Cronaca
Tumori, medici ambiente: “In Italia +2% casi...
Tumori, medici ambiente: “In Italia +2% casi l’anno nei bimbi, agire su cancerogeni”
'Nasce Epi-Pro, gruppo di studio Sima-Lilt'
"Non è possibile rassegnarsi all'inesorabile aumento del numero di nuovi casi di tumori in età pediatrica, con una media del +2% l'anno (il doppio rispetto al dato medio europeo) e punte del +3,2% nel primo anno di vita, né ci si può limitare a registrare i casi di malattia e i decessi". A lanciare il monito nella Giornata mondiale contro il cancro infantile è Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), invocando "un cambio di prospettiva che parta da noi medici, epidemiologi e addetti ai lavori". Bisogna "fornire risposte in grado di prevenire i tumori anziché diagnosticarli in fasi precoci e curarli - precisa Miani - iniziando dalla rimozione delle esposizioni ai cancerogeni certi per l'uomo nell'aria che respiriamo e in tutto quel che mangiamo, beviamo o utilizziamo ogni giorno". Anche a questo lavorerà Epi-Pro, un "gruppo di studio congiunto tra Sima e Lilt", Lega italiana per la lotta contro i tumori, dedicato a "epidemiologia, epigenetica e prevenzione primaria oncologica - elenca la Sima - coordinato dagli epidemiologi Prisco Piscitelli ed Eva Negri".
"Il cancro - afferma Miani - è la prima causa di morte per malattia in età pediatrica e questo non è accettabile. Il focus va spostato dalle cure, per fortuna sempre più efficaci ed accessibili, ad una vera prevenzione primaria: dobbiamo cioè fare in modo che i nostri bambini e i nostri giovani non si ammalino di tumore". Secondo il presidente Sima, "la chiave di lettura dell'aumento dei tumori osservato nei bambini e nelle fasce più giovani di popolazione è il modello epigenetico, ovvero il complesso di esposizioni ambientali che attivano gli interruttori di accensione degli oncogeni e spengono i geni oncosoppressori, talora già nel grembo materno. Siamo qui a rappresentare la scienza che intende ragionare senza pregiudizi" e trovare soluzioni, "partendo da questo nuovo paradigma eziologico".
"Secondo dati internazionali pubblicati da Lancet Oncology - osserva Piscitelli, vicepresidente Sima - l'Italia è ai primi posti al mondo per incidenza i tumori pediatrici. Gli ultimi dati ufficiali disponibili, forniti dall'Associazione italiana registri tumori" Airtum, "che purtroppo non copre tutte le aree del Paese, fornisce una stima di 11mila casi di neoplasie tra 0 e 19 anni nel quinquennio 2016-2020. Il numero di nuovi casi di tumori pediatrici in questa fascia d'età ha toccato le 2.400 unità, di cui un terzo sono leucemie, seguiti dai tumori del sistema nervoso centrale e dai linfomi (+4,6% l'anno contro una media Ue del +0,9%), ma c'è anche una quota di tumori ossei e renali (5%) e tumori più tipicamente associati con esposizioni ambientali come i sarcomi dei tessuti molli (circa il 7%). Nuove evidenze - rimarca Piscitelli - supportano il ruolo dei cancerogeni ambientali in chiave epigenetica quale possibile spiegazione della transizione epidemiologica che stiamo osservando".
"In questa campagna che punta a un cambio di paradigma" contro il cancro dei bimbi "è impegnata anche la Lilt, grazie a un Protocollo congiunto con Sima - si legge in una nota della Società di medicina ambientale - nell'ambito di un Accordo quadro di mutua collaborazione già siglato in autunno, con cui i due enti hanno concordato l'attivazione del gruppo di studio Epi-Pro". L'obiettivo è "richiamare l'attenzione e le attività di ricerca della comunità scientifica sulle cause dell'irrefrenabile aumento dell'incidenza di neoplasie in fasce sempre più giovani della popolazione, utilizzando come principale focus la prospettiva dell'epigenetica e della prevenzione primaria". Perché "una maggiore comprensione delle cause del fenomeno in esame - puntualizza Miani - è passo necessario per la ricerca delle soluzioni a qualsiasi problema".
"Il nascente gruppo di Studio Epi-Pro è aperto ai medici ed esperti di settore che intendono promuovere una nuova visione dell'epidemiologia e della medicina preventiva nell'ambito oncologico - spiega il presidente Sima - in grado di contribuire a cambiare in meglio il mondo in cui viviamo, con ricadute immediate per le fasce pediatriche e quelle più giovani della popolazione. Abbiamo il dovere di contribuire al cambio di approccio necessario a salvaguardare la salute delle prossime generazioni, con lo stesso impegno che stiamo mettendo nella ricerca di soluzioni ai cambiamenti climatici. Azioni preventive specifiche devono essere adottate sulla base dei fattori di rischio che caratterizzano le popolazioni a livello locale - conclude Miani - tenendo conto anche dei determinanti sociali e ambientali della salute, poiché la lotta a tali nuove forme di disuguaglianze può contribuire in maniera decisiva a prevenire malattie e tumori".
Cronaca
Covid Italia, i dati di oggi: calano Rt e ricoveri
Incidenza stabile, invariata rispetto alla settimana precedente l'occupazione delle intensive: il quadro del monitoraggio settimanale della Cabina di regia Iss-ministero della Salute
Il mese di marzo si chiude con una situazione rispetto all'impatto del Covid in Italia assolutamente sotto controllo. Con Rt in calo, incidenza stabile e ricoveri in diminuzione. "L’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato con dati aggiornati al 27 marzo e basato sui casi con ricovero ospedaliero, risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,63, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0,88 al 12 marzo). Questo il quadro del monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
E ancora: l'incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 21- 27 marzo è pari a 1 caso per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente (1 caso per 100.000 abitanti nella settimana 14-20 marzo; al 27 marzo l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,2%, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,4% al 20 marzo). Stabile quindi l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%, rispetto alla settimana precedente (0,3% al 20 marzo)".
Cronaca
Covid, Schillaci: “Reazioni avverse al vaccino, una...
Per censire tutti i casi che si sono verificati, valutarli e capire come gestirli
Le reazioni avverse al vaccino Covid sono un tema e anche una certezza, secondo molti studi. Una commissione di studio per censire tutti i casi che si sono verificati, valutarli e capire come gestirli è "opportuno". "Credo che si potrebbe fare serenamente cercando di capire la dimensione e tipologia degli effetti avversi che si sono verificati". Una commissione che si doveva coordinare con quella d'inchiesta sulla gestione della pandemia, che va avanti. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci al Giornale d'Italia. "Quest'anno abbiamo registrato un numero molto basso di adesioni alla campagna vaccinale, anche antinfluenzale. Quindi fare chiarezza sarebbe utile" spiega.
In merito a una possibile commissione di studio, "credo che sarebbe opportuno farla per avere maggiore chiarezza e soprattutto per dare maggiore tranquillità a tutti. Ci lavoreremo", dice il ministro. Quanto al Green Pass globale "non abbiamo - continua Schillaci - nessun interesse ad applicarlo in Italia, l'ho ribadito anche di recente. Ovviamente vogliamo tutelare la salute dei nostri concittadini, ma senza cedere quelle che sono le nostre priorità nazionali". Nessun virologo o "virostar", promette il ministro poi, a capo della commissione d'inchiesta Covid per la cui istituzione è da poco arrivato il via libera.
"Bisogna essere pronti se ci saranno nuove malattie - continua il ministro della Salute, rispondendo in merito alla 'Malattia X' - per saperle affrontare. Mi dispiace che tante volte compaiono notizie allarmistiche sui giornali che tolgono la serenità. Anche perché oggi, se guardo alle priorità della salute degli italiani, credo che bisogna impegnarsi sugli screening, sull’oncologia, sulla prevenzione. Su tante cose che durante il Covid sono state trascurate. Bisogna cercare di ridurre le liste d'attesa, quindi le priorità sono tante altre ma se ci dovesse essere una nuova Malattia X, come viene evocata, saremo pronti ad affrontarla nel miglior modo possibile".
Cronaca
Da Pasquetta cambia tutto, il meteo della prossima...
L'ultimo aggiornamento mostra un'evoluzione decisamente meno burrascosa
Temperature in salita e caldo: aprile inizia con un condizioni meteo da primavera 'piena'. Se fino a pochi giorni fa sembrava che l'avvio del mese potesse essere alquanto dinamico e con parentesi di pioggia e maltempo, l'ultimo aggiornamento ha cambiato le carte in tavola e mostra un'evoluzione decisamente meno burrascosa.
Già da lunedì 1 aprile (Pasquetta) e poi per i giorni a seguire l'anticiclone africano tornerà a espandersi sul bacino del Mediterraneo, inglobando dunque anche l'Italia fa sapere iLMeteo.it.
Le correnti d'aria calda di matrice subtropicale provocheranno, oltre a un'estrema stabilità atmosferica, con tanto sole, anche un aumento sensibile delle temperature.
Con questo tipo di configurazione il caldo si farà sentire, in particolare al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, con punte massime fin verso e oltre i 25 gradi durante le ore pomeridiane. Solamente tra mercoledì 3 e giovedì 4 aprile il passaggio di un fronte instabile potrebbe provocare qualche temporale sulle regioni del Nord; ma su questo avremo modo di riaggiornarci nei prossimi giorni.
Queste condizioni meteo climatiche dovrebbero accompagnarci almeno fino al weekend successivo, intrappolandoci in una sorta di blocco anticiclonico con l'alta pressione ben piantata sull'Europa centro-meridionale.