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Russia, il teorema di Mosca: “Siamo nel mirino della...
Russia, il teorema di Mosca: “Siamo nel mirino della Nato”
La portavoce del ministero degli Esteri russo: "Alleanza usa Ucraina come strumento"
"La Russia è il principale obiettivo delle politiche aggressive della Nato" che "usa l'Ucraina come strumento" per attuarle, ha dichiarato in una intervista alla Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova citando "come prova" le parole pronunciate mercoledì dal Segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, con l a richiesta agli alleati di più impegno a lungo termine e meno offerte a breve sul fronte degli aiuti a Kiev. Zakharova ha quindi anticipato che, in seguito al completamento dell'inchiesta sull'attentato del Crocus, Mosca "trarrà le conclusioni politiche appropriate".
Il teorema di Mosca sull'attentato per nascondere il flop sicurezza
Dallo scorso 22 marzo, la Russia ha intensificato le accuse di terrorismo rivolte all'Ucraina, lasciando intendere una responsabilità di Kiev e dei suoi alleati sull'attentato alla sala da concerto di Krasnogorsk, rivendicato dall'Isis-K e costato la vita ad almeno 145 persone, con altre 551 ferite. Come ha fatto anche oggi il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, azioni come l'esplosione contro il ponte di Crimea o le azioni contro le raffinerie sono associati all'attentato del Crocus.
Il teorema di Mosca fatica a decollare appesantito come da un costrutto di insinuazioni. Che hanno origine nella necessità di mascherare il flop dei servizi di sicurezza nell'evitare l'attentato, forse sono il segno di una spaccatura in seno al regime e che possono comunque essere usate per accompagnare una escalation delle operazioni militari.
An Naba, bollettino settimanale associato all'Is pubblicato su Telegram, ha accusato le autorità russe di aver cercato di mascherare il fallimento a fermare l'attacco di Krasnogork, attribuendone la responsabilità ai loro nemici in Occidente. Da questo nasce l'artificiosa spiegazione di Mosca secondo cui gli esecutori, i quattro assalitori di origine tagica arrestati poche ore dopo l'attentato vicino al confine con la Bielorussia, credevano di agire per l'Is ma in realtà chi ha dato loro istruzioni su Telegram è un agente dei servizi ucraini. E se Kiev poi non ha davvero organizzato l'attacco, ha almeno pianificato di accogliere gli assalitori come "eroi" dopo aver predisposto una "finestra al confine" per loro, dopo averne finanziato l'operazione.
La propaganda di Mosca sembra aver preso in prestito la narrativa messa in piedi dal regime di Emomali Rahmon in Tagikistan, suggerisce Meduza, dopo che il 29 luglio del 2018 vicino a Danghara, città natale del Presidente, sono stati uccisi su una strada di montagna quattro ciclisti stranieri (due americani, un olandese e uno svizzero). Un attentato rivendicato due giorni dopo dall'Isis con un video, pubblicato dall'agenzia di stampa Amaq, con cinque attentatori seduti di fronte alla diga di Nurek, in Tagikistan che parlano della loro affiliazione all'Is.
Il Procuratore generale a Dushanbe aveva comunque parlato da subito dell'Is usato come "copertura", indicando nel Partito della rinascita islamica del Tagikistan, partito all'opposizione e bandito dal 2015 come gruppo estremista, la responsabilità per l'attentato, con il sostegno delle forze speciali iraniane, laddove l'Iran è per il Tagikistan quello che l'Ucraina è per la Russia, un fratello di diversa struttura politica.
Le prove? La confessione dell'unico assalitore sopravvissuto a un raid delle forze di sicurezza. Confessione che, malgrado le torture manifeste sui sospetti, non sembra neanche esserci stata a Mosca dopo il 22 marzo.
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Porta un morto in banca: “E’ mio zio, deve...
Una donna si presenta con un cadavere allo sportello in una banca di Rio
Porta un morto in banca e prova a far firmare il cadavere per ottenere un prestito di 3000 euro. E' la surreale vicenda che in Brasile coinvolge una donna, Erika de Souza Vieira, arrestata a Rio de Janeiro. La donna si è presentata in una banca della zona di Bangu con un uomo seduto su una sedia a rotelle. Agli impiegati ha detto che si trattava dello zio: l'uomo avrebbe dovuto firmare documenti per autorizzare un prestito a favore della sedicente nipote. A tutti, però, la situazione è apparsa anomala. L'uomo, identificato come il 68enne Paulo Roberto Braga, era morto da qualche ora, come è stato appurato successivamente. La donna ha cercato di ingannare i dipendenti dell'istituto con una 'recita' poco credibili: sostenendo la testa dello zio, lo ha ripetutamente 'invitato' a firmare i documenti. "Non credo si senta bene, non ha per niente una bella cera", ha detto uno dei dipendenti. "E' sempre così", ha detto Erika de Souza Vieira. "Vuoi che ti riporti in ospedale?", ha domandato all'anziano senza, ovviamente, ricevere risposta.
Inevitabile la chiamata alla polizia, che è intervenuta è ha arrestato la donna. "Sapeva che era morto. Era deceduto da almeno due ore", ha detto uno degli investigatori, Fabio Luiz Souza, alla trasmissione Bom Dia Rio. "In 22 anni nella polizia non ho mai visto una storia del genere".
Ana Carla de Souza Correa, legale della donna, ha proposto un'altra versione: "I fatti non sono andati come è stato raccontato. Paulo era vivo quando è arrivato in banca. Tutto verrà chiarito, crediamo nell'innocenza di Erika".
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Terremoto a Ricigliano, scossa di magnitudo 2.1: nessun...
Nelle ultime settimane si sono registrate varie scosse
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata registrata a Ricigliano, nel Salernitano, alle 21.05, dai sismografi dell'Ingv. La scossa è stata rilevata a tre chilometri a nord di Ricigliano e a un chilometro di profondità. Non si sono registrati danni. Nelle ultime settimane, varie scosse sono state registrate con epicentro a Ricigliano. L'ultima, di magnitudo 3.0, è stata rilevata lo scorso 9 aprile.
Politica
Aborto, Meloni risponde a Madrid: “Ignoranti, non...
La premier replica alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo che su X ha parlato di "pressioni su donne che vogliono interrompere la gravidanza"
Madrid critica Roma sull'aborto. E la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde per le rime. "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni", ha detto la premier replicando a Bruxelles alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita.
Cosa ha detto il ministro spagnolo
"Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", ha scritto infatti su X Redondo.
"L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute", "con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione", ha fatto eco l'ex ministro delle Parità spagnola Irene Montero.