Esteri
Russia-Ucraina, l’economia può ancora decidere la...
Russia-Ucraina, l’economia può ancora decidere la guerra. A favore di chi?
Pesa sulla tenuta di Putin ma anche sul sostegno occidentale a Kiev
La guerra della Russia all'Ucraina, dall'invasione di ormai quasi due anni fa a oggi, è stata combattuta con le armi, e il numero spaventoso di vittime e i giganteschi danni lo ricordano sempre con estrema puntualità, ma è stata combattuta anche con l'economia. Attraverso le sanzioni a Mosca, con il finanziamento della resistenza di Kiev e gestendo le conseguenze sul pil, il tessuto produttivo, l'inflazione e il costo della vita in buona parte del Mondo.
Assuefazione e costi, le scommesse del fronte occidentale
Il fronte occidentale ha scommesso da una parte sulla difesa della democrazia dalla minaccia di Vladimir Putin e, dall'altra, su una valutazione di costi e benefici che ha fatto pendere la bilancia finora dalla parte del sostegno a Volodymyr Zelensky. Non senza difficoltà e con fasi alterne, sia guardando alla compattezza sia alla risposta delle opinioni pubbliche. Il tempo lungo del conflitto, che incide sull'assuefazione all'emergenza di una guerra, e il peso finanziario del sostegno a Kiev, che deve fare i conti con le diverse realtà nazionali, hanno però progressivamente indebolito la convinzione di poter arrivare a chiudere il confronto con un tracollo economico di Mosca. Oggi, il tema è diventato se e come proseguire nel finanziamento della resistenza di Kiev, tornata tale dopo l'illusione di una controffensiva. Anche perché lo scoppio della grave crisi mediorientale, dopo il 7 ottobre e l'attacco di Hamas al cuore di Israele, ha inevitabilmente distratto attenzione e risorse da un'altra parte.
Dalle sanzioni alla mobilitazione, i calcoli sbagliati sulla resistenza di Mosca
Gli ultimi due anni sono stati anche pieni di calcoli sbagliati. Prima, quelli di Putin. Convinto di invadere l'Ucraina per uscirne poche settimane dopo con un governo fantoccio e un grande successo strategico, si è trovato a fronteggiare una resistenza che non aveva considerato possibile, né da un punto di vista militare né da un punto di vista politico. Sono stati sbagliati però anche i calcoli occidentali rispetto alla resilienza dell'economia russa e all'efficacia delle sanzioni imposte a Mosca. Non perché, come strumentalmente sostenuto da alcuni fossero inutili o dannose solo per chi le sta applicando, ma perché si sono dimostrate non sufficienti a innescare il collasso di un sistema che è riuscito a trovare il modo per aggirarne una parte e per imporre il consenso nonostante le grandi difficoltà. In Russia si vive molto peggio, gli oligarchi hanno perso denaro e quasi tutti i margini di movimento, eppure il sistema nel suo complesso continua a tenere. Lo dicono i dati economici appena pubblicati. La crescita, secondo quanto afferma la Banca centrale russa, dovrebbe far segnare a fine 2023 un incremento superiore al 3%, più di quanto stimato a ottobre. L'inflazione continua a correre ma inizia a rallentare. Per la fine del 2023 la stima è vicina al 7,5% ma i dati parziali di inizio dicembre indicano un calo rispetto al mese precedente. Uno scenario che ha comunque imposto un nuovo rialzo dei tassi di interesse, il quinto consecutivo da luglio, al 16% dal 15% precedente.
Gli interessi in gioco, cosa può succedere ora
Cosa può succedere ora? La domanda che tutti si pongono e a cui nessuno può dare risposta passa anche, se non soprattutto, dagli interessi in gioco e quindi anche dal fattore economico. Lo stallo militare chiama in causa proprio la capacità di sostenere ancora il conflitto. La Russia non può tenere all'infinito e il fronte occidentale non può finanziare Kiev all'infinito. Da queste due resistenze speculari passa il futuro dell'Ucraina, perché se cedesse l'una o l'altra parte si arriverebbe rapidamente a una soluzione sul campo, ovviamente di segno e conseguenze radicalmente opposte. Resta lo spiraglio di una soluzione diplomatica che potrebbe aver bisogno ancora di tempo, con un costo ulteriore in termini di vite umane e di danni ma anche in termini di impegno economico. (Di Fabio Insenga)
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Attentato Mosca, Russia: “Kiev ha finanziato i...
In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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Attacco a Mosca, Russia: “Soldi da Ucraina a...
In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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Chasiv Yar l’obiettivo strategico russo per controllare il...
Dopo la conquista di Avdiivka, e l’avanzata ad ovest della città, le truppe di Mosca stanno aumentando la pressione anche più a nord, sempre nella regione di Donetsk, nell’area di Bakhmut. I russi sono arrivati alla periferia di Chasiv Yar, obiettivo strategico nell’area.