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Salerno, carabinieri morti in incidente: donna alla guida...
Salerno, carabinieri morti in incidente: donna alla guida positiva ad alcool e droga
La 31enne dovrà ora difendersi dall'accusa di duplice omicidio stradale
Da oggi pomeriggio è formalmente indagata la donna di 31 anni che guidava il suv Range Rover che si è scontrato con l'auto di servizio dei carabinieri sulla statale 91, all'altezza di Campagna, in provincia di Salerno. Nel tragico impatto sono morti i due carabinieri Francesco Pagano e Francesco Pastore. La Procura di Salerno ha, dunque, iscritto nel registro degli indagati il nome della 31enne, che ora dovrà difendersi dall'accusa di duplice omicidio stradale. La sua posizione è aggravata dal possibile utilizzo di alcool e droga, riscontrato dai primi test tossicologici in attesa di controanalisi.
Secondo quanto si apprende, la Procura di Salerno ha ordinato alcune perizie sulle tre automobili coinvolte nella carambola mortale di sabato, nella quale sono rimaste ferite altre quattro persone: la 31enne indagata, una passeggera 18enne, un altro carabiniere e un 75enne alla guida delle terze vettura, attualmente ricoverato ancora in gravi condizioni. A carico della donna sono emersi anche diversi precedenti.
Cronaca
Padova, 83enne aggredita dai suoi 5 cani: le amputano le...
La donna è in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita
Una 83enne è stata aggredita in casa dai suoi cinque cani. Solo grazie all'intervento dei carabinieri di Mortise nel padovano è stato possibile salvare la donna che è stata trovata dai militari a terra alla completa mercé dei cani. Solo dopo aver allontanato i cani i militari sono riusciti a prestarle soccorso. Subito ricoverata al pronto soccorso di Padova, in ospedale, date le gravissime condizioni, le hanno dovuto però amputare sia l'intero braccio destro che l'avambraccio sinistro. L'anziana è in prognosi riservata, ma non rischia la vita.
Politica
Europee, Schlein schiera Bonaccini: “Guiderà lista Pd...
"Le elezioni dell'8 e il 9 giugno sono una sfida decisiva per il futuro dell'Europa"
"Le elezioni dell'8 e il 9 giugno sono una sfida decisiva per il futuro dell'Europa". E' quanto ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. "E dobbiamo schierare tutte le energie migliori di cui disponiamo. Per questa ragione ho chiesto a Stefano Bonaccini di guidare la lista del Nord-Est: la sua esperienza decennale da presidente dell'Emilia-Romagna e il suo ruolo di presidente del Pd ne fanno una proposta molto forte per la battaglia che dobbiamo condurre e l'Europa che vogliamo costruire. Lo ringrazio per aver accettato".
Cultura
Di Pietrantonio: “Nei miei personaggi la fragilità...
La scrittrice in gara al premio Strega con 'L'età fragile' per la seconda volta
La fragilità indagata in tutte le sue differenti declinazioni. Una debolezza che unisce le generazioni, da quelle più giovani a quelle più adulte, e che diventa la condizione prevalente nella nostra quotidianità. Una debolezza che si tocca con mano nelle relazioni familiari e nei legami "con le persone significative della vita". Uno stato "ben rappresentato nella nostra società" che i "personaggi riflettono a modo loro". Donatella Di Pietrantonio torna a concorrere al premio Strega. Dopo avervi partecipato nel 2021 con 'Borgo Sud', libro con cui è arrivata seconda preceduta da 'Due vite' di Emanuele Trevi, la scrittrice abruzzese ora si ripresenta con 'L'età fragile' (Einaudi), romanzo proposto da Vittorio Lingiardi.
"Mi sono voluta rimettere in gioco con questo libro al quale ho lavorato tanto e che per me è importante", racconta all'AdnKronos Di Pietrantonio. Una seconda volta che genera nella scrittrice "emozione anche se la partecipazione al premio Strega è un'esperienza che ho già vissuto. Penso quindi di poterla governare, di poterla attraversare di nuovo". Si tratta di un ritorno che sarebbe già segnato dal favore dei pronostici. Il suo libro, insieme a quello di Chiara Valerio 'Chi dice e chi tace', edito da Sellerio, sembra infatti in pole position per il tratto finale della 'competizione'. La scrittrice, però, non si scompone più di tanto, non si sbilancia, e afferma: "Farò il mio percorso, farò la mia gara. Anzi, i libri sono già lì non dobbiamo fare altro che accompagnarli".
Un dato, comunque, finora è certo. Uno degli elementi qualificanti della dozzina di quest'anno è la prevalenza delle scrittrici: sui dodici libri ai ranghi di partenza, infatti, sette sono firmati da donne. Un segnale che l'autrice giudica in modo positivo. "Sicuramente è la prova che non ci sono discriminazioni di genere", dice Di Pietrantonio, aggiungendo che questo risultato "non deve stupire. Deve diventare qualcosa di normale, di naturale, il fatto che un anno, magari, ci siano più scrittrici e un anno più scrittori". Un andamento che "dovrebbe rientrare in una routine". Nel romanzo di Donatella Di Pietrantonio, come ha scritto Vittorio Lingiardi, "l'età fragile non è un'età della vita, è la vita stessa. La memoria che non può nascondere il dolore, la solitudine dopo la separazione, la colpa per la sopravvivenza".
Un tema che, spiega Di Pietrantonio, "è declinato attraverso varie fasi. Nel romanzo sembra che ogni personaggio reclami per sé la definizione di fragilità: Amanda, suo nonno, un vecchio patriarca ormai anziano e malato. E Lucia, la voce narrante che è madre dell'una e figlia dell'altro. Lucia, in particolare, si trova a dover rispondere ai bisogni di tutti. A dover soccorrere tutti. E a non avere, quindi, lo spazio per occuparsi della sua fragilità".
Difficoltà che, in particolare, si trova ad affrontare "specialmente la giovane Amanda, una ragazza di oggi interrotta nei suoi sogni, nelle sue aspettative che riflette una fragilità generale della società che non sa dare risposte alle fragilità dei singoli e soprattutto dei giovani. Il disagio di Amanda ha varie componenti che chiamano in causa la complessità dei nostri tempi e che si caratterizza nell'incapacità di dare risposte ai giovani dando loro punti saldi a cui ancorarsi". Nel libro quindi "c'è anche una fragilità epocale".
Un tratto distintivo, dice in fondo la scrittrice, "della nostra contemporaneità" che segna "il periodo che stiamo vivendo". Non è forse un caso che il romanzo prenda "avvio nel periodo della pandemia". Un periodo in cui il confinamento, imposto dalla necessità di contenere la diffusione del contagio, ha obbligato la popolazione a vivere nell'isolamento totale. Una situazione che ha creato molti problemi soprattutto ai giovani. "La pandemia non è un tema del mio romanzo, ma è uno sfondo importante che si riverbera nell'isolamento di Amanda". Nel romanzo, infine, c'è un ulteriore tipo di fragilità. E' quella "che si connette con un passato lontano e rimosso in cui è accaduto, nella piccola comunità rurale che descrivo, un episodio di sangue molto grave", conclude la scrittrice.
(di Carlo Roma)