Salute e Benessere
Salute: 4 mln italiani con diabete, campagna...
Salute: 4 mln italiani con diabete, campagna #MettiamoInFuoriGiocoIlDiabete
"Nella cura del tuo diabete, non sei mai solo: c'è una squadra intorno a te. Rivolgiti al tuo diabetologo e coltiva i tuoi sogni: il mondo del calcio è con te!". Questo il messaggio lanciato da Fesdi, Federazione società diabetologiche italiane Amd-Sid, attraverso la campagna #MettiamoInFuoriGiocoIlDiabete, che prenderà il via in occasione della 21esima giornata di campionato di Calcio Serie A Tim, in programma questo fine settimana, grazie al supporto di Lega Serie A.
La campagna - annunciata durante la conferenza stampa di Eudf (European Diabetes Forum) Italia per la presentazione del documento europeo di impegno della comunità diabetologica per le elezioni europee del 2024 - muove da uno spot che mette al centro la persona con diabete e i suoi bisogni di salute, con l'obiettivo di contrastare la solitudine, le diseguaglianze e il disagio psicologico che possono derivare dalla convivenza con la malattia. Inoltre, attraverso lo spot, Fesdi intende sottolineare l'importanza del gioco di squadra: ogni persona con diabete ha a disposizione un team di esperti, composto da medici, infermieri, dietisti, psicologi ed educatori del diabete, pronti a offrire un supporto completo e personalizzato. Grazie alla collaborazione con Lega Calcio Serie A Tim, in occasione della 21esima Giornata di Serie A Tim, lo spot della campagna sarà trasmesso sui maxischermi di tutti gli stadi, mentre in televisione, in Italia e all'estero, andrà in onda una grafica dedicata al momento del sorteggio del campo tra i due capitani.
"Attraverso questa campagna - dichiara Riccardo Candido, presidente Fesdi e Amd - Fesdi vuole promuovere maggiore consapevolezza sull'importanza della prevenzione e del supporto per coloro che vivono con il diabete, invitandoli a rivolgersi al proprio diabetologo come principale punto di riferimento del team diabetologico, per una gestione della malattia di prossimità che non lasci mai indietro la persona con diabete. Con circa 4 milioni di persone che ne sono affette, il diabete è una delle più diffuse malattie croniche non trasmissibili e rappresenta una patologia complessa che, per il suo forte impatto sociale, economico, clinico e sulla qualità di vita, necessita di un'attenzione adeguata. Attenzione che auspichiamo si rafforzi grazie alla forza comunicativa e aggregante che solo il calcio sa mettere in moto. Rinnoviamo il ringraziamento alla Lega Calcio Serie A per l'importante supporto, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza sul diabete, la sua complessa gestione e l’importanza della prevenzione".
"Movimento e sport sono fondamentali nella gestione del diabete, una malattia cronica che continua a rappresentare una sfida significativa per milioni di persone in tutto il mondo. Questo il messaggio di enorme importanza della campagna promossa dalla Lega Calcio - afferma Angelo Avogaro, presidente Sid e past president Fesdi - L'esercizio fisico regolare migliora il controllo glicemico, riduce il rischio di complicanze e migliora la qualità della vita. Le comunità, sportive e non, sono sostegno essenziale per tutti coloro che convivono con il diabete. Gli atleti, gli allenatori, le organizzazioni sportive e, perché no, i tifosi, possono collaborare per creare un ambiente inclusivo, educativo e di supporto psicologico per le persone con questa malattia cronica. L'attività fisica aiuta a superare pregiudizi o timori legati alla malattia. Attraverso la collaborazione e la consapevolezza, possiamo lavorare insieme per migliorare la qualità di vita di chi affronta la sfida quotidiana a questa patologia".
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Tumori, 31mila casi l’anno legati ad alterazioni...
Ogni anno in Italia oltre 31mila nuovi casi di cancro sono legati ad alterazioni di geni coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo di neoplasie. Per questo è necessario adottare nuove tecnologie per eseguire i test genetici in modo più efficiente, con la riduzione dei tempi di esecuzione dei test e minori disagi per i pazienti ed i loro familiari. Ed è necessario migliorare la “personalizzazione” degli strumenti diagnostici e terapeutici antitumorali. Questi i temi al centro del 4th Italian Summit On Precision Medicine, evento che si apre oggi a Roma, con oltre 150 partecipanti da tutta Europa e dagli Stati Uniti per discutere delle prospettive future dell’oncologia di precisione e soprattutto dela sua applicazione nel mondo reale.
"La medicina di precisione è una novità sorprendente e deve cambiare il nostro approccio alle oltre 200 malattie oncologiche”, spiega Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp) presentando il meeting.
"L’impatto del cancro è sempre più forte nei diversi sistemi sanitari nazionali", sottolinea Marchetti. Solo in Italia "rappresenta la seconda causa di morte e il 29% di tutti i decessi. Interessa complessivamente più di 3 milioni di persone che attualmente vivono dopo una diagnosi di neoplasia. Se i tassi di sopravvivenza stanno migliorando è dovuto anche alla medicina personalizzata e di precisione. L’individuazione di varianti patogenetiche di alcuni geni è importante in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi alle fasi metastatiche, senza dimenticare che alcune di queste alterazioni possono guidare percorsi di prevenzione più efficaci ed efficienti, concentrando accertamenti spesso ad alto costo nelle persone a rischio d’insorgenza di malattia per la presenza di specifiche alterazioni genomiche".
Insomma, in questo modo, aggiunge l'esperto, "è possibile ottenere un’efficace prevenzione con interventi terapeutici precoci e inoltre una più accurata selezione delle terapie. È ora possibile coniugare una migliore assistenza medico-sanitaria con la garanzia di sostenibilità dei sistemi sanitari". Al meeting di Roma "sono tre le novità più importanti che registriamo e che porteranno ad una vera rivoluzione nei prossimi anni", prosegue Marchetti. La prima riguarda "la riprogettazione delle sperimentazioni cliniche anche attraverso utilizzo dell’intelligenza artificiale. Siamo in grado di acquisire e analizzare una quantità enorme di informazioni per ottenere nuove conoscenze delle interazioni tra sistemi complessi, su cui basare nuove opportunità terapeutiche".
La seconda novità , aggiunge Giuseppe Curigliano, docente di oncologia medica all’Università di Milano "è rappresentata dai farmaci anticorpi coniugati. Hanno un meccanismo d’azione che funziona da 'cavallo di Troia' in cui il farmaco è legato ad un anticorpo che riconosce selettivamente le cellule tumorali. Di solito sono terapie ben tollerate, e vengono utilizzate per patologie molto diffuse. È il caso del carcinoma mammario che da solo rappresenta un terzo di tutte le neoplasie femminili. I nuovi studi clinici si stanno concentrando sulla possibilità di utilizzare nuovi anticorpi o sull’unione di farmaci anti-neoplastici diversi". L’ultima frontiera della medicina di precisione, conclude Marchetti, "è lo studio delle interazioni tra i 'sistemi complessi'". Con i nuovi sistemi di analisi, basati sul machine learning e intelligenza artificiale, potranno emergere ulteriori informazioni per valutare i meccanismi di resistenza.
L’immunoterapia, per esempio, "è spesso efficace contro patologie complesse come il melanoma, il carcinoma polmonare o il tumore della vescica. In altri casi, invece, si rivela inutile: può dipendere da molti fattori, tra cui il ruolo del microbiota o la somministrazione di altri farmaci per malattie concomitanti. L’analisi di questi aspetti richiederebbe studi ad hoc di fase 3, ma è impossibile condurre ricerche cliniche per ogni singola variabile. Anche in questo settore un aiuto viene dall’intelligenza artificiale che potrà far emergere i diversi fattori interferenti", indica Marchetti.
Anche "la dose di terapia - sottolinea Curigliano - deve essere cucita su misura del singolo paziente. Fin dagli anni '50 del secolo scorso l’utilizzo dei farmaci anti-cancro ruota intorno al concetto di 'massima dose tollerata'. Stiamo ora passando a quello di 'dose biologica ottimale' che deve tenere conto, il più possibile, di tutte le specifiche condizioni individuali sia a livello clinico che psicologo".
"La medicina di precisione, dunque - conclude Marchetti - sta mutando radicalmente la ricerca in oncologia, creando molte aspettative. Al tempo stesso sta generando problemi tecnici, scientifici, etico-legali e anche economici. Assistiamo a un rallentamento della trasposizione dei principi della medicina personalizzata nella pratica clinica di tutti i giorni. Per arrivare a una sua reale applicazione bisogna sviluppare, quanto prima, linee guida e raccomandazioni per gli specialisti basate sull’evidenza".
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Schillaci, ‘disturbi occhi per 1 su 5 in screening...
"A fine 2023 si è concluso il Progetto di screening straordinario mobile 'Vista in salute', volto a promuovere l'attenzione alle problematiche delle minorazioni visive e di alcune patologie come il glaucoma, la retinopatia diabetica oltre alla maculopatia. Queste e molte altre condizioni che minacciano la vista sono asintomatiche negli stadi iniziali, tuttavia possono essere curate o arginate se diagnosticate in tempo dai medici oftalmologi attraverso controlli periodici. Per questo voglio ribadire ancora una volta l'importanza della prevenzione". Rinnova l'invito a prendersi cura della propria salute il ministro Orazio Schillaci, in occasione del suo intervento al Congresso nazionale della Società italiana scienze oftalmologiche (Siso) in corso a Roma.
La prevenzione è cruciale, ha ribadito il ministro della Salute, parlando in questo caso delle malattie oculari. Perché, ha fatto notare, i numeri parlano chiaro: "Attraverso le strutture ambulatoriali mobili, nelle piazze delle principali città italiane sono state effettuate complessivamente 8.671 visite (età media dei cittadini aderenti poco più di 65 anni) e dai risultati emerge che, nonostante più del 90% dei soggetti dichiarasse di vedere bene, il 18,2% del campione presentava alterazioni oculari significative". Informazioni ritenute importanti da Schillaci: "Con questo progetto - conclude - sono stati raccolti dati che verranno poi utilizzati per avviare la costituzione di una banca dati nazionale per conoscere l'impatto delle patologie e per lo sviluppo di politiche sanitarie pubbliche per la tutela visiva sempre più efficaci".
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Cancro, oncologo: “Tre anni per vaccino mRna contro...
Curigliano: "Risultati ci saranno anche per cancro al polmone e al seno"
"Sono convinto che il vaccino a mRna contro il melanoma arriverà con certezza a una registrazione. I tempi non saranno lunghi, c'è uno studio registrativo in corso, ma ci vorranno almeno 3 anni". Lo spiega all'Adnkronos Salute Giuseppe Curigliano, docente di oncologia medica all’Università di Milano, a margine della presentazione del 4th Italian Summit On Precision Medicine, evento che si apre oggi a Roma organizzato Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp).
"Questa tecnologia avrà impatto anche su altre due patologie, i tumori polmonari e quelli mammari triplo negativi, sui quali ci saranno presto studi", continua Curigliano ricordando che di questa metodologia molto innovativa "sviluppata per i vaccini, abbiamo visto i benefici contro il Covid. E in alcune malattie oncologiche darà sicuramente un forte contributo".
In Italia ogni anno 31mila casi di cancro per alterazioni genetiche
Ogni anno in Italia oltre 31mila nuovi casi di cancro sono legati ad alterazioni di geni coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo di neoplasie. Per questo è necessario adottare nuove tecnologie per eseguire i test genetici in modo più efficiente, con la riduzione dei tempi di esecuzione dei test e minori disagi per i pazienti ed i loro familiari. Ed è necessario migliorare la "personalizzazione" degli strumenti diagnostici e terapeutici antitumorali, evidenzia il Summiot.
"La medicina di precisione è una novità sorprendente e deve cambiare il nostro approccio alle oltre 200 malattie oncologiche", spiega Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp) presentando il meeting.