

Ultima ora
Sanremo 2023, Amadeus: “Blanco? Ha chiamato e chiesto scusa”
“Blanco mi ha chiamato, era dispiaciutissimo, chiede scusa. Riccardo lo conosco, è un ragazzo talentuoso, lui ha sbagliato, lo sa lui per primo”. Lo ha detto Amadeus in conferenza stampa commentando l’episodio di cui si è reso protagonista ieri Blanco sul palco di Sanremo 2023. “Non lo voglio scusare perché lui è consapevole”, ha aggiunto il conduttore, “ha chiesto di essere perdonato. Non gli vorrei buttare la croce addosso, vorrei accettare le sue scuse in serenità”
Amadeus ha spiegato che la performance del calcio ai fiori era, in parte, era prevista. “Era previsto che lui desse un calcio alle rose, mi era stato detto che poteva coricarsi, rotolarsi, fare qualcosa di particolare, ne ero a conoscenza”, spiega Amadeus. “Stando lì dietro non ho percepito il suo problema tecnico, ho visto che c’era un’esagerazione rispetto alle prove e che non era più il finale previsto ma che c’era qualcosa che non andava. Poi ho capito che c’erano problemi di audio”.
Il conduttore ha poi cercato di minimizzare: “Ho chiesto a lui quando ci sono problemi tecnici, alzate mani io mi fermo, può capitare che qualcosa non funzioni”. “Non me la sento di dire che Blanco non deve più far parte del festival o di punirlo -ha aggiunto il conduttore- Quella rabbia di un ragazzo che compie 20 anni tra due giorni l’ha scatenata ma non per mancare di rispetto al festival”.
Coronavirus
Conte: “A Milano 211.000 studenti su 1.400.000 abitanti, sono il nostro tesoro”

L'assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare del comune meneghino al Young Innovators Business Forum
In occasione della seconda edizione dello Young Innovators Business Forum tenutosi presso la sede della Borsa di Milano a Palazzo Mezzanotte e organizzato da Angi, è intervenuto Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare del comune di Milano, tra gli enti patrocinatori dell’evento. “Milano è una città che oggi conta 211.000 studenti rispetto a 1.400.000 abitanti, quindi il rapporto studenti/abitanti è simile a quello di Boston, una città universitaria molto nota. Quindi, questo è il nostro tesoro, e per questo motivo il patrocinio non mancherà, proprio per gli scopi fondativi della vostra associazione. Si guarda molto alla storia della città, per trovare percorsi da seguire per il futuro. Negli anni ’50, ad esempio, è stata progettata la prima metropolitana milanese, la linea rossa (M1), che aveva due fattori di innovazione: il metodo, che fu innovato ed esportato nel mondo, cioè con gli scavi a cielo aperto. L’altro fattore di innovazione fu quello che risolse il problema della scarsità di fondi. Il sindaco di allora inventò una sorta di bond, un primo bond obbligazionario dedicato ai milanesi per 30 miliardi di lire, ventennale, che fu più che sovrascritto. Con questa soluzione semplice e geniale, è stata creata dalla linea rossa. E questo è un esempio dell’incredibile creatività di questa città”.
“Oggi, nel nostro PNR che per Milano vale un miliardo, ci sono i prolungamenti delle metropolitane, un’elettrificazione totale del nostro trasporto su gomma. Quindi, nei prossimi anni non ci saranno più autobus a gasolio, ma solo elettrici. Questa è una richiesta forte che i giovani fanno, anche in termini di attenzione all’ambiente. Stiamo realizzando la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, a proposito di connessione, che è un progetto di unità e di visione europea. Quindi, ritengo che la necessità è continuare a creare questo ecosistema, rendendo la città sempre più accessibile, correggendo delle distorsioni che purtroppo oggi abbiamo. Perché è vero che è un momento felice, ma anche il mondo di crisi, inflazione, la guerra in Ucraina, il Covid e conseguenti impatti economici e sociali. Quindi, c’è bisogno di reagire e, per esempio, pensando ai giovani, correggere gli effetti negativi dell’inflazione. Penso al tema dell’abitare e della casa, che è molto discusso sulla cronaca e su cui come amministrazione ci stiamo impegnando”, ha concluso l’assessore.
Economia
Fisco, domani il Tax Freedom Day 2023: cosa cambia

Solo Francia e Belgio tasse più pesanti dell'Italia

“Oggi terminiamo di lavorare per il fisco e domani festeggiamo il Tax Freedom Day, ovvero la giornata in cui i contribuenti italiani dovrebbero finire di pagare le tasse, nel caso in cui decidessero di anticipare al fisco i soldi che lo stesso ci chiede nel corso di questo 2023”. A rilevarlo in una nota la Cgia di Mestre secondo cui “dopo 158 giorni dall’inizio dell’anno, nei quali in linea teorica abbiamo lavorato per adempiere alle scadenze di pagamento previste dal fisco, i restanti 207 giorni che ci separano dal 31 dicembre lavoreremo per noi stessi”.
Come si è giunti a stabilire che l’8 giugno è il “giorno di liberazione fiscale” del 2023? La stima del Pil nazionale prevista quest’anno (2.018.045 milioni di euro) è stata suddivisa per 365 giorni, ottenendo così un dato medio giornaliero (5.528,9 milioni di euro). Di seguito sono state ‘recuperate’ le previsioni di gettito delle imposte, delle tasse e dei contributi sociali1 che i percettori di reddito verseranno quest’anno (874.132 milioni di euro) e sono state rapportate al Pil giornaliero. Il risultato di questa operazione ha consentito all’Ufficio studi della Cgia di calcolare il tax freedom day del 2023 dopo 158 giorni dall’inizio dell’anno, ovvero l’8 giugno.
Il ‘giorno di liberazione fiscale’ non costituisce un principio assoluto, ma un esercizio teorico che dimostra empiricamente, osserva la Cgia, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto sia eccessivo il carico fiscale che grava sugli italiani. Una specificità che emerge in misura altrettanto evidente anche quando confrontiamo la nostra pressione fiscale con quella dei Paesi Ue. Nel 2022, infatti, solo la Francia e il Belgio hanno registrato un peso fiscale superiore al nostro. Se a Parigi la pressione fiscale era al 47,7 per cento del Pil, a Bruxelles si è attestata al 45,1 per cento. Da noi, invece, ha toccato la soglia record del 43,5 per cento. Tra i 27 dell’UE, l’Italia si è “piazzata” al terzo posto. La Germania, invece, si è posizionata al 9° posto con una pressione fiscale del 41,9 per cento, mentre la Spagna la scorgiamo al 12° posto con il 38,5 per cento. La media dei Paesi dell’Area dell’Euro è stata del 41,9 per cento.
“Quello messo a punto dall’Ufficio studi della Cgia – precisa la nota – altro non è che un puro caso di scuola, tuttavia il risultato che emerge da questa analisi ci permette di confermare, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto il nostro fisco sia eccessivo, ingiusto e farraginoso”. Dal 1995, la data del “giorno di liberazione fiscale” meno in là nel calendario si è verificata nel 2005. In quell’occasione, la pressione fiscale si attestò al 39 per cento e ai contribuenti italiani “bastò” raggiungere il 23 maggio (142 giorni lavorativi) per lasciarsi alle spalle l’impegno economico richiesto dal fisco.
Osservando sempre il calendario, quello più in “ritardo“, invece, si è registrato nel 2022, allorché la pressione fiscale ha raggiunto il record storico del 43,5 per cento e, di conseguenza, il “giorno di liberazione fiscale” è “scoccato” il 9 giugno.
E’ corretto segnalare che il picco record di pressione fiscale toccato l’anno scorso non è ascrivibile ad un aumento del prelievo imposto a famiglie e imprese, ma da una serie di altri fattori che si sono concentrati nel 2022. In particolar modo: dall’impennata del costo dei prodotti energetici importati e dal deciso aumento dell’inflazione che hanno spinto all’insù il gettito dell’Iva; dall’incremento dell’occupazione che ha contribuito ad aumentare le imposte dirette e i contributi previdenziali. Contemporaneamente – nel rispetto dei dettami europei relativi alla contabilità pubblica – le risorse per finanziare i bonus edilizi e i crediti di imposta, questi ultimi introdotti per mitigare il caro bollette, sono state classificate come maggiore spesa pubblica e non come minori entrate.
Cronaca
Cnr Irib conclude primo ciclo seminari


“In questo periodo, grazie al percorso formativo offerto da Cnr Irib, gli studenti hanno potuto apprendere nozioni molto interessanti e affrontato nuovi argomenti con approcci moderni su diversi aspetti di Biomedicina, Biotecnologie e Neuroscienze. I ragazzi sono anche stati esposti ad un metodo di ricerca di tipo traslazionale, che opera attraverso l’innovazione e l’uso di tecnologie all’avanguardia, che vengono prima testate nei nostri laboratori e poi trasferite nella pratica clinica”. A dirlo i tutors Maria Vincenza Catania dirigente di Ricerca del Cnr Irib Catania, l’ingegnere Gennaro Tartarisco e Sara Genovese, rispettivamente ricercatore e tecnologa del Cnr Irib Messina, durante la visita guidata all’Istituto di Mortelle degli studenti del Liceo scientifico “Seguenza” di Messina e “Leonardo” di Giarre. Durante il Corso, i ragazzi si sono cimentati su argomenti e ricerche sviluppati dai ricercatori dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Irib), con seminari e discussioni interattive in modalità da remoto, nell’ambito del progetto per le competenze trasversali e orientamento (PCTO).
Per ogni allievo è stato previsto uno stage teorico della durata di 30 ore, secondo il calendario concordato con i tutor scolastici. Le lezioni si sono svolte nei periodi di Marzo e Aprile 2023 e sono state rese possibili grazie alle convenzioni volute e sottoscritte dal direttore Irib Andrea De Gaetano, dal responsabile della sede Irib di Messina Giovanni Pioggia, dalla dirigente scolastica del “Seguenza” di Messina Letteria Leonardi e dalla dirigente dell’istituto “Leonardo” di Giarre Tiziana D’Anna. Ogni seminario ha avuto la durata di 45 minuti e si è concluso con un dibattito guidato sugli argomenti svolti insieme agli studenti. Al “Seguenza” le classi scelte sono state quelle del 3°, 4°e 5° Liceo della Sezione Biomedica, per il “Leonardo” di Giarre hanno partecipato gli studenti delle classi 3A e 5A, per un totale complessivo di circa 100 studenti coinvolti. Gli studenti sono stati accompagnati nel percorso, dai docenti tutor delle rispettive scuole: per il Liceo “Seguenza” dalle Prof. sse Giovanna Buscemi, Maria Landi e Ludovica Tavilla e dal Prof. Delfio Di Leo; per il Liceo Scientifico “Leonardo” dalla Prof.ssa Rosa Musumeci.
Importante per la realizzazione del Corso il ruolo dei tutor formativi esterni, Maria Vincenza Catania e Sara Genovese, che hanno collaborato con i tutor interni alla progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza di PCTO, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella struttura ospitante; hanno favorito l’inserimento degli studenti nel contesto operativo, li hanno affiancati e assistiti nel percorso coinvolgendoli nel processo di valutazione dell’esperienza di PCTO. “Si è trattato – hanno spiegato Catania e Genovese – di un importante progetto per gli studenti con l’obiettivo di aiutarli a sviluppare le competenze necessarie per prendere decisioni informate e avere un primo impatto positivo sul lavoro futuro. L’obiettivo è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per effettuare scelte consapevoli e prepararli al meglio per l’ingresso nel mondo del lavoro. Ha offerto ai partecipanti l’opportunità di acquisire competenze pratiche utili per la carriera, imparare a comunicare in modo efficace e sviluppare una rete di contatti significativi. Il progetto fornisce anche un’introduzione al mondo del lavoro prima dell’ingresso nel mercato del lavoro, fornendo un primo impatto importante che aiuta gli studenti a prepararsi per un futuro di successo”. Durante le visite all’istituto Cnr Irib di Messina hanno accolto gli studenti anche Liliana Ruta, Flavia Marino, Cristina Carrozza, Tonino Arnao rispettivamente, neuropsichiatra infantile, psicologhe, tecnologo presso il Cnr Irib di Messina. I ragazzi sono stati guidati nella sede di Messina nella visione di diverse attività: l’utilizzo dei robot, l’ausilio di dispositivi smart di tele-assistenza basati su tecnologie Internet of Things (IoT) per una maggiore inclusione sociale. Sono poi seguite dimostrazioni pratiche su algoritmi di intelligenza artificiale (IA), ed in particolare è stato presentato un modello che proverà ad interpretare il fenomeno Long-life Mate, ovvero una ricerca che valuta la compatibilità tra due individui misurando alcuni tratti della personalità. Illustrati infine, progetti per possibili diagnosi in futuro nel Metaverso, o terapie per diagnosticare i disturbi del comportamento alimentare con l’uso di biosensori e realtà immersiva.
Coronavirus
Pnrr, monito Ocse: “Cruciale per pil Italia, ridurre debito”

L'organizzazione internazionale stima per il 2023 un aumento del Pil dell’1,2%, ma avverte: "I ritardi nell'attuazione del Piano di ripresa e resilienza potrebbero ridurre la crescita"

“I ritardi nell’attuazione del Pnrr potrebbero ridurre la crescita del pil”. Così l’Ocse nel capitolo sull’Italia del nuovo Outlook, rilevando che a causa dell’inasprimento della politica monetaria e del ridimensionamento del sostegno fiscale alle famiglie e alle imprese nel settore dell’energia “la crescita del pil potrebbe essere ridotta”.
L’Ocse sottolinea quindi che “sebbene la politica fiscale nel 2023-24 trovi un giusto equilibrio tra prudenza fiscale e sostegno alla crescita, nei prossimi anni sarà necessario un continuo consolidamento per portare il rapporto debito/pil su un percorso più sostenibile”, sottolineando che “la rapida implementazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento pubblico del Pnrr sarà fondamentale per sostenere l’attività nel breve termine e per gettare le basi di una crescita sostenibile nel medio termine”.
“I piani di consolidamento dovrebbero includere misure ambiziose per contrastare l’evasione fiscale e la revisione completa della spesa per aumentare l’efficienza della spesa pubblica. La piena attuazione degli degli ambiziosi piani di investimento pubblico e di riforma strutturale del Pnrr potrebbe far crescere il pil italiano in modo duraturo e avrebbe l’ulteriore vantaggio di ridurre ulteriormente il rapporto debito/pil”, scrive l’Ocse.
Le riforme in corso della pubblica amministrazione, del sistema giudiziario e della concorrenza restano fondamentali per aumentare il pil nel medio termine, aggiunge l’organizzazione con sede a Parigi. Tuttavia, aggiunge, “la spesa dei fondi Ngeu è molto in ritardo rispetto al calendario, e alla fine del 2022 è inferiore di circa il 50% rispetto ai piani di spesa iniziali, il che riflette principalmente i ritardi nell’attuazione degli investimenti pubblici. Le priorità dovrebbero essere quelle di sostituire rapidamente progetti non redditizi con altri redditizi e rafforzare la capacità della pubblica amministrazione di gestire e attuare in modo efficiente i progetti previsti. Questi progetti includono la spesa per le infrastrutture per facilitare la transizione digitale e verde, nonché l’espansione dei servizi pubblici di assistenza all’infanzia per promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro nel contesto di una rapida diminuzione della popolazione in età lavorativa”, conclude l’Ocse.
Dopo +3,8% nel 2022, il pil dell’Italia nel 2023 dovrebbe registrare una crescita dell’1,2% per poi rallentare a +1% nel 2024. Secondo le stime, scrive l’Ocse, il pil reale “crescerà in modo modesto nel 2023-24, nonostante il recente calo dei prezzi dell’energia e il previsto rafforzamento della spesa per i servizi pubblici nazionali”. L’erosione dei redditi reali, l’inflazione, il ritiro del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica e l’inasprimento delle condizioni finanziarie “stanno pesando sui consumi e sugli investimenti privati. Questi venti contrari sono solo in parte compensati dal calo dell’inflazione”, scrive l’Ocse.
Inoltre l’aumento dei costi di finanziamento ridurrà gli investimenti privati, in particolare nel settore residenziale, che sarà anche colpito dalla stretta al Superbonus. Le esportazioni nette contribuiscono positivamente alla crescita nel 2023-24 ma il recente apprezzamento dell’euro limiterà gli ulteriori guadagni, rileva ancora l’Ocse.
“I rischi per la crescita sono ampiamente bilanciati. I risparmi accumulati dalle famiglie restano consistenti, il che potrebbe favorire un un rimbalzo della domanda interna più rapido di quello attualmente previsto, in quanto le famiglie risparmi in eccesso. Per contro, le ricadute negative delle recenti turbolenze del settore bancario internazionale o gli ulteriori ritardi nell’attuazione dei progetti di investimento pubblico previsti dal Pnrr”, conclude l’Ocse.
Dopo 144,3% nel 2022, il rapporto debito/pil dell’Italia dovrebbe scendere al 140,7% nel 2023 e al 139,4% nel 2024. E’ quanto emerge dai dati dell’Ocse contenuti nell’Economic outlook che è stato presentato oggi. Il rapporto deficit/pil in Italia dovrebbe scendere al 4,1% nel 2023 e al 3,2% nel 2024, dopo l’8% nel 2022.
Dopo il 9,5% del 2021 e l’8,1% del 2022, il tasso di disoccupazione in Italia dovrebbe restare stabile sia nel 2023 che nel 2024 all’8,1%. “Il tasso di disoccupazione è storicamente basso, i posti vacanti sono elevati e l’occupazione continua a crescere in modo robusto, nonostante il calo del tasso di disoccupazione”, si legge nell’Outlook.
L’inflazione elevata sta erodendo i redditi reali a fronte di una crescita salariale contenuta” inoltre la stretta monetaria e il graduale ritiro del sostegno fiscale straordinario legato alla crisi energetica sta “pesando sui consumi privati e sugli investimenti”, scrive l’Ocse. Ma “i rischi interni sono ampiamente equilibrati. I risparmi accumulati dalle famiglie restano consistenti, il che potrebbe sostenere una ripresa della domanda interna più rapida di quanto attualmente previsto”.
“I responsabili politici devono agire con decisione sulla politica macroeconomica e strutturale per ottenere risultati più forti e più efficaci per raggiungere una crescita sostenibile. Questo è difficile. L’inflazione core rimane troppo persistente. I livelli del debito sono troppo alti. E il rendimento potenziale è troppo basso. I responsabili delle politiche monetarie devono percorrere una strada difficile”. “Sebbene l’inflazione complessiva stia diminuendo grazie a prezzi dell’energia più bassi, l’inflazione core rimane ostinatamente elevata, più di quanto previsto in precedenza. Le banche centrali devono mantenere politiche monetarie restrittive fino a quando non ci saranno chiari segnali” che l’inflazione si stia attenuando. Alcune economie alle prese con un’inflazione di fondo ostinatamente elevata, sottolinea, “potrebbero richiedere ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Tuttavia, i responsabili politici devono tenere d’occhio la situazione, a causa delle incertezze legate all’esatto impatto del rapido e sincronizzato inasprimento della politica monetaria a livello globale dopo un lungo periodo di bassi tassi di interesse. L’inasprimento ha già rivelato alcune vulnerabilità nei mercati finanziari”. In caso di ulteriore stress del mercato finanziario, “le banche centrali dovrebbero impiegare strumenti finanziari e di policy per aumentare la liquidità e minimizzare i rischi di contagio. Una comunicazione chiara sarà fondamentale per evitare confusione sul potenziale conflitto tra il perseguimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria”.
Le scelte per i responsabili delle politiche di bilancio “sono più chiare ma non più facili da attuare”. Le politiche di bilancio, osserva, “hanno svolto un ruolo fondamentale nel sostenere l’economia globale per contrastare gli shock legati alla pandemia di Covid-19 e l’invasione della Russia in Ucraina”. Tuttavia, rileva la Chief economist dell’Ocse, “la maggior parte dei paesi attualmente è alle prese con deficit di bilancio più elevati e un debito pubblico più elevato”. Man mano che la ripresa prende piede, sottolinea, “il sostegno di bilancio dovrebbe essere ridotto e mirato in modo più preciso. Il sostegno per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia dovrebbe essere ritirato in quanto i prezzi dell’energia scendono. Famiglie vulnerabili non adeguatamente coperte dai servizi sociali esistenti continueranno ad aver bisogno di sostegno, in quanto i prezzi ancora elevati dei prodotti alimentari e dell’energia gravano particolarmente sui più svantaggiati. Le risorse limitate dovrebbero essere indirizzate solo a coloro che ne hanno veramente bisogno e a investimenti ad alta priorità per il miglioramento della produttività, compresi quelli che guidano la transizione verde e migliorano l’offerta di lavoro e competenze”. Il graduale allentamento del sostegno dil bilancio “contribuirà a ridurre l’onere sulla politica monetaria, a rafforzare le riserve contro le crisi future e prepararsi per le sfide a lungo termine”.
“L’inasprimento della politica monetaria dell’area dell’euro ha portato a un aumento significativo dei costi di finanziamento per le famiglie e le imprese con un aumento dei tassi di prestito bancari di oltre 2 punti percentuali nell’ultimo anno”. La stretta della Bce “sta inoltre aumentando il costo del governo per il rifinanziamento dell’ingente stock di debito pubblico, con il costo del servizio del debito dovrebbe raggiungere circa il 4% del pil nel 2024”, si legge. “I risparmi di bilancio derivanti dalla graduale eliminazione del sostegno alla crisi e da altre misure come lo stop ai bonus edilizi ammontano a circa il 2% nel 2023. Questo dato è in parte compensato dal previsto aumento della spesa relativa alla Next Generation EU (NGEU) di circa l’1,5 per cento del pil”, aggiunge l’Ocse.
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Salute e Benessere
Controlli Nas, in un anno sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti

In un anno sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari, sono state eseguite circa 27mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare, rilevando irregolarità in oltre 10mila strutture ispezionate (il 37%). E’ il frutto dell’intensa attività sviluppata dal Nas, d’intesa con il ministero della Salute, sulla base dei dati diffusi nella “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, che si celebra oggi. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso l’azione giornaliera sull’intero territorio nazionale, da oltre 60 anni è impegnato nell’attenta vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme a tutela della salute dei cittadini.
Controlli che, nell’ultimo anno, hanno consentito di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro. Nel corso dei controlli sono emerse 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti; arrestati tre operatori del settore alimentare (due veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica), sono stati segnalati 9.328 soggetti alle autorità competenti, di cui 772 denunciati all’autorità giudiziaria, e sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. Sono 798 le strutture, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro, chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.
Cronaca
Violento temporale su Milano, allagamenti e alberi caduti

Danni soprattutto nella zona Nord-Ovest, e in particolare Corbetta
Disagi alla viabilità, strade allagate e alberi caduti. Un violento nubifragio ha colpito Milano e l’hinterland verso le 4.30 del mattino. Una bomba d’acqua che ha fatto registrare fino a 70mm di pioggia. Tra le zone più colpite i quartieri di Isola-Maggiolina, Città Studi e San Siro. Investito dal violento nubifragio anche il Comune di Arconate, nel Milanese.
I problemi maggiori hanno riguardato la zona Nord-Ovest di Milano e in particolare Corbetta, dove si sono registrati diversi allagamenti di scantinati e cantine. Una ventina, circa, gli interventi dei vigili dl fuoco durante la notte, mentre questa mattina i vigili del fuoco sono al lavoro in una palazzina di San Giuliano in fase di ristrutturazione, nella quale si sono allagati alcuni appartamenti. Secondo le previsioni meteo, le prossime ore saranno caratterizzate da cielo coperto o poco nuvoloso.
Economia
Carburante, prezzi gasolio e benzina in rialzo in Italia oggi

Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della verde

Prezzi di benzina e diesel in rialzo oggi in Italia. Continua invece discesa dei prezzi dei carburanti gassosi, con il Gpl sotto i 74 centesimi al litro, il metano a 1,49 euro/kg e il Gnl poco sopra 1,3 euro/kg. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,826 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,830, pompe bianche 1,818), diesel a 1,665 euro/litro (+1, compagnie 1,671, pompe bianche 1,653). Benzina servito a 1,962 euro/litro (+1, compagnie 2,005, pompe bianche 1,880), diesel a 1,805 euro/litro (+1, compagnie 1,849, pompe bianche 1,718). Gpl servito a 0,738 euro/litro (-2, compagnie 0,749, pompe bianche 0,725), metano servito a 1,490 euro/kg (-6, compagnie 1,499, pompe bianche 1,482), Gnl 1,316 euro/kg (-41, compagnie 1,318 euro/kg, pompe bianche 1,315 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,897 euro/litro (servito 2,150), gasolio self service 1,750 euro/litro (servito 2,016), Gpl 0,852 euro/litro, metano 1,581 euro/kg, Gnl 1,281 euro/kg.
Cronaca
Il tempo migliora, entro il weekend picchi temperature sopra i 30 gradi

Prossima settimana 12-18 giugno potrebbe essere piovosa

Ancora qualche temporale sull’Italia, ma andiamo incontro a un periodo meno turbolento in cui il tempo migliora e le temperature supereranno i 30 gradi. Un potente ciclone simil-tropicale con maltempo sulle Isole Azzorre, un campo di alta pressione stabile tra Inghilterra, Scozia e Norvegia: l’Europa è ribaltata.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che un profondo ciclone si è formato laddove normalmente abita l’Anticiclone delle Azzorre: sono in atto da giorni piogge torrenziali sull’Atlantico, verso Canarie, Portogallo, parte della Spagna e del Marocco. Di contro sul Nord Europa viviamo un anticipo d’estate con molti bagnanti non abituati a questo clima mediterraneo alle alte latitudini.
Un’Europa capovolta che nel corso dei prossimi giorni vedrà ancora qualche temporale sul nostro Paese, anche se andiamo incontro a un periodo meno turbolento. Nonostante la lontananza dell’anticiclone delle Azzorre e la timidezza dell’anticiclone africano, sono previste infatti giornate più soleggiate, rispetto al ponte del 2 giugno e all’inizio di questa settimana instabile e temporalesco. In particolare, fino a sabato troveremo condizioni in prevalenza soleggiate al mattino e qualche temporale a ridosso dei rilievi nel pomeriggio; poi domenica il tempo potrebbe essere un po’ più variabile con qualche scroscio più frequente, anticipo della nuova settimana 12-18 giugno prevista al momento più piovosa.
Sono proiezioni per la prossima settimana da confermare, ma pare che si possa ripresentare la ‘Palude Barica’, cioè l’assenza di un solido campo di alta pressione sull’Italia: con la Palude Barica, condizione meteo che abbiamo già vissuto nelle ultime settimane, non sarebbero da escludere nuove piogge a tratti anche intense.
Godiamoci dunque intanto il miglioramento, con massime oltre i 30°C nel weekend e prevalenza di sole. Poi, per la prossima settimana incerta ci ripenseremo: magari i modelli meteorologici smentiranno la tendenza e potremo andare al mare o in montagna sereni, con la chiusura delle scuole e l’estate vera che si avvicina: il 21 giugno comunque vada ci sarà il solstizio e milioni di italiani lo vorranno festeggiare con il solleone.
Oggi, mercoledì 7 giugno – Al nord: temporali sulle Alpi, in Emilia occidentale e sul Piemonte, soleggiato altrove. Al centro: instabilità pomeridiana sui rilievi. Al sud: a tratti molto instabile, specie in Calabria.
Domani, giovedì 8 giugno – Al nord: temporali sulle Alpi, più rari in pianura. Al centro: instabile sugli Appennini, soleggiato altrove. Al sud: qualche rovescio residuo, ma più soleggiato.
Venerdì 9 giugno – Al nord: temporali sparsi al Nordovest e poi sul Triveneto, temperature in aumento. Al centro: più instabile sulla fascia adriatica. Al sud: in prevalenza soleggiato.
Tendenza: temperature in aumento e cielo più soleggiato.
Ultima ora
Siracusa, omicidio a Pachino: uomo ucciso a coltellate

E' accaduto nella notte in via Garibaldi
Omicidio nella notte a Pachino. La vittima è un cittadino straniero che risiedeva nel centro in provincia di Siracusa e che, secondo le prime informazioni, sarebbe stato colpito da diverse coltellate al torace.
A dare l’allarme sono stati alcuni cittadini. L’aggressione mortale è avvenuta in via Garibaldi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che hanno acquisito i filmati delle telecamere degli impianti di videosorveglianza della zona.
Economia
Integratori alimentari usati da 30 milioni di italiani, un mercato da 4 miliardi di euro

Italiani sempre più attenti alla propria salute

In Italia 30 milioni di persone utilizzano integratori alimentari, in leggera prevalenza donne e adulti nella fascia d’età 35-54 anni. E si tratta di un consumo consapevole: 8 su 10 hanno una conoscenza corretta dei prodotti che scelgono. Sono alcuni dati di un’indagine realizzata dal Future Concept Lab, per Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta il comparto in Italia e che è parte di Unione Italiana Food. Un comparto in ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato e punta forte su digitalizzazione e sostenibilità.
Dall’indagine emerge che gli italiani sono sempre più attenti alla propria salute: per il 64% è infatti il primo valore che indirizza le proprie scelte, presenti e future. Per preservare il proprio benessere, tra le ‘buone regole’ acquisite da una parte significativa della popolazione italiana, al primo posto c’è un equilibrato regime alimentare (29,8%), seguito dal ritagliarsi pause di relax (21,7%) e da un’attività fisica costante (20,8%). La strada per il benessere passa, dunque, per l’adozione di modelli alimentari corretti e sani: oggi quasi 6 italiani su 10 (58,3%) prestano attenzione a ciò che mangiano più che in passato; il 22,6% segue precise regole alimentari e solo 2 italiani su 10 (19,6%) mangiano ciò che capita.
Dallo studio condotto emerge che, nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto fra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) li ha utilizzati almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (82,8%) li hanno usati nel corso della propria vita. In generale, i nostri connazionali vedono gli integratori come un ‘buon aiuto per tutti’ (71,3%), ma anche come ‘un supporto per mangiare sano e fare movimento’ (71,3%) e per ‘sostenere il benessere psicofisico’ (64,5%). L’importanza degli integratori viene rimarcata dagli italiani in particolare per alcune funzioni. In primo luogo, per sostenere le difese immunitarie (30,1%), come complemento energetico (26,3%) e come aiuto per le ossa e le articolazioni (24,4%). Ma anche per integrare diete vegane e vegetariane (22%), per normalizzare l’intestino (22%), per aiutare la digestione (20,8%) e migliorare i problemi d’insonnia (20,2%).
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