

Spettacolo
Rome Cavalieri Hilton, un compleanno che parte dalla Dolce Vita
Nel 1963 fece da apripista ad un’ospitalità cosmopolita pensata per una clientela internazionale che vedevano nella capitale una meta ambita e una città da visitare e amare. Per celebrare i 60 anni cene stellate con Heinz Beck alla Pergola e una serata di gala in piscina ispirata ai meravigliosi anni 60

Festeggia 60 anni il Rome Cavalieri Hilton, uno dei luoghi più amati della capitale, con un turismo e una clientela, soprattutto internazionale, fidelizzata da anni e da generazioni. Inaugurato da Conrad Hilton, il Rome Cavalieri, all’epoca noto come Rome Cavalieri Hilton, ha aperto le sue porte a viaggiatori provenienti da tutto il mondo, proprio 60 anni fa, nel giugno 1963, facendo da apripista ad un’ospitalità cosmopolita pensata per tutti coloro che vedevano in Roma una meta ambita e una città da visitare e amare.
L’edificio, rispettando i criteri di contemporaneità dell’epoca, è un esempio di architettura modulare anni ‘60, su un progetto firmato dall’archistar del momento Ugo Luccichenti e al quale ha partecipato, senza però comparire, anche Nervi per la parte riguardante il calcolo del cemento armato. L’interior decoration fu affidata ad un altro celebre progettista, Franco Albini, che realizzò un albergo lussuoso, rispettando al tempo stesso i canoni di linearità e minimalismo in voga in quel momento. Collocato sulla sommità della collina di Monte Mario, offre da decenni la più bella e suggestiva vista sulla Città Eterna.
Da allora il Rome Cavalieri non ha mai smesso di essere una pietra miliare del turismo, contribuendo in maniera determinante alla creazione di una capitale in grado di accogliere al meglio anche i viaggiatori di fascia alta. L’hotel, pur mantenendo la struttura originaria, si è con il tempo arricchito di una collezione d’arte privata unica al mondo, di un ristorante – La Pergola, tutt’oggi unico 3 Stelle Michelin di Roma, di una selezione di raffinate suite e di un centro congressuale tra i più avanzati in un hotel di lusso in Europa. Ha ospitato celebrità internazionali, capi di Stato, delegazioni ufficiali e summit riservatissimi. Teatro di importanti eventi mondiali, è stato scelto come quartier generale di manifestazioni sportive, è assurto agli oneri del movie system facendo da location a numerosi film di vari autori e nazionalità, ha visto nascere al suo interno amori tra celebrities che si sono poi felicemente sposate.
Alcuni nomi? Serena Williams, Julia Roberts, Leonardo Di Caprio, l’attuale re di Norvegia e la regina Sonja. L’elenco degli avvenimenti di questi 60 anni è veramente lungo e ricco, perché il Rome Cavalieri ha avuto la straordinaria capacità di rinnovarsi, restando sempre al passo con i tempi, e mantenendo in modo costante la sua leadership nel mondo dell’ospitalità di lusso. A tutt’oggi l’albergo è sinonimo di eccellenza dei servizi, bellezza degli spazi e altissima professionalità del team, e resta all’avanguardia anche sulle tematiche attuali più importanti prima tra tutte la sostenibilità, con il conseguimento dell’ambita certificazione Green Key, ottenuta per il quinto anno consecutivo.
Alessandro Cabella, managing director del Rome Cavalieri svela in anteprima alcune novità legate all’anniversario: “Molte sono le iniziative e i festeggiamenti previsti per questo 60esimo anniversario. Tra queste, sono lieto di annunciare una cena stellata di Heinz Beck a La Pergola, preparata a sei mani in collaborazione con altri due chef stellati, a 10 portate per 60 ospiti, e una serata di gala a bordo piscina in tema anni ‘60 rivisitati nel mood contemporaneo. Inoltre - spiega ancora – in occasione di questo compleanno, sono state realizzate alcune grafiche speciali, ispirate ai meravigliosi anni ‘60, che accompagneranno ogni reparto dell’albergo con un visual allegro ed elegante per tutta la durata dell’anniversario”.
“Un anno intenso di appuntamenti per le celebrazioni di questo importante anniversario – annuncia Alessandro Cabella – che vedrà l’albergo attivo su più fronti, per festeggiare come dovuto questo affascinante, opulento, iconico protagonista dell’ospitalità capitolina e internazionale”.
I compleanni dei VIP
Regalare emozioni: la musica di Roberto Casalino è capace di toccare le note dell’anima

By Pierluigi Panciroli
Nel vasto panorama della musica, esistono artisti che hanno l’incomparabile capacità di toccare l’anima, evocando un ventaglio di sentimenti e regalando emozioni che risuonano in ogni nota. Questa abilità non deriva soltanto da un talento innato, ma anche da una profonda empatia, una passione viscerale e una sincera comprensione dell’essenza umana. Roberto Casalino è uno di questi luminari, un cantautore la cui musica va oltre la semplice sonorità, raggiungendo il cuore dell’ascoltatore e risvegliando in lui ricordi, speranze e desideri. Le sue canzoni non sono mere composizioni; sono piuttosto viaggi emozionali, collegamenti tra il tangibile e l’ineffabile, tra l’ordinario e l’eterno. Nell’arte di Casalino, ogni nota, ogni parola, diventa un regalo per l’ascoltatore.
La capacità di trasformare sentimenti in parole e note
Dalle sue prime apparizioni nel mondo musicale, Roberto Casalino ha destato l’attenzione non solo per la sua voce distintiva, ma anche per la sua innata capacità di raccontare storie attraverso le sue canzoni. La sua carriera, costellata di successi, racconta di un artista che ha saputo combinare l’essenza della tradizione cantautorale italiana con influenze moderne, creando un sound unico e inconfondibile. Ma Casalino non è soltanto un interprete: è anche un talentuoso compositore, responsabile di alcuni dei brani più iconici della musica italiana recente, spesso scritti per voci illustri del panorama nazionale: da Tiziano Ferro a Giusy Ferreri, da Emma Marrone a Marco Mengoni. Proprio per quest’ultimo scrive insieme a Francesco de Benedettis “L’essenziale”, il brano vincitore del Festival di Sanremo 2013. La sua sensibilità nel mettere in musica emozioni profonde e universali ha fatto sì che molte delle sue creazioni diventassero vere e proprie colonne sonore della vita di intere generazioni. La forza di Casalino risiede nella sua capacità di trasformare sentimenti in parole e note, di creare un legame intimo con l’ascoltatore, rendendo ogni canzone un viaggio emozionale unico. Nel panorama musicale italiano, la sua voce risuona come un eco potente e autentico, un testimone del potere trasformativo della musica.
I segreti di una carriera così longeva
Recentemente ho avuto la fortuna di conoscere personalmente questo grande artista e confrontarmi con lui. Roberto è stato tanto gentile di concedermi la possibilità di pubblicare le risposte alle mie domande sul blog menover50mode.com (segui questo link per leggere l’intervista a Roberto Casalino), mi ha colpito particolarmente una sua frase, in cui ha affermato: “Scrivo solo e soltanto quando sono ispirato e ho bisogno di farlo se sento di aver qualcosa da dire, da raccontare”.
Questa dichiarazione, in tutta la sua semplicità, rivela molto del processo creativo di Casalino e della sua dedizione autentica all’arte della composizione. Mentre molti artisti potrebbero sentirsi obbligati a produrre costantemente, indipendentemente dal loro stato emotivo o ispirazione, Casalino si attiene fermamente al principio che la qualità e l’autenticità vengono prima della quantità.
La sua scelta di scrivere “solo e soltanto quando è ispirato” sottolinea l’importanza dell’autenticità nella sua musica. Non si tratta solo di produrre un brano per rispettare scadenze o aspettative del mercato, ma di ascoltare il proprio cuore e la propria anima, attendendo quel momento di ispirazione genuina. Questo approccio garantisce che ogni canzone sia un riflesso sincero dei suoi sentimenti, delle sue esperienze e delle storie che desidera condividere.
“Se sento di aver qualcosa da dire, da raccontare” suggerisce una profonda responsabilità che Casalino sente come artista. Sa che le sue parole possono toccare, ispirare e cambiare le vite di coloro che ascoltano. Così, non si prende alla leggera l’atto di scrivere e condividere. Ogni brano diventa un pezzo del suo cuore, un frammento della sua anima, offerto all’ascoltatore in un atto di pura vulnerabilità e fiducia.
L’album “DIECI PICCOLE RAGIONI”
DIECI PICCOLE RAGIONI è il nuovo album di Roberto Casilino, uscito il 15 settembre ha riscontrato un forte apprezzamento dalla critica e dal pubblico.
I temi centrali del disco toccano argomenti come il trascorrere del tempo, la ricerca della libertà, l’importanza del perdono e della compassione, nonché sfumature di amore sia benefico che distruttivo. Gli eventi che hanno caratterizzato l’esistenza del cantautore negli scorsi due anni sono impressi in queste canzoni, mostrando luci e ombre della sua quotidianità.
Le DIECI PICCOLE RAGIONI rappresentano i dieci segmenti dell’immagine di copertina che formano il volto dell’artista. È come se un’immagine venisse frantumata, producendo frammenti che si tenta di riunire a fatica, ognuno infatti muta a causa del tempo e delle esperienze acquisite. La persona che emerge da questo processo non è necessariamente migliore o peggiore di prima: è semplicemente diversa e merita attenzione.
Pierluigi Panciroli
https://menover50mode.com/
Spettacolo
E’ morto all’età di 77 anni l’attore Roberto Sturno

Coppia artistica fissa a teatro con Glauco Mauri - Esequie private solo con i familiari, per sua espressa volontà
E’ scomparso all’età di 77 anni Roberto Sturno. L’AdnKronos lo apprende da fonti vicine all’attore scomparso. Nato nel gennaio del 1946 a Roma, Sturno aveva nel 1981 formato una coppia artistica fissa a teatro con Glauco Mauri. la Compagnia Mauri-Sturno. Roberto Sturno è morto nella sua casa di Tagliacozzo, in Abruzzo. Da qualche tempo era malato, poi le sue condizioni di salute si sono aggravate. Per sua volontà, le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata, alla presenza dei soli familiari.
(di Enzo Bonaiuto)
Spettacolo
Migranti, Piotta: “No a derby acchiappavoti, Schlein non la vedo come leader”

"Non mi piace la politicizzazione a tutti i costi di fatti gravi come sta avvenendo a Lampedusa" dice all'Adnkronos Tommaso Zanello

”Non mi piace la politicizzazione a tutti i costi di fatti gravi come sta avvenendo a Lampedusa, con l’arrivo di tanti profughi chiaramente dovuto a cause geopolitiche contingenti talmente complicate che declinarle accusando il Governo prima o quello attuale mi sembra riduttivo nei confronti di questi esseri umani”. Così all’Adnkronos Tommaso Zanello, in arte Piotta, che, dopo la recente pubblicazione del singolo ‘Tutti a…’ e dei remix firmati da Saturnino & Dj Aladyn e dal collettivo Comemammamhafatto, torna live stasera a Villa Ada per una grande festa di chiusura: ‘Tutti a… Funk’.
“Una soluzione va trovata – sottolinea il cantante – ma non con questo ‘derby acchiappavoti’. Sarebbe il caso davvero di rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione per l’Africa perché parliamo di una moltitudine di esseri umani disperati e credo che la situazione andrà sempre peggiorando”. La Schlein? ”La vedo bene come consigliera o come consulente ma non come un leader”. La Meloni: “Mi piace molto, è capace e astuta e riesce a gestire molto bene la situazione perché rispetto alla Schlein ha quel vissuto davvero popolare che la aiuta ad empatizzare con la popolazione”.
“Il libro di Vannacci su Amazon ha venduto 200mila copie e questo è molto preoccupante. Spero che le persone che hanno comprato le copie del suo libro non la pensino tutti come lui” dice all’Adnkronos il Piotta. “Sicuramente quello che ha scritto è piuttosto forte e un po’ fuori luogo visto il ruolo che ricopre ma per fortuna le critiche non sono mancate. Resta il fatto che a forza di parlarne il libro ha venduto un numero di copie impressionante e questo è un fenomeno preoccupante”.
“Roma purtroppo ormai va avanti da sola. Sembra che non sia governata da nessuno, non è stato fatto nulla di bello, di creativo e di innovativo o originale. Spero che il Giubileo del 2025 porti qualche idea nuova” dice all’Adnkronos. Il sindaco Gualtieri? ”Fa da pendant con il resto – scherza Piotta – non si vede, è il sindaco ‘a rischio minimo”. Mi spiace molto per la mia città, nei mie desiderata una città come Roma dovrebbe essere un faro in Italia”.
Spettacolo
Festa Cinema Roma 2023, tre italiani in concorso: Cortellesi, Gabbriellini e Torre

In programma dal 18 al 29 ottobre. 'C'è ancora domani' è il film d'apertura

Paola Cortellesi ma anche Edoardo Gabbriellini e Roberta Torre. Sono tre i film italiani in concorso alla Festa del Cinema di Roma che si svolgerà quest’anno dal 18 al 29 ottobre.
Uno è il già noto film di apertura, ‘C’è ancora domani’, opera prima da regista di Paola Cortellesi che ne è anche protagonista con Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni. Cortellesi è una moglie e madre di tre figli nell’Italia del dopoguerra che, grazie a una misteriosa lettera, scopre che ci può essere una vita migliore.
Il secondo è ‘Holiday’ di Edoardo Gabbriellini, un noir ambientato tra adolescenti della generazione Z prodotto da Luca Guadagnino e interpretato da Margherita Corradi, Giorgia Frank, Alessandro Tedeschi, Alice Arcuri, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Massimo Mesciulam, Alessio De Persio, Alessio Raffaghelli, Francesca Maselli, Anna Argenti, Asia Spina. Ambientata a Genova, la storia segue Veronica: una ragazza diciottenne accusata di avere ucciso la madre e il suo amante che esce di prigione. Con l’aiuto dell’amica Giada cerca di affrontare il mondo, i media e un’adolescenza interrotta.
Il terzo film italiano, tra i 18 in concorso, è ‘Mi fanno male i capelli’ di Roberta Torre, con Alba Rohrwacher e Filippo Timi. “Non è un film su Monica Vitti come ho sentito dire – spiega la direttrice artistica della Festa di Roma, Paola Malanga – è un omaggio”. La trama racconta di una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti, La notte, L’eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti. Dopo tante storie dal Sud e il Riccardo shakespeariano e le sue favolose signore, Roberta Torre tratteggia con eleganza, partecipazione e pudore un omaggio a Monica Vitti e alla forza del sogno. Alba Rohrwacher volteggia tra ricordi e illusioni, mentre un Filippo Timi dolente cerca di trattenerla nel nostro mondo.
Spettacolo
Angus Cloud, l’attore morto “per overdose accidentale”

La causa del decesso è stata una "intossicazione acuta dovuta agli effetti combinati di metanfetamina, cocaina, fentanil e benzodiazepine"

Angus Cloud è morto per un’overdose accidentale, come confermato dall’ufficio del coroner della contea di Alameda a ‘Variety’. La causa del decesso è stata una “intossicazione acuta dovuta agli effetti combinati di metanfetamina, cocaina, fentanil e benzodiazepine”, si sottolinea.
Il giovane attore, 25 anni, noto per il suo ruolo nella serie ‘Euphoria’, è deceduto il 31 luglio di quest’anno. Ad annunciare la morte la sua famiglia. Cloud, che pochi giorni prima aveva perso il padre, interpretava il ruolo dello spacciatore Fezco nella serie in cui aveva un particolare legame con il personaggio di Rue, interpretato da Zendaya. Sul decesso dell’attore, come riferito dalla Cnn, era stata avviata un’indagine condotta dal dipartimento di polizia di Oakland e dall’ufficio del coroner della contea di Alameda, in California.
Cloud era salito rapidamente alla ribalta con il ruolo di Fez, un amabile spacciatore, in ‘Euphoria’ della HBO. Quello è stato il suo primo ruolo a Hollywood, poi è apparso in video musicali come ‘All Three’ di Noah Cyrus, ‘Cigaretts’ di Juice Wrld e ‘Mamiii’ di Karol G e Becky G. Prima della sua morte, Cloud era apparso nel film drammatico del 2021 ‘North Hollywood’ e nel film del 2023 ‘The Line’. Avrebbe dovuto riprendere il suo ruolo di Fez nella terza stagione di ‘Euphoria’.
Spettacolo
Claudio Amendola, primo ciak per ‘Ari-Cassamortari’

Nel cast del sequel conferme e new entry: Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti e con Silvia D’amico, Caterina Guzzanti, Michele Di Virgilio, Emanuel Casiero e con le partecipazioni di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Massimo Dapporto, Antonia Liskova, Edoardo Leo

Primo ciak a Roma per il film ‘Ari-Cassamortari’, sequel della fortunata commedia ‘I Cassamortari’, diretto, ancora una volta, da Claudio Amendola. Ricchissimo il cast, tra conferme e new entry: Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti e con Silvia D’amico, Caterina Guzzanti, Michele Di Virgilio, Emanuel Casiero e con le partecipazioni di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Massimo Dapporto, Antonia Liskova, Edoardo Leo.
Scritto a quattro mani da Mary Stella Brugiati e Alessandro Bosi, ‘Ari-Cassamortari’ è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia in una coproduzione italo-spagnola Paco Cinematografica e Neo Art Producciones.
Dopo l’affaire Arcangelo, i fratelli Pasti, insieme ad un’eccentrica sorellastra che non sapevano di avere, si sono fatti un nome come “becchini dei VIP” e sono in lizza per un ambito premio di categoria mai aggiudicato prima, il Vespillone D’oro. Ma la commissione di valutazione scova un gigantesco buco nei libri contabili dell’azienda, che minaccia di escluderli dalla corsa al premio. Ma com’è possibile? La risposta è nella confessione di Matteo Pasti: ha “preso in prestito” ingenti somme dai conti aziendali per mantenere una relazione virtuale con la cam girl di nome Bella Salma. Un nome d’arte che, ben presto, è sulle notizie d’apertura di tutti i telegiornali: la sex worker viene ritrovata morta nella sua villa per un improbabile incidente domestico. Il telefono dei Pasti non tarda a squillare…
Spettacolo
Gramellini approda a La7 con ‘In altre Parole’, “qui mi sento a casa”

Ad arricchire il racconto di 'In Altre Parole' tanti ospiti provenienti dal mondo della cultura, dello spettacolo e della politica

Massimo Gramellini approda su La7 con ‘In altre Parole’, il suo nuovo programma che partirà sabato in prima serata e che è stato presentato oggi alla Casa del Cinema di Roma alla presenza di Roberto Vecchioni che in ogni puntata commenterà, insieme e Gramellini, le notizie principali della settimana. In sala anche il comico Saverio Raimondo, il critico d’arte Jacopo Veneziani e la new entry, la giornalista Alessandra Sardoni, volto storico del TgLa7 e Cecilia Sala che farà ”la narratrice di storie dagli esteri”, ha spiegato nel corso della conferenza stampa.
In ogni appuntamento spazio alla satira pungente di Saverio Raimondo e alle giornaliste Sardoni e Sala, pronte a raccontare l’attualità da prospettive inedite. Veneziani, nella sua nuova rubrica, uscirà dallo studio per mostrare luoghi nascosti e misteriosi, mentre Laura Bonasera viaggerà per l’Italia per raccontare storie quotidiane, ma al contempo emblematiche, della nostra società.
Ad arricchire il racconto di ‘In Altre Parole’ tanti ospiti provenienti dal mondo della cultura, dello spettacolo e della politica chiamati a portare in studio la propria visione dei fatti, e più in generale del mondo, con l’obiettivo di offrire ogni sabato un caleidoscopio di spunti per riflettere insieme. “Quello che vorrei è evitare sono le classiche risse da talk show – ha spiegato Gramellini all’Adnkronos poco prima della presentazione del programma – vorrei unire alla divulgazione e alla narrazione dei fatti legati all’attualità anche la leggerezza”.
Gramellini si è detto entusiasta di avere accanto a sé Vecchioni perché ”è un uomo che ha una storia, un mondo di conoscenze molto largo, è un cantante, un professore e uno scrittore. Lui stesso mi ha detto che grazie a questa esperienza televisiva ha scoperto anche questa sua vena di divulgazione che gli ha insegnato ad avere l’umiltà di abbassarsi un po’ per arrivare a più persone possibili”.
“Mi fa ridere a chi pensa che la cultura sia qualcosa ‘in alto’, di noioso – ha aggiunto Gramellini – la cultura non è un linguaggio solo per pochi eletti ma deve raggiungere il maggior numero di persone e cercheremo di farlo attraverso la leggerezza”. Sulla sua scelta di passare dalla Rai a La7 Gramellini all’Adnkronos tiene a sottolineare che ”dietro non c’è nessun motivo politico. La mia è stata una scelta dettata da un motivo strettamente professionale, è la sfida di condurre un programma in prima serata dopo 7 anni di access prime time. In Rai sono sempre stata libero, nessuno mi ha mai censurato”.
‘In Altre Parole’ non si ferma al sabato sera e si declina in un altro appuntamento la domenica sera, dalle 20.35 alle 21.15 dal 24 settembre. Una sorta di inserto culturale del programma dove si approfondirà un tema o un argomento di attualità che scalda il dibattito nel nostro Paese.
(di Alisa Toaff)
Spettacolo
Divertimento e sentimento nella stagione del teatro Manzoni di Roma

Il direttore artistico Pietro Longhi, 'puntiamo sulla drammaturgia italiana contemporanea' - Tra gli artisti: Paola Gassman, Edy Angelillo, Sergio Muniz, Patrizia Pellegrino, Paola Tiziana Cruciani, Giancarlo Ratti, Nino Formicola, Enzo Casertano, Blas Roca Ray

Si dipanerà come da tradizione all’insegna del divertimento e del sentimento, attraverso gialli comici e tragicommedie, la nuova stagione del Teatro Manzoni di Roma, con un occhio particolare puntato sulla drammaturgia italiana contemporanea, come spiega il suo direttore artistico Pietro Longhi, che sarà impegnato a febbraio assieme a Edy Angelillo, diretti da Enrico Maria Lamanna, nella pièce ‘Montagne russe’, che in Francia ha debuttato nel 2004 protagonista Alain Delon.
Il sipario si aprirà il 5 ottobre con la prima rappresentazione in Italia della commedia brillante di Norm Foster, ‘C’è un cadavere in giardino’, protagonisti Sergio Muniz e Miriam Mesturino diretti da Silvio Giordani. A seguire Ottavia Bianchi, Patrizia Ciabatta, Beatrice Gattai e Giulia Santilli, ovvero le protagoniste la scorsa stagione di ‘Le sorellastre’, che ora portano ‘Moira, casa, famiglia e spiriti’. Si prosegue con ‘Fino alle Stelle’, commedia musicale scritta e interpretata da Agnese Fallongo e Tiziano Caputo.
Quindi, sarà la volta della trasposizione teatrale di un cult degli anni Ottanta: ‘Tre uomini e una culla’, adattamento firmato dalla stessa autrice del film francese Coline Serreau, per la regia e l’interpretazione di Gabriele Pignotta, che sarà anche lo spettacolo di Capodanno. In cartellone figurano nella seconda parte della stagione Max Pisu, Nino Formicola e Giancarlo Ratti con ‘Forbici & Follia’ che si annuncia come uno spettacolo interattivo in cui il pubblico sarà il vero protagonista.
Si prosegue con il giallo comico ‘Chi l’ha vista?’ interpretato da Enzo Casertano e Paola Tiziana Cruciani anche autrice e regista; Fioretta Mari, Patrizia Pellegrino e Blas Roca Rey per ‘Donnacce’ di Gianni Clementi. A chiudere la stagione, con ultima replica il 2 giugno, saranno Paola Gassman e Mirella Mazzeranghi con la commedia tragicomica ‘Tutto per Lola’ per la regia di Silvio Giordani.
(di Enzo Bonaiuto)
Spettacolo
Musica, De Felice (Inps): “Con nostro concerto Convitto Locchi fruibile a tutti”

Il Direttore Comunicazione Inps: "Rimasto troppi anni chiuso ora è luogo di alta cultura"
“Questo è il secondo anno che collaboriamo con l’Associazione Roma Tre Orchestra per la stagione estiva. Lo abbiamo fatto per rivitalizzare questo palazzo, un immobile dell’Inps chiuso da tanti anni, e renderlo più fruibile a favore del pubblico e favorire l’incontro con l’alta cultura”. Lo ha detto Diego De Felice, Direttore Comunicazione Inps, in occasione del concerto per pianoforte di Chopin e la sinfonia ‘italiana’ di Mendelssohn, promosso da Inps e Roma Tre Orchestra al Convitto Vittorio Locchi. L’iniziativa, conclusasi ieri, rientra nell’ambito del progetto ‘IN musica Per il Sociale’, calendario di appuntamenti che dallo scorso 19 giugno ha visto protagonista la musica cameristica e sinfonica.
“È importante valorizzare questo luogo che si presta dal punto di vista scenografico e acustico – chiosa De Felice – Noi pensiamo che un’organizzazione come l’Inps debba investire anche nella valorizzare del proprio patrimonio artistico, un atto di attenzione verso degli immobili tramandati negli anni al nostro Istituto”.
Spettacolo
Musica, direttore Vicari: “Concerto con Inps nel Convitto Locchi esperienza unica”

Il Direttore Artistico Roma Tre Orchestra in occasione del concerto per pianoforte di Chopin e la sinfonia ‘italiana’ di Mendelssohn, promosso da Inps e Roma Tre Orchestra al Convitto Vittorio Locchi
“L’incontro tra Roma Tre Orchestra e Inps credo sia stato realizzato nella Reggia degli Dei: la grande musica in una sede così bella come il convitto Vittorio Locchi nel quartiere Garbatella risalta e rende ancora più godibili le serate per il pubblico. L’incontro è avvenuto due anni fa ed è nata questa rassegna ‘IN musica Per il Sociale’, che riprende l’acronimo di Inps, e offre alla cittadinanza un prodotto musicale classico. Ormai fare musica classica è sempre più difficile a Roma, gli spazi sono sempre di meno. Abbiamo creato un piccolo luogo di bellezza, l’esperienza del concerto in questo Convitto è davvero unica perché si unisce il godimento della musica all’acustica perfetta, data dalle mura di questo cortile, alla bellezza del luogo”. Lo ha detto Valerio Vicari, Direttore Artistico Roma Tre Orchestra in occasione del concerto per pianoforte di Chopin e la sinfonia ‘italiana’ di Mendelssohn, promosso da Inps e Roma Tre Orchestra al Convitto Vittorio Locchi. L’iniziativa, conclusasi ieri, rientra nell’ambito del progetto IN musica Per il Sociale, calendario di appuntamenti che dal 19 giugno ha visto protagonista la musica cameristica e sinfonica.
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