, una coppia di clown. E da metà giugno a metà luglio sarò a Castel Sant’Elmo di Napoli nella parte di Gnegno in ‘Dignità autonome di prostituzione’. Gnegno è un piccolo diavoletto che si manifesta attraverso le attività di un clown equilibrista e dispettoso ma che in fondo risulta molto dolce e tenero. Un personaggio molto diverso da Bambinella, anche se hanno in comune la continua trasformazione”.
Sogni nel cassetto? “Sì, conoscere personalmente e fare un film con Paolo Sorrentino, ma anche con Matteo Garrone. E poi amo il circo e mi piacerebbe creare uno spazio che racchiuda in sé circo, teatro e formazione artistica. Vorrei crearlo nel verde utilizzando energia alternativa. Chissà…”. Nessuna paura di rimanere ingabbiato in un personaggio come Bambinella? “Sarebbe una gabbia d’oro. Bambinella è uno di quei personaggi che restano nella memoria perché possiedono una poesia che non viene mai intaccata”, conclude l’attore.
(di Pippo Orlando)
Sostenibilità
Salomone (Ferrero): “‘Kinder Joy of moving’ aiuta la crescita dei bambini'”

(Adnkronos) – “’Kinder Joy of moving’ è un processo scientificamente validato che ha portato dei vantaggi veramente importanti nella crescita dei bambini che sono venuti a contatto con questa metodologia”. Queste le parole di Bartolomeo Salomone, presidente di Ferrero Spa, in occasione della presentazione del progetto ‘Kinder Joy of moving’ presso il Punto Luc’e di Quarto Oggiaro a Milano.
“Il progetto ‘Joy of moving’ si inquadra nell’ambito della responsabilità sociale di Ferrero che affianca Save the Children ormai da una decina di anni in progetti nazionali e internazionali – prosegue Salomone – La metodologia ‘Joy of moving’, che ora arriva in questi Punti Luce, nasce ad Alba, in ambito Kinder, ed è stata creata in collaborazione con l’università degli studi di Roma ‘Foro Italico’ e validata dal ministero dell’Istruzione e dal Coni. Permette di sviluppare le capacità motorie dei bambini insieme a quelle cognitive, emotive e relazionali”.
Un progetto che Ferrero non intende limitare al suolo italiano. “Assieme a Save the Children continueremo a portarlo nei loro ‘Punti Luce’ – conclude Salomone – ma non ci limiteremo all’Italia. Abbiamo già creato nuovi ‘Punti Luce’ negli Stati Uniti e presto lo faremo in Canada”.
Sostenibilità
Fatarella (Save the Children): “Sport acceleratore di benessere”

(Adnkronos) – “Siamo venuti al ‘Punto Luce’ di Quarto Oggiaro di Save the Children per presentare il progetto che, insieme a Kinder, abbiamo sviluppato partendo dalla metodologia ‘Joy of moving’. Significa sfruttare lo sport come acceleratore di benessere non solo fisico ma anche emotivo. È quello che facciamo qua e in altri otto ‘Punti Luce’ di Save the Children dove lo sport non solo fa stare in forma i nostri ragazzi ma li aiuta anche ad accrescere la consapevolezza di se stessi, la collaborazione con gli altri e lo stare bene”. Così Daniela Fatarella, direttrice di Save the Children Italia, in occasione della presentazione del progetto Kinder Joy of moving, un metodo educativo innovativo, validato scientificamente, messo a punto in collaborazione con l’università degli studi di Roma Foro Italico, il Coni e il Miur del Piemonte, a seguito di un progetto di ricerca che ha coinvolto oltre mille bambini della scuola primaria nel corso di tre anni.
Ad ospitare il progetto i ‘Punti Luce’ di Save the Children “sono degli spazi educativi che nascono in aree a bassa densità educativa – spiega Fatarella – qui accompagniamo i ragazzi non solo nel loro percorso scolastico, ma liberiamo i talenti e le opportunità permettendo loro di sperimentarsi in molte azioni diverse dall’arte alla musica, allo sport e per lo sport c’è ‘Joy of moving’”.
Un progetto che conferma la stretta collaborazione tra Ferrero e Save the Children. “Collaborare con aziende private è molto importante – conclude Fatarella – Non solo perché le aziende ci permettono di portare avanti molti nostri progetti ma perché è fondamentale creare rete, scambiare competenze e, come stiamo facendo con ‘Kinder Joy of moving’, avere delle metodologie congiunte che possano accelerare il benessere delle ragazze e dei ragazzi”.
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