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Rettore Foggia: ‘Didattica digitale strumento internazionalizzazione Atenei italiani’
La transizione digitale e l’utilizzo di nuove tecnologie per la didattica possono sicuramente contribuire ud una maggiore internazionalizzazione delle Università del nostro Paese. Il Rettore dell’Università di Foggia, Piepaolo Limone è convinto della possibilità di rilancio degli atenei italiani sul piano internazionale grazie alle risorse del Pnrr e all’esperienza accumulata con la Dad in pandemia. “Una delle difficoltà che noi abbiamo come sistema universitario – spiega Limone all’Adnkronos – è che noi formiamo studenti estremamente capaci, che vengono poi attratti da altri sistemi universitari per il secondo e terzo livello di istruzione cioè master e dottorato. Riusciamo anche noi ad attrarre studenti stranieri – precisa – ma non tanto quanto potremmo. L’uso di queste tecnologie, che ci permette di ibridare e di raggiungere dei pubblici molto lontani, ci permette di intercettare un’utenza internazionale amplissima”.
Il Rettore fa quindi l’esempio della Francia, dove “un’iniziativa analoga ha generato un’organizzazione ‘ombrello’ che raggruppa i principali atenei francesi nello spirito della formazione a distanza soprattutto per percorsi brevi che ha milioni di utenti in tutto il mondo proprio perché questo genere di offerta formativa è estremamente attrattiva. L’Italia – prosegue Limone – ha sviluppato esperienze simili. Noi, ad esempio abbiamo messo in piedi una rete che si chiama EduOpen, già dal 2015, che raggruppa 22 atenei e quindi siamo pronti a fare il salto di qualità, il salto che ci permette una vera internazionalizzazione. Ma il lavoro fatto fino adesso è stato un lavoro fatto in maniera spontanea, volontaristica dai singoli atenei quindi non c’erano quelle risorse per permettere il salto di scala e raggiungere quei livelli di rappresentazione all’esterno dell’offerta formativa italiana in più lingue così come fanno i francesi, gli spagnoli e così come fanno gli inglesi”.
Se le Università italiane sono pronte ad affrontare la sfida della transizione digitale che ha ormai accumulato diverse esperienze e su cui il Pnrr ha attivato un programma di interventi, gli studenti “sono prontissimi”. Non ha dubbi il Rettore dell’Università di Foggia che affronta le enormi potenzialità dell’utilizzo delle nuove tecnologia. “Gli studenti sono prontissimi perché vivono già in un contesto digitale, molti di questi studenti sono i cosiddetti ‘nativi digitali’ sono persone cresciute già dai primi anni di vita in un contesto digitale: dai telefonini ai videogiochi, ed hanno una grande facilità di accesso all’informazione”.
“Ma il nostro obiettivo – precisa – come università pubbliche, come sistema di università pubbliche italiane non è certamente quello di aprire una competizione esclusivamente sul piano dell’e-learning e dimenticare la presenza. Noi siamo università che investono moltissimo nella presenza, nella qualità della relazione intesa come rapporto che si sviluppa in un ambiente tradizionale. Ma questa relazione può essere ampliata dalle tecnologie. Utilizzare i linguaggi giusti – sottolinea – che non significa solo fare e-learning ma immaginare laboratori in realtà virtuale, in realtà aumentata, significa aprire tutta una possibilità di formazioni ubique, cioè in ogni luogo e in ogni tempo, rompendo quella tradizionale unità di spazio-tempo che caratterizza la formazione in presenza ed offrendo opportunità a pubblici che altrimenti non potrebbero frequentare l’università”.
“Ma non è solo questo – aggiunge – non solo è un discorso di opportunità per chi non ha accesso all’università, si tratta di creare le condizioni di alfabetizzazione digitale per coloro che vivono in una società dell’informazione e nel loro lavoro saranno chiamati sempre più ad utilizzare queste nuove tecnologie ovunque. Oggi non sappiamo più se possiamo fare a meno di zoom o di meet on line, perché siamo abituati, ed è un lato positivo nella grande tragedia che abbiamo vissuto nella pandemia, ad utilizzare anche quegli strumenti. Pensare che la formazione possa utilizzare questi strumenti e gli studenti abbiano la capacità in futuro di operare in un contesto industriale, aziendale o nelle amministrazioni pubbliche con una elevata competenza informatica perché hanno fatto una formazione ibrida – conclude – è già un grande obiettivo”.
L’uso delle tecnologie e l’esperienza maturata nel periodo della pandemia può rappresentare un eccellente supporto nell’accoglienza degli studenti provenienti dall’Ucraina. Queste nuove metodologie didattiche possano rappresentare un supporto “su più livelli. Primissimo tra tutti – spiega – l’accesso all’università. Grazie ad una iniziativa del ministero stiamo accogliendo studenti stranieri. All’Università di Foggia abbiamo già degli studenti Ucraini che sono presenti perchè ci sono convenzioni tra le università. Noi ne abbiamo 12 che erano presenti già prima della guerra, stiamo progettando di accoglierne molti di più grazie alle borse di studio che stiamo mettendo in campo”.
Sicuramente, sottolinea Limone un problema è rappresentato dalla lingua. “Gli studenti che arrivano magari hanno una conoscenza limitata, di base o, addirittura non hanno alcuna conoscenza della lingua italiana. Quindi, in questo senso, avere degli strumenti che permettono la realizzazione di corsi di italiano L2, Italiano come lingua seconda offerti on line è utilissimo: ma non soltanto di lingua, anche corsi di cultura italiana che sono molto importanti. Nella nostra rete EduOpen – spiega il Rettore – abbiamo come partner l’università per stranieri di Perugia che offre questi corsi e li può mettere a sistema dell’intera rete di 20 Atenei. Anche questa è una dinamica interessante perchè avendo le università degli accordi collaborazione, se un pezzo di formazione non è presente in un ateneo in quest’ottica di scambio è possibile utilizzare le risorse di un altro Ateneo a servizio della rete intera”.
Tornando agli studenti ucraini presenti, prosegue Limone, “l’altro elemento importante è il ponte digitale virtuale che si può creare con le loro università di provenienza sperando che possano ricominciare ad erogare formazione nelle loro università. Evidentemente se riusciamo a mettere in contatto il docente ucraino con il docente italiano si può costruire un’ altra forma di relazione tramite le tecnologie che possono unire e ridurre l’isolamento”.
Dalla capacità di indirizzare la ricerca alla lotta alla dispersione sono diverse le sfide che il mondo universitario è chiamato ad affrontare, nell’immediato e nel medio e lungo termine, queste sfide “sono diverse e articolate su più livelli”.
“Abbiamo un problema – continua – che riguarda la nostra capacità di fare ricerca, che deriva dalla parcellizzazione, dalla distribuzione di competenze, anche altissime, ma distribuite in tanti diversi centri di ricerca. E’ quindi difficile fare quella massa critica di competenze specialistiche, a volte anche interdisciplinari, che serve per competere con grossi centri di ricerca internazionali. Su questo tema il Pnrr sta intervenendo in maniera importante con più di 10 miliardi che arriveranno alle università e permetteranno queste aggregazioni su centri di competenza nazionali, di grandi partenariati estesi con università e imprese sul territorio nazionale”.
“Poi – aggiunge – c’è un altro problema che riguarda la formazione e il numero di studenti che si iscrivono all’università. Noi perdiamo ancora molti studenti nel passaggio dal liceo all’università, ne perdiamo tantissimi all’interno del percorso universitario e ancora di più nel passaggio dalla triennale alla magistrale. Questo dato di dispersione è un dato che caratterizza particolarmente il sistema italiano. Si sta investendo molto sull’orientamento, il Pnrr investirà circa 250 milioni di euro per iniziative nuove sull’orientamento universitario, quindi abbiamo fiducia che qualcosa si vada ad aggiustare anche lì, ma credo che l’utilizzo delle tecnologie della formazione a distanza possano dare un aiuto”.
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Maltempo Italia, venti forti in arrivo: allerta meteo in 5 regioni

(Adnkronos) – Maltempo in arrivo, sull’Italia torna la pioggia con venti forti da Nord a Sud. Su 5 regioni, segnala la Protezione Civile, scatta l’allerta meteo gialla per lunedì 27 marzo: si tratta di ampi settori di Campania, Calabria, Molise e sull’intero territorio di Puglia e Basilicata.
“Una struttura depressionaria in arrivo sulle nostre regioni Nord-Occidentali porterà, nelle prossime ore, un generale peggioramento delle condizioni meteorologiche. Assisteremo a una decisa intensificazione della ventilazione sull’Italia dai quadranti occidentali, con tendenza a rinforzare al Nord per raffiche di favonio e al Centro-Sud a ridosso delle aree appenniniche, con ulteriori rinforzi da Nord-Ovest sulle isole maggiori e sul Meridione”, fa sapere sapere il Dipartimento della Protezione Civile.
L’avviso prevede dalla tarda serata di domenica 26 marzo venti di burrasca dai quadranti settentrionali su Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, sulle zone alpine con sconfinamenti sulle aree pianeggianti e vallive e da Ovest-Nord-Ovest su Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con raffiche di burrasca forte specie lungo i settori costieri e su quelli appenninici. Possibili mareggiate lungo le coste esposte.
Sulla base dei fenomeni previsti per la giornata di domani, lunedì 27 marzo, è stata valutata allerta gialla su ampi settori di Campania, Calabria, Molise e sull’intero territorio di Puglia e Basilicata.
MILANO – Allerta non solo per le regioni. Il Centro funzionale monitoraggio rischi di Regione Lombardia ha diramato un’allerta meteo gialla (rischio moderato) per vento a partire dalla mattina lunedì 27 marzo, e per tutta la giornata, fa sapere il Comune di Milano.
“Non sono previste chiusure ma ai cittadini e alle cittadine si raccomanda di porre attenzione e preferibilmente di non sostare sotto alberi (in strada, nei parchi, nei cimiteri), impalcature dei cantieri, dehors e tende. Si raccomanda inoltre di mettere in sicurezza oggetti e vasi sui balconi e tutti i manufatti che possono essere spostati dal vento”. Il Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile sarà attivo per monitorare e coordinare gli eventuali interventi.
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Laporte vince Gand-Wevelgem 2023, Ganna cade

(Adnkronos) – Il francese Christophe Laporte della Jumbo Visma si aggiudica l’85ma edizione della Gand-Wevelgem. Al secondo posto Vout Van Aert dello stesso team, che ha dato spazio al compagno di squadra. Terzo classificato Sep Vanmarcke della Israel Premier Tech. La gara ha registrato la caduta di Filippo Ganna a 142 km dall’arrivo, fortunatamente per l’azzurro niente di rotto a due settimane dalla Parigi-Roubaix.
Spettacolo
Il gol di Turone, su RaiUno lo speciale su Juve-Roma del 1981

(Adnkronos) – Uno speciale sul celeberrimo gol di Turone. Stasera, dopo Malta-Italia valida per le qualificazioni a Euro 2024, alle 23.05 va in onda su RaiUno ‘Er gol de Turone era bono’, per la regia di Francesco Miccichè e Lorenzo Rossi Espagnet. Il documentario torna, a oltre 40 anni dall’episodio, sul gol annullato alla Roma sul campo della Juventus. E’ il 10 maggio del 1981 e allo stadio Comunale di Torino si gioca Juventus-Roma a tre giornate dalla fine del campionato di Serie A, con la Juventus a 39 punti, la Roma a 38, e la vittoria che vale due punti. La Juve è in 10 per l’espulsione di Furino. Nel finale, la Roma sembra sbloccare il risultato con il colpo di testa di Maurizio ‘Ramon’ Turone, che incorna dopo la torre di Roberto Pruzzo e buca Dino Zoff. La rete, però, viene annullata dall’arbitro Paolo Bergamo per un fuorigioco che farà discutere per anni, tra moviole viste e riviste, retroscena assortiti, recriminazioni (giallorosse) e ironie (bianconere)
Nel documentario vengono ascoltate le versioni dei testimoni oculari: quelli che erano in campo come Prandelli, Pruzzo, Falcão e Marocchino; i giallorossi sugli spalti come Paolo Calabresi, Enrico Vanzina, Ettore Viola. Ma anche chi era dall’altro lato delle gradinate, come il giornalista Paolo Rossi e il critico d’arte e opinionista Luca Beatrice. E ancora i reporter che avevano seguito le cronache come Giorgio Martino, Gian Paolo Ormezzano e Michele Plastino. Viene chiesta anche una versione definitiva all’arbitro Bergamo e al collaboratore Giuliano Sancini, che con il suo gesto annullò il gol. Infine, la testimonianza del vero protagonista, Maurizio Ramon Turone.
Ultima ora
Milano, accoltellato perché beve birra durante Ramadan

(Adnkronos) – Accoltellato perché ha bevuto una birra durante il Ramadan, il mese sacro dell’Islam, I carabinieri sono intervenuti ieri in via Galvani a Milano per una lite tra stranieri. L’intervento ha permesso di identificare due tunisini di 47 e 39 anni che hanno riferito di essere stati aggrediti da tre uomini di origine nordafricana, uno dei quali ha accoltellato al fianco il 47enne, accusandolo “di bere una birra nel periodo del Ramadan”. La vittima è stata trasportata in codice giallo al Policlinico. Sono in corso, spiegano i militari, “gli accertamenti e l’acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza”.
Spettacolo
Lorella Cuccarini: “Meglio Meloni di Schlein”

(Adnkronos) – “Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein andrei a cena con Giorgia Meloni”. Sono le parole di Lorella Cuccarini a La Verità. “Non sono per le quote rosa, ma sono felice che ci siano sempre più figure femminili emergenti, come il premier. Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein andrei a cena con Giorgia Meloni, anche perché tifiamo per la stessa squadra. A pelle mi sta molto simpatica. Mi piacerebbe conoscerla di più”, dice la showgirl.
Si torna a parlare del rapporto ‘teso’ con Heather Parisi. “Vorrei evitare di fare quello che fa lei con me, non ho bisogno di Heather per esserci. La apprezzo artisticamente, ma dopo Nemicamatissima non ci siamo più sentite. Abbiamo visione diverse della professione. Non sono mai stata prima della classe come ha detto lei a Belve, ma m’impegno e lavoro molto. Così mi è stato insegnato e così sono riuscita a crescere”.
Sport
MotoGp Portogallo 2023, Bagnaia vince con Ducati a Portimao

(Adnkronos) – Pecco Bagnaia vince il Gp del Portogallo, primo appuntamento MotoGp dell’anno. Il pilota della Ducati, campione del mondo in carica, si impone sul tracciato di Portimao dominando il primo weekend del Motomondiale: dopo la vittoria nella sprint di sabato, ecco il successo nella gara tradizionale. Secondo posto per lo spagnolo Maverick Vinales e terza piazza per Marco Bezzecchi (Ducati). Giornata storta per Marc Marquez: il pilota spagnolo della Honda è uscito di scena nelle prime battute della gara dopo un aver abbattuto la Aprilia di Miguel Oliveira con una manovra a dir poco azzardata.
Nella classe Moto3, doppietta spagnola con la vittoria di Daniel Holgado davanti a David Munoz. A completare il podio tutto targato Ktm, il brasiliano Diogo Moreira. Migliore italiano, sempre su Ktm, è Stefano Nepa che chiude al settimo posto in una gara tiratissima: i primi 10 della classifica sono raccolti in 1”5.
La Spagna domina anche la Moto2, con la vittoria di Pedro Acosta davanti a Aron Canet. Tony Arbolino è terzo.
Il Motomondiale si sposta in Argentina: domenica prossima si corre sul tracciato di Rio Hondo.
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Louise Michel fermata a Lampedusa: stop a nave di Banksy, ecco perché

(Adnkronos) –
La nave di soccorso Louise Michel in stato di fermo, dopo lo sbarco a Lampedusa, per violazione del nuovo decreto italiano, dopo il salvataggio di 180 persone. A darne notizia sui social sono gli stessi attivisti della Louise Michel, ex imbarcazione della marina francese acquistata con i proventi della vendita delle opere d’arte di Banksy.
“Ci è stato comunicato che la nostra nave è stata trattenuta, non abbiamo ancora una giustificazione scritta ufficiale per la detenzione – si legge sui social della Louise Michel – Sappiamo di decine di barche in pericolo proprio di fronte all’isola in questo momento, eppure ci viene impedito di assistere. Questo è inaccettabile!”.
Non osservanza delle disposizioni impartite e un comportamento, “che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi, si sommavano le continue chiamate dei mezzi aerei Ong che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato”, sottolinea in una nota la Guardia costiera spiegando i motivi del fermo. “L’unità era giunta ieri nel porto dell’isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera Sar libica, i successivi 3 in area Sar maltese) – spiega la Guardia Costiera – Il provvedimento è stato emesso a seguito degli accertamenti effettuati da Imrcc Roma – autorità coordinatrice dei soccorsi – in base al dl 1/2023, convertito nella legge 15/2023 e recante ‘disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare’”.
L’unità, nello specifico, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, come riporta la Guardia Costiera, ha contravvenuto “all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre tre unità di migranti sulle quali, peraltro, sotto il coordinamento di Imrcc Roma, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana. Le disposizioni impartite alla nave Ong, valutate le sue piccole dimensioni, erano altresì tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso”.
“La non osservanza delle disposizioni, inoltre, ha rallentato il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal ministero dell’Interno, inducendo così a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l’arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni”, continua la Guardia Costiera.
“A tale comportamento che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi, si sommavano le continue chiamate dei mezzi aerei Ong che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato”, osserva ancora la Guardia Costiera.
“Allo stesso modo, l’episodio citato da Ong Ocean Viking e riferito ai presunti spari della guardia costiera libica avvenuto in area Sar ricadente nella responsabilità di un altro centro di coordinamento nazionale, non veniva riportato al Paese di bandiera come sarebbe previsto dalle norme sulla sicurezza della navigazione, bensì al centro di coordinamento italiano, in modo continuativo, finendo anche questo col sovraccaricare l’Imrcc in momenti particolarmente intensivi di soccorsi in atto”, conclude.
Cronaca
Terrorismo, Perruggini (Oss. Anni Piombo): “Francia ci rispetti, ex Br tornino in Italia”

(Adnkronos) – “Il mio auspicio è che la Francia dimostri di rispettare l’Italia anche quale culla del diritto. Sarebbe altrimenti un ulteriore sgarbo intollerabile specialmente dopo la firma in pompa magna di un trattato bilaterale ‘del Quirinale’ che prevede addirittura la partecipazione reciproca dei ministri alle riunioni altrui. È importante che i terroristi pluriomicidi ancora in Francia vengano riportati in Italia altrimenti ci avranno ucciso due volte e in questo caso con l’appoggio esplicito di una nazione che dovrebbe essere nostra alleata. Lo Stato deve continuare a non cedere ai compromessi. Deve continuare a chiedere a chi ancora sopravvive di parlare e rendere onore al paese e alle sue vittime rivelando le verità ancora nascoste”. Così all’AdnKronos Potito Perruggini Ciotta, presidente dell’Osservatorio ‘Anni di piombo’ per la Verità storica e nipote del Brigadiere Giuseppe Ciotta, ucciso da Prima Linea il 12 marzo 1977 a Torino, in vista della decisione della Corte di Cassazione francese, attesa per il prossimo 28 marzo, sull’estradizione di dieci ex terroristi italiani.
“Purtroppo – osserva – ho il fondato sospetto che ci siano ancora da proteggere dettagli e soggetti importanti che hanno collaborato e simpatizzato con il sistema funzionale all’eversione. Attendiamo di capire i veri mandanti dietro le loro azioni violente e sovversive. Si è perso troppo tempo prezioso. Il parlamento italiano potrebbe promuovere un’azione operosa di garanzia ulteriore per i detenuti che dovessero collaborare alla ricostruzione della Verità storica. In altri termini, promuovere un percorso che arrivi alla pacificazione e riconciliazione nazionale. Già diversi anni fa dei sedicenti giornalisti francesi vennero a chiedermi quando ci sarebbe stata l’amnistia”.
“Dopo tanti anni – prosegue Potito Perruggini – l’accanimento carcerario non serve a nulla. Ci vorrebbe una commissione di esperti multidisciplinare con la partecipazione di tutti i protagonisti sopravvissuti, per la verità storica e la riconciliazione nazionale. Come hanno fatto in Sudafrica dopo l’apartheid. Non ci servono degli ulteriori Cospito, agitatori di piazze, o Messina Denaro, moribondi da curare a spese della collettività”.
Nel caso in cui l’estradizione non dovesse essere concessa, osserva, infine, Potito Perruggini, “il governo italiano dovrebbe anzitutto valutare il richiamo immediato dell’ambasciatore a Parigi. Ricordo che per molto meno la Francia richiamò il suo da Roma poco tempo fa. Alla fine, comunque, il governo potrà fare ben poco visto il patto ‘leonino’ che da sempre l’Italia ha con l’Europa e, in particolare, con la Francia. Salvo diversi equilibri che dovessero verificarsi con le prossime elezioni europee”.
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Trump: “Elezioni Usa 2024 saranno battaglia finale”

(Adnkronos) – L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che le elezioni presidenziali del 2024 saranno “la battaglia finale”. Parlando in Texas, a Waco, durante la sua prima manifestazione elettorale ufficiale, ha affermato, criticando il sistema giudiziario americano, che “i nostri oppositori hanno fatto tutto il possibile per schiacciare il nostro spirito e spezzare la nostra volontà, ma hanno fallito. Ci hanno solo resi più forti”.
“E il 2024 sarà la battaglia finale, la più importante: se mi riporterete alla Casa Bianca, gli Stati Uniti saranno di nuovo una nazione libera”, ha aggiunto Trump, assicurando che saprà rispondere alle accuse nei suoi confronti, pur sostenendo che “la più grande minaccia” per Washington non sono la Cina o la Russia, ma i leader americani, tra cui alcuni suoi compagni di partito, i repubblicani Mitch McConnell o Ron DeSantis. “Sono una minaccia più grande perché con la Cina possiamo trattare con la Cina”, ha sostenuto l’ex presidente.
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Ucraina, Nato: “Da Russia retorica nucleare pericolosa e irresponsabile”

(Adnkronos) – La Nato denuncia la retorica nucleare russa, definendola “pericolosa e irresponsabile”, all’indomani dell’annuncio del presidente Vladimir Putin del dispiegamento di armi tattiche in Bielorussia. “La Nato continua a vigilare e a monitorare la situazione da vicino”, ha detto un portavoce dell’Alleanza atlantica, assicurando tuttavia di “non aver visto alcun cambiamento nella postura nucleare russa che ci porti ad aggiustare la nostra”. Il portavoce poi definisce “totalmente fuorviante” il riferimento alla presenza di armi nucleari nei Paesi alleati, che “agiscono nel pieno rispetto dei loro obblighi internazionali”, mentre la Russia ha a più riprese “violato i suoi impegni sul controllo delle armi, sospendendo la sua partecipazione al Trattato nuovo Start”.
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