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Patrimonio culturale immateriale, Unione Pro Loco avvia...

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Patrimonio culturale immateriale, Unione Pro Loco avvia censimento nazionale

Progetto in collaborazione con Anci e Icpi

Patrimonio culturale immateriale, Unione Pro Loco avvia censimento nazionale

A poco più di vent'anni dall'adozione della Convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Unpli, Unione nazionale Pro Loco d’Italia avvia il primo censimento nazionale che punta a mappare oltre 200 mila espressioni, pratiche, conoscenze, riti e feste storiche diffuse su tutto il territorio italiano e in particolare dei Piccoli Comuni. Presentato oggi a Roma e promosso in collaborazione con Anci e il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale Icpi nell’ambito delle attività di salvaguardia e valorizzazione del Ministero della Cultura, il lavoro di censimento renderà possibile la mappatura e la catalogazione del patrimonio culturale immateriale di riferimento delle piccole comunità, assicurandone il monitoraggio periodico e incentivandone la conoscenza attraverso l’iscrizione coordinata e condivisa, su inventari, registri, archivi e piattaforme sia territoriali che nazionali.

La raccolta dei dati verrà portata avanti da personale individuato dall’Unpli, con il supporto di ricercatori antropologi e utilizzerà dei modelli di schede di valutazione elaborate dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che ha curato anche la formazione dei volontari. I materiali raccolti, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, verranno caricati e condivisi su una piattaforma digitale che renderà interoperabili i dati presenti in archivi digitali già esistenti e consentirà di visualizzare, studiare e conoscere i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente rendendoli accessibili a un pubblico più ampio.

“Siamo tra i primi paesi al mondo a promuovere un censimento di questa natura fatto di saperi, conoscenze, espressioni che si tramandano di generazione in generazione solo grazie alla relazione umana, al racconto e all’impegno delle persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della propria comunità - ha spiegato Antonino La Spina, presidente Unpli - Grazie alla capillarità delle Pro Loco, al personale formato da Unpli e alla sinergia con le amministrazioni locali delle piccole comunità, porteremo avanti un vero e proprio lavoro di recupero delle innumerevoli espressioni e tradizioni custodite molto spesso nella memoria e nella conoscenza di un singolo individuo e che rischiano di perdersi. Tutto quello che andremo a raccogliere e poi a condividere digitalmente sarà un vero e proprio patrimonio di umanità che ci auguriamo così di tenere in vita per sempre".

Grazie ai progetti realizzati dal 2004 al 2012 e ai risultati ottenuti sul campo con le numerose iniziative per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale immateriale italiano, nel giugno 2012 l’Unpli è stata, infatti, accreditata dall’Unesco come consulente del Comitato intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003. In tutto il mondo sono circa 200 le organizzazioni accreditate.

"Tengo molto all'avvio di questo progetto Anci-Unpli, in collaborazione con il Mic, per il Censimento del patrimonio culturale immateriale, che testimonia una tappa importante del percorso avviato con l'istituzione, attraverso un mio emendamento in Legge di bilancio, del Fondo ad esso dedicato - ha dichiarato Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci - Il lavoro che inauguriamo oggi saprà restituire una mappatura ricchissima del patrimonio di tutti i nostri territori, specie dei piccoli comuni, chiamati a loro volta a dare un contributo attivo e collaborativo, e ne dimostrerà la ricchezza e la vitalità. Sono certo che le connessioni che ne deriveranno non faranno che rafforzare l'identità culturale del nostro Paese, attivando anche nuove leve di partenariato per la sua tutela e valorizzazione."

“Il progetto attua i propositi che abbiamo delineato con la legge per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, con cui prevediamo l'istituzione di un elenco nazionale e di un elenco di buone pratiche attraverso il censimento, la catalogazione e l'inventariazione in tutto il paese - Con la legge che abbiamo approvato alla Camera e che presto sarà discussa al Senato lo Stato riconoscerà il patrimonio culturale immateriale come componente del valore identitario e storico per gli individui, le comunità locali e la comunità nazionale. Ciò sarà possibile solo con il lavoro di mappatura che oggi presentiamo dell’Unpli e dei Comuni", ha spiegato Federico Mollicone, presidente commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera . “Questo progetto è una scommessa bellissima. I piccoli Comuni sono un patrimonio che ci fa sentire vivi - ha aggiunto Maria Assunta Peci, direttore dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura - I Paesi devono rimanere vivi perché noi possiamo continuare a costruire insieme qualcosa che abbia un senso. Nelle piccole comunità le istituzioni si parlano e collaborano: perché nessuno si salva da solo. La forza e la determinazione dei piccoli paesi è la nostra forza e questa è una scommessa bellissima".

Tra le attività che verranno mappate rientrano: le tradizioni e le espressioni orali, compresi i dialetti, la storia orale, la narrativa e la toponomastica; la musica e le arti dello spettacolo di tradizione, rappresentate in forma stabile o ambulante, nonché l’espressione artistica di strada; il paesaggio culturale e la sua funzione identitaria basata sull’interrelazione di fattori naturali e umani; le consuetudini sociali e gli eventi rituali e festivi; i saperi, le pratiche e le credenze relative ai cicli dell’anno e della vita, alla natura e all’universo; i saperi e le tecniche tradizionali relativi alle attività produttive e artistiche; i saperi legati all’alimentazione tradizionale e la continuità delle consuetudini gastronomiche; le attività ludiche tradizionali; le pratiche rievocative di eventi storici, festivi e in costume.

Alla presentazione ospitata nella sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sono intervenuti Antonino La Spina, presidente nazionale Unpli; Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci; Maria Assunta Peci, direttore dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura; Federico Mollicone, presidente commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera; Raffaele Speranzon, componente commissione Cultura Senato; Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura Anci; Leandro Ventura, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; Fernando Tomasello, fondazione Pro Loco Italia Ets e Pier Luigi Petrillo, direttore cattedra Unesco, Università Unitelma Sapienza.

Inoltre, a testimonianza di alcuni dei patrimoni culturali immateriali italiani erano presenti le delegazioni dei Miserere di Sessa Aurunca (Ce), le corritrici con la cannata di Arpino (Fr), i figuranti del Corteo Storico della Pro Loco di Lucera (Fg), gli Scianari di Cannole (Le), i Tenores di Bitti (Nu), i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada (Nu), le Pro Loco trapanesi che celebrano la Festa di San Giuseppe con la preparazione dei pani tipici per l'altare votivo, la Pro Loco di Fucecchio (Fi) che porta avanti l’antica tradizione dell’Infiorata e i rappresentanti delle maschere lignee della Caccia Selvatica (Bl).

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Cultura

Jorit e il murale di Mariupol: “Lo distruggono? Era...

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"Sono orgoglioso, ha acceso i riflettori sui bambini del Donbass"

Il murales rimosso

"La distruzione del mio murales a Mariupol era una cosa programmata, quindi non mi ha sorpreso. Già mentre lo facevo sapevo che avrebbe avuto una durata limitata. Anzi, semmai è durato molto più di quanto era programmato, perché mi avevano detto che sarebbe andato via quasi subito. Forse, a questo punto, l'hanno fatto durare appositamente di più". A dirlo in un'intervista all'Adnkronos è lo street artist Jorit, che commenta i video e le immagini che circolano sui social e raffigurano l'inizio della 'distruzione' del murales che l'artista napoletano ha realizzato nella città di Mariupol. L'opera, che occupa l'intera facciata di un palazzo della città del sud - est dell'Ucraina, è stata al centro di molte polemiche: rappresenta il volto di una bimba del Donbass, con i colori della bandiera russa dipinti nelle iridi e circondata da due missili con la scritta Nato.

"Anche se ora verrà distrutto, il murale è sicuramente servito per accendere i riflettori e sollevare la questione - spiega l'artista, al secolo Ciro Cerullo -. Sono orgoglioso che si sia parlato dei bambini del Donbass e dei suoi cittadini, che sono esclusi da qualsiasi decisione politica, non vengono considerati proprio come entità, il loro volere è completamente escluso, come se non esistessero. Loro non vogliono stare con Kiev. Le opere d'arte a volte sono come degli incendi, il vento li diffonde e anche se vengono spenti sono comunque serviti a qualcosa". Ora che il murale non ci sarà più, "mi piacerebbe farne un altro, se ci saranno le condizioni. Ma è già stato molto difficile fare quello, l'abbiamo fatto in condizioni veramente precarie, abbiamo dormito in un rifugio con degli sfollati, in mezzo agli scarafaggi. Una cosa pesante, non so se sarebbe possibile farne un altro, ma se fosse possibile lo rifarei".

Infine, Jorit fa una riflessione più generale: "Colgo l'occasione per sottolineare che tutti i bambini nelle guerre dovrebbero essere sempre considerati -scandisce-. In questi ultimi anni di guerra leggevo che sono morti 220 bambini ucraini, e a Gaza nel giro di pochi mesi ne sono morti quasi 11mila. C'è come sempre un doppio standard: alcuni bambini sono più importanti di altri, alcuni vengono utilizzati per degli interessi geopolitici, altri non fanno testo ed è come se non esistessero. Questo non dovrebbe più accadere", è il monito di Jorit.

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Cultura

Biennale Arte, Fürstenberg Fassio: “Banca Ifis...

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Il presidente di Banca Ifis alla presentazione del progetto Ifis Art: "Il Parco Internazionale di Scultura, composto da 22 ettari di sculture iconiche del panorama internazionale"

Biennale Arte, Fürstenberg Fassio:

"Ifis è entrata nel mondo dell'arte con la scultura contemporanea, in particolare con la nostra collezione Parco Internazionale di Scultura, che vi invito a visitare, composto da 22 ettari di sculture iconiche del panorama internazionale. Siamo presenti a Venezia con ‘Casa Banksy', come la chiamo io, con il bambino migrante di Banksy. Il messaggio che questo artista vuole veicolare con quest'opera è la tutela dei diritti universali dell'uomo e dei bambini, quindi, partendo dalla Carta dell'Onu del 1948, Banksy chiede alla società contemporanea, in questo caso all'Europa, di essere il veicolo per sollevare e parlare di questo tema”. Così Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, a margine della presentazione di 'Ifis Art', alla Biennale Arte di Venezia.

Il progetto voluto e ideato proprio dal presidente, raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori: dalla collezione d’arte al Parco Internazionale di Scultura, dal progetto di recupero dell’opera di Banksy e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita, da Economia della Bellezza al sostegno di manifestazioni artistiche e culturali, da programmi di education a prodotti editoriali. “Su questo interverremo in un progetto congiunto con Genesi, un progetto d'arte molto importante per la tutela dei diritti umani, guidato da Letizia Moratti. Porteremo un'interazione fra quest'opera e i temi che Genesi vuole tutelare - spiega il presidente di Banca Ifis - E’ un messaggio importante: non è un caso che Banksy abbia scelto Venezia per lasciare questo messaggio su questo palazzo. Venezia è una città internazionale, è una città che ha un'economia molto virtuosa, ha una serie di problemi dovuti anche all'urbanistica, alla gestione della città, ma Ifis è con Venezia e sosterremo tante iniziative qui”.

Ifis art si articola in una serie di iniziative, a partire dall’importante collezione d’arte che la Banca ha acquisito nel tempo, costituita da oltre 100 opere di 50 artisti, che spazia dall’arte classica a quella contemporanea. Alcune tra le più importanti opere della collezione hanno trovato la loro casa naturale nel Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, un progetto curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg, a Mestre. A partire dal prossimo 28 aprile 2024, quindi, il parco sarà aperto al pubblico e visitabile gratuitamente ogni domenica (escluse le festività), previa prenotazione tramite l'app dedicata “Ifis art”. Il Parco sarà ricco di iniziative, inaugurando il Public Program del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024 di Venezia.

Il presidente ripercorre, poi, il valore della sinergia tra pubblico e privato: “Il pubblico fa tanto. L’Italia è un Paese che ha nella sanità, nell'istruzione e nella giustizia, un rispetto dei diritti per tutti. Spesso guardiamo alla spesa pubblica e pensiamo che sia eccessiva, ma dobbiamo guardare anche alla tutela dei diritti che il nostro Paese è in grado di dare. Mario Draghi, quando chiamò la collaborazione privato-pubblico, in cui ricordò che la sinergia parte dal pubblico e con essa anche i progetti, ma non tutti i progetti possono essere finanziati dal pubblico. In questo caso - prosegue - noi come banca privata per il 51%, ma anche del mercato per il restante 49%, abbiamo aderito a questo tipo di metodologia e cerchiamo di sostenere il pubblico attraverso il ministero della Cultura, del Turismo, con il Coni e anche attraverso le iniziative col presidente Malagò per le borse sportive degli atleti juniores - ha illustrato il presidente -. Il nostro intento è quello di redistribuire una parte del nostro profitto anche in progetti che possano sostenere il Paese e la sua economia”.

Fürstenberg Fassio, poi, fa un accenno anche a ‘Venezia Bond’: “Questo tipo di strumento finanziario che stiamo studiando potrà intervenire sull'economia e sull'artigianato veneziano e sostenere piccole aziende e artigiani che dopo la pandemia, con l'inflazione ai tassi di interesse, hanno avuto una contrazione delle loro economie. C'è una competizione spesso sleale all’interno di questi mercati, perché il Made in Italy è un prodotto eccellente che compete a livello internazionale, mantenendo un prezzo superiore rispetto ai prezzi internazionali. Ma ricordiamo che il Made in Italy è copiato, quindi bisogna tutelarlo affinché possa essere messo sul mercato e venduto con gli strumenti giusti. A tal proposito, Ifis, come banca, che ha sede legale nel Comune di Venezia, ha anche una responsabilità rispetto all'economia veneziana. Quindi, da un lato sosteniamo la cultura e dall'altro dobbiamo sostenere le aziende attraverso il credito e gli strumenti finanziari che possono portare a Venezia investitori e quindi denari da investire”, ha concluso.

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Biennale Arte: al Padiglione dell’Ucraina le...

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Biennale Arte: al Padiglione dell'Ucraina le tradizioni restituite dalla guerra

Gli ucraini che non sono al fronte si ritrovano insieme per cucire le reti mimetiche o divise per i soldati. La pratica, tradizionale del ricamo e della tessitura collettiva, che era stata abbandonata con l'urbanizzazione, è tornata al centro della vita di molte persone. Così come quella, altrettanto sociale, dell'augurio e del saluto, che comprende ora, dopo l'inizio dei bombardamenti russi nel febbraio del 2022, "passa una notte tranquilla". Il Padiglione dell'Ucraina alla Mostra Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia "Net Making", in uno spazio limitato da pannelli composti da decine di lenzuola tessute nelle case negli anni Cinquanta e Sessanta in diverse regioni del Paese e ancora conservati da molte famiglie, l'opera "Work" di Oleksandr Burlaka, si propone come metafora di azioni comuni, unione e resistenza.

Fra gli autori presentati ci sono anche 15 artisti fra i 16 e i 35 anni, con neurodiversità, riuniti a Kiev in un progetto di arte inclusiva già prima della guerra. Pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione, hanno deciso di vedersi ogni giorno. "Per rispondere alla domanda, 'cosa posso augurare a una persona in un rifugio?' è possibile guardare alle forme linguistiche meno strutturate delle persone con neurodisabilità. E' possibile che auguri astratti, ripetitivi, poetici e assurdi siano il linguaggio che meglio cattura la nuova realtà", si chiede Katya Buchatska, l'artista che ha collaborato al progetto "Best Wishes".

"L'Ucraina è parte dell'Europa, siamo qui nonostante la guerra per dimostrarlo. Dagli artisti c'è un incredibile sostegno all'Ucraina nella nostra battaglia per la libertà", ha commentato il Vice ministro Taras Shevchenko, intervenuto all'apertura del Padiglione, ringraziando l'Italia per il suo sostegno, dopo un video messaggio della moglie del Presidente, Olena Zelenska.

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