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Cronaca

Giovanna Pedretti, oggi il giorno dei funerali. Il parroco:...

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Giovanna Pedretti, oggi il giorno dei funerali. Il parroco: “Le parole fanno male, servono regole”

"Frustrato chi si accanisce contro chi non conosce" dice all'Adnkronos don Enzo Raimondi che ha officiato le esequie della ristoratrice morta, dopo essere finita al centro della cronaca per il caso della recensione omofoba e contro i disabili

I funerali di Giovanna Pedretti  (Fotogramma)

Folla silenziosa ai funerali di Giovanna Pedretti, la ristoratrice morta, dopo essere finita al centro della cronaca per il caso della recensione omofoba e contro i disabili. "Sant'Angelo non ha bisogno che Giovanna venga riabilitata - puntualizza all'Adnkronos don Enzo Raimondi che ha officiato le esequie -. Chi la conosceva non è stato assolutamente scalfito dai giudizi che si è permesso di dare chi non l'aveva mai vista. Forse è per loro che dev'essere riabilitata, ma questo a noi non interessa più di tanto".

"Una celebrazione molto partecipata, ma anche composta"

Una "celebrazione molto partecipata come mi aspettavo, ma anche molto composta. Nella basilica c'erano tante persone in piedi, eppure è stata silenziosa e raccolta. E questa partecipazione è stata l'ennesima attestazione di stima e di amicizia, di riconoscenza, che gli abitanti di Sant'Angelo hanno maturato nel tempo nei confronti di Giovanna", dice don Enzo, che ha celebrato i funerali di Pedretti insieme ad altri sei sacerdoti. Accanto a lui i parroci "che sono stati qui in passato, e anche questo è un segno che dice la nostra vicinanza alla famiglia. Alcuni dei sacerdoti avevano un rapporto di amicizia con Giovanna con cui hanno avuto occasione di collaborare per sostenere alcune iniziative".

"Uccide più la lingua che la spada"

"Forse ci siamo dimenticati del proverbio che uccide più la lingua della spada. Le parole possono essere anche distruttive, quando offendono possono davvero far male" dice all'Adnkronos don Enzo Raimondi. Un caso che ha acceso ancora una volta il dibattito sull'odio in rete. "Ci accorgiamo solo adesso di quello che certe persone si permettono di dire, nascondendosi dietro ai media? Danno giudizi sommari, senza nemmeno conoscere le persone di cui parlano. Questo purtroppo è il mondo in cui viviamo e si deve fare qualcosa per regolamentarlo", si sfoga il parroco. Alcuni le parole d'odio sui social "riescono a farsele scorrere addosso. Ad altre persone più sensibili, che magari stanno attraversando un momento difficile, invece, possono fare veramente male", osserva don Enzo, certo che "non ci sia la volontà precisa di fare chissà che, ma siamo adulti e prima di dire certe cose dovremmo contare fino a dieci. Bisogna collegare la bocca al cervello e invece tutti si permettono di dire di chiunque quello che vogliono e dopo succedono cose spiacevoli".

Il parroco è poco convinto che dopo il caso di Giovanna Pedretti le cose possano cambiare. "Sono un po' pessimista, ma ne dubito. Di questo problema ci rendiamo conto da tempo ma non c'è la volontà di metterci mano, perché c'è sempre l'impressione che regolando, si limiti la libertà di espressione". C'è anche un altro aspetto su cui si interroga don Enzo: "Se in tanti sentono il bisogno di accanirsi sugli altri e vomitargli addosso tutta la cattiveria di cui sono capaci, allora probabilmente c'è tanta gente triste, perché quando le persone sono serene e contente desiderano che anche gli altri lo siano. Questa acredine, questa voglia di scagliarsi contro qualcuno senza avere gli elementi per farlo, rivela una frustrazione e una incapacità di sfogare in altre maniere più consone le tensioni che si accumulano. Non ci si può illudere che facendo stare male gli altri si stia meglio".

"Non aveva bisogno di farsi pubblicità per lavorare, il locale era sempre pieno"

La ristoratrice era nota in paese per le sue iniziative solidali, in particolare nei confronti dei disabili, ma non solo. Aveva promosso la 'pizza sospesa'. Un progetto che di anno in anno veniva sostenuto dagli abitanti di Sant'Angelo Lodigiano, perché qui - evidenzia il sacerdote - "la gente si fidava di lei".

Per questo i dubbi sull'autenticità della recensione omofoba e contro i disabili denunciata da Giovanna Pedretti non hanno toccato il paese in cui la ristoratrice 59enne viveva. "Sicuramente non aveva bisogno di farsi pubblicità per lavorare. Il locale era piccolo, non aveva alcun problema a riempirlo. Anzi una delle prime cose che mi ha detto è che era tirata con il lavoro perché faceva fatica a trovare un addetto di sala e doveva correte dalla cucina a servire ai tavoli", racconta don Enzo, parroco a Sant'Angelo da pochi mesi, ma cliente frequente della pizzeria 'Le Vignole'.

"E' stata una persona veramente carina nei miei confronti, mi ha manifestato simpatia e disponibilità fin dall'inizio e ha avuto per me parole di incoraggiamento. Probabilmente - osserva - le persone sono sensibili e attente agli altri quando loro per prime hanno attraversato momenti di fatica. Io di Giovanna posso dire solo bene, anche se la conoscevo da pochi mesi. La conferma la ho da altri che l'hanno conosciuta per anni e quando in tanti condividono la stima per qualcuno, significa che è ben riposta, perché la gente sa riconoscere il valore delle persone. Io mi fido del loro fiuto".

Ora l'augurio è che, passato "il funerale, si possano avere la tranquillità e la serenità necessarie per riprendere piano piano la vita. Soprattutto i familiari, che hanno vissuto male questi giorni di clamore mediatico, adesso nell'intimità dovranno vivere l'assenza di Giovanna". Possono contare su "una città che è rimasta compatta e vicina a Giovanna e alla sua famiglia".

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Cronaca

Temperature sotto la media a oltranza, previsioni meteo...

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Il freddo non molla l'Italia, crollo termico di 17 gradi da Nord a Sud

Freddo a oltranza sull'Italia - FOTOGRAMMA

Dopo il break estivo dello scorso weekend sembra essere tornati a gennaio con le temperature scese sotto la media. Un ribaltone estremo con un crollo termico di almeno 17 gradi da Nord a Sud. E il peggio deve ancora arrivare: da lunedì 22 aprile infatti le temperature caleranno ulteriormente portandosi su valori eccezionali per il periodo (10-12 gradi sotto la media), in particolare al Nord-ovest. Lunedì è prevista addirittura neve quasi fino al piano in Piemonte, con la quota delle nevicate mediamente sui 500-600 metri.

Uno scenario anomalo da attribuire agli intensi scambi meridiani di questo mese di aprile: per scambi meridiani intendiamo i flussi di masse d’aria Nord-Sud, in entrambi i versi. Lo scorso weekend la direzione era Sud-Nord con aria nordafricana verso l’Italia e 32-33°C diffusi; adesso il flusso proviene da Nord e va verso Sud con aria polare scandinava sul nostro Paese spiega iLMeteo.it.

Previsioni meteo settimana 22-25 aprile

Le temperature resteranno sotto la media del periodo almeno fino a giovedì 25 aprile, poi tenderanno a risalire. L’abisso freddo, il punto più basso dell’anomalia termica, è atteso tra martedì e mercoledì 23-24 aprile quando potremo trovare delle gelate tardive non solo al Nord ma localmente anche al Centro. Nel dettaglio, le prossime ore vedranno un’altra discesa di aria polare con temporali, neve e rovesci verso Romagna e regioni del Medio Adriatico, poi verso tutto il Centro e parte del Sud; sugli Appennini si prevedono altre nevicate fino a 1100 metri, in pratica come raramente è successo nello scorso inverno. Il vento soffierà ancora forte soprattutto in Sardegna, ma sono attesi rinforzi un po’ su tutti i rilievi alpini ed appenninici, con raffiche di Foehn in pianura al Nord-Ovest.

Domenica il tempo migliorerà, in parte: specie al mattino troveremo delle ampie schiarite, in un contesto decisamente frizzante e con locali gelate in Pianura Padana. Il tempo sarà ancora perturbato solo sulla fascia adriatica, ma dal pomeriggio tornerà a peggiorare anche al Nord con l’inizio di una fase totalmente invernale.

L’inverno piomberà in modo deciso lunedì sulle regioni di Nord-ovest con temperature sotto la media anche di 12°C come molto raramente è successo nella terza decade di aprile: lunedì 22 la neve cadrà a quote di bassa collina o quasi fino in pianura; potremo scrivere sul calendario ‘22 gennaio’. Sembrerà davvero inverno, prudenza. Al Centro-Sud, invece, prevarrà il sole ad eccezione di Toscana, Umbria ed Alte Marche; dal pomeriggio aumenteranno le nubi anche tra Sicilia e Calabria.

Oggi, sabato 20 aprile - Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci. Al centro: molto instabile, freddo, temporalesco e nevoso. Al sud: inizialmente buono poi peggiora su Campania e Puglia.

Domani, domenica 21 aprile - Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci poi peggiora verso il Nord-Ovest con neve in collina. Al centro: ultimi temporali su Abruzzo e Molise, sole altrove. Al sud: soleggiato.

Lunedì 22 aprile - Al nord: al Nord-Ovest neve in collina, temperature molto fredde per il periodo. Al centro: in generale soleggiato salvo in Toscana dove pioverà. Al sud: soleggiato poi peggiora tra Sicilia e Calabria.

Tendenza: ancora freddo e rovesci sparsi almeno fino al 25 aprile, poi aumento termico e miglioramento.

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Cronaca

Terremoto oggi in provincia Reggio Calabria, scosse a...

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Avvertite alle 4.05 e alle 4.17 a 4 km da Cittanova, hanno avuto una magnitudo di 3.5 e 2.7

Un sismografo - (Xinhua)

Due scosse di terremoto si sono verificate nella notte di oggi, sabato 20 aprile, nella provincia di Reggio Calabria. Avvertite alle 4.05 e alle 4.17 a 4 km da Cittanova, hanno avuto una magnitudo di 3.5 e 2.7 a una profondità di 14 e 16 km.

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Cronaca

Milano. Gentilino scuola materna ‘modello’ a...

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Flash mob, petizione online per il Comune, e appelli speciali di anziane che la frequentarono negli anni '40

Milano. Gentilino scuola materna 'modello' a rischio chiusura, la protesta dei genitori

Banchi e sedie vuote, come non dovrebbero mai essere in una scuola, palloncini colorati per attirare l'attenzione, e cartelli, striscioni, disegni: "Vive il quartiere se vive Gentilino", "La scuola è il nostro futuro". E' partita da una piccola e colorata installazione la mobilitazione delle famiglie del quartiere Navigli di Milano per salvare la scuola dell'infanzia di via Gentilino, che rischia di chiudere. Un flash mob promosso da mamme e papà, con il sostegno della Social Street San Gottardo, Meda e Montegani e dei genitori in bicicletta del movimento Massa Marmocchi che, con il consueto accompagnamento musicale, hanno fatto tappa davanti alla scuola materna. Una processione di adulti e bambini, sulle due ruote, con gli zaini coperti da messaggi-appelli per il Comune di Milano: "Scuola Gentilino aperta". Canti e applausi, tutti fermi davanti all'ingresso, la strada affollata per una decina di minuti, qualcuno si commuove.

Per decenni lo storico istituto eletto a 'modello' di didattica dallo stesso Comune (meta di visite per condividere con gli operatori del settore educativo le buone prassi adottate) ha visto crescere generazioni di milanesi e rappresentato un punto di riferimento per coppie di giovani 'expat' e i loro bimbi nei momenti iniziali di solitudine, quando si costruisce una nuova vita lontano dagli affetti. Molti di quei bambini oggi sono i nonni di piccoli allievi che continuano ogni mattina a percorrere il vialetto che porta alla scuola materna Gentilino. "Un'oasi felice", l'hanno definita, ora a rischio. L'anno prossimo la struttura accoglierà un solo bambino, le restanti domande sono state respinte.

Motivo indicato da Palazzo Marino in una comunicazione ufficiale alle famiglie, giunta solo a graduatorie ufficializzate e in risposta a richieste di chiarimento: "L'immobile che ospita la scuola dell'infanzia di via Gentilino non è di proprietà del Comune" ma di una Onlus "e il contratto d'affitto non è rinnovabile. L'Amministrazione ha già comunicato la disponibilità all'acquisto di tale struttura", ma sull'esito dell'interlocuzione "non ci sono ancora certezze". Da qui deriverebbe la decisione di Palazzo Marino che ha sollevato la preoccupazione delle famiglie e suscitato la mobilitazione del quartiere. Un fulmine a ciel sereno, visto che si era svolto anche il regolare Open day, che ha spinto i genitori a mobilitarsi in diversi modi, e su più canali, dai social alla distribuzione dei volantini nei negozi del quartiere per chiedere ulteriore sostegno.

Ieri è partita anche una petizione sulla piattaforma 'Change.org' che in poche ore superato le mille firme, oggi la manifestazione. Mentre continuano gli attestati di solidarietà postati via social. E le testimonianze, come quella della signora Antonia, "una vecchia frequentatrice dell'asilo in via Gentilino".

Correva l'anno "1946", racconta in un video girato da Fabio Calarco, fondatore della social street e genitore di uno dei bambini della scuola. Allora "avevo 3 anni e mia madre lavorava", ripercorre Antonia, che ha poi continuato gli studi nella scuola elementare della stessa via. "E' una scuola molto antica, questa, un monumento culturale della zona. E bisogna conservarla". Storie speciali, di affetto per i piccoli allievi. Storie come quella, raccontata da alcune mamme, di nonna Marta, che tutti i giorni si affaccia alla finestra della sua casa vicino alla scuola per salutare i bimbi della materna e regalare loro qualche biscotto.

L'auspicio? "Che Gentilino rimanga così com'è e vada avanti ancora per tanti altri anni", dice Antonia nel video. L'impegno dei genitori non si conclude qui, spiegano i promotori delle iniziative. Nei prossimi giorni si continuerà a chiedere all'amministrazione comunale il massimo impegno per scongiurare la chiusura della scuola dell'infanzia, anche in occasioni più ufficiali.

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