Esteri
Ucraina, nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia....
Ucraina, nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. Funzionano?
La crescita di Mosca è spinta solo dalla guerra ma il fattore tempo può giocare a favore di Putin
E' in arrivo un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, il tredicesimo. Dall'inizio della guerra in Ucraina, la risposta della Ue si è focalizzata su uno strumento ritenuto indispensabile per accompagnare al sostegno alla resistenza di Kiev una pressione economica capace di isolare Mosca dal resto del contesto internazionale.
Fin dal primo pacchetto, il dibattito che si è innescato ha riguardato l'efficacia delle sanzioni. A fare da arbitro, come sempre, ci sono i dati. Anche se la lettura dei numeri, anche prescindendo dalle strumentalizzazioni della propaganda, può lasciare invariata la posizione di chi sostiene che i risultati conseguiti siano nel complesso importanti e chi, al contrario, si è da subito sbilanciato a parlare di fallimento.
La notizia, accordo raggiunto a Bruxelles
I rappresentanti permanenti degli Stati membri dell'Ue hanno trovato un accordo di principio sul 13esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, ha annunciato la presidenza belga, puntualizzando che si tratta di uno dei "più ampi" pacchetti proposti e che verrà approvato per procedura scritta entro il 24 febbraio.
Su X, la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen esprime la sua soddisfazione. "Dobbiamo continuare a limitare la macchina da guerra di Putin. Con 2000 restrizioni in totale manteniamo alta la pressione sul Cremlino", scrive, aggiungendo: "Stiamo anche riducendo ulteriormente l'accesso della Russia ai droni".
A cosa devono servire le sanzioni, cosa dicono i dati
Le sanzioni introdotte dalla Ue, come ricorda il sito della Commissione, servono fondamentalmente a tre obiettivi: "Indebolire la capacità del Cremlino di finanziare la guerra; infliggere costi economici e politici chiari all'élite politica russa; erodere la base economica della Russia".
Analizzando i dati sullo stato di salute dell'economia russa e guardando all'andamento della guerra sul campo e alle risorse impiegate dal Cremlino, si può arrivare alla conclusione che il primo target non sia stato raggiunto, mentre i risultati sugli altri due fronti sono più evidenti.
Il tema principale è la trasformazione dell'economia russa in un'economia di guerra, con tutte le conseguenze che ne derivano. La crescita tiene, il resto no. Il pil (+3,6% nel 2023, secondo una stima dell'agenzia nazionale di statistica Rosstat) rimane sopra le attese, soprattutto quelle iniziali eccessivamente sbilanciate verso l'ipoteso di un rapido crollo. E anche i numeri dell’Fmi riportano una crescita del Pil del 3% nel 2023 e una stima del 2,6% nel 2024. Nessun effetto delle sanzioni occidentali, quindi? No. Al contrario, l’inflazione al 7,5% e in ulteriore crescita, la produzione industriale nei settori civili in netto calo, insieme al record del 6% della spesa pubblica dedicata al settore militare, dicono che la guerra sostiene Mosca ma che le prospettive per la qualità della vita della popolazione e per la tenuta del tessuto sociale e produttivo sono pessime.
Le sanzioni, nonostante siano evidentemente aggirate almeno in parte, in estrema sintesi incidono ma non hanno ancora effetti sulla produzione bellica. Serve tempo ma il tempo non gioca a favore della resistenza di Kiev e rende Putin, e il suo regime, di fatto dipendenti dalla guerra.
La Russia sta eludendo le sanzioni? Lo studio dell'Ifo
L'ipotesi che la Russia stia in parte eludendo le sanzioni occidentali è comunque fondata, come evidenzia uno studio dell'Ifo. “Nel 2022, le esportazioni verso la Russia da Armenia, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Turchia di beni fondamentali per l'economia russa o importanti per l’industria militare russa sono state 50 volte superiori alle esportazioni di beni generali di questi paesi verso tutti i paesi di destinazione nel 2019. Ciò indica una probabilità molto elevata di elusione delle sanzioni”, ha affermato Feodora Teti, vicedirettrice del Centro ifo per l’economia internazionale. La Cina resta il paese d’origine alternativo più importante della Russia per i prodotti soggetti a sanzioni: il 61% di tutti i prodotti soggetti a sanzioni proviene dalla Cina mentre nel 2021 la percentuale era solo del 35%. La Turchia fornisce alla Russia il 13% di tutti i prodotti sui quali l’Occidente ha imposto sanzioni; nel 2021 questa cifra era poco meno del 3%. (Di Fabio Insenga)
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Attentato Mosca, Russia: “Kiev ha finanziato i...
In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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Attacco a Mosca, Russia: “Soldi da Ucraina a...
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Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
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Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
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"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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