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Dopo aver conquistato il podio del Festival di Sanremo, i Måneskin trionfano all’Eurovision Song Contest 2021 con il brano “Zitti e buoni”

Trionfo Måneskin!!! Dopo aver portato sul podio del Festival di Sanremo la loro rivoluzione rock, vincono l’Eurovision Song Contest 2021 con il brano “Zitti e Buoni”. 

Una vittoria memorabile e meritata che rimette l’Italia in testa con 524 voti al festival che vede 39 artisti in gara, dopo ben 31 anni dall’ultima volta, nel 1990.

Con “Zitti e Buoni”, vincitore del Festival di Sanremo e canzone più ascoltata al mondo su Spotify fra i brani in gara tra marzo e maggio 2021, i Måneskin con la loro energia hanno trasmesso il loro messaggio, semplice e diretto, senza fronzoli, ma molto incisivo, di grande libertà e voglia di lasciare il segno, anche in Europa. “Zitti e buoni” è uno statement, un pezzo che parla principalmente di redenzione e voglia di spaccare il mondo con la musica, una sfida contro i pregiudizi, tema centrale nelle produzioni del gruppo.

In questi giorni in cui si guarda al futuro della ripartenza dei live, da Rotterdam arriva un gran segnale per la musica. Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan sul palco dell’Ahoy Arena hanno mandato in visibilio il pubblico internazionale: primo gruppo italiano ad esibirsi, dopo oltre un anno di fermo, davanti a una platea in presenza, oltre che milioni di utenti collegati da tutto il mondo (in Italia la finale è stata trasmessa in diretta su Rai Uno).

La partecipazione e la vittoria all’Eurovision non solo sono un ulteriore riconoscimento per la band, ma dopo quest’anno così duro per la musica dal vivo, anche un grandissimo privilegio poiché ha permesso loro di tornare alla dimensione live,  quella per cui si sono fatti riconoscere a partire dagli inizi del loro percorso dalle strade di Roma fino al tour che li ha portati in tutta Italia e in Europa.

La direzione creativa dello staging dei Måneskin è stata dello studio milanese Giò Forma di Claudio Santucci, Cristiana Picco e Florian Boje, tra i più importanti esponenti del design di set e produzioni concertistiche e di eventi a livello internazionale. Insieme ai Måneskin, hanno immaginato una messa in scena in cui l’energia della band fosse al centro di tutto, con un gioco di luci, video e movimenti ad esaltare le peculiarità dei quattro componenti per esplodere poi sul finale con giochi pirotecnici ad amplificare la carica rock della performance.

Il look dei Måneskin è stato ancora una volta firmato Etro con outfit custom made studiati ad hoc per l’esibizione ad Eurovision, nati da un ormai consolidato dialogo e confronto tra la band con Veronica e Kean Etro.

Scritto e composto interamente dalla band“Zitti e Buoni” già doppio disco di platino con oltre 52 milioni di streaming, ha portato all’Eurovision l’attitudine del gruppo che con questo brano carico e le loro sonorità crude e distorte si sono distinti nella gara. 

Il pezzo è accompagnato dal videoclip, diretto da Simone Peluso, vede Damiano, Victoria, Thomas e Ethan alternarsi sulla scena interpretando con un’energia vigorosa il brano, tutto girato in un set minimal dove a risaltare è la musica attraverso la performance di ogni membro della band. 

“Zitti e Buoni” fa parte dell’album “Teatro d’ira – Vol. I” (disco d’oro), il primo volume di un progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e che racconterà in tempo quasi reale gli sviluppi creativi della band insieme alle prossime importanti esperienze, fra le quali anche questa dell’Eurovision. Un percorso ambizioso e in continuo divenire, partito con il primo singolo “Vent’anni” certificato disco di platino.  “Teatro d’ira – Vol. I”, che conta già oltre 113 milioni di streaming,  è stato registrato in presa diretta al Mulino Recording Studio di Acquapendente (VT), rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo in Italia e in Europa nel loro primo lungo tour di 70 date sold out. Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band. 

Arrivato a distanza di due anni dalla pubblicazione de “Il ballo della vita”, doppio disco di platino, “Teatro d’ira – Vol. I” ha conquistato la posizione #6 nella Top 10 Global Album Debuts di Spotify, dopo aver debuttato in posizione #1 nella classifica album FIMI/Gfk e #1 nella classifica dei vinili più vendutiad una settimana dall’uscita.

I Måneskin il prossimo dicembre suoneranno dal vivo per la prima volta sui palchi dei più importanti palazzetti italiani, dove presenteranno il loro secondo album “Teatro d’ira – Vol. I” in un tour di 11 dateorganizzato e prodotto da Vivo Concerti. La band ha mandato sold out in pochissimo i concerti previsti al Palazzetto dello Sport di Roma (14 e 15 dicembre 2021) e del Mediolanum Forum di Assago (18 e 19 dicembre), a cui si è aggiunto un terzo show al palazzetto di Milano, previsto per il 22 marzo 2022. La tournée farà tappa il 20 marzo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), il 26 marzo al PalaPartenope di Napoli, il 31 marzo al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 3 aprile al Pala Alpitour di Torino, l’8 aprile al PalaFlorio di Bari e si concluderà nell’iconica Arena di Verona il 23 aprile 2022. Questo sarà un live evento che vedrà i Måneskin aprire la stagione dei grandi concerti 2022 dell’Arena.

Con 18 dischi di platino e 6 dischi d’oro i Måneskin oltre alle certificazioni discografiche, al successo nei live, questa sera aggiungono un tassello importante al loro percorso artistico e un riconoscimento internazionale con l’indimenticabile vittoria a Eurovision, rimettendo la musica italiana al centro attraverso il loro stile: una grande soddisfazione che il gruppo porta a casa senza scendere a compromessi con un brano che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

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Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Federico Fashion Style vittima di aggressione omofoba:...

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La denuncia del parrucchiere delle star: "Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno davanti agli occhi di tutti!".

Federico Fashion Style vittima di aggressione omofoba:

“È vergognoso che nel 2024 ancora succeda tutto ciò! Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti! Essere denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso!". Così Federico Fashion Style, il parrucchiere delle star, denuncia su Instagram, di essere stato vittima di un'aggressione omofoba, e in un breve video, da una barella di Pronto soccorso, quasi in lacrime si dice sconvolto che ancora esistano "gli omofobi di m...a", dice. E poi scrive: "Grazie per i mille messaggi, ora farò tutti gli aggiornamenti e vi farò sapere! Ma vi prego, smettetela di chiamare la gente Frocio! L’omosessualità non è una malattia!”.

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La vita privata di Alberto Sordi in un docufilm, primo ciak...

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Tratto dal libro "Alberto Sordi secret" scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino del grande attore

La vita privata di Alberto Sordi in un docufilm, primo ciak a Narni

Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi dal titolo "Alberto Sordi secret", tratto dall'omonimo libro scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino dell'attore - che ne è anche il regista - e pubblicato da Rubbettino editore, giunto all'undicesima ristampa. Il primo ciak si è tenuto nel suggestivo centro storico di Narni, in provincia di Terni, dove si sono presentate centinaia di comparse che hanno sovraffollato la cittadina. Un progetto internazionale, anche in lingua inglese e spagnola, in cui dell'Alberto nazionale si racconta la vita familiare.

Il docufilm si compone di una parte documentaristica con testimonianze inedite di amici e parenti dell'attore tra i quali il regista Pupi Avati, l'annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti, la nipote di Totò Elena de Curtis, il re dei paparazzi Rino Barillari, la contessa Patrizia de Blanck, Sabrina Sammarini (figlia dell'attrice Anna Longhi), foto di famiglia, video e audio originali. Questa parte si lega a un'altra dove la narrazione diventa racconto filmico con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l'infanzia e l'adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti e a tre bambini di età diverse che impersonano l'attore. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi.

E' noto che l'attore fosse riservatissimo, non amasse l'ostentazione e la sua vita privata fosse blindata. Con il pubblico, a cui era molto legato e riconoscente - e con i suoi collaboratori - ha condiviso soltanto la sua vita professionale. Il docufilm, lontano dai luoghi comuni, è ricco di emozioni, aneddoti e curiosità, orgogliosamente e volutamente indipendente, in quanto realizzato senza alcun contributo pubblico. Partner del progetto sono il ministero della Cultura, il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Ostia antica, la Repubblica di San Marino, De Matteis Agroalimentare e Artemisia Lab. La regia e la sceneggiatura sono di Igor Righetti, il direttore della fotografia è Gianni Mammolotti, scenografo e costumista Stefano Giovani, una produzione Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini. Le riprese, oltre che a Narni, si svolgeranno nei luoghi amati da Alberto Sordi come Roma, la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino.

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Enrico Nigiotti: “Io come l’alimentare di...

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L'artista si racconta in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Occhi grandi': "La puoi ballare, cantare o urlare. E' terapeutica"

Enrico Nigiotti:

Il nuovo singolo, il tour nei club, la nuova vita "da babbo" e l'approccio alla musica da "alimentare di quartiere": "quello che ti conosce, che ti vende il pane e ti chiede come stanno i tuoi figlioli". Enrico Nigiotti, si racconta in un'intervista all'Adnkronos, in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Occhi grandi', scritto insieme a Jvli, che ne ha curato anche la produzione con Enrico Brun. Un brano sincero che racconta l'amore così com'è, con tutte le sue verità, dal "sapore molto chitarristico e country". "Credo che sia uno dei brani più 'nigiotteschi'", scherza l'artista che inserisce il brano tra i suoi preferiti: "'Occhi Grandi', insieme a 'Nonno Hollywood', 'L'amore è', 'Tuo per sempre' e 'Ninna Nanna', è già nel mio cuore e spero che entri anche nel cuore degli altri". Nel suo moderno stile cantautorale, il brano racconta una storia d’amore attraverso una serie di immagini che descrivono stati d’animo, sensazioni e domande tutt'altro che scontate.

"I sentimenti, quelli forti, sia negativi che positivi, credo che siano sempre belli. Sembra una frase fatta, ma è la realtà. Per sentirsi vivi bisogna un po' tribolare", afferma l'artista, secondo il quale la canzone può essere cantata sia da una persona super innamorata che da una tristemente innamorata: "un urlo nel silenzio che diventa liberatorio. La puoi ballare, saltare, cantare a stile coro da stadio, o la puoi anche urlare in maniera frenetica e violenta per scacciare via i pensieri. E' una canzone terapeutica". E' un momento felice per l'artista che dopo i live di maggio sarà impegnato con il nuovo album, segnando il ritorno in Sony: "Enrico Brun è praticamente il sarto di tutte le mie canzoni più belle". A livello musicale "è un po' come sentirmi a casa", afferma Nigiotti che riflette anche sui cambiamenti che ha vissuto soprattutto in quest'ultimo anno, da quando è diventato padre di due gemelli, Maso e Duccio.

"Adesso vedo tante piccole sfumature, che prima erano impercettibili. Mi sento molto più sensibile rispetto a prima: è come se il mio vocabolario dei sentimenti e delle emozioni si fosse rinnovato", racconta l'artista. Un cambiamento che lo ha reso più consapevole e aperto alla bellezza e alla complessità della vita. "E' una cosa molto strana: è come se fosse una seconda adolescenza con tutti gli odori e i profumi ma con la maturità di una persona di 36 anni". Il nuovo singolo arriva dopo “ninnananna”, il brano dedicato ai figli, e “In punta di piedi”, con il quale Nigiotti ha inaugurato il 2024 e sull'uscita del nuovo album non c'è una data precisa: "So solo che dopo maggio entro in studio. Non voglio lavorare con delle scadenze. Voglio lavorare a delle canzoni che siano veramente importanti, per cui non mi voglio spremere come i limoni".

In totale controtendenza con l'attuale panorama musicale dove il mantra da seguire è sfornare un 'singolo dopo l'altro" ed essere sempre presenti sulla scena. "Io ho la fortuna o la sfortuna di non aver mai toccato il successo quello vero, quello che ti cambia tutto", afferma Nigiotti, secondo cui questo gli consente di essere "totalmente libero. Io non sono il grande supermercato ma piuttosto l'alimentari di Enzo e Enza, quello di quartiere che ti conosce e che insieme al pane ti chiede come stanno i tuoi figlioli". Ecco, "io sono questo. Non ho altre ambizioni se non quella di portare a termine una canzone che sia giusta per me". E sulle pressioni di un sistema che hanno portato alcuni artisti, come Sangiovanni, a dover prendere una pausa, Nigiotti commenta: "ci sta che ci si può sentire schiacciati. Il problema, però, non è solo nella musica, ma è nella cultura di oggi che ti impone di dover essere sempre tutto. Si perde tempo dietro a cose che non hanno valore".

Nigiotti, che ha partecipato sia ad Amici di Maria De Filippi all'età di 21 anni che a X Factor, quando ne aveva 30, si è soffermato anche sul mondo dei talent. "A 21 anni non ero assolutamente come i ragazzi di oggi che sono molto imprenditori di loro stessi, hanno già uno schema più manageriale che artistico. Io ero un bimbo con la chitarra ed ero più attento ai lati umani".

Il successo e la fama possano essere effimeri, la musica invece rimane. La possibilità di suonare in teatri, palazzetti o club è qualcosa che nessuno può togliere a un musicista. E dopo il grande successo delle tre anteprime esclusive portate a dicembre a Roma, Milano e Firenze, Nigiotti tornerà anche dal vivo, a maggio, con un tour acustico che toccherà i principali club italiani, nelle città di Roma, Bologna, Torino, Padova, Milano, Firenze e anche nella sua Livorno. "E' il mio primo giro nei club, vero e proprio. Ci tenevo ed è una roba molto emotiva. Sarò un po' il bimbo Kleenex", scherza l'artista che promette di forti emozioni in questi live molto intimi. (di Loredana Errico)

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